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Il Presidente e Mister T


petronius arbiter

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Il 16 ottobre, il Presidente venne a sapere che Mister T era tornato in città, e lo invitò a cena a casa sua per quella stessa sera. Ebbe un attimo di esitazione, sarebbe stato il primo Presidente a ricevere una persona di colore in quella casa. Ma quell'attimo lo fece vergognare di se stesso, e lo rese ancor più determinato a rompere una tradizione che durava ormai da troppo tempo.

Così, alle 7.30 di sera, il Presidente accolse Mister T, e lo presentò a sua moglie Edith. L'unico altro ospite non di famiglia era Philip Stewart, un amico del Colorado. La cena procedette dietro le porte chiuse, sotto lo sguardo di disapprovazione di un maggiordomo di colore :rolleyes:  

petronius oo)

Booker T Washington.jpg

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Il 16 ottobre 1901, il Presidente Roosevelt, da poco insediatosi dopo la morte di McKinley, venne a sapere che Booker T. Washington era tornato in città, e lo invitò a cena per quella stessa sera. Ebbe un attimo di esitazione, sarebbe stato il primo Presidente a ricevere una persona di colore alla Casa Bianca. Ma quell'attimo lo fece vergognare di se stesso, e lo rese ancor più determinato a rompere una tradizione che durava da sempre. Così, alle 7.30 di sera, Roosevelt accolse Booker T. Washington, e lo presentò a sua moglie Edith.

Purtroppo, non esistono immagini di quell'incontro :rolleyes:

Booker T. Washington (1856 - 1915, la T. sta per Taliaferro) è stato un educatore, scrittore e oratore statunitense, punto di riferimento per la comunità afroamericana dell'epoca.

Nato schiavo, e affrancato ancora bambino, riuscì a riscattarsi grazie alla buona istruzione conseguita presso la Hampton University e il Seminario Weyland. Su raccomandazione del fondatore della Hampton, Samuel C. Armstrong, ancora in giovane età diventò il primo direttore del nuovo Tuskegee Institute, una scuola per diventare insegnanti riservata agli afroamericani.

Washington credeva che l'istruzione avesse un ruolo cruciale perché i cittadini afroamericani potessero risalire nella scala sociale e nelle strutture economiche degli Stati Uniti, e diventò celebre a livello nazionale come portavoce e leader della comunità nera. Nonostante il suo approccio non-conflittuale fosse criticato da alcuni altri leader afroamericani (lo chiamarono Il Grande Accomodatore), riuscì a stringere buoni rapporti con grandi filantropi (come i Rockefeller), che finanziarono con milioni di dollari la Hampton e il Tuskegee, e contribuirono a pagare gli studi a migliaia di bambini neri degli stati del sud, oltre a donare fondi per sostenere cause legali contro la segregazione razziale e la revoca del diritto di voto.

Washington ricevette lauree honoris causa dal Dartmouth College e dall'Università Harvard e fu il primo nero ad essere ospitato dal presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca (ci torneremo su quella cena ;)).

Dal 1895 al giorno della sua morte fu considerato l'afroamericano più potente della nazione.

Anche la Zecca non poteva non accorgersi di lui, e lo celebrò infatti con due monete commemorative da mezzo dollaro d'argento, che furono coniate ininterrottamente per ben nove anni in tutte e tre le zecche. La prima dal 1946, novantennale della nascita, al 1951, la seconda dal 1951 al 1954.

La prima moneta fu coniata con l'intento di finanziare con i ricavi della vendita (1 dollaro per le monete di Philadelphia e San Francisco, 1,50 per quella di Denver, coniata in un numero molto più basso di esemplari), la costruzione di un Memoriale dedicato a Booker nel suo luogo di nascita (oggi monumento nazionale del West Virginia), e per questo nel primo anno, 1946, la tiratura fu enorme, rispetto a quella usuale dei mezzi dollari commemorativi: circa 1.250.000 esemplari, contro le poche decine di migliaia (ma a volte anche meno) di tutte le precedenti emissioni, ad eccezione di quella dedicata a Cristoforo Colombo del 1892-93.

La moneta mostra al dritto un bel ritratto di Booker T. Washington, realizzato, come anche il disegno del rovescio, da Isaac S. Hathaway, un artista afroamericano, cosa assai inusuale per l'epoca.

Booker Td.jpg 

petronius :)

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Il rovescio della moneta riporta l'iscrizione

FROM SLAVE CABIN TO HALL OF FAME

e raffigura una tipica capanna da schiavi, come quella dove nacque Booker, e la Hall of Fame della New York University.

