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Il "mistero" dei Dioscuri


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I leggendari gemelli Castore e Polluce a noi appassionati di monete romane sono noti principalmente per la loro rappresentazione iconografica sui primi denari repubblicani e che in seguito compaiono raramente nella monetazione imperiale .

Nei denari repubblicani troviamo al dritto la testa elmata di Roma e nel retro i gemelli Castore e Polluce su cavalli al galoppo armati di lancia , con elmo conico e due stelle sopra le loro teste , a dimostrazione della loro natura divina .

Da questa classica iconografia si ricava che essa nacque per ricordare la famosa battaglia del lago Regillo avvenuta nel 495 a. C. , quando il Console Aulo Postumio Albino sconfisse la Lega Latina grazie al loro aiuto a seguito del voto di costruire un Tempio a Roma loro dedicato , in caso di vittoria ; vittoria che effettivamente avvenne .

Questa emissione di denari secondo le datazioni moderne sarebbe stata effettuata ad iniziare dal 211 a. C. , cioe’ quasi tre secoli dopo la famosa battaglia ; ma non non sono le datazioni l’ argomento del post .

Esiste pero’ un’ altra raffigurazione dei Dioscuri , diversa da quella classica , presente su di un denario repubblicano postumo al primo , nel quale i due gemelli appaiono appiedati con una mano che regge la briglia dei rispettivi cavalli mentre l’ altra tiene una lancia , questo denario fu emesso da Lucio Memmio .

Un secondo denario repubblicano emesso da un lontano omonimo discendente del Console vittorioso al Regillo , Aulo Postumio Albino , mostra al rovescio i due gemelli ai piedi dei cavalli mentre giunti a Roma ad annunciare la vittoria del lago Regillo , abbeverano i sudati cavalli per la lunga corsa , alla fonte Giuturna nel Foro , e’ questa una bellissima iconografia .

Tornando al denario di Lucio Memmio , quello con i due gemelli a piedi e all’ interno dei due cavalli , farebbe supporre che questa nuova posa sia stata presa da un gruppo statuario di probabile arte greca , ma di questo originale gruppo mi sembra non ci siano testimonianze storiche o archeologiche , resta comunque probabile che esistesse , poiche’ esistendo a Roma , nel Foro , un Tempio a loro dedicato , parrebbe strano e anomalo che mancasse ai Dioscuri una loro opera statuaria in bronzo o in marmo .

Se questa opera , probabilmente greca , esistette realmente fu certamente eseguita con i due gemelli ai piedi dei rispettivi cavalli come compare in effetti nella moneta di Lucio Memmio ; in alternativa dovremmo interpretarla come una iniziativa realizzativa del monetiere Lucio Memmio .

Fatto sta che la posa statuaria di questo bel denario venne ripresa molti secoli dopo da Massenzio apportando solo l’ inversione delle figure , cioe’ i cavalli interni ai due gemelli , forse una copia modificata della statua originale .

Anche nelle attuali statue esistenti a Roma si nota questa inversione delle figure : i Dioscuri del Campidoglio hanno i cavalli alla loro sinistra e destra , quindi i gemelli sarebbero interni ai cavalli se le due statue fossero avvicinate , come nel denario di Lucio Memmio ; al contrario il gruppo della fontana del Quirinale presenta l’ inversione delle figure : i cavalli sono interni e i gemelli esterni , come compaiono nel Follis di Massenzio .

In queste statue attualmente a Roma le posizioni dei gemelli e dei cavalli furono messe a caso oppure posizionate cosi’ di proposito ? E’ un piccolo “mistero” come lo e’ quello delle monete di Lucio Memmio e di Massenzio .

 

 

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Interessante il tema proposto relativo ai gemelli mitologici che hanno giocato ruoli chiave nella fondazione e nella conservazione della città di Roma.

Sono raffigurati al galoppo anche su una tessera di piombo romana del I sec. a. C. (London Ancient Coins, Auction 60).

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Roman PB Tessera, c. 1st century BC - 1st century AD (20mm, 4.30g, 12h). The Dioscuri galloping r. R/ Tetrastyle temple decorated with acroteria and wreath in pediment; three figures in intercolumnations.

Starting price: 50 GBP - Result: 120 GBP

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Richiamo questa discussione, sperando che possa contribuire alla discussione:

Lucio Memmio e i Dioscuri - Storia ed archeologia - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo

Ciao da Stilicho

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12 ore fa, Stilicho dice:

Richiamo questa discussione, sperando che possa contribuire alla discussione:

Lucio Memmio e i Dioscuri - Storia ed archeologia - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo

Ciao da Stilicho

Grazie del pensiero , ma piuttosto che copiare questo post ho preferito riproporlo nuovo in ambito piu' adatto alla numismatica .

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I dioscuri sono un tema monetale prettamente e autenticamente "romano", anche se non assente dalle emissioni di altre città italiche.

