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Nummus bible esiste solo per lV e V sec. d. C.?


Risposte migliori

Buonasera,

gradirei sapere se il Nummus Bible esiste solo per le monete di lV e V sec d. C.? Lo sto consultando e mi trovo bene (non ho il RIC); se ci fosse anche per i secoli precedenti sarebbe ottimo; oppure qualcosa di simile e serio online? 

Saluti, Alex. 

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2 ore fa, Alessanti dice:

Buonasera,

gradirei sapere se il Nummus Bible esiste solo per le monete di lV e V sec d. C.? Lo sto consultando e mi trovo bene (non ho il RIC); se ci fosse anche per i secoli precedenti sarebbe ottimo; oppure qualcosa di simile e serio online? 

Saluti, Alex. 

Sul V secolo leggi altro che è meglio... Ho guardato per curiosità Avito e c'erano 2 monete di valentiniano nelle prime 5...

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@Poemenius, trovo il tuo giudizio molto severo. Hai scelto un argomento molto discusso, (esistono dei Ae4 di Avitus autentici?), ancora dibattito, e che il database di Nummusbible sembra effettivamente ignorare. 

La discussione sul foro è in questo senso molto interessante e gli argomenti convincenti per fare di questi Ae4 delle monete per Valentiniano III, male interpretate o addirittura alterate da falsari.

C’è anche questo saggio in inglese che va nello stesso senso:

https://dirtyoldcoins.com/Roman-Coins-Blog/1239

Più generalmente ammetto che nella base di nummusbible manchino per i casi difficili numerosi punti interrogativi. E gli errori (spesso errori di copiare incollare, non c’è da stupirsi, quasi 100 000 monete, ciascuna con foto e didascalia) non sono pochi. Ma rimane  uno strumento utilissimo per chi cerca a identificare una moneta del tardo Basso Impero e non merita secondo me di essere trascurato.

Il curatore David Berthod contribuisce anche a portare avanti lo studio di questa monetazione. L’ultimo esempio che mi viene in mente: È lui il primo che ha proposto per gli eserghi SMCS delle silique di Costante II, figlio di Costantino III, la zecca di Caesaraugusta, prima ancora che sia stato rinvenuto, pochi mesi fà, il primo solidus di Costante II. Questo unicum è stato oggetto di un articolo di Dominique Hollard (responsabile delle collezioni romane e Celtiche della BnF) pubblicato sul bollettino di febbraio scorso della SFN (Société française de numismatique) confirmando finalmente l’ipotesi di D. Berthod. 

Scusatemi se ci ho messo cosi tanto, ma volevo affermare nel mio caso il grande debito che ho con questo database, frutto di uno strenuo lavoro spesso ingrato e reso disponibile per tutti.

 

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46 minuti fa, Vietmimin dice:

@Poemenius, trovo il tuo giudizio molto severo. Hai scelto un argomento molto discusso, (esistono dei Ae4 di Avitus autentici?), ancora dibattito, e che il database di Nummusbible sembra effettivamente ignorare. 

La discussione sul foro è in questo senso molto interessante e gli argomenti convincenti per fare di questi Ae4 delle monete per Valentiniano III, male interpretate o addirittura alterate da falsari.

C’è anche questo saggio in inglese che va nello stesso senso:

https://dirtyoldcoins.com/Roman-Coins-Blog/1239

Più generalmente ammetto che nella base di nummusbible manchino per i casi difficili numerosi punti interrogativi. E gli errori (spesso errori di copiare incollare, non c’è da stupirsi, quasi 100 000 monete, ciascuna con foto e didascalia) non sono pochi. Ma rimane  uno strumento utilissimo per chi cerca a identificare una moneta del tardo Basso Impero e non merita secondo me di essere trascurato.

Il curatore David Berthod contribuisce anche a portare avanti lo studio di questa monetazione. L’ultimo esempio che mi viene in mente: È lui il primo che ha proposto per gli eserghi SMCS delle silique di Costante II, figlio di Costantino III, la zecca di Caesaraugusta, prima ancora che sia stato rinvenuto, pochi mesi fà, il primo solidus di Costante II. Questo unicum è stato oggetto di un articolo di Dominique Hollard (responsabile delle collezioni romane e Celtiche della BnF) pubblicato sul bollettino di febbraio scorso della SFN (Société française de numismatique) confirmando finalmente l’ipotesi di D. Berthod. 

Scusatemi se ci ho messo cosi tanto, ma volevo affermare nel mio caso il grande debito che ho con questo database, frutto di uno strenuo lavoro spesso ingrato e reso disponibile per tutti.

 

Si probabilmente hai ragione, sono stato molto severo, come lo sono con wildwinds etc... 

Mi spiego meglio... 