Booker Tr.jpg

Un'altra iscrizione, più piccola, ricorda la Franklin County, in Virginia, dove si trovava la piantagione di tabacco di James e Elizabeth Burroughs, arrivati lì nel 1850 insieme ai loro schiavi. Tra essi, Jane, che nell'aprile 1856 dà alla luce Booker. Il padre è un proprietario di piantagione bianco rimasto sconosciuto. Nato schiavo, secondo le leggi dell'epoca, in una capanna simile a quella raffigurata sulla moneta, e che vediamo, in originale, in questa vecchia foto. 

Booker T cabin2.jpg

Scrive Booker in Up from Slavery, la sua autobiografia:

"I was born in a typical log cabin, about fourteen by sixteen feet square. In this cabin I lived with my mother and a brother and sister till after the Civil War, when we were all declared free. Of my ancestry, I know almost nothing....the cabin was not only our living-place, but was used as the kitchen for the plantation. My mother was the plantation cook. The cabin was without glass windows; it had only openings in the side which let in the light, and also the cold, chilly air of winter…there was no wooden floor in our cabin, the naked earth being used as a floor."

"Sono nato in una tipica capanna di tronchi, di circa quattordici per sedici piedi quadrati (4 mt. x 5, circa). In questa capanna ho vissuto con mia madre, un fratello e una sorella fino a dopo la guerra civile, quando siamo stati tutti dichiarati liberi. Della mia discendenza, so quasi niente ... la capanna non era solo il nostro luogo di vita, ma era usata come cucina per la piantagione. Mia madre era la cuoca della piantagione. La capanna era senza finestre di vetro; aveva solo aperture laterali che lasciavano entrare luce, e anche l'aria fredda e gelida dell'inverno ... non c'era pavimento di legno nella nostra capanna, la terra nuda veniva usata come pavimento ".

Ricostruita in loco in quello che oggi è il Booker T Washington Memorial, Monumento Nazionale della Virginia.

Booker T cabin.jpg

petronius oo)

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23 ore fa, petronius arbiter dice:

Purtroppo, non esistono immagini di quell'incontro

Intendo dire che non esistono immagini reali e ufficiali, foto insomma, ma è assai famosa una litografia che raffigura i due seduti a un tavolo apparecchiato su cui campeggia la parola EQUALITY, uguaglianza.

roosevelt washington dinner.jpg

Una parola che il Presidente probabilmente non avrebbe sottoscritto in quel momento, viste le sue idee contraddittorie sulle persone di colore.

Sebbene si sentisse perfettamente a proprio agio nel sedere accanto a Washington, così come questi tra le compagnie "più pallide", Roosevelt riteneva che i neri potessero sì salire nella scala sociale, ma solo su base individuale. Un'uguaglianza collettiva e generalizzata era naturalmente fuori discussione, stante i "limiti naturali" nello schema evolutivo delle cose. Ma un nero che fosse progredito più velocemente dei suoi compagni, avrebbe dovuto essere ricompensato con tutti i privilegi che la democrazia poteva offrire. Booker T. Washington poteva a buon diritto essere classificato tra "l'aristocrazia di valore".

Ma per tutti i neri che invece non potevano, Roosevelt aveva ben poca simpatia politica. Il sangue georgiano, e dunque sudista, ereditato dalla madre, lo rendeva persuaso che il XV emendamento fosse stato un errore (Il diritto di voto dei cittadini degli Stati Uniti non potrà essere negato o limitato dagli Stati Uniti o da qualsiasi Stato in ragione della razza, del colore o della precedente condizione di schiavitù) e che, in nove casi su dieci, la privazione del diritto di voto fosse giustificata. I neri erano più portati per i lavori servili che per il voto, in ogni campo essi erano "del tutto inferiori ai bianchi".

Ma Roosevelt al tempo stesso credeva, al contrario della maggioranza degli americani, che questa inferiorità fosse temporanea. Le idee di Charles Darwin, Jean Lamarck e Gustave Le Bon lo avevano convinto che la razza di Washington fosse semplicemente "adolescente", come la sua, quella degli americani bianchi, lo era stata nel XVII secolo. Il progresso dei neri doveva "necessariamente essere doloroso" , come dimostravano le cicatrici sul volto di Washington e la sua aria di oscura sofferenza, ma l'uguaglianza sarebbe arrivata, mano a mano che gli afroamericani, generazione dopo generazione, avessero acquisito le caratteristiche civilizzate dei bianchi.

