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Maxentivs pro Vrbe Sva


Stilicho

Risposte migliori

  • Stilicho ha rinominato il titolo in Maxentivs pro Vrbe Sva
16 minuti fa, Stilicho dice:

Questa discussione nasce in primis dal mio amore per la Città Eterna.

Poi dalla curiosità di approfondire la conoscenza di un imperatore (e delle sue monete) di cui sapevo un po’ poco, forse anche per un retaggio scolastico, quando Massenzio veniva considerato il “cattivo”  contrapposto al “buono”, ovvero Costantino.

Questa fu, infatti, la sfiga di Massenzio: aver sfidato un “monstrum”.

Ma per nostra fortuna, le cose non stanno proprio così.

Come al solito, cominciamo da una moneta:

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IMP C MAXENTIVS P F AVG: testa di Massenzio, laureata, a destra

R: CONSERV VRB SVAE: Roma elmata, drappeggiata, seduta di fronte, con la testa a sinistra, in un tempio esastilo, con un globo nella mano destra ed uno scettro nella sinistra con uno scudo a fianco; come acroteri del tempio due Vittorie e sul frontone una corona

ESERGO: RBQ : Zecca di Roma, quarta officina.

RIC VI Roma 210 

Il dritto ci mostra la classica iconografia della prima tetrarchia, dove i ritratti imperiali sono piuttosto statici, inespressivi e stereotipati, con scarsa personalizzazione dei tratti somatici. Massenzio (indistinguibile dagli altri augusti legittimi del tempo) appare con il viso largo e squadrato,  il collo tozzo e muscoloso, la mascella volitiva, gli zigomi forti e sporgenti, la barba e i capelli cortissimi e curati. Lo sguardo è fiero, quasi truce, ad indicare chiaramente l’autorità e la forza. Insomma, un vero militare.

Il rovescio presenta una legenda significativa: Massenzio è il “conservatore” della grandezza di Roma, il suo “protettore”. Roma è rappresentata in un grande tempio esastilo, come una divinità che ha in mano i destini del mondo (il globo) che governa (lo scettro) con le armi (lo scudo e l’elmo). Ciò ad indicare la sua supremazia, quale Città Eterna, sulle altre città dell’Occidente, in particolare su Milano e Treviri che l’avevano scalzata dal suo ruolo di capitale unica dell’impero.

Ma non solo: Roma rivendica la sua supremazia anche sulle città dell’ Oriente. Proprio ad Oriente, in effetti, si stava spostando il baricentro del mondo romano.  Massenzio si erge a difensore delle prerogative dell’Urbe quale centro nevralgico dell’impero in opposizione alla politica di provincializzazione voluta da Diocleziano e dalla prima tetrarchia da cui lui fu bandito quale tiranno.

La tipologia che ho postato non è l’unica per questo rovescio.

Ecco, a Ticinum, la RIC VI 106:  Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro, viene incoronata da una Vittoria stante di fronte a lei, con un prigioniero tra di loro:

image.png

 

Sempre a Ticinum, la RIC VI 108:  Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro viene incoronata, da una Vittoria stante alle sue spalle....

image.png  image.png

 

Qui (ancora a Ticinum!) il globo e’ sormontato da una Vittoriola (RIC VI 105):   

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E che dire del dritto di questa (ritorna Ticinum), la RIC VI 103? La veste di Massenzio e’ splendida....

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Come si e’ visto, Ticinum mostra una certa varietà di rovesci della stessa serie; e’ un particolare davvero interessante.

Ma quella che più mi piace e’ questa. Siamo ad Aquilea: RIC VI 113:

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Si nota una scena ancora più rappresentativa, in cui Roma, seduta nel tempio, dona il globo proprio a Massenzio. Ritengo questa moneta davvero splendida, anche per la ricchezza della scena con ben tre personaggi (c’è anche un prigioniero), quasi un piccolo quadro incorniciato dalle strutture architettoniche del tempio,  anch’esso con decorazione davvero ricca. Infatti, ha un frontone del tutto particolare con la rappresentazione della lupa e dei gemelli, ulteriore richiamo al passato mitico di Roma cui Massenzio e’ particolarmente legato.

E’ interessante notare come monete CONSERV VRB SVAE  siano state coniate anche a nome  di Massimiano e di Costantino I.

Ecco Massimiano:

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Ed ecco Costantino I augusto:

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E Costantino I cesare:

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Quindi Costantino appare sia come augusto che come cesare. La spiegazione e’ nei tribolati avvenimenti di quegli anni convulsi.

