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IGNORED

Emissioni in piombo


apollonia

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Salve.

Apro con questo tetradramma di Alessandro Magno ripreso da http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=112474.0

descritto come imitazione contemporanea in piombo (9,88 g, 24 mm) di una classica moneta del Macedone.

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Probabilmente si tratta dell’anima in piombo di un suberato destinata ad essere ricoperta da un sottilissimo strato d’argento per dare l’impressione di una moneta ufficiale.

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Numismatik Naumann (formerly Gitbud & Naumann), Auction 33, lot 57, 05.07.2015

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KINGS OF THRACE. Lysimachos (305-281 BC). Lead "Tetradrachm." Alexandreia Troas.
Obv: Diademed head of the deified Alexander right, wearing horn of Ammon.
Rev: BAΣIΛEΩΣ ΛYΣIMAXOY.
Athena seated left, holding Nike and spear over shoulder, resting elbow on shield. Control: Bee to inner left and thunderbolt in exergue.
Cf. Thompson 159.
Condition: Very fine.
Weight: 56.57 g.
Diameter: 42 mm.

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2 minuti fa, apollonia dice:

Numismatik Naumann (formerly Gitbud & Naumann), Auction 33, lot 57, 05.07.2015

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KINGS OF THRACE. Lysimachos (305-281 BC). Lead "Tetradrachm." Alexandreia Troas.
Obv: Diademed head of the deified Alexander right, wearing horn of Ammon.
Rev: BAΣIΛEΩΣ ΛYΣIMAXOY.
Athena seated left, holding Nike and spear over shoulder, resting elbow on shield. Control: Bee to inner left and thunderbolt in exergue.
Cf. Thompson 159.
Condition: Very fine.
Weight: 56.57 g.
Diameter: 42 mm.

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?

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Altro esemplare del “tetradramma” lisimacheo in piombo (Numismatik Naumann, Auction 38, lot 69, 06.12.2015).

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KINGS OF THRACE. Lysimachos (305-281 BC). Lead "Tetradrachm". Alexandreia Troas.
Obv: Diademed head of the deified Alexander right, wearing horn of Ammon.
Rev: BAΣIΛEΩΣ / ΛYΣIMAXOY.
Athena seated left, holding Nike and spear over shoulder, resting elbow on shield. Control: Bee to inner left and thunderbolt in exergue.
Cf. Thompson 159.
Condition: Very fine.
Weight: 68.34 g.
Diameter: 40 mm.

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Interessante imitazione in piombo di uno ‘statere’ di Filippo II di Macedonia (CNG, Electronic Auction 267).

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KINGS of MACEDON. Philip II. 359-336 BC. PB ‘Stater’ (19mm, 7.41 g, 11h). Laureate head of Apollo right / Nike driving galloping biga right. VF, scuff on obverse. Unusual.

CNG 267, Lot: 67. Estimate $100. Sold for $140.

 

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Sono sottozero in questa monetazione,ma vedere e capire il falso mi piace tantissimo,anche soprattutto il mettere a confronto per capirne i difetti e tecniche di falsificazione.

Grazie??

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Le monete di piombo sono state emesse in varie aree del mondo greco antico, con Alessandro Ianneo, re di Giudea e Sommo sacerdote, e i sovrani del regno nabateo tra le più importanti autorità emittenti. Si trovano anche oggetti di piombo unici provenienti da altre aree, a volte copie di una o di entrambe le facce di una moneta ufficiale, a volte con tipi di fantasia completamente sconosciuti come questi (CNG 85).

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NORTHERN or CENTRAL GREECE, Uncertain mint. 3rd century BC – 2nd century AD. PB Tokens(?). Lot of four lead tokens(?), probably from a city in northern or central Greece. Includes the following types: (a) Boar at bay right / Dog standing right // (b) Goat(?) standing right / Grape bunch on vine // (c) Bull standing right / Trident head // (d) Male(?) reclining left, holding thyrsos / Female standing left, holding two grain ears. Fine to VF condition. LOT SOLD AS IS, no returns. Four (4) objects in lot.

CNG 85, Lot: 330. Estimate $200. Sold for $470. 

