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Ciao a tutti  mi è stata fatta una domanda alla quale non ho saputo rispondere con certezza...in caso di vendita tra privati di una collezione di monete (conservata in cassetta di sicurezza, quindi sicuramente di valore) oltre al prezzo di acquisto il venditore o l'acquirente devono versare qualche tassa specifica? Grazie a chi saprà chiarirmi questo aspetto.


Inviato

Sono monete in oro di borsa? 


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1 ora fa, Tinia Numismatica dice:

Sono monete in oro di borsa? 

Non saprei...se così fosse?


Inviato

Le vendite di monete d'oro di borsa (che sono esenti IVA) sono però tassate nella misura del 26% del guadagno, cioè sulla base della differenza tra prezzo d'acquisto e di vendita; in mancanza di fatture d'acquisto viene tassato il 25% dell'importo della vendita.

Le altre monete non sono soggette a tale tassa.

  • Grazie 1

Inviato
16 minuti fa, gioal dice:

Le vendite di monete d'oro di borsa (che sono esenti IVA) sono però tassate nella misura del 26% del guadagno, cioè sulla base della differenza tra prezzo d'acquisto e di vendita; in mancanza di fatture d'acquisto viene tassato il 25% dell'importo della vendita.

Le altre monete non sono soggette a tale tassa.

E' corretto se c'è un prezzo di acquisto, se invece non è documentabile si applica una tassa del 26% sul 25% dell'importo di vendita.

La plusvalenza è soggetta a prelievo, nell’anno in cui viene effettuata la vendita, mediante imposta sostitutiva del 26% (il reddito pertanto non concorre alla formazione del reddito complessivo), ed è costituita dalla differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto delle monete d’oro.

In mancanza di un riferimento documentale del costo, la base imponibile viene determinata in modo forfettario in misura pari al 25% del corrispettivo di cessione, con il riconoscimento di un costo presunto del 75% (articolo 68, comma 7 lettera d, del Tuir).

 

  • Mi piace 1

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Grazie a tutti. Ora è molto più chiaro 


Inviato
48 minuti fa, simonesrt dice:

E' corretto se c'è un prezzo di acquisto, se invece non è documentabile si applica una tassa del 26% sul 25% dell'importo di vendita.

La plusvalenza è soggetta a prelievo, nell’anno in cui viene effettuata la vendita, mediante imposta sostitutiva del 26% (il reddito pertanto non concorre alla formazione del reddito complessivo), ed è costituita dalla differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto delle monete d’oro.

In mancanza di un riferimento documentale del costo, la base imponibile viene determinata in modo forfettario in misura pari al 25% del corrispettivo di cessione, con il riconoscimento di un costo presunto del 75% (articolo 68, comma 7 lettera d, del Tuir).

 

Sì, è così; forse non ero stato chiaro; l'aliquota è sempre il 26%, che si applica sulla plusvalenza, che in caso di fatture d'acquisto è la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo riportato sulla fattura d'acquisto; in mancanza di fattura d'acquisto si calcola il 26% del 25% del prezzo di vendita (in pratica il 6,50% del prezzo di vendita).

Ecco perché chi acquista in contanti paga circa il 7% meno.

  • Grazie 1

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Grazie


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3 ore fa, aqua dice:

Ciao a tutti  mi è stata fatta una domanda alla quale non ho saputo rispondere con certezza...in caso di vendita tra privati di una collezione di monete (conservata in cassetta di sicurezza, quindi sicuramente di valore) oltre al prezzo di acquisto il venditore o l'acquirente devono versare qualche tassa specifica? Grazie a chi saprà chiarirmi questo aspetto.

Bella domanda. Per fortuna non mi sono mai trovato nella necessità di vendere, ma tempo fa per curiosità feci la stessa domanda ad un amico commercialista, molto preparato, il quale mi disse di no!! La vendita della propria collezione non è soggetta a tassazione perchè si tratta di una cessione occasionale di un bene personale. Ridicola la questione del 26% o della plusvalenza per una vendita una tantum. Se poi si eredita davvero dal nonno come si fa a calcolare la plusvalenza ad esempio su una ricevuta Ratto del 1940? Totalmente diverso è il caso del soggetto che compra per rivendere costantemente, perchè in quel caso la vendita non è più occasionale, diventa continuativa e si configura come attività commerciale, quindi in questo caso si pagano le tasse!


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Grazie!