Lungi da me il raccontarne la storia (ogni vota che li rivedo scopro qualcosa di nuovo o capisco qualcosa di diverso) ma giusto per orientarci ecco il variare delle titolature di Costantino nel tempo:

 

-dal fine luglio 306 a inizio autunno 306: augusto

-da inizio autunno 306 a fine 307: cesare

-da fine anno 307 a novembre 308: augusto

-da novembre 308 a metà anno 310 : cesare

-da metà anno 310 in poi: sempre augusto

Da perderci la testa...

 

Ma perché questo rovescio compare anche con Massimiano e Costantino I? Faccio un piccolo passo indietro…

Ho trovato rovesci con CONSERVATORES VRB SVAE, ovvero al plurale. Ciò forse ad indicare una sorta di alleanza e di comunione di intenti tra Massenzio, Massimiano e Costantino contro Galerio (e Severo).

Ecco la RIC VI 84a:

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Con il tempo i rapporti tra i tre si deterioreranno e Massenzio diventerà quindi l’unico CONSERV VRB SVAE, l’unico protettore della sua città.

Ma veniamo all’Urbs Sua, a Roma.

Conclusa l’età severiana che era stata caratterizzata dalla costruzione di monumenti significativi, i turbolenti decenni centrali del III secolo non videro significative realizzazioni edilizie. Si dovette attendere il regno di Aureliano perché nell’Urbe fossero nuovamente aperti grandi cantieri. Proprio con Aureliano, la città iniziò a cambiare volto, cominciando ad assumere l’aspetto di una città tardo imperiale. Infatti, per difendere la capitale dalle incursioni barbariche che ormai minacciavano direttamente la penisola italica, Aureliano decise di cingere la città con un poderoso circuito murario, che da lui prese il nome.

Un decennio più tardi la città aveva perso il ruolo di capitale. Massimiano, chiamato da Diocleziano nel 285 a reggere la parte occidentale dell’impero, le aveva preferito Milano, meglio situata da un punto di vista strategico-militare. Ciò nonostante, a Roma  Massimiano intraprese una intensa attività edilizia. C’era in primo luogo da provvedere alla ricostruzione ed al restauro degli edifici colpiti dal grande incendio che aveva devastato l’area del foro nel 283, durante il regno di Carino. Tra  essi la Curia Iulia, completamente ricostruita come la possiamo vedere tutt’ora.  La sua attività edilizia non si limitò a questo; infatti, furono costruiti anche nuovi edifici quali ad esempio le Terme di Diocleziano. Si arriva quindi a Massenzio.

Per Massenzio Roma era e restava la vera ed unica capitale. L’Urbe con le sue millenarie vicende, i suoi dei, le sue leggende, era il vero centro propulsore della storia. Nessuna città poteva rivaleggiare coi i suoi templi, le sue strade ed i suoi monumenti. Campione di una linea politica tutta incentrata nella riaffermazione della gloria di Roma, egli non poteva che espandere ulteriormente il precedente programma di edilizia monumentale promosso da Massimiano caricandolo di forti valenze ideologiche attraverso il recupero dei valori tradizionali, dei culti e dei miti  ancestrali (vedi Marte, i Dioscuri, Romolo fondatore…) espressi anche sulle monete (non solo quelle coniate a Roma).

La basilica colossale che aveva deciso di edificare sul vecchio colle della Velia  (la “Basilica di Massenzio” nel foro) lo avrebbe mostrato al mondo intero...

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Ogni volta che vado a Roma mi soffermo a guardare impressionato le colossali arcate ai cui piedi mi sento piccolissimo.

Ma Roma era già una città grandiosa, con i templi degli antichi, primo fra tutti quello di Venere e Roma che per Massenzio aveva un forte significato simbolico e che quindi fece ricostruire in forme ancora più monumentali (come si apprezza in parte ancora oggi):

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Il tempio conteneva al suo interno due celle contrapposte:

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Quella che vediamo oggi e’ quella est (che ospitava la statua di Venere), rivolta verso il Colosseo (parte anteriore della foto). La cella ovest (che conteneva la statua di Roma) è inglobata oggi nella chiesa di Santa Francesca Romana. Insomma, noi del tempio ne vediamo solo metà (ma è una gran metà!). Secondo alcuni  è proprio questo tempio quello rappresentato sulle monete CONSERV VRB SVAE.

La Via Sacra,  resa ancora più maestosa proprio con la sua basilica, fu ulteriormente abbellita. Ci fu inoltre  la sistemazione della Meta Sudans, la costruzione di nuovi acquedotti ed il rafforzamento delle mura aureliane.

E poi la costruzione di una splendida villa lungo la via Appia con il famoso circo con accanto il monumentale mausoleo di Romolo, suo figlio morto prematuramente a 13 anni, cui aveva dedicato anche un tempio nel foro (il cosiddetto tempio di Romolo).