Compaiono infatti sui più antichi esemplari di aes grave:

- forse (ma è discusso) al dritto dell'asse RRC 14/1, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB1/1

- su entrambe le facce del sestante RRC 18/5, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB2/5;

- al dritto dell'asse RRC 19/1, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB3/1

 

Il retro riprende l’iconografia di un octobolo dei Bruzi o Brettii della fine della guerra contro Pirro (quando erano alleati di Roma) ma con impostazione più guerresca (con le lance in resta, anziché la mano alzata); secondo Coarelli allude a un rapporto mitico tra Bruzi e Romani, per associazione fra la battaglia della Sagra con quella del Lago Regillo e può essere interpretata come promessa di riscatto, rivolta a Locri e quanti altri cercavano di resistere alle pressioni belliche di Annibale (nel 215, anno cui Coarelli assegna l’introduzione del denario, Locri aveva deciso di opporsi ad Annibale; convinti da Annone avevano poi capitolato, ma non prima di aver fatto mettere in salvo la guarnigione romana). Pedroni osserva che, sulle varie monete magno-greche raffiguranti i dioscuri a cavallo, una discriminante permette di riconoscere le iconografie di ispirazione romane da quelle di ispirazione tarantina: nelle seconde manca i gemelli non indossano il pileo.

 

Può essere interessante notare che negli stessi anni in cui fu emesso il denario, anzi probabilmente poco prima, gli stessi Bruzi, alleatisi con Annibale, emisero una didracma che riproponeva il tema, studita da @acraf (vedasi il fascicoletto allegato, pubblicato da Academia.edu). Sembrerebbe quasi che all'indomani della disfatta di canne ci sia stata una gara tra le due fazioni in guerra per accaparrarsi l'iconografia dei gemelli divini

LA_DIDRAMMA_BRETTIA_DIOSCURI_DIOSCURI_AN.pdf

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Anche se esula un po' dall' argomento numismatico del post , mi sembra pero' interessante riportare un aneddoto preso da Cicerone sul Tempio dei Castori . Riguarda il mantenimento e le riparazioni dei luoghi sacri , ma interessa anche per la corruzione , male di ieri come di oggi , che tali lavori a volte inducevano a compiere da parte di Magistrati corrotti .

I Censori incaricati di prendere accordi generali su questi lavori avevano a disposizione una certa somma di denaro annua per espletare questi lavori di utilita' pubblica , che poi passavano l' incarico pratico ai Pretori in qualita' di supervisori dei lavori ; venne deciso di mettere mani al Tempio dei Castori nel Foro essendosi inizialmente accordati con un certo Publio Giunio incaricato di prendersi cura del Tempio e di quanto conteneva , per una concordata somma annuale .

Verre , in qualita' di Pretore urbano , colse l' occasione per guadagnarci e "gonfiare le spese" di manutenzione del Tempio .

Chiamo' il capo mastro dei lavori e gli chiese quali lavori fossero necessari alla ristrutturazione dell' edificio , ricevette la risposta che il Tempio era in ordine e che non necessitava di nulla ; cio' indusse Verre ad ispezionare di persona il Tempio , vista la situazione generale del Tempio in ordine , chiese al capo mastro , anzi gli ordino' , che "l' unica cosa che poteva fare era di erigere le colonne del Tempio in "perpendicolare"" ad indicare di trovare un modo per fare comunque qualche lavoro , anche se fosse inutile .

Il capo mastro si vide quindi costretto a richiedere lavori per una spesa di 560.000 sesterzi , soma da prelevare da Publio Giunio depositario dei soldi annui erogati dai Censori ; somma che in massima parte fini' nelle tasche di Verre .

Cicerone cosi' descrive il Tempio dopo la "manutenzione" : "Queste colonne che vedi imbiancate di fresco sono state smontate con gli argani e rimontate con le loro stesse pietre (Cicerone fa riferimento all' ordine dato da Verre al capo mastro) , anzi qualcuna non e' stata nemmeno toccata . Ve ne e' una cui e' stato semplicemente tolta la coltre del vecchio stucco e stuccata di nuovo"

Comunque questo aneddoto serve a capire come fosse il Tempio dei Castori : aveva colonne di pietra (probabilmente di peperino) rivestite di bianco stucco ; forse come tanti altri Templi repubblicani  .

 

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Ho appena visto alla Gorny & Mosch 276 l'aggiudicazione di questo lotto a un hammer di 650 € da base 150 €

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Lot 413. UNBESTIMMTES KLEINASIEN. VERBE.  
Philippus I., 244 - 249 n. Chr. AE Medaillon ø 34mm (27,20g). Vs.: ΑΥ Κ Μ ΙΟΥΛΙ - ΦΙΛΙΠΠΟΣ ΕΥ ΣΕΒ, drapierte Panzerbüste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΟΥΕΡΒΙΑ/ΝΩΝ, die beiden Dioskuren sich gegenüber stehend, jeder sein Pferd hinter sich am Zügel führend u. einen Speer haltend, über ihren Köpfen jeweils ein Stern. von Aulock, Pisidien I ­ ; RPC online VIII unassigned, ID 28648.
Ex Sammlung Peter Weiß, Kiel, erworben 1967 - 2015.
R! Dunkelgrüne Patina, Kratzer auf der Rs., ss.