Per questo, era fondamentale che questi milioni di persone senza diritto di voto iniziassero a sentir lavorare per loro "quelle forze spesso invisibili nella vita nazionale che sono più grandi di ogni legislazione". Quanto avrebbe dovuto essere "invisibile" Washington nel suo ruolo di consigliere presidenziale? Roosevelt avrebbe potuto fare affidamento su di lui per diffondere tra i neri l'idea che il governo federale fosse dalla loro parte?

Le risposte a queste domande, per quella sera, rimasero sospese, e Booker lasciò la capitale sul treno di mezzanotte. Due ore dopo, un reporter dell'Associated Press si fermò alla Casa Bianca per chiedere, come di routine, la lista degli ospiti del giorno prima. In pochi minuti, tutti i giornali del paese ricevettero il seguente messaggio:

"Ieri sera, Booker T. Washington, di Tuskegee, Alabama, ha cenato con il Presidente".

Il giorno dopo, tutta l'America non parlava d'altro, tra favorevoli e contrari... anzi, contrarissimi <_<

petronius -_-

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Il 17/1/2021 alle 19:05, petronius arbiter dice:

Il giorno dopo, tutta l'America non parlava d'altro, tra favorevoli e contrari

Favorevole era, naturalmente, la popolazione di colore:

"Il più grande passo verso l'uguaglianza in una generazione", telegrafò un nero da Nashville. "L'ora è vicina per dare inizio a un nuovo ordine", si rallegrò un altro. E così via.

Di tutt'altro tenore le reazioni di molti americani bianchi, soprattutto del Sud. Valga per tutte quanto scritto dal Memphis Scimitar:

"Il più dannato oltraggio che sia mai stato perpetrato da un cittadino degli Stati Uniti è stato commesso ieri dal Presidente, quando ha invitato un 'nigger' a cena con lui alla Casa Bianca. Non varrebbe più che una notizia di passaggio se Theodore Roosevelt si fosse seduto a cena, a casa sua, con un facchino delle carrozze dei treni, ma Roosevelt l'individuo e Roosevelt il Presidente non devono essere visti nella stessa luce. Non è passato molto tempo da quando il Presidente si vantava che sua madre era una donna del Sud, e che per questo anche lui era per metà sudista. L'aver invitato un 'nigger' alla sua tavola, non ha certo onorato la memoria di sua madre. Nessuna donna del Sud con un adeguato rispetto di se accetterebbe ora un invito alla Casa Bianca, né il Presidente Roosevelt sarebbe accolto oggi favorevolmente in una casa del Sud. Egli non ha infiammato la rabbia della gente del Sud, egli ha eccitato il loro disgusto".

La parola "nigger", quanto mai offensiva per i neri, non appariva sulla stampa da anni, la sua improvvisa ricomparsa suonava come un'oscenità :mad:

Ma, per tacito accordo, Roosevelt e Washington rifiutarono di discutere della loro cena coi giornalisti. Il Presidente, in un messaggio inviato privatamente a Washington, disse che non si curava di quello che chiunque potesse dire o pensare del loro incontro. Che si ripetè ancora in futuro, con Roosevelt che visitò più volte il Tuskegee Institute dell'Alabama, quartier generale di Washington. Eccoli insieme in una di queste visite, nel 1905.

roosevelt booker tuskegee1905.jpg

Bene, spero che questa cena non vi sia rimasta sullo stomaco, e che stanotte possiate riposare bene :D perché domani si torna a parlare di monete.

petronius :)

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Theodore Roosevelt è stato indubitabilmente uno dei più importanti, e ancora oggi forse il più popolare, Presidente degli Stati Uniti, mostrando un forte interesse anche per la monetazione del suo paese, che ha contribuito a svecchiare chiamando Augustus Saint-Gaudens, il più importante scultore americano della sua epoca, a creare nuovi disegni. Dal loro incontro sono nate due tra le più belle monete, il 10 e il 20 dollari d'oro.

Un interesse scarsamente contraccambiato dalla Zecca, che si è mostrata assai avara nei suoi confronti.

A parte l'immancabile dollaro presidenziale (bel ritratto disegnato da Joseph Menna)

Presidential Dollar Roosevelt T..jpg

che non si nega a nessuno (lo faranno anche per Trump, ma solo se muore prima dell'impeachment, altrimenti chissà :rolleyes:), l'unica altra moneta in qualche modo collegata a Roosevelt, è stata un quarto di dollaro della serie America the Beautiful.

