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Valente, l'avventura di un "povero" sovrano


Stilicho

Risposte migliori

Imperatore sfortunato, che nella sua sfortuna ebbe comunque un peso considerevole nel delineare e tracciare la sorte di un impero ormai al collasso. Può essere visto come una figura di transizione, l'inizio di un passaggio evolutivo che portò alla fine dell'impero romano come l'avevano conosciuto e vissuto fino a quel momento... Bellissima discussione! ...Sarà che ho un debole per i periodi di crisi e di trasformazione!

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@grigioviola

Grazie per l'intervento e per l'apprezzamento.?

Concordo con quanto affermi. Il mondo romano dopo i fatti di quegli anni non sarà più lo stesso. E Valente ci fu proprio nel mezzo, cercando, io credo, di fare del suo meglio, gravato da un peso che nessuno altro prima di lui aveva dovuto sopportare.

Notavo come Valentiniano I avesse affidato a Valente la pars Orientis, ritenendola forse più sicura e più stabile. Ma gli eventi più drammatici iniziarono proprio ad Oriente, anche se le conseguenze più gravi le ebbe alla fine l'Occidente. 

Ciao da Stilicho

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E se invece di affidargli la più stabile e sicura, avesse scelto di lasciargli la più "sacrificabile"?

Della serie, semplificando terra terra, "perdiamo pure Costantinopoli, ma giù le mani da Roma caput mundi!"...

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... Valente imperatore sfortunato? 

Sapiens fingit fortunam sibi (il saggio si plasma la fortuna da solo)

E quindi ne potremmo ricavare anche l'incipit opposto ovvero che lo stolto si attira la sfortuna. Nel senso che probabilmente convinto (dai suoi generali?) di poter sconfiggere da solo i Goti accelerò la marcia del suo esercito che giunse nella piana stremato, senza riposo. Ricordiamoci che parliamo dell'estate continentale (9 agosto): si presentò all'ingaggio con le truppe in inferiorità numerica e in condizioni di forma precarie. Cosa che avrebbe evitato attendendo l'esercito dell'occidente. 

Fame di gloria militare? Sottovalutazione di un pericolo? Per contro sopravvalutazione delle possibilità strategiche militari romane?

Quale fosse stata la molla, sicuramente ebbe un peso rilevante l'improvvida decisione di Valente e del suo stato maggiore...

Ciao 

Illyricum

;)

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@grigioviola

E' una considerazione molto interessante. Tuttavia l'Oriente era forse la parte più ricca dell'impero. In questa storia, tutto appare un po' contraddittorio...Bisogna però considerare anche che la situazione in quegli anni era in rapida evoluzione, soprattutto ad Oriente, a seguito del grosso movimento degli unni dalle steppe ungheresi che di fatto stravolsero in pochi anni un equilibrio che, bene o male, si era mantenuto. Tutto ciò ovviamente stravolse in brevissimo tempo i progetti che i sovrani avranno fatto per la sicurezza dell'impero. E proprio negli anni che precedettero Adrianopoli ci fu anche la morte di Valentiniano I. Forse anche questo non aiutò Valente.

@Illyricum65

Concordo. Non basta dire "sfortunato" a proposito di Valente, Certo, non doveva avere doti eccelse, quelle che forse sarebbero state necessarie per affrontare una emergenza (perchè di questo si trattò) così grande. Era probabilmente una figura che potremmo definire mediocre, ma non per "aurea mediocritas" come nella accezione latina. E poi non dimentichiamo che forse, morto Valentiniano I (alla cui ombra era di fatto restato) volesse dimostrare di essere alla altezza della situazione, di meritare insomma la porpora sia davanti ai soldati che probabilmente non lo avevano mai molto considerato come detto e sia davanti al giovane Graziano. Infine, per un Romano con la R maiuscola, la gloria militare era tutto. E forse lui cercò questa, anche per riscattarsi. Peccato che lo fece in modo spavaldo e incauto, con le conseguenze che sappiamo.

Vio saluto e vi ringrazio entrambi.

Stilicho

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Salve , riprendendo il titolo del Post "Valente, l'avventura di un "povero" sovrano" , chi meglio del contemporaneo Ammiano Marcellino puo' raccontarci che tipo di uomo fu Valente ? Famoso il giudizio di Edward Gibbon su Ammiano : "una guida esatta e degna di fede , che ha composto la storia del suo tempo senza indulgere nei pregiudizi e nelle passioni che affliggono solitamente la mente di un contemporaneo" Leggiamo cosa racconta di Valente come uomo nella sua opera storica :

DSCN3271.JPG

DSCN3272.JPG

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Direi che, dalla voce dei classici,  emergono chiaramente quelle contraddizioni di cui parlavamo a proposito di Valente. Contraddizioni, forse, tipiche di un uomo del suo tempo e per di più in un ruolo assai prestigioso, ma assai scomodo.

Grazie per il tuo contributo.