Di tutto ciò restano ancora imponenti rovine, immerse nel verde della campagna romana. Le visitai in occasione del mio ultimo viaggio a Roma prima del blocco totale: rimasi assai colpito davanti alla bellezza dei resti che facevano pensare alla bellezza degli edifici originari, solo lontanamente immaginabile.

Il Circo di Massenzio…

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Il mausoleo di Romolo…

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Come appare oggi parte del complesso…

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Come doveva apparire allora…

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Ed ecco il Tempio di Romolo nel foro romano…

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Massenzio non si fermò qui. Fece, infatti, ridedicare il Colosso neroniano al figlio Romolo, costruì nuove terme sul Quirinale e ristrutturò i palazzi severiani e le mura aureliane (con il progetto di dotarle di un fossato).

A Ostia, infine, aprì una zecca per coniare monete in un luogo più sicuro in quei periodi convulsi  e per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Particolarità: in essa non furono coniate monete CONSERV VRB SVAE, ma solo (che mi risulti) una CONSERVATOR VRBIS SVAE, un aureo:

image.png    image.png

 

Ad Ostia furono coniate altre tipologie, tra cui ricordo le AETERNITAS AVG N….

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.…..con la rappresentazione dei Dioscuri in riferimento alla tradizione navale della città. Infatti, Castore e Polluce erano i protettori di marinai. Ma il significato va oltre: va alla propaganda messenziana che enfatizza simboli classici di Roma.

Costantino avrebbe completato molte delle opere che il suo sfortunato rivale aveva lasciato incompiute. Non e’ escluso che lo stesso Arco di Costantino possa risalire ad un progetto di Massenzio per celebrare la vittoria sul ribelle Domizio Alessandro. Roma in quanto antica città pagana,  raggiunse proprio in quegli anni il suo massimo apogeo architettonico. Di lì a poco Costantino, discretamente, avrebbe iniziato a trasformarla in una città cristiana.

 

Spero di non aver detto inesattezze; in questo caso invito i lettori (so che ci sono tanti “massenziani” nel forum) a segnalarlo senza alcun problema.

Ciao e buona domenica da Stilicho

 

Fonti:

-          Il nostro forum (una vera miniera di sapere)

-          RIC volume VI

-          La Roma di Massenzio e Costantino. Palombo Editore

-          Wildwinds

-          OCRE

-          Moneteromane.info

 

 

 

 

 

 

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?

  • Grazie 1
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anche io ne ho una (R.I.C. , 113 ; Cohen , 42) , con nel dritto scritto: IMP. C MAXENTIUS P F AVG e nel rovescio: CONSERV VRB SVAE / AQS. Sempre nel rovescio vi è un Tempio tetrastilo con al suo interno Roma galeata , seduta e volgente verso sinistra, porge un globo all’Imperatore che le sta innanzi. Nel frontone vi è raffigurata la Lupa che allatta I gemelli Romolo e Remo. Zecca di Acquileia , 307 d.C. 

 

Modificato da Aristarco
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L'alleanza tra Massenzio, Massimiano e Costantino è anche dovuta ai legami famigliari. Massenzio è infatti figlio di Massimiano. A Costantino ci arriviamo dopo.

Nel sistema della Tetrarchia di Diocleziano non era prevista la successione dei figli legittimi. Quindi né Massenzio, figlio di Massimiano Erculeo, né Costantino, figlio di Costanzo Cloro, erano destinati a governare. 

Massenzio si ribella a questa situazione e si proclama imperatore a Roma. Gli viene mandato contro Severo II che però viene sconfitto. Costantino nel frattempo era in oriente a combattere per Galerio. Scappa per raggiungere il padre e, alla sua morte, viene proclamato imperatore dalle truppe stanziate a Treviri.

Ma Costantino ha bisogno di alleati che trova in Massimiano e Massenzio. E il legame famigliare è costituito da Fausta, figlia di Massimiano e sorella di Massenzio. Costantino è quindi genero di Massimiano e cognato di Massenzio. Poi i loro rapporti di guastano. Ma questa è un'altra storia...

Arka

Diligite iustitiam

Modificato da Arka
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Supporter
9 minuti fa, Arka dice:

L'alleanza tra Massenzio, Massimiano e Costantino è anche dovuta ai legami famigliari. Massenzio è infatti figlio di Massimiano. A Costantino ci arriviamo dopo.

Nel sistema della Tetrarchia di Diocleziano non era prevista la successione dei figli legittimi. Quindi né Massenzio, figlio di Massimiano Erculeo, né Costantino, figlio di Costanzo Cloro, erano destinati a governare. 