Emesso nel 2016, su disegno di Joel Iskowitz, e inciso da Phebe Hemphill, non è dedicato direttamente alla sua persona, ma al Theodore Roosevelt National Park del North Dakota.

Nel settembre 1883 Roosevelt si recò per la prima volta nelle badlands del North Dakota, a caccia ai bisonti. Riuscì a prenderne uno e si innamorò dello stile di vita e della "libertà perfetta" dell'Ovest americano. Investì così 14.000 dollari nel Maltese Cross Ranch situato sette miglia a sud di Medora, affidandone la gestione a Sylvane Ferris e Bill Merrifield. Dopo la morte della prima moglie e della madre, tornò nel suo ranch  nel febbraio del 1884, alla ricerca di solitudine e di tempo per recuperare le proprie energie. Quell'estate iniziò la costruzione del suo secondo ranch, l'Elkhorn Ranch, 35 miglia a nord di Medora, che affidò a due boscaioli del Maine, Bill Sewall e Wilmot Dow.

Dopo la morte di Roosevelt nel 1919, i calanchi del Little Missouri furono esplorati per determinare i possibili siti del parco. Tra il 1934 al 1941 i Civilian Conservation Corps furono impiegati nello costruzione delle infrastrutture del parco, ancora in uso oggi. L'area fu denominata Roosevelt Recreation Demonstration Area nel 1935. Nel 1946 fu data in gestione al Servizio della pesca e della fauna selvatica degli Stati Uniti che cambiò il nome in Theodore Roosevelt National Wildlife Reserve. Il presidente Harry Truman istituì ufficialmente il Theodore Roosevelt National Memorial Park il 25 aprile 1947. Nel 1978, oltre alle rettifiche di confine e alla creazione di 29.920 acri (121,1 km²) della Theodore Roosevelt Wilderness, la denominazione del parco è stata cambiata in Theodore Roosevelt National Park.

Theodore Roosevelt National Park.jpg

La moneta, mostra Roosevelt a cavallo (era "un maledetto cowboy", come disse un suo compagno di partito quando divenne Presidente :D) sullo sfondo del Little Missouri River, che vediamo dal vero nella foto sopra :)

Theodore Roosevelt Quarter.jpg

La tiratura di oltre 450 milioni di esemplari, entrati regolarmente in circolazione (a differenza del dollaro presidenziale, emesso solo per i collezionisti), testimonia l'ancora enorme popolarità di Teddy Roosevelt :hi:

petronius oo)

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Sulla seconda moneta commemorativa da mezzo dollaro, coniata dal 1951 al 1954, i Washington... raddoppiano :unsure:

A Booker T si aggiunge George Washington Carver (1864 - 1943)

washington carver.jpg

Ricercatore agronomo statunitense ed educatore nel campo dell'agronomia. A tale titolo lavorò nel Dipartimento di Agricoltura del Tuskegee Insitute dell'Alabama (quello di Booker), insegnando sul campo a ex-schiavi le tecniche di agricoltura per l'autosufficienza.

Nato da una famiglia di schiavi del Missouri, venne adottato dal suo ex-padrone Moses Carver, che lo fece studiare. È curiosa l'origine del suo secondo nome, Washington: noto a tutti come "George dei Carver", come avveniva spesso con gli schiavi, assunse poi il nome George Carver; ma, esistendo un'altra persona con lo stesso nome e cognome nei pressi, spesso la posta che gli era indirizzata andava all'altro; per evitare ciò aggiunse una "W" al proprio nome (quindi "George W. Carver") e quando gli fu chiesto che cosa significasse la W, lui rispose: "Beh! Washington, perché no?" E tale nome rimase :lol:

Il dritto della moneta, disegnata come l'altra dall'artista afroamericano Isaac S. Hathaway, mostra i profili dei due Washington, con quello di Carver in primo piano.

carver1953SdHA-PCGSMS67.jpg

petronius :)

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Il rovescio della moneta raffigura la cartina degli Stati Uniti, con nel giro le legende

FREEDOM AND OPPORTUNITY FOR ALL e AMERICANISM

carver1953SrHA-PCGSMS67.jpg

Coniata nelle tre zecche dal 1951 al 1954, per poco più di 1.332.000 esemplari complessivi (circa 226.000 in meno del mezzo dollaro dedicato solo a Booker), il ricavato della vendita, come riportato nel testo della Circolare 3850 della Federal Reserve Bank of New York

"shall be used, in the manner decided upon by the Booker T. Washington Birthplace Memorial and the George Washington Carver National Monu­ment Foundation to oppose the spread of communism among Negroes in the interest of the national defense.”  