Ciao da Stilicho

@Agricola

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7 minuti fa, Stilicho dice:

Direi che, dalla voce dei classici,  emergono chiaramente quelle contraddizioni di cui parlavamo a proposito di Valente. Contraddizioni, forse, tipiche di un uomo del suo tempo e per di più in un ruolo assai prestigioso, ma assai scomodo.

Grazie per il tuo contributo.

Ciao da Stilicho

@Agricola

Per tentare di capire la sconfitta romana ad Adrianopoli occorre fare un passo indietro e comprendere il furore che avevano accumulato i Goti nei confronti dei Romani , rei di averli prima fatti entrare in territorio romano e poi maltrattati in ogni modo possibile , anche impossibile , per una civilta' evoluta come era quella romana .

Inizialmente i Goti maschi vennero disarmati ed intanto i funzionari imperiali corrotti , invece di sfamare gli affamati Goti , rivendevano altrove le derrate stanziate per le popolazioni appena accolte dentro l' Impero che erano ridotte alla fame ed alla miseria . Dopo essere stati ridotti in condizioni di vita estremamente precarie sulla riva occidentale del Danubio , in attesa che giungessero istruzioni dell' Imperatore , la moltitudine dei profughi proseguì verso Marcianopoli presso cui non era stata allestita alcuna misura di accoglienza : gli abitanti della città non permisero neppure ai Goti affamati di approvvigionarsi , Ammiano racconta che molti dovettero vendere schiavi i propri figli/e per un po' di cibo in cambio . Tutto provocò il furore dei barbari , i quali si ribellarono alle guardie romane che cercavano di riportarli all' ordine ; il resto e' ben noto .

Anche un esercito professionale come quello romano dovette cedere alla rabbia e al furore dei Goti , la cui adrenalina accumulata si manifesto' tutta , raddoppiando o triplicando il coraggio in battaglia ; quel giorno del 378 i Romani non persero solo contro un nemico qualsiasi , persero contro un evento della natura , contro se stessi e il loro comportamento disumano .

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La battaglia di Adrianopoli, come detto, rappresenta una tappa fondamentale nella storia del mondo romano, una sorta di cesura. Dopo Adrianopoli nulla sarebbe più stato come prima.

L'analisi degli eventi che portato a questa disfatta e delle conseguenze di essa sicuramente richiederebbe una discussione dedicata, considerato anche il grande interesse che l'argomento suscita. 

E' certo comunque che non puoi parlare di Valente se non parli di Adrianopoli.

Ciao da Stilicho

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Piccolissima curiosità numismatica: le AE1, o comunemente chiamate "doppie maiorine", di Giuliano l'Apostata, Valentiniano I, Gioviano e del protagonista Valente, si possono ritenere come le ultime monete romane in bronzo di modulo largo. Inoltre, quelle degli ultimi 3 imperatori citati sopra sono anche un po' rare. Questa è un AE1 di Valente coniata dalla zecca di Aquileia. :)

VALENS. 364-378, AE 1/ Double maiorina, VERY RARE and Missing from most  collections.

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Bastava lasciare i goti in quella regione e trattarli da "alleati" o "carne da macello"  contro le future "invasioni" , chissà.....

 

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23 ore fa, Xenon97 dice:

Piccolissima curiosità numismatica: le AE1, o comunemente chiamate "doppie maiorine", di Giuliano l'Apostata, Valentiniano I, Gioviano e del protagonista Valente, si possono ritenere come le ultime monete romane in bronzo di modulo largo. Inoltre, quelle degli ultimi 3 imperatori citati sopra sono anche un po' rare. Questa è un AE1 di Valente coniata dalla zecca di Aquileia. :)

VALENS. 364-378, AE 1/ Double maiorina, VERY RARE and Missing from most  collections.

Ti ringrazio per la curiosità che non conoscevo affatto; ho imparato una cosa nuova!

Il rovescio compare anche sui solidi; ecco qui il RIC IX Aquileia 2C:

333000--AN00660129_001_l.jpg

Grazie per il tuo contributo.

Buona serata da Stilicho

 

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22 ore fa, luigi78 dice:

Bastava lasciare i goti in quella regione e trattarli da "alleati" o "carne da macello"  contro le future "invasioni" , chissà.....

 

L'argomento e' complesso e richiederebbe magari un approfondimento dedicato che esula però da questa discussione.

Ti ringrazio per l'intervento.

Stilicho

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  • 1 mese dopo...

Curiosità (almeno la mia!)... Tornando all'aspetto puramente numismatico, mi allaccio a questa interessantissima discussione condotta dal sempre ottimo @Stilicho qualche settimana fa sulla figura dell'imperatore Valente, per postare le foto di questa moneta a suo nome. È una comunissima SECVRITAS REIPVBLICAE, che però presenta ai lati della vittoria due nitide croci. Sbirciando qua e là sul web alla ricerca di esemplari simili, non ne ho trovati con queste caratteristiche, quindi mi sono chiesto: sapendo che Valente era ariano, e promosse addirittura qualche persecuzione, come mai figura su una sua moneta il simbolo del cristianesimo? O quelle croci hanno un altro significato?