Massenzio si ribella a questa situazione e si proclama imperatore a Roma. Gli viene mandato contro Severo II che però viene sconfitto. Costantino nel frattempo era in oriente a combattere per Galerio. Scappa per raggiungere il padre e, alla sua morte, viene proclamato imperatore dalle truppe stanziate a Treviri.

Ma Costantino ha bisogno di alleati che trova in Massimiano e Massenzio. E il legame famigliare è costituito da Fausta, figlia di Massimiano e sorella di Massenzio. Costantino è quindi genero di Massimiano e cognato di Massenzio. Poi i loro rapporti di guastano. Ma questa è un'altra storia...

Arka

Diligite iustitiam

Ti ringrazio per l'opportuno richiamo storico. Anzi, mi complimento perché sei riuscito a raccontare quegli eventi intricati con una sintesi davvero efficace. Io ogni volta mi ci perdo. 

Ciao da Stilicho 

  • Grazie 1
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Supporter

@Aristarco

Se non ricordo male, avevi postato la tua moneta. 

Ciao da Stilicho

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Ciao @Stilicho , magnifica esposizione , complimenti , oltre che , essendo romano , aver apprezzato l' apertura del tuo Post .

Scrivi il vero , il "cattivo" Massenzio era destinato a perire al cospetto del "buon" Costantino , questo ci dice la storia .

Due Augusti entrambi "abusivi" si scontrarono per la sopravvivenza , il secondo poi aiutato dalla tradizione storica per aver accolto la nuova religione seppur probabilmente per "ragion di Stato" ; comunque e' cosi' , la storia la scrive chi vince . 

Per una moderna interpretazione di Massenzio ti consiglio questo libro di archeologia , ma con ottima premessa storica su Massenzio : Il Circo di Massenzio sulla Via Appia" , per conto di : "Istituto Nazionale di Studi Romani" , edito da Editore Colombo .

Un saluto

 

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Supporter

@Agricola

Grazie per il suggerimento di lettura. Tra l'altro, come ho detto, il complesso della Villa di Massenzio è davvero molto suggestivo, in particolare nella bella stagione, al tramonto. Ho scattato foto bellissime, pur non essendo un grande fotografo. Non male come architetto questo Massenzio! 

Buona domenica da Stilicho

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@Stilicho Grazie per i complimenti, ma andrebbero indirizzati agli storici inglesi. Ho sempre apprezzato la loro capacità di spiegare eventi complessi con semplicità.

Costantino poi è un personaggio che mi ha sempre affascinato. I vari cambi di carica da te segnalato qui sopra tra il 306 e il 310 costituiscono il tentativo di Costantino di essere accettato nella Tetrarchia. La sua vittoria finale è comunque un capolavoro di strategia politica e militare. Poi si dedicò alla sfera politico-religiosa. Ma anche questa è un'altra storia e qui parliamo di Massenzio... 

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter
2 minuti fa, Aristarco dice:

l'avevo postata

Ricordo che mi aveva colpito già allora

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@Arka

Anche a me affascina la figura di Costantino I, ma devo dire, studiando un po', che anche Massenzio non è così male

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Caro Stilicho, ti faccio i miei complimenti, hai scritto egregiamente tutto quello che c'era da dire. Va be', come si sarà intuito io sono un massenziano della prima ora e quindi mi fa davvero piacere ogni qual volta la storia di questo imperatore venga riproposta, per di più con questa perizia. Vivendo a Roma, almeno una volta alla settimana mi faccio un giretto a piedi per via dei Fori Imperiali e, aldilà dei tanti monumenti noti che conosciamo tutti, la vista della Basilica di Massenzio ha un sapore sempre particolare: è un'opera mastodontica, possente, elegante. L'avrei tanto voluta vedere non in rovina, con le arcate riempite dalle enormi vetrate. Credo che avesse un impatto visivo incredibile. Per completare il quadro dell'attività edilizia dell'imperatore, aggiungo anche l'impianto termale costruito all'interno del Palatino.

Concedimi la mia canonica parte di rompiscatole, solo per correggerti su un dettaglio secondario (che non riguarda tra l'altro Massenzio). A Carnuntum Costantino e Massimino furono degradati a Cesari, siamo d'accordo. Tuttavia subito dopo tale sanzione ad entrambi venne concesso il titolo più prestigioso di Filii Augustorum, con l'intento di placarne il risentimento per non essere divenuti Augusti. In molti credono che tale titolo fu soltanto onorifico, ma in realtà aveva carattere ufficiale ed andò a sostituire e non ad aggiungersi a quello di Cesare (che decadde) già dal gennaio del 309, come dimostrato dalla documentazione papiracea.