"dovrà essere utilizzato, nel modo deciso dal Booker T. Washington Birthplace Memorial e dal George Washington Carver National Monument Foundation per opporsi alla diffusione del comunismo tra i negri nell'interesse della difesa nazionale."

Un utilizzo comprensibile, nel pieno della guerra fredda, ma forse il problema principale per i neri d'America degli anni '50, non era la diffusione del comunismo :rolleyes:

petronius oo)

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22 minuti fa, petronius arbiter dice:

"dovrà essere utilizzato, nel modo deciso dal Booker T. Washington Birthplace Memorial e dal George Washington Carver National Monument Foundation per opporsi alla diffusione del comunismo tra i negri nell'interesse della difesa nazionale."

Un utilizzo comprensibile, nel pieno della guerra fredda, ma forse il problema principale per i neri d'America degli anni '50, non era la diffusione del comunismo :rolleyes:

petronius oo)

Questa fa veramente spaccare dal ridere a leggerla oggi. E fa capire quanto "i bianchi" fossero distanti con il pensiero.

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Non è compito di questa discussione approfondire le biografie dei personaggi cui è dedicata, chiunque volesse farlo non avrà che da digitarne il nome in un motore di ricerca per trovare decine di siti a essi dedicati.

Almeno una curiosità però, a proposito di George Washington Carver, oltre quella dell'origine del nome, merita di essere ricordata. Sebbene sia stato uno dei più grandi inventori americani nel campo agroalimentare, viene oggi ricordato soprattutto per un prodotto che non ha inventato. Un prodotto assai poco usato da noi, ma che, da oltre un secolo, si può dire non sia mai mancato in nessuna casa americana... il burro di arachidi :rolleyes:

Carver ha scoperto oltre 300 usi per le arachidi, tra cui salsa al peperoncino, shampoo, crema da barba e colla, e molti lo chiamano il padre dell'industria delle arachidi, ma il burro no, quello non lo ha inventato lui :(

Ma dunque, chi è stato? Chi ha inventato il burro di arachidi? :unsure:

Ve lo dico subito, altrimenti non ci dormite stanotte :lol:

Ci sono prove che gli Incas del Perù siano stati i primi a macinare le arachidi per fare il burro di arachidi. Negli Stati Uniti, il Dr. John Harvey Kellogg (famoso per i cereali) ha inventato una versione del burro di arachidi nel 1895. Si ritiene che un medico di St. Louis possa aver sviluppato una versione del burro di arachidi come sostituto proteico per i suoi pazienti più anziani che avendo pochi o nessun dente, non potevano masticare la carne. Il burro di arachidi fu introdotto per la prima volta alla fiera mondiale di St. Louis nel 1904, diventando poi parte integrante delle razioni delle forze armate durante la prima e la seconda guerra mondiale. Si ritiene che l'esercito americano abbia reso popolare il panino al burro di arachidi e alla gelatina per il sostentamento durante la seconda guerra mondiale.

Ancora oggi, il burro di arachidi rappresenta circa la metà dell'uso commestibile di arachidi negli Stati Uniti, con circa 850 milioni di dollari di vendite al dettaglio ogni anno.

peanuts butter.jpg

petronius :guitarist:

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Torniamo, per concludere, alla famosa cena alla Casa Bianca con cui abbiamo iniziato. Che vide, oltre a Washington e Roosevelt, due altri ospiti. Del primo Philip B. Stewart del Colorado, amico di Roosevelt, non penso ci sia da dire molto di più di quanto detto nel link che potete leggere cliccando sul suo nome. 

Molto, molto più lungo, sarebbe il discorso sull'altro ospite, Edith Roosevelt, seconda moglie del Presidente. Ma poiché, ancora una volta, non è scopo di questa discussione fornire le biografie dei suoi protagonisti, diremo solo che, per tutta la cena, Edith si limitò a manifestare "il suo dolce disinteresse per chiunque, bianco o nero, non fosse, come diceva lei, 'de notre monde'." :rolleyes:

edith roosevelt.jpg

La ammiriamo in un particolare del bel ritratto fattole nel 1902 dal pittore francese Theobald Chartran. Ma possiamo ammirarla, anche, sulla medaglia che la zecca americana le ha dedicato nell'ambito del programma First Spouse, una serie di medaglie dedicate alle mogli dei Presidenti degli Stati Uniti, da Martha Washington a, per ora, Barbara Bush, moglie di George Bush Sr.