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2 ore fa, avv.cesaredeletteris dice:

Bella domanda. Per fortuna non mi sono mai trovato nella necessità di vendere, ma tempo fa per curiosità feci la stessa domanda ad un amico commercialista, molto preparato, il quale mi disse di no!! La vendita della propria collezione non è soggetta a tassazione perchè si tratta di una cessione occasionale di un bene personale. Ridicola la questione del 26% o della plusvalenza per una vendita una tantum. Se poi si eredita davvero dal nonno come si fa a calcolare la plusvalenza ad esempio su una ricevuta Ratto del 1940? Totalmente diverso è il caso del soggetto che compra per rivendere costantemente, perchè in quel caso la vendita non è più occasionale, diventa continuativa e si configura come attività commerciale, quindi in questo caso si pagano le tasse!

Se si parla di monete con caratteristiche di Numismatica OK, se sono monete di borsa in oro, vige la tassazione della plusvalenza come detto sopra da altri.

saluti

TIBERIVS


Inviato
3 ore fa, gioal dice:

Sì, è così; forse non ero stato chiaro; l'aliquota è sempre il 26%, che si applica sulla plusvalenza, che in caso di fatture d'acquisto è la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo riportato sulla fattura d'acquisto; in mancanza di fattura d'acquisto si calcola il 26% del 25% del prezzo di vendita (in pratica il 6,50% del prezzo di vendita).

Ecco perché chi acquista in contanti paga circa il 7% meno.

Cosa intenti con: 

Ecco perché chi acquista in contanti paga circa il 7% meno.

 

saluti

TBERIVS


Inviato
6 minuti fa, TIBERIVS dice:

Cosa intenti con: 

Ecco perché chi acquista in contanti paga circa il 7% meno.

 

saluti

TBERIVS

Se vendi ai soliti operatori che trovi anche online, ti pagheranno con assegno o bonifico; quindi la transazione è tracciabile (anche se so di persone che hanno mandato la badante rumena a vendere) e sarebbe rischioso non dichiarare.

Chi acquista in contanti (teoricamente è possibile entro le soglie e in pratica avviene anche oltre) sa che per il venditore il pagamento non è tracciabile e quindi costui potrebbe non dichiarare nulla, senza timore alcuno; inoltre avrebbe la fresca subito senza dover passare dalla banca; conseguentemente l'acquirente ne tiene conto e offre, come detto, il 7% meno della quotazione che trovi pubblicata quotidianamente.


Inviato
1 ora fa, gioal dice:

Se vendi ai soliti operatori che trovi anche online, ti pagheranno con assegno o bonifico; quindi la transazione è tracciabile (anche se so di persone che hanno mandato la badante rumena a vendere) e sarebbe rischioso non dichiarare.

Chi acquista in contanti (teoricamente è possibile entro le soglie e in pratica avviene anche oltre) sa che per il venditore il pagamento non è tracciabile e quindi costui potrebbe non dichiarare nulla, senza timore alcuno; inoltre avrebbe la fresca subito senza dover passare dalla banca; conseguentemente l'acquirente ne tiene conto e offre, come detto, il 7% meno della quotazione che trovi pubblicata quotidianamente.

Discorso che regge nel limite dei  2.000 € per pagamento in contanti, superando tale soglia  salta.

saluti

TIBERIVS


Inviato
5 minuti fa, TIBERIVS dice:

Discorso che regge nel limite dei  2.000 € per pagamento in contanti, superando tale soglia  salta

Credo che il limite all'utilizzo del contante sia ancora a 3.000 euro, si era parlato di portarlo a 2.000 ma non mi pare sia stato fatto.

E in ogni caso è facilmente aggirabile, per le monete e per tutto il resto, basta che le parti siano d'accordo :glare:

petronius


Inviato

Esatta

1 minuto fa, petronius arbiter dice:

Credo che il limite all'utilizzo del contante sia ancora a 3.000 euro, si era parlato di portarlo a 2.000 ma non mi pare sia stato fatto.

E in ogni caso è facilmente aggirabile, per le monete e per tutto il resto, basta che le parti siano d'accordo :glare:

petronius

Esattamente, passerà a 1999,99 al 1° luglio; ma, come dici tu, i privati si accordano e lo aggirano.


  • ADMIN
Staff
Inviato
1 ora fa, gioal dice:

Se vendi ai soliti operatori che trovi anche online, ti pagheranno con assegno o bonifico; quindi la transazione è tracciabile (anche se so di persone che hanno mandato la badante rumena a vendere) e sarebbe rischioso non dichiarare.

Chi acquista in contanti (teoricamente è possibile entro le soglie e in pratica avviene anche oltre) sa che per il venditore il pagamento non è tracciabile e quindi costui potrebbe non dichiarare nulla, senza timore alcuno; inoltre avrebbe la fresca subito senza dover passare dalla banca; conseguentemente l'acquirente ne tiene conto e offre, come detto, il 7% meno della quotazione che trovi pubblicata quotidianamente.