Mentre rispetto alla considerazione fatta da Arka, tra l'altro prevalente tra gli studiosi, che il sistema tetrarchico non prevedesse in assoluto la successione per via dinastica, non mi trova del tutto concorde. Nel senso che il matrimonio tra Massenzio e Valeria nel 293, figlia di Galerio appena nominato Cesare, dal mio punto di vista rivela come egli fosse considerato un futuro imperatore, altrimenti non si spiegherebbe la posizione di prestigio da lui acquisita quale genero del Cesare d'Oriente. Anche il fatto che Lattanzio rimarchi come tutti si aspettassero la nomina nel 305 di Costantino a Massenzio a nuovi Cesari, ci da l'idea di come la possibilità di una successione dinastica fosse una delle opzioni prese seriamente in considerazione tra quelle a disposizione di Diocleziano. E' probabile che l'imperatore dalmata, fiaccato dall'età, cedette alle richieste di Galerio di nominare Severo e Massimino, due illustri sconosciuti a lui legati da vincoli di amicizia e parentela, per assecondarne l'ambizione di controllare il collegio imperiale (Galerio era genero di Diocleziano). Appare tuttavia difficile credere che Costanzo e, per l'appunto, Galerio non si preoccupassero del pericolo che potevano rappresentare le ambizioni di Massenzio che, tra il 305 e il 306, viveva tranquillamente nelle vicinanze di Roma, ove il padre Massimiano (che a sua volta si era ritirato non lontano da lui in Italia meridionale) era popolarissimo e godeva del favore delle truppe ivi stanziate. Si può dunque sospettare che Massenzio avesse ricevuto precise garanzie di una sua futura nomina a Cesare quando sia Costanzo che Galerio avrebbero a loro volta abdicato (nel 312). Costantino, invece, che era praticamente tenuto in ostaggio a Nicomedia (e infatti Galerio fece di tutto per ostacolarne la fuga in Britannia), è da ritenere che fosse stato escluso definitivamente dalla successione. Per questo quando verrà nominato imperatore dalle legioni britanniche, Massenzio si sentirà defraudato, facendosi per tutta risposta acclamare immediatamente a Roma. Ma questo è solo una mia particolare lettura.

 

Modificato da Conservator
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Supporter

@Conservator

Innanzi tutto grazie per l'apprezzamento davvero gradito, anche perchè viene da un "massenziano".

Come ho detto nel post, la storia di questi anni (pochi, ma convulsi) e' davvero complessa e io mi ci perdo sempre, nonostante legga e rilegga. Certo contribuiscono anche le mie lacune personali e i miei limiti di semplice appassionato. Quanto alla cronologia dei titoli di Costantino, e' una mia schematizzazione che mi aiuta a  ricordare meglio (si fa per dire?) gli avvenimenti e a dare una collocazione cronologia alle monete (proprio in questo senso l'ho inserita in discussione). Ammetto che non conoscevo affatto il titolo di Filii Avgvstorvm ne' sapevo che fosse più prestigioso di quello di Cesare. Mi sono quindi chiesto se esista anche qualche traccia numismatica di questo titolo. Io non ricordo di aver visto monete con tale legenda, ma potrei benissimo sbagliarmi non essendo un esperto. Inoltre, hai qualche testo o articolo che ne parli? Mi hai proprio incuriosito.

Quanto alla ipotesi dinastica nella successione tetrarchica dopo Diocleziano, in effetti non mi stupirebbe. Questo elemento tende sempre a saltare fuori: il sangue e' il sangue.

Comunque, devo dire che te la cavi bene anche come "costantiniano: se non erro hai già vinto due "Costantino d'oro"!!! ??

Ti auguro una buona serata e a rileggerci!

Stilicho

 

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Se non sbaglio il titolo, che per prestigio stava nel mezzo tra quello di Cesare e quello di Augusto, ricorre su pochissime monete delle zecche controllate da Galerio e Massimino, nello specifico quelle di Siscia (emesse per entrambi), di Tessalonica (emesse per entrambi), di Nicomedia (solo Costantino), di Antiochia (solo Costantino) e di Alessandria (solo Costantino). Due esempi:

RIC VI, Siscia 200 a (per Massimino)

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RIC VI, Nicomedia 56 (per Costantino)

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Modificato da Conservator
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Rispetto alla bibliografia sul titolo Filius Augustorum, il lavoro di riferimento è quello di una francese, Alexandra Stefan, edito in due articoli: 

- Un rang impérial nouveau à l’époque de la quatrième tétrarchie: Filius Augustorum. 1ère Partie. Inscriptions révisées: problèmes de titulature impériale et de chronologie, in Antiquité Tardive 12, 2004, pp. 273-291;

Un rang impérial nouveau à l’époque de la quatrième Tétrarchie: Filius Augustorum. 2eme Partie. Considerations historiques , in Antiquité Tardive 13, 2005, pp. 169-204.