Di seguito, dati e foto della moneta. Grazie 

Peso grammi 2,38

Diametro 16 mm

IMG_20210501_170846.jpg

IMG_20210501_203920.jpg

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Niente di strano gli ariani erano cristiani. Lo era sicuramente Costanzo II, mentre di Valente non conosco il credo religioso. L'arianesimo fu dichiarato eresia e come tale fu combatto, ma era una battaglia fra fratelli.

Arka

Diligite iustitiam

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@EmilianoPaolozzi

Direi che ti ha già risposto Arka. Valente, a come ho letto, era ariano.

In soldoni: l'arianesimo si differenzia del cristianesimo per così dire "tradizionale" in quanto non ammette la consustanzialità del Padre e del Figlio. Fu considerato eresia nel concilio di Nicea del 325 d.C. indetto da Costantino. Poi l'arianesimo conobbe nuove fortune, come detto, proprio con Costanzo II e con Valente. Qui fermo in quanto l'argomento e' complesso e io non ho le dovute competenze per andare oltre.

Quanto alla tua moneta, credo che si tratti di questo bronzo, la RIC IX 42, zecca di Costantinopoli: 

Ae3 Valens (nummus-bible-database.com)

I simboli al rovescio sono, in effetti, due croci. Eccoti un link esplicativo su questi bronzi:

Type 102 (tesorillo.com)

PS: bella moneta, la tua!

Buona serata da Stilicho

 

 

Modificato da Stilicho
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Salve a tutti. Le interessanti discussioni di Stilicho mi hanno portato a riprendere in mano alcuni tipi della mia piccola raccolta di bronzi romani, ormai abbandonata da parecchi anni. Cercando Valente ho ritrovato quella di cui allego, scusandomi per la foto, il rovescio (SECVRITAS REIPUBLICAE) e sono andato sul link proposto "tesorillo. com" per verificare zecca e anno di emissione. Mi sembra chiaro che la zecca sia SMNB, se non sbaglio Nicomedia seconda officina, zecca che però non trovo nell'elenco delle zecche utilizzate da Valente riportate nel sito richiamato. Un errore mio? molto facile, ma mi resta un po' di curiosità. Un grazie anticipato per eventuali chiarimenti.

SAM_2338 (2).JPG

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trovata in Wildwinds :   Nicomedia    RIC  IX 12c     Valens A3    364.367  AD

DN VALENS - PF AVG, pearl diademed,draped and cuirassed bust right /  SECVRITAS REI PVBLICAE, Victory walking left, wreath in right, palm frond in left, Mintmark SMNB.

La mia ha una differenza nella leggenda al dritto  DN VALEN - S PF AVG. Un cordiale saluto.

 

SAM_2340 (2).JPG

Modificato da joannes carolus
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@joannes carolus

In realtà anche Nicomedia ha coniato monete per Valente con la SECVRITAS REIBVBLICAE, come si nota anche su Tesorillo.com (la Vittoria di Nicomedia e' la prima in alto a sinistra con sotto la sigla NIK).

Type 102 (tesorillo.com)

Ecco un esempio da Wildwinds, la RIC IX 12c: 

http://www.wildwinds.com/coins/ric/valens/_nicomedia_RIC_012c.jpg

Tuttavia, sulla tua moneta, in esergo mi pare di leggere SMKB: Sacra Moneta Cizico, seconda officina. La terza lettera, in effetti, mi sembra una K. Potrebbe trattarsi di questa moneta, la RIC IX 11b (che e' uguale alla 13b)

58216.jpg

Ae3 Valens (nummus-bible-database.com)

Ciao da Stilicho

Modificato da Stilicho
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4 minuti fa, Stilicho dice:

@joannes carolus

In realtà anche Nicomedia ha coniato monete per Valente con la SECVRITAS REIBVBLICAE, come si nota anche su Tesorillo.com (la Vittoria di Nicomedia e' la prima in alto a sinistra con sotto la sigla NIK).

Type 102 (tesorillo.com)

Ecco un esempio da Wildwinds, la RIC IX 12c: 

http://www.wildwinds.com/coins/ric/valens/_nicomedia_RIC_012c.jpg

Tuttavia, sulla tua moneta, in esergo mi pare di leggere SMKB: Sacra Moneta Cizico, seconda officina. La terza lettera, in effetti, mi sembra una K. Potrebbe trattarsi di questa moneta, la RIC IX 11b (che e' uguale alla 13b)

58216.jpg

Grazie Stilicho, ho fatto confusione tra le iniziali riportate sul link e le lettere delle zecche. Hai sollevato un problema reale : N o K. riguardando più attentamente penso tu abbia ragione e forse non è un caso che, osservando le due monete su Wildwinds, quella con la S finale di VALENS sulla parte destra della leggenda (come nella mia) sia quella di Cizico, buona serata.

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Inviato (modificato)

In realtà, anche Nicomedia ha una SECVRITAS REIPVBLICAE con la legenda spezzata in VALEN-S. Si tratta della RIC IX 12b (che manca su Wildwinds):

Ae3 Valens (nummus-bible-database.com)

Buona notte anche a te.

Ciao!

Stilicho

Modificato da Stilicho
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