 

Questi pezzi enigmatici si identificano spesso come gettoni di distribuzione o biglietti d'ingresso, oppure per altri usi come bolle, pesi, contraffazioni contemporanee o moderne, denaro funerario, pezzi di prova o di battitura e persino monete circolanti. Come gettoni, gli oggetti possono essere serviti inizialmente da prova o garanzia di qualche genere; come pezzi di prova, gli oggetti potrebbero essere serviti a documentare i disegni delle monete per l'approvazione prima della battitura di massa, come fanno le monete modello nel mondo moderno.

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Tessera o gettone di Fere (Tessaglia) con la testa frontale di un satiro barbuto al diritto e la parte anteriore di un toro in piedi a destra al rovescio (CNG 290).

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THESSALY, Pherai. 4th century BC. PB Tessera or token (14mm, 5.46 g, 6h). Head of bearded satyr facing / [Φ]E upward to right, forepart of bull standing right; double-axe to left; all within incuse square. Rogers p. 526, fig. 287; BCD Thessaly II 692; BCD Thessaly I 1305; Pozzi (Boutin) 2864 (all from the same dies). VF, grayish-green patina.

From the BCD Collection.

CNG 290, Lot: 103. Estimate $100. Sold for $500.

 

Dalla vendita Nomos: I gettoni di piombo devono essere serviti come prova del diritto di voto, pass d'ingresso a teatri o altri eventi culturali, tasse per l'attraversamento dei fiumi e, spesso, come un modo di distribuire beni ai cittadini aventi diritto (come grano o altri generi alimentari) attraverso un marcatore semipermanente che sarebbe stato scambiato con essi. Inoltre, poiché il piombo era facile da fondere e riutilizzare, era ideale per attività non durature e poteva poi essere trasformato in qualcos'altro. La labilità stessa del piombo è uno dei motivi per cui sono stati trovati così pochi gettoni di questo tipo, e devono essere stati prodotti molto più estesamente di quanto gli esempi sopravvissuti implichino. L'esistenza del presente gettone indica che Pherai era una città ben organizzata e funzionava secondo le regole di una polis avanzata.

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Tessera o gettone di Fere (Tessaglia) con la testa frontale di un satiro barbuto al diritto e la parte anteriore di un toro in piedi a destra al rovescio (CNG 410).

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Greek
THESSALY, Pherai. 4th century BC. PB Tessera or Token (19mm, 6.89 g, 3h). Head of bearded Satyr facing, with animal ears / ΦΕ, forepart of bull right; labrys to left. Rogers 526, fig. 287; Pozzi (Boutin) 2864; BCD Thessaly II 692 (this coin); HGC 4, 573. Good Fine, tan 'lead' patina, the grey colour of lead showing through on the high relief spots.
Ex BCD Collection (Triton XV, 3 January 2012), lot 692.

CNG 410, Lot: 61. Estimate $100. Sold for $525. 

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FERE (Φεραί, Pherae). - Antica e rinomata città della Tessaglia, e precisamente della Pelasgiotide, situata poco a NO. del golfo di Pagase, sulle pendici orientali del monte Chalkodonion e davanti a quella vasta pianura stepposa che si estende verso il lago Boibe.