Mentre in Italiano c'è un buon approfondimento nella monografia di Marilena Casella, Galerio. Il tetrarca infine tollerante, Roma 2017, alle pagine 101-114.

 

 

Modificato da Conservator
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Supporter

Molto belle, non le avevo mai incontrate. Notavo una particolarità: su quella di Massimino al rovescio c'e' il Genio Augusti, su quella di Costantino il Genio Caesaris..

27 minuti fa, Conservator dice:

approfondimento nella monografia di Marilena Casella, Galerio. Il tetrarca infine tollerante,

Ho trovato su Academia Edu. Grazie!

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Il 24/1/2021 alle 11:50, Stilicho dice:

Questa discussione nasce in primis dal mio amore per la Città Eterna.

Poi dalla curiosità di approfondire la conoscenza di un imperatore (e delle sue monete) di cui sapevo un po’ poco, forse anche per un retaggio scolastico, quando Massenzio veniva considerato il “cattivo”  contrapposto al “buono”, ovvero Costantino.

Questa fu, infatti, la sfiga di Massenzio: aver sfidato un “monstrum”.

Ma per nostra fortuna, le cose non stanno proprio così.

Come al solito, cominciamo da una moneta:

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IMP C MAXENTIVS P F AVG: testa di Massenzio, laureata, a destra

R: CONSERV VRB SVAE: Roma elmata, drappeggiata, seduta di fronte, con la testa a sinistra, in un tempio esastilo, con un globo nella mano destra ed uno scettro nella sinistra con uno scudo a fianco; come acroteri del tempio due Vittorie e sul frontone una corona

ESERGO: RBQ : Zecca di Roma, quarta officina.

RIC VI Roma 210 

Il dritto ci mostra la classica iconografia della prima tetrarchia, dove i ritratti imperiali sono piuttosto statici, inespressivi e stereotipati, con scarsa personalizzazione dei tratti somatici. Massenzio (indistinguibile dagli altri augusti legittimi del tempo) appare con il viso largo e squadrato,  il collo tozzo e muscoloso, la mascella volitiva, gli zigomi forti e sporgenti, la barba e i capelli cortissimi e curati. Lo sguardo è fiero, quasi truce, ad indicare chiaramente l’autorità e la forza. Insomma, un vero militare.

Il rovescio presenta una legenda significativa: Massenzio è il “conservatore” della grandezza di Roma, il suo “protettore”. Roma è rappresentata in un grande tempio esastilo, come una divinità che ha in mano i destini del mondo (il globo) che governa (lo scettro) con le armi (lo scudo e l’elmo). Ciò ad indicare la sua supremazia, quale Città Eterna, sulle altre città dell’Occidente, in particolare su Milano e Treviri che l’avevano scalzata dal suo ruolo di capitale unica dell’impero.

Ma non solo: Roma rivendica la sua supremazia anche sulle città dell’ Oriente. Proprio ad Oriente, in effetti, si stava spostando il baricentro del mondo romano.  Massenzio si erge a difensore delle prerogative dell’Urbe quale centro nevralgico dell’impero in opposizione alla politica di provincializzazione voluta da Diocleziano e dalla prima tetrarchia da cui lui fu bandito quale tiranno.

La tipologia che ho postato non è l’unica per questo rovescio.

Ecco, a Ticinum, la RIC VI 106:  Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro, viene incoronata da una Vittoria stante di fronte a lei, con un prigioniero tra di loro:

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Sempre a Ticinum, la RIC VI 108:  Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro viene incoronata, da una Vittoria stante alle sue spalle....

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Qui (ancora a Ticinum!) il globo e’ sormontato da una Vittoriola (RIC VI 105):   

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E che dire del dritto di questa (ritorna Ticinum), la RIC VI 103? La veste di Massenzio e’ splendida....

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Come si e’ visto, Ticinum mostra una certa varietà di rovesci della stessa serie; e’ un particolare davvero interessante.

Ma quella che più mi piace e’ questa. Siamo ad Aquilea: RIC VI 113:

image.png

Si nota una scena ancora più rappresentativa, in cui Roma, seduta nel tempio, dona il globo proprio a Massenzio. Ritengo questa moneta davvero splendida, anche per la ricchezza della scena con ben tre personaggi (c’è anche un prigioniero), quasi un piccolo quadro incorniciato dalle strutture architettoniche del tempio,  anch’esso con decorazione davvero ricca. Infatti, ha un frontone del tutto particolare con la rappresentazione della lupa e dei gemelli, ulteriore richiamo al passato mitico di Roma cui Massenzio e’ particolarmente legato.