Quindi per non pagare il 6,50% di tasse mi accollo un rischio ricevendo un pagamento in contanti (piú che altro in nero) ma in compenso ricevo il 7% in meno. Mi sfugge la logicità del tutto :D

 


Inviato (modificato)
4 ore fa, avv.cesaredeletteris dice:

Bella domanda. Per fortuna non mi sono mai trovato nella necessità di vendere, ma tempo fa per curiosità feci la stessa domanda ad un amico commercialista, molto preparato, il quale mi disse di no!! La vendita della propria collezione non è soggetta a tassazione perchè si tratta di una cessione occasionale di un bene personale. Ridicola la questione del 26% o della plusvalenza per una vendita una tantum. Se poi si eredita davvero dal nonno come si fa a calcolare la plusvalenza ad esempio su una ricevuta Ratto del 1940? Totalmente diverso è il caso del soggetto che compra per rivendere costantemente, perchè in quel caso la vendita non è più occasionale, diventa continuativa e si configura come attività commerciale, quindi in questo caso si pagano le tasse!

No... il commercialista ha sbagliato e anche tu.....Si paga il 26% sul 25% del valore transato in quel momento a prescindere da quanto sono state pagate... se non hai fattura di ingresso , altrimenti paghi il 26% sulla differenza tra la citata  “ fattura Ratto” e il valore di vendita odierna.... va da se che nessuno presenterebbe   mai una “fattura Ratto “ per una sterlina acquistata a 35,000 lire a fronte di una transazione oggi a 370 euro circa... la fattura Ratto la cestini e paghi il 26% sul 25% dei 370 euro.... punto....questa è la legge, ogni altra interpretazione è errata e foriera di problemi 

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato
10 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

No... il commercialista ha sbagliato e anche tu.....Si paga il 26% sul 25% del valore transato in quel momento a prescindere da quanto sono state pagate... se non hai fattura di ingresso , altrimenti paghi il 26% sulla differenza tra la citata  “ fattura Ratto” e il valore di vendita odierna.... va da se che nessuno presenterebbe   mai una “fattura Ratto “ per una sterlina acquistata a 35,000 lire a fronte di una transazione oggi a 370 euro circa... la fattura Ratto la cestini e paghi il 26% sul 25% dei 370 euro.... punto....questa è la legge, ogni altra interpretazione è errata e foriera di problemi 

Magari il commercialista si riferiva alle collezioni numismatiche NON di borsa, che credo non paghino tasse.


Inviato (modificato)
11 minuti fa, gioal dice:

Magari il commercialista si riferiva alle collezioni numismatiche NON di borsa, che credo non paghino tasse.

Ma difatti il quesito è tutto incentrato sulle monete di borsa , di questo stavano parlando e a questo ha risposto il tuo collega un po’ assolutista...e la obiezione che aveva fatto, e a cui ho risposto, è che non è vero che si paga sul valore differenziale o assoluto .... invece si paga... eccome...sul bullion almeno...

Comunque, anche sulle collezioni numismatiche la faccenda non è chiarissima.... è pur vero che le tasse sono state pagate all’origine, ma è altrettanto vero che c’è una plusvalenza, e vista la rapacità dello stato, ho ancora qualche dubbio che se ne disinteressino. Oltre certe cifre, non lo fanno di disinteressarsene, ( il famoso milione di euro, adesso innalzato) ) ma di sotto, teoricamente sembrerebbe tutto  esente ....  per ora, ogni volta che sono andato a presenziare all’apertura di cassette di sicurezza contenenti monete, il valore limite non lo abbiamo mai raggiunto, però la stima è stata fatta davanti all’addetto dell’agenzia entrate, per tutto quel che conteneva, di borsa o no, ma non so se poi sono state imputate aliquote da pagare i meno....

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato
50 minuti fa, gioal dice:

Esatta

Esattamente, passerà a 1999,99 al 1° luglio; ma, come dici tu, i privati si accordano e lo aggirano.

Il limite dei 1999,99 è dal 1 gennaio 2021


Inviato
1 ora fa, petronius arbiter dice:

Credo che il limite all'utilizzo del contante sia ancora a 3.000 euro, si era parlato di portarlo a 2.000 ma non mi pare sia stato fatto.

E in ogni caso è facilmente aggirabile, per le monete e per tutto il resto, basta che le parti siano d'accordo :glare:

petronius

 

1 ora fa, gioal dice:

Esatta

Esattamente, passerà a 1999,99 al 1° luglio; ma, come dici tu, i privati si accordano e lo aggirano.

Non siete aggiornati...

https://www.money.it/limite-pagamento-uso-contanti-2021-sanzioni-novita

 

poi certo gli  "aggiramenti"  non hanno la loro eticità, 

saluti

TIBERIVS

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  • 2 anni dopo...
Inviato

Più tasse per tutti!