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Nominata già nel catalogo omerico delle navi (Iliade, II, 711) e non ignota alla tradizione delle antichissime imprese eroiche della Grecia, F. cominciò realmente la sua vita nel sec. VI a. C., dopo avere acquistato Pagase, sull'omonimo golfo. Quest'ottimo sbocco sul mare aiutò notevolmente la città dentro terra a crescere e a raggiungere in breve un notevole stato di floridezza. Il governo era tenuto allora dalla classe aristocratica, alla quale si sostituì verso la fine del sec. V, cioè con lungo ritardo rispetto ad altre città della Grecia, il regime tirannico. Il primo signore di Fere fu Licofrone, che aggiunse alla propria città la vicina Larissa; mentre il suo successore, Giasone, meditò un vasto programma di conquiste e alleanze. Questi grandi progetti furono interrotti dalla morte di Giasone (370 a. C.) caduto vittima di una congiura. Il nipote Alessandro, venuto poco dopo (369) al potere, ben presto si trovò alle prese coi Macedoni, chiamati in aiuto dall'aristocrazia tessalica. Dopo varie vicende Fere cadde nel 352 sotto Filippo II, il quale, dividendola da Pagase, le inflisse un colpo da cui essa non si riebbe mai più. Liberatasi una prima volta dal giogo macedone nel 302 con l'aiuto di Demetrio Poliorcete, Fere non si staccò definitivamente dalla Macedonia che nel 197 abbandonando Filippo V. Nel 196 diede alla Lega tessalica il primo stratego, nel 192-i cadde sotto Antioco, e poi passò dalla parte dei Romani; e sotto il loro predominio menò una vita quanto mai oscura. Dell'antica Fere, sul luogo della quale sorge ora il paese di Velestino, rimangono cospicui avanzi di mura appartenenti a varie epoche dal sec. VI in poi, vasti sepolcreti, e quella celebre fonte Iperea che gli antichi poeti greci esaltarono e circonfusero di leggende. Del tempio principale di Fere dedicato ad Artemide Enodia e di quello dei Dioscuri, dei quali abbiamo notizia dalle fonti classiche, nessuna traccia sembra finora esserci pervenuta. Rimangono invece i ruderi di un santuario di Eracle e di un altro risalente al sec. VII e sacro a Zeus Thaulios. L'acropoli ci ha restituito importante materiale preistorico, del più antico periodo della vita di Fere.

Fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/fere_(Enciclopedia-Italiana)/

apollonia

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Mitologia

La mitologia greca indica che re della città di Fere fu Admeto, ricordato per aver ospitato Apollo quando Zeus, per punirlo dell’uccisione dei Ciclopi, l'obbligò a lavorare al servizio di un mortale per nove anni. Apollo divenne così il pastore di Admeto, curandone anche i cavalli. Apollo rimase così stupito del trattamento benevolo di Admeto che gli fece dono di far partorire a tutte le sue mucche dei gemelli.

Apollo aiutò Admeto ad ottenere la mano della principessa Alcesti, figlia di Pelia re di Iolco. Alcesti aveva così tanti pretendenti che Pelia stabilì per loro un compito apparentemente impossibile: per ottenere la mano di Alcesti avrebbero dovuto legare al giogo di una biga un cinghiale e un leone. Apollo imbrigliò gli animali e Admeto guidò la biga fino a Pelia, riuscendo così a sposare Alcesti. Però Admeto si dimenticò di fare sacrificio ad Artemide e la dea, offesa, riempì la camera nuziale di serpenti. Nuovamente Apollo giunse in aiuto di Admeto, consigliandolo di effettuare un sacrificio ad Artemide che, una volta fatto, tolse i serpenti.

Ma l'aiuto più grande che Apollo diede ad Admeto fu di persuadere le Moire a rimandare il giorno della sua morte. Apollo fece ubriacare le Moire e queste accettarono il rinvio se Admeto fosse stato in grado di trovare qualcuno che morisse al suo posto. Admeto credette inizialmente che uno dei suoi anziani genitori sarebbe stato lieto di prendere il posto del figlio, ma così non fu. Quando costoro non si mostrarono disponibili, fu sua moglie Alcesti a scegliere di morire al suo posto. Alle esequie Admeto rimprovera il padre Ferète per non essersi offerto di morire al posto di Alcesti, ma Ferète ritorce su Admeto l'accusa di vigliaccheria. La scena della morte viene descritta nell'Alcesti di Euripide dove Tanato, il dio della morte, conduce Alcesti negli Inferi. Mentre Alcesti vi discende, Admeto scopre di non voler più vivere. La situazione venne salvata da Eracle che si riposava a Fere mentre era in cammino alla ricerca delle cavalle di Diomede, mangiatrici di uomini. Venuto a conoscenza della situazione di Admeto, Eracle discese negli Inferi per salvare Alcesti, dove lottò con Tanato fin quando il dio della morte accettò di liberare la donna che fu ricondotta nel mondo dei mortali.