Sono siti molto importanti e spesso ben fatti... E sono per molti neofiti o poco più uno strumento di approccio molto importante... 

Le classificazioni però sono sempre da verificare, e a mio avviso mai da prendere per buone passivamente. 

Nulla può sostituirsi a un approfondimento personale, altrimenti diventa numismatica usa e getta... 

Ho riletto il mio Commento e in effetti non avendo espresso in modo ampio il mio pensiero, sembrava qualcosa che non voleva essere... 

Quindi, lunga vita a questi siti e a chi fa gli sforzi per crearli. MA non prendiamoli passivamente, ma come spunti di approfondimento

Modificato da Poemenius
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Buonasera. Riguardo una delle possibilità, attendibili, di confronti nell'approfondimento in questione pensate  potrebbe essere il Roman Department dell'American Numismatic Society?

Saluti.

Alex

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3 hours ago, Alessanti said:

Buonasera. Riguardo una delle possibilità, attendibili, di confronti nell'approfondimento in questione pensate  potrebbe essere il Roman Department dell'American Numismatic Society?

Saluti.

Alex

Stai parlando di questo sito?

http://numismatics.org/ocre/results?lang=fr

È molto utile (una specie di RIC on line illustrato) ma incompleto, con parecchi errori. Esiste anche per le monete repubblicane. E sempre necessario procedere per controlli incrociati.

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2 ore fa, Vietmimin dice:

Stai parlando di questo sito?

http://numismatics.org/ocre/results?lang=fr

È molto utile (una specie di RIC on line illustrato) ma incompleto, con parecchi errori. Esiste anche per le monete repubblicane. E sempre necessario procedere per controlli incrociati.

OCRE credo sia ancora in divenire, e’ un progetto molto vasto ed ambizioso. Non so peraltro se un database possa mai definirsi ‘completo’. Certamente credo sia un ottimo strumento di ricerca. 

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credo che ogni lavoro di questo tipo dovrebbe partire da un "corpus" esistente, tipo poniamo il RIC X, poi mettere insieme la letteratura successiva (in alcuni casi precedente se serve)

nel caso del RIC X, andrebbero quantomeno presi il MIRB, il DOC, la recensione del 1996 di Hahn, e la letteratura anche di scavo degli ultimi 27 anni.

questo potrebbe permettere di avere un "Ric online" vero, ossia completo, controllato e ricontrollato, e con le dovute note nelle menete incerte per datazione, zecca etc .... 

pensiamo alla nota sul solido di Olibrio a Belgrado che oggi grazie a Como non è più considerabile un falso etc etc etc

quindi la cosa è in se possibile....ma richiede tempo e approfondimento

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Appunto, dicevo completo perché il progetto OCRE è tutto il RIC e solo il RIC. Le monete oggi assenti dal RIC non saranno integrate prima dell’aggiornamento dei diversi volumi...

Non è il caso del notevole RPC on line, che può includere nuove monete non appena venute alla luce. Vorrei ricordare che ognuno di noi può aiutare proponendo una moneta non ancora elencata o già riportata ma in modo incompleto.

https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/search/advanced

La prossima versione stampata in corso rimarrà comunque indispensabile.

Non dimentichiamo due progetti coinvolgenti, che a termine dovrebbero mettere in rete tutti i ripostigli pubblicati di monete Romane.

Per i ripostigli repubblicani, il CHRR:

http://numismatics.org/chrr/

« It is a database of Roman Republican coin hoards mainly from the period 155 BC to AD 2. This database began life as a personal research database constructed by Kris Lockyear using a combination of published data and Michael Crawford's personal archive now housed the in the British Museum. The online database, which utilises the Numishare application developed by Ethan Gruber, is a joint project between Kris Lockyear (Institute of Archaeology, University College London) and the American Numismatic »

Per quelli dell’impero romano, il CHRE (coin Hoards of the Roman Empire), anche qui un progetto congiunto (Ashmolean Museum/Oxford Roman Economy Project)

https://chre.ashmus.ox.ac.uk 

« It aims to collect information about hoards of all coinages in usein the Roman Empire between approximately 30 BC and AD 400. Imperial Coinage forms the main focus of the project, but Iron Age and Roman Provincial coinages in circulation within this period are also included to give a complete picture of the monetary systems of both the West and the East. In 2019 the scope of the Project was extended to include hoards of Roman coins from outside the Empire. The intention of the Project is to provide the foundations for a systematic Empire-wide study of hoarding and to promote the integration of numismatic data into broader research on the Roman Economy »

 

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Buongiorno, a proposito dei siti di consultazione oggetto della discussione, finora mi sto trovando meglio con  il Nummus Bible, mi pare abbia modalità di ricerca accurata con grafica semplice ed efficace; anche su smartphone. 

Saluti, Alex. 

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