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  • 2 mesi dopo...
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E' semplicemente splendido trovare così tanti spunti in un luogo solo. Per questo vi ringrazio.
Per contribuire - anche solo a latere - alla disquisizione relativa a modelli iconografici "alternativi" alla raffigurazione dei Dioscuri nei primi denari ricordo anche quella su monete di Tessalonica (187-131 a.C.) con i due cavalieri correnti in direzioni opposte con al diritto una testa di Giano [SNG Copenhagen 369].
https://www.acsearch.info/media/images/archive/40/6183/6376618.m.jpg4800171.m.jpg
Raffigurazione che compare anche in un arcinoto denario di Caius Servilius Marci filius del 136 a.C., quindi sostanzialmente coevo alle monete macedoni. Che il tipo del rovescio derivasse anch'esso da un gruppo statuario che abbia fatto da modello comune?

https://www.ereticamente.net/wp-content/uploads/2018/11/S-5-2.jpg

Il fil rouge del culto dei Dioscuri tra Macedonia e Roma non stupisce in quanto da Strabone sappiamo che i divini gemelli erano venerati da entrambe le popolazioni (a Roma l'aedes Castoris, cioé "tempio di Castore", citato precedentemente da @Agricola si trova nel centro pulsante di Roma: nel foro; nel testo greco delle Res gestae divi Augusti, il tempio in questione è indicato secondo la forma greca: ναòς τῶν Διοσκόρων cioé tempio dei Dioscuri).
Δημήτριος ὕστερον, τοὺς ἁλόντας τῶν λῃστῶν ἀναπέμπων τοῖς Ῥωμαίοις, χαρίζεσθαι μὲν αὐτοῖς ἔφη τὰ σώματα διὰ τὴν πρὸς τοὺς Ἕλληνας συγγένειαν, οὐκ ἀξιοῦν δὲ τοὺς αὐτοὺς ἄνδρας στρατηγεῖν τε ἅμα τῆς Ἰταλίας καὶ λῃστήρια ἐκπέμπειν, καὶ ἐν μὲν τῇ ἀγορᾷ Διοσκούρων ἱερὸν ἱδρυσαμένους τιμᾶν οὓς πάντες σωτῆρας ὀνομάζουσιν, εἰς δὲ τὴν Ἑλλάδα πέμπειν τὴν ἐκείνων πατρίδα τοὺς λεηλατήσοντας (68). Poi Demetrio [Poliorcete (337-283 a.C.) ] rimandando ai Romani i pirati catturati disse che faceva loro il favore di restituirli per la consanguineità tra i Romani e i Greci, ma di non ritenere giusto che gli stessi uomini avessero il comando dell’Italia e praticassero la pirateria, e che i Romani avendo innalzato nel Foro un tempio ai Dióskouroi venerassero quegli dei che tutti chiamavano Salvatori, e poi mandassero in Grecia che era la patria dei Dióskouroi dei pirati a depredarla.

Però, ritornado a bomba nell'alveo dell'iconografia canonica dei cavalieri al galoppo a dx, quello che mi ha colpito è l'impressionante somiglianza con un'oncia (quindi AE) di Rhegion del 270-203 a.C. testa d'Apollo al D) e, appunto in nostro fantastico duo al R) con legenda PHΓINΩN (SNG ANS 798; Rutter, HN, 2563).
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Anche in questo caso possiamo vedere un modello comune e, considerando lo stile pur mancando la stella sopra il capo, anche l'intervento di maestranze provenienti dallo stesso ambito culturale/di formazione?
Grazie e buona giornata
 

 

Modificato da Vel Saties
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Sempre sulla questione della posizione dei Dioscuri reggenti i cavalli all'interno come nella moneta di Massenzio riportata da @Agricola  e nel medaglione di @apollonia voglio condividere con voi queste referenze iconografiche che riportano ad un contesto di media età imperiale:
1) lastra marmorea al Metropolitan (ma di proprietà privata battuta ad un'asta di Christie's nel 2019) datata al periodo di Adriano II sec. d.C. che al centro presenta un'ara circolare decorata con un festone, con fuoco acceso ed animali sacrificali toro, gallo e maiale chiaramente richiamante un sacrificio alla presenza di Castore e Polluce divinizzati (la presenza della stella).
Esegeti hanno postulato che la scena "dipingesse" un'area cultuale comprendente le due statue e l'ara in questione e non una scena soltanto simbolica con la presenza dei due fratelli divini che giganteggia ed incombe su un'ara su cui si sta efettuando un sacrificio ad essi rivolto.

2) Il motivo della lastra imperiale è presente anche il rilievo iscritto rinvenuto ad Amphipolis in Macedonia sempre di II d. C.

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e 3) in un rilievo votivo datato a ca. 250 d.C. proveniente da uno scavo sull'Aventino del '35 dal santuario di Giove Dolichenus conservato al Museo Capitolino

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Quindi si può concordare con quanto ipotizzato da @Agricola che l'inversione dei personaggi sia avvenuta in un momento successivo.

 

Modificato da Vel Saties
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Scusate. ecco l'immagine della lastra

 

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Modificato da Vel Saties
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