Da https://it.wikipedia.org/wiki/Admeto_(mitologia)

apollonia

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“Tetradramma” di Apamea (Seleucia in Pieria): Testa laureata di Zeus/Nike che avanza a sinistra (CNG 450).

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SELEUKIS and PIERIA, Apameia. 1st century BC. PB “Tetradrachm”(?) (25mm, 17.03 g, 11h). Dated SE 299 (14/3 BC). Laureate head of Zeus right / Nike advancing left, holding wreath; [AΠ]AME[ΩN] THΣ IEPAΣ KAI AΣYΛOY at sides, Θ(koppa)Σ (date) to inner left. Unpublished in the standard references. Tan patina. Good Fine. Rare and unusual.

CNG 450, Lot: 224. Estimate $100. Sold for $60. 

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APAMEA di Siria

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Sorgeva sul corso dell'Oronte o Axios, nel luogo di una più antica città detta Farnace. Qui si stabilirono dei soldati macedoni dell'esercito di Alessandro Magno, che le diedero il nome di Pella, col quale la troviamo indicata nel 286 a. C. Seleuco I Nicatore, che la ingrandi e fortificò, le diede il nome di Apamea in onore di sua moglie Apama; essa è detta talvolta Apamea dell'Axios, e poi anche Claudia Apamea. La città era protetta da una cittadella costruita su di un'altura che si protendeva nella pianura dell'Oronte a guisa di penisola, circondata dal corso del fiume che formava e forma ancora lago e paludi, e rendeva la posizione quasi inespugnabile: a questa posizione allude il nome di Chersoneso datole da Strabone. Il territorio circostante era assai fertile e aveva ricchi pascoli. Sotto i Seleucidi Apamea fu capitale di una delle quattro satrapie in cui era divisa la Siria settentrionale; più tardi fu capitale della Siria seconda. Seleuco fece di Apamea il suo grande deposito militare, dove custodiva i 500 elefanti, i cavalli, il tesoro di guerra. Vi tenne anche in prigionia Demetrio Poliorcete (286-283 a. C.). Ad Apamea Antioco III prese il comando dell'esercito per invadere la Celesiria (221 a. C.), e vi concentrò poi le truppe per la campagna contro l'Egitto (219 a. C.); ad Apamea fu proclamato re Antioco VI. Diodoto Trifone, sfuggito da Dora ad Apamea sua patria, vi fu assediato da Antioco VII e ucciso (137 a. C.). Passata sotto Demetrio II, gli si ribellò durante la sua campagna contro l'Egitto. Pompeo, ridotta nel 64 la Siria a provincia romana, nel 69 distrusse la cittadella di A. fortificata non molto prima da Antioco IX Ciziceno. Cecilio Basso, dopo Farsalo, vi sostenne un lungo assedio contro C. Antistio e poi contro Stazio Mureo. All'assedio pose fine nel 44 C. Lassio, per il quale si dichiararono sia le truppe assedianti sia le truppe assediate. Al tempo del censimento di L. Sulpicio Quirino (5 a. C.) la città contava 117.000 abitanti, compresi quelli di alcune località vicine. Essa godette dell'asilia e dell'autonomia. A. fu presto sede di un vescovado, forse fin dal I secolo. Cosroe I di Persia, nel 540, saccheggiò e arse la città: ciò che ne rimase fu abbattuto da molti e violenti terremoti dei quali il più memorabile fu quello del 1152. Nel Talmūd è detta Aspemia; al tempo delle crociate Fāmiyyah o Afāmiyyah; ora la sua acropoli è occupata dal piccolo villaggio di Qal‛at al-Muḍīq.

Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/apamea-di-siria_(Enciclopedia-Italiana)/

apollonia

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Sicilia, tetradramma, Siracusa e Agrigento (Bertolami FineArt, E-AUCTION 31).

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Lot 126. Sicily, Lead tetradrachm, Syracuse and Akragas, c. 420 BC; PB (g 16.79; mm 31; h 4); Head of nymph between dolphins, Rv. Crab, below, fish. (Reference, for Obverse: SNG ANS 202 ff., for Reverse: Gulbenkian 163-164. Kraay/Hirmer 174. Rizzo pl. I, 16
Very rare, fine.