E’ interessante notare come monete CONSERV VRB SVAE  siano state coniate anche a nome  di Massimiano e di Costantino I.

Ecco Massimiano:

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Ed ecco Costantino I augusto:

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E Costantino I cesare:

image.png

Quindi Costantino appare sia come augusto che come cesare. La spiegazione e’ nei tribolati avvenimenti di quegli anni convulsi.

Lungi da me il raccontarne la storia (ogni vota che li rivedo scopro qualcosa di nuovo o capisco qualcosa di diverso) ma giusto per orientarci ecco il variare delle titolature di Costantino nel tempo:

 

-dal fine luglio 306 a inizio autunno 306: augusto

-da inizio autunno 306 a fine 307: cesare

-da fine anno 307 a novembre 308: augusto

-da novembre 308 a metà anno 310 : cesare

-da metà anno 310 in poi: sempre augusto

Da perderci la testa...

 

Ma perché questo rovescio compare anche con Massimiano e Costantino I? Faccio un piccolo passo indietro…

Ho trovato rovesci con CONSERVATORES VRB SVAE, ovvero al plurale. Ciò forse ad indicare una sorta di alleanza e di comunione di intenti tra Massenzio, Massimiano e Costantino contro Galerio (e Severo).

Ecco la RIC VI 84a:

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Con il tempo i rapporti tra i tre si deterioreranno e Massenzio diventerà quindi l’unico CONSERV VRB SVAE, l’unico protettore della sua città.

Ma veniamo all’Urbs Sua, a Roma.

Conclusa l’età severiana che era stata caratterizzata dalla costruzione di monumenti significativi, i turbolenti decenni centrali del III secolo non videro significative realizzazioni edilizie. Si dovette attendere il regno di Aureliano perché nell’Urbe fossero nuovamente aperti grandi cantieri. Proprio con Aureliano, la città iniziò a cambiare volto, cominciando ad assumere l’aspetto di una città tardo imperiale. Infatti, per difendere la capitale dalle incursioni barbariche che ormai minacciavano direttamente la penisola italica, Aureliano decise di cingere la città con un poderoso circuito murario, che da lui prese il nome.

Un decennio più tardi la città aveva perso il ruolo di capitale. Massimiano, chiamato da Diocleziano nel 285 a reggere la parte occidentale dell’impero, le aveva preferito Milano, meglio situata da un punto di vista strategico-militare. Ciò nonostante, a Roma  Massimiano intraprese una intensa attività edilizia. C’era in primo luogo da provvedere alla ricostruzione ed al restauro degli edifici colpiti dal grande incendio che aveva devastato l’area del foro nel 283, durante il regno di Carino. Tra  essi la Curia Iulia, completamente ricostruita come la possiamo vedere tutt’ora.  La sua attività edilizia non si limitò a questo; infatti, furono costruiti anche nuovi edifici quali ad esempio le Terme di Diocleziano. Si arriva quindi a Massenzio.

Per Massenzio Roma era e restava la vera ed unica capitale. L’Urbe con le sue millenarie vicende, i suoi dei, le sue leggende, era il vero centro propulsore della storia. Nessuna città poteva rivaleggiare coi i suoi templi, le sue strade ed i suoi monumenti. Campione di una linea politica tutta incentrata nella riaffermazione della gloria di Roma, egli non poteva che espandere ulteriormente il precedente programma di edilizia monumentale promosso da Massimiano caricandolo di forti valenze ideologiche attraverso il recupero dei valori tradizionali, dei culti e dei miti  ancestrali (vedi Marte, i Dioscuri, Romolo fondatore…) espressi anche sulle monete (non solo quelle coniate a Roma).

La basilica colossale che aveva deciso di edificare sul vecchio colle della Velia  (la “Basilica di Massenzio” nel foro) lo avrebbe mostrato al mondo intero...

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Ogni volta che vado a Roma mi soffermo a guardare impressionato le colossali arcate ai cui piedi mi sento piccolissimo.

Ma Roma era già una città grandiosa, con i templi degli antichi, primo fra tutti quello di Venere e Roma che per Massenzio aveva un forte significato simbolico e che quindi fece ricostruire in forme ancora più monumentali (come si apprezza in parte ancora oggi):

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Il tempio conteneva al suo interno due celle contrapposte:

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Quella che vediamo oggi e’ quella est (che ospitava la statua di Venere), rivolta verso il Colosseo (parte anteriore della foto). La cella ovest (che conteneva la statua di Roma) è inglobata oggi nella chiesa di Santa Francesca Romana. Insomma, noi del tempio ne vediamo solo metà (ma è una gran metà!). Secondo alcuni  è proprio questo tempio quello rappresentato sulle monete CONSERV VRB SVAE.