Edith Roosevelt Gold Medal.jpg

Edith Roosevelt Bronze Medal.jpg

La medaglia, prodotta come tutte quelle della serie sia in oro che in bronzo (vediamo entrambe le versioni), mostra al dritto, disegnato da Joel Iskowitz e inciso da Joseph Menna, un bel ritratto di profilo di Edith Roosevelt, con le iscrizioni 26th (Presidente) e 1901-1909, gli anni trascorsi dai Roosevelt alla Casa Bianca. Il rovescio, disegnato da Chris Costello e inciso sempre da Menna, presenta un'immagine parziale della Casa Bianca con una colonna e un compasso, a rappresentare il restauro avvenuto nel 1902, come indicato anche dalla legenda The White House Restored - 1902.

E con questo è tutto gente oo)

bugs bunny that's all folks.jpg

petronius :)

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Complimenti per la discussione e per aver raccontato questa storia così bene. Ho letto anche altre tue discussioni, una più bella dell'altra. Da oggi sono in attesa della prossima ?

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Ciao!

Grazie per avermi raccontato questa bella storia che, naturalmente, non conoscevo. :clapping:

D'altra parte ci hai abituati bene; i tuoi racconti sono sempre godibili. Complimenti.

saluti

luciano

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Il 18/1/2021 alle 19:52, petronius arbiter dice:

Favorevole era, naturalmente, la popolazione di colore:

"Il più grande passo verso l'uguaglianza in una generazione", telegrafò un nero da Nashville. "L'ora è vicina per dare inizio a un nuovo ordine", si rallegrò un altro. E così via.

Di tutt'altro tenore le reazioni di molti americani bianchi, soprattutto del Sud. Valga per tutte quanto scritto dal Memphis Scimitar:

"Il più dannato oltraggio che sia mai stato perpetrato da un cittadino degli Stati Uniti è stato commesso ieri dal Presidente, quando ha invitato un 'nigger' a cena con lui alla Casa Bianca. Non varrebbe più che una notizia di passaggio se Theodore Roosevelt si fosse seduto a cena, a casa sua, con un facchino delle carrozze dei treni, ma Roosevelt l'individuo e Roosevelt il Presidente non devono essere visti nella stessa luce. Non è passato molto tempo da quando il Presidente si vantava che sua madre era una donna del Sud, e che per questo anche lui era per metà sudista. L'aver invitato un 'nigger' alla sua tavola, non ha certo onorato la memoria di sua madre. Nessuna donna del Sud con un adeguato rispetto di se accetterebbe ora un invito alla Casa Bianca, né il Presidente Roosevelt sarebbe accolto oggi favorevolmente in una casa del Sud. Egli non ha infiammato la rabbia della gente del Sud, egli ha eccitato il loro disgusto".

La parola "nigger", quanto mai offensiva per i neri, non appariva sulla stampa da anni, la sua improvvisa ricomparsa suonava come un'oscenità :mad:

Ma, per tacito accordo, Roosevelt e Washington rifiutarono di discutere della loro cena coi giornalisti. Il Presidente, in un messaggio inviato privatamente a Washington, disse che non si curava di quello che chiunque potesse dire o pensare del loro incontro. Che si ripetè ancora in futuro, con Roosevelt che visitò più volte il Tuskegee Institute dell'Alabama, quartier generale di Washington. Eccoli insieme in una di queste visite, nel 1905.

roosevelt booker tuskegee1905.jpg

Bene, spero che questa cena non vi sia rimasta sullo stomaco, e che stanotte possiate riposare bene :D perché domani si torna a parlare di monete.

petronius :)

Non posso che farti i più sentiti complimenti per questa storia intrigante che ci stai raccontando! Mi fa un po' tristezza pensare che, dopo oltre un secolo, non ci sia ancora l'uguaglianza tra "bianchi" e "neri", bensì ci siano ancora partiti in tutto il Mondo che fanno leva sulla presunta inferiorità e pericolosità delle persone nere per vincere le elezioni. 

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Ringrazio tutti :)

13 ore fa, carmhack dice:

Da oggi sono in attesa della prossima ?

E' da un po' che ho un'idea in testa, ma poiché ne verrebbe fuori una discussione molto più lunga e complessa di questa, ho ancora bisogno di tempo, portate pazienza :D

petronius :)

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