Starting price: 200 EUR, - Estimate: 250 EUR - Result: 480 EUR

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Scudo della Beozia/Anfora con sopra un chicco di grano (CNG 259).

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BOEOTIA, Thebes. Circa 395-338 BC. PB (21mm, 11.12 g). (W)ast-(?), magistrate. Boiotian shield / Amphora; barley grain above, [...]A-Σ[...] across; all within incuse concave circle. Cf. BCD Boiotia 494-5. Fine.

CNG 259, Lot: 81. Estimate $100. Sold for $180. 

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Tessera del regno tolemaico d’Egitto al tempo di Tolomeo VI Filometore (Roma Numismatics 64).

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Greek
Ptolemaic Kingdom of Egypt, time of Ptolemy VI Philometor PB Tesserae. Kition, dated year 20 = 162/1 BC. ΠYOΛEMΛIOY (sic!) in two lines across field / BAΣIΛEΩΣ [ΠTOΛEMAIO]Y, eagle standing left on thunderbolt; [L]K (date) above [club] in left field, KI in right field. Cf. Künker 182, 2011, lot 403 (same rev. die, different denomination). 17.50g, 27mm, 9h.
Condition as seen - a good state of preservation. Unique, and of great historical importance.
From the inventory of Fortuna Fine Arts, Ltd. (New York).
Starting price: 120 GBP - Estimate: 150 GBP - Result: 300 GBP

 

Le tessere di piombo provenienti dall'Egitto sono state spesso utilizzate come forma di moneta in misura maggiore rispetto a quelle trovate altrove nel mondo antico, e per estensione questa premessa si applicherebbe ad esemplari come il presente pezzo che sono stati fatti in tutto il regno tolemaico in luoghi come Kition a Cipro.

Utilizzando il conio di rovescio di un tetradramma ufficiale del periodo, sembra molto probabile che questa tessera di piombo fosse destinata all’uso come "spicciolo", forse (se interpretiamo il nome sul dritto come una storpiatura di ΠTOΛEMAIOY) fatta sotto l'autorità di Tolomeo Macrone che era governatore di Cipro circa nel 172/1 a.C.

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se qualcuno può commentare questo strano oggetto in piombo con civetta, luna e ulivo come nelle monete di atene:

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numismatik naumann: asta 4.4.2021

Lot 170. ATTICA. Athens. Uniface PB Tetradrachm Weight (?) (Circa 4th century BC).

Obv: Incuse owl standing left, olive sprig and crescent to right.
Rev: Blank.

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Potrebbe essere un peso del tetradramma di Atene come ipotizzato nella didascalia. Interessante il conio della civetta non in rilievo ma in incuso, come se fosse stata impressa dal rovescio di una moneta. Il primo caso che vedo.

apollonia

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Tessera uniface della Grecia orientale che ricopia Atene (Obolos, by Nomos Web Auction 17).

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Greek
UNCERTAIN EAST. Copying Athens. 5th-4th centuries BC. (Lead, 26x21 mm, 22.83 g). Head of Athena to right, wearing crested Attic helmet adorned with olive leaves and an upwardly turned palmette. Rev. Plain. Cf. SNG Copenhagen 31 for the obverse.

Apparently struck and very probably from a die taken from a genuine Athenian tetradrachm or engraved by a highly competent engraver. An extraordinary and very rare object! Very fine.

Starting price: 100 CHF - Result: 360 CHF

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Statere di Egina (Numismatik Naumann 3)

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ATTICA. Aegina. Lead Stater (Circa 525-475 BC).
Obv: Sea turtle .
Rev: Incuse windmill pattern.
Cf. Meadows, Groups IIa-IIb.
Condition: Very fine .
Weight: 11.0 g.
Diameter: 19 mm.

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Supporter
5 ore fa, okt dice:

Riferimenti interessanti (conoscevo solo l'ultimo).

Il primo parte dal Medioevo e dovrebbe occuparsi anche delle capsule teriacali.

Vedo che anche François de Callataÿ si è  occupato dei tipi monetali in piombo dell'antica Grecia, a testimonianza dell'interesse dell'argomento.

apollonia

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