La Via Sacra,  resa ancora più maestosa proprio con la sua basilica, fu ulteriormente abbellita. Ci fu inoltre  la sistemazione della Meta Sudans, la costruzione di nuovi acquedotti ed il rafforzamento delle mura aureliane.

E poi la costruzione di una splendida villa lungo la via Appia con il famoso circo con accanto il monumentale mausoleo di Romolo, suo figlio morto prematuramente a 13 anni, cui aveva dedicato anche un tempio nel foro (il cosiddetto tempio di Romolo).

Di tutto ciò restano ancora imponenti rovine, immerse nel verde della campagna romana. Le visitai in occasione del mio ultimo viaggio a Roma prima del blocco totale: rimasi assai colpito davanti alla bellezza dei resti che facevano pensare alla bellezza degli edifici originari, solo lontanamente immaginabile.

Il Circo di Massenzio…

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Il mausoleo di Romolo…

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Come appare oggi parte del complesso…

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Come doveva apparire allora…

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Ed ecco il Tempio di Romolo nel foro romano…

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Massenzio non si fermò qui. Fece, infatti, ridedicare il Colosso neroniano al figlio Romolo, costruì nuove terme sul Quirinale e ristrutturò i palazzi severiani e le mura aureliane (con il progetto di dotarle di un fossato).

A Ostia, infine, aprì una zecca per coniare monete in un luogo più sicuro in quei periodi convulsi  e per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Particolarità: in essa non furono coniate monete CONSERV VRB SVAE, ma solo (che mi risulti) una CONSERVATOR VRBIS SVAE, un aureo:

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Ad Ostia furono coniate altre tipologie, tra cui ricordo le AETERNITAS AVG N….

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.…..con la rappresentazione dei Dioscuri in riferimento alla tradizione navale della città. Infatti, Castore e Polluce erano i protettori di marinai. Ma il significato va oltre: va alla propaganda messenziana che enfatizza simboli classici di Roma.

Costantino avrebbe completato molte delle opere che il suo sfortunato rivale aveva lasciato incompiute. Non e’ escluso che lo stesso Arco di Costantino possa risalire ad un progetto di Massenzio per celebrare la vittoria sul ribelle Domizio Alessandro. Roma in quanto antica città pagana,  raggiunse proprio in quegli anni il suo massimo apogeo architettonico. Di lì a poco Costantino, discretamente, avrebbe iniziato a trasformarla in una città cristiana.

 

Spero di non aver detto inesattezze; in questo caso invito i lettori (so che ci sono tanti “massenziani” nel forum) a segnalarlo senza alcun problema.

Ciao e buona domenica da Stilicho

 

Fonti:

-          Il nostro forum (una vera miniera di sapere)

-          RIC volume VI

-          La Roma di Massenzio e Costantino. Palombo Editore

-          Wildwinds

-          OCRE

-          Moneteromane.info

 

 

 

 

 

 

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Ciao @Stilicho,

Sono rimasto a bocca aperta dalla tua discussione, veramente incredibile, complimenti!

è incredibile come le monete sembrino solo tondini di bronzo / argento / oro, ma che in realtà raccontino una storia che nessun'altro sa raccontare.

Se le monete potessero parlare, chissà quali storie potrebbero raccontarci.

Mi hai informato tantissimo su Costantino e Massenzio, in quanto io sono più teso sulla monetazione repubblicana e di primo impero.

Ti devo ringraziare tantissimo, sei veramente incredibile!

Buona giornata!

cc000

 

Modificato da coinscollector000
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1 minuto fa, coinscollector000 dice:

Ciao @Stilicho,

Sono rimasto a bocca aperta dalla tua discussione, veramente incredibile, complimenti!

è incredibile come le monete sembrino solo tondini di bronzo / argento / oro, ma che in realtà raccontino una storia che nessun'altro sa raccontare.

Se le monete potessero parlare, chissà quali storie potrebbero raccontarci.

Mi hai informato tantissimo su Costantino e Massenzio, in quanto io sono più teso sulla monetazione repubblicana e di primo impero.

Ti devo ringraziare tantissimo, sei veramente incredibile!

Buona giornata!

cc000

 

 

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Supporter

@coinscollector000

Grazie per l'apprezzamento che mi ha fatto davvero piacere.

Come avrai letto, il post e' nato proprio dal tentativo di colmare una mia lacuna (e da semplice appassionato ne ho tante!); se poi sono riuscito ad ampliare le conoscenze di qualche altro utente sono ben felice.

E' sempre così: con la "scusa" di scrivere si finisce per studiare, approfondire ed imparare.

Ciao da Stilicho

 

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