Cito dal comunicato di Milano Finanza:

_______

La legge di Bilancio approdata recentemente  in Parlamento imprime una stretta sulla plusvalenze da cessione di metalli preziosi, se grezzi, e in forma di monete (di borsa). Oggi, in mancanza di documenti che attestino il costo di acquisto, gli eventuali guadagni sono calcolati prendendo in considerazione il 25% del prezzo di vendita dell'oro o dell'argento. Il disegno di legge di bilancio cambia le regole del gioco.

La tassazione, con aliquota al 26%, sarà sull'intero corrispettivo. In questo modo le stime del governo contano di portare in cassa circa 196 milioni l'anno. Nel 2022 le vendite superarono i 3 miliardi di euro. La stessa relazione tecnica che accompagna il documento non nasconde che la maggior parte dei preziosi arriva spesso nella forma di regalo in eventi o feste. Perciò è difficile risalire al costo d'acquisto. Su queste basi l'imponibile stimato è di poco più di 754 milioni. Con le nuove regole, incluse nel pacchetto anti-evasione, si salirebbe a 1, 5 miliardi.

_________

Ricordo che c'è sempre la ben nota ambiguità nella suddivisione tra monete d'oro da investimento e monete d'oro da collezione, almeno per le monete più comuni che hanno un  valore prossimo a quello dell'oro fino contenuto. Mi riferisco, ad esempio, a tanti marenghi del Regno d'Italia che sono comuni o comunissimi perché coniati in milioni di pezzi. Distinguere tra monete per investimento e monete da collezione non è affatto semplice.

Una tassa del 6,5% sul venduto (come era prima) poteva essere accettabile, ma dall'anno prossimo in poi - a meno di non avere tutte le ricevute d'acquisto - si rischia di pagare il 26%.

Chissà se su un pilone del futuro ponte sullo Stretto di Messina qualcuno metterà una targa con la scritta: "costruito con le tasse pagate da chi ha venduto le monete d'oro che gli aveva regalato il nonno".

  • Mi piace 1

Inviato
10 minuti fa, DB48 dice:

Più tasse per tutti!

Cito dal comunicato di Milano Finanza:

_______

La legge di Bilancio approdata recentemente  in Parlamento imprime una stretta sulla plusvalenze da cessione di metalli preziosi, se grezzi, e in forma di monete (di borsa). Oggi, in mancanza di documenti che attestino il costo di acquisto, gli eventuali guadagni sono calcolati prendendo in considerazione il 25% del prezzo di vendita dell'oro o dell'argento. Il disegno di legge di bilancio cambia le regole del gioco.

La tassazione, con aliquota al 26%, sarà sull'intero corrispettivo. In questo modo le stime del governo contano di portare in cassa circa 196 milioni l'anno. Nel 2022 le vendite superarono i 3 miliardi di euro. La stessa relazione tecnica che accompagna il documento non nasconde che la maggior parte dei preziosi arriva spesso nella forma di regalo in eventi o feste. Perciò è difficile risalire al costo d'acquisto. Su queste basi l'imponibile stimato è di poco più di 754 milioni. Con le nuove regole, incluse nel pacchetto anti-evasione, si salirebbe a 1, 5 miliardi.

_________

Ricordo che c'è sempre la ben nota ambiguità nella suddivisione tra monete d'oro da investimento e monete d'oro da collezione, almeno per le monete più comuni che hanno un  valore prossimo a quello dell'oro fino contenuto. Mi riferisco, ad esempio, a tanti marenghi del Regno d'Italia che sono comuni o comunissimi perché coniati in milioni di pezzi. Distinguere tra monete per investimento e monete da collezione non è affatto semplice.

Una tassa del 6,5% sul venduto (come era prima) poteva essere accettabile, ma dall'anno prossimo in poi - a meno di non avere tutte le ricevute d'acquisto - si rischia di pagare il 26%.

Chissà se su un pilone del futuro ponte sullo Stretto di Messina qualcuno metterà una targa con la scritta: "costruito con le tasse pagate da chi ha venduto le monete d'oro che gli aveva regalato il nonno".

 

non credo vi sia ambiguità nella suddivisione tra monete oro da investimento o da collezione, i principi per la suddivisione sono qui enunciati

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-01-17;7!vig=


Inviato
6 ore fa, Ernestina dice:

non credo vi sia ambiguità nella suddivisione tra monete oro da investimento o da collezione, i principi per la suddivisione sono qui enunciati

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-01-17;7!vig=

 

Bisogna sempre " prendere" i soldi da chi li  ha. Per questo motivo penso di avere sbagliato tutto nella vita. Invece di utilizzare i quattrini per acquistare monete avrei dovuto  "sputtanarli".

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