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IGNORED

Tombaroli pentiti restituiscono circa 200 monete dell'area di Paestum!


Liutprand

Risposte migliori

Si la notizia era del ) maggio ( o almeno la data del video) ma credo sia stata riproposta da Repubblica oggi e poteva essere scambiata per una nuova restituzione.

quello che continua a fare impressione  - lo avevamo peraltro commentato - è che alcune monete non paiono tutte autentiche e gli archeologi - o peggio i numismatici che le commentano non paiono rilevarlo. Sarebbe altresi interessante ( per fugare dubbi) sottoporre anche le ceramiche mostrate nel video  a qualche analisi - cosi tanto per essere sicuri al 100% ?

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1 ora fa, numa numa dice:

Si la notizia era del ) maggio ( o almeno la data del video) ma credo sia stata riproposta da Repubblica oggi e poteva essere scambiata per una nuova restituzione.

quello che continua a fare impressione  - lo avevamo peraltro commentato - è che alcune monete non paiono tutte autentiche e gli archeologi - o peggio i numismatici che le commentano non paiono rilevarlo. Sarebbe altresi interessante ( per fugare dubbi) sottoporre anche le ceramiche mostrate nel video  a qualche analisi - cosi tanto per essere sicuri al 100% ?

le ceramiche sono autentiche.

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1 ora fa, Sirlad dice:

Hanno restituito le patacche!??

Infatti - si vedono alcune patacche ottocentesche - ma possibile che numismatici studiosi professionisti non se ne diano accorti o non abbiano voluto evidenziarlo ?

almeno non fatele vedere nel video

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Da quel poco che si vede sono patacche e altri rottami probabilmente autentici ma di poco valore. Fa riflettere la superficialità dei curatori del museo nello sbandierare la notizia senza prima accertarsi di quello che è stato effettivamente restituito.

Mi domando veramente se le monete antiche, come oggetto di interesse storico, non siano meglio valorizzate dal mondo del collezionismo privato, che dai tanti musei archeologici italiani dove le monete giacciono dentro casseforti, e dove spesso non sono né classificate né esposte al pubblico e quindi nessuno può vederle.

Almeno le raccolte passano di mano e abbiamo l’occasione di ammirare le monete nelle aste e nelle vendite pubbliche con delle belle fotografie e descrizioni.

 

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7 ore fa, FrancoMari dice:

Da quel poco che si vede sono patacche e altri rottami probabilmente autentici ma di poco valore. Fa riflettere la superficialità dei curatori del museo nello sbandierare la notizia senza prima accertarsi di quello che è stato effettivamente restituito.

 

Mi domando veramente se le monete antiche, come oggetto di interesse storico, non siano meglio valorizzate dal mondo del collezionismo privato, che dai tanti musei archeologici italiani dove le monete giacciono dentro casseforti, e dove spesso non sono né classificate né esposte al pubblico e quindi nessuno può vederle.

 

Almeno le raccolte passano di mano e abbiamo l’occasione di ammirare le monete nelle aste e nelle vendite pubbliche con delle belle fotografie e descrizioni.

 

 

Servono i musei, quelli bravi , che sanno esporre, comunicare, divulgare efficacemente.

accanto ci puo’ stare il privato che raccoglie monete per suo diletto - in rari casj le espone - a volte fa anche ricerca con eccellenti pubblicazioni ( pensiamo ai cataloghi BCD - dei veri libri di testo o al volume dei fratelli Hunt - wealth of the ancient world) . Tuttavia il privato da soli non basta - occorrono ambedue e meglio ancora se a volte il Privato  collabora con il Pubblico

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  • 3 settimane dopo...

Diamine, non avevo visto questa notizia, né questo video fino ad oggi! e guardandolo sono rimasto subito perplesso.. per quanto sia difficoltosa una sentenza da un video, (e poi gli esperti sono loro, mica io, sia mai) 

Quelle buone, probabilmente la maggior parte, ormai orfani del luogo esatto di ritrovamento, hanno così perduto il loro valore più importante purtroppo.

allego un fermoimmagine del video:

le prime due sono identiche e dello stesso conio, ma coniate già vecchie, la terza in primo piano penso di averla vista solo in Tunisia in un banchetto per turisti.

si evince pure che sono state consegnate dal parroco di Licinella... a parte la poca sensibilità nel diffondere informazioni, a me pare uno scherzo da preti.

Schermata 2021-06-24 alle 08.23.24.png

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18 ore fa, claudiodruso dice:

Diamine, non avevo visto questa notizia, né questo video fino ad oggi! e guardandolo sono rimasto subito perplesso.. per quanto sia difficoltosa una sentenza da un video, (e poi gli esperti sono loro, mica io, sia mai) 

Quelle buone, probabilmente la maggior parte, ormai orfani del luogo esatto di ritrovamento, hanno così perduto il loro valore più importante purtroppo.

allego un fermoimmagine del video:

le prime due sono identiche e dello stesso conio, ma coniate già vecchie, la terza in primo piano penso di averla vista solo in Tunisia in un banchetto per turisti.

si evince pure che sono state consegnate dal parroco di Licinella... a parte la poca sensibilità nel diffondere informazioni, a me pare uno scherzo da preti.

Schermata 2021-06-24 alle 08.23.24.png

Infatti pare proprio uno scherzo da preti!

e colpisce l’assoluta mancanza di rilievo da parte del oersonale ( archeologi) preposto alla custodia e responsabili del video.

Se questi sono i funzionari che poi devono decidere sull’interesse culturale delle monete postd in commercio direi che siamo messi bene ?

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Il 3/6/2021 alle 19:32, numa numa dice:

Servono i musei, quelli bravi , che sanno esporre, comunicare, divulgare efficacemente.

accanto ci puo’ stare il privato che raccoglie monete per suo diletto - in rari casj le espone - a volte fa anche ricerca con eccellenti pubblicazioni ( pensiamo ai cataloghi BCD - dei veri libri di testo o al volume dei fratelli Hunt - wealth of the ancient world) . Tuttavia il privato da soli non basta - occorrono ambedue e meglio ancora se a volte il Privato  collabora con il Pubblico

Buongiorno.

Pubblico e Privato occorrono entrambi, questa è una osservazione indiscutibilmente corretta.

Lei afferma "meglio ancora se il Privato collabora con il Pubblico". Giustissimo, intendiamoci, ma il contrario non è da meno e abbiamo tanti esempi di mancata collaborazione. La Nota 56 che Lei ricorderà certamente è un esempio marchiano, che nell'ambito del rapporto pubblico/privato nel settore numismatico rappresenta un macigno difficilmente superabile.

Credo che il Pubblico necessiti di un grande rinnovamento del personale affinché primeggino competenza e disponibilità verso l'Utenza e, soprattutto, si tolgano di mezzo coloro i quali hanno per decenni gestito in modo non impeccabile il nostro enorme patrimonio storico (vedi quanto già evidenziato nella presente discussione). Non si può generalizzare perché è chiaro che ovunque ci sono "bravi e cattivi" ma che la speranza di una P.A. migliore sia intimamente connessa a un ricambio generazionale mi sembra fuor di dubbio... L'esempio di Poste è il più evidente.

Un saluto cordiale.

Modificato da viganò
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Concordo con chi mi precede

aggiungerei che un ricambio generazionale ( che e’ prossimo con lo sblocco delle assunzioni e il rinnovo dei ruoli della PA che Draghi sta portando avanti ) da solo non basta

‘Mi sono convinto che serva una vasta operazione culturale affinche’ i nuovi funzionari non abbiano un’impostazione talebanica ma possano essere preparati con un’apertura culturale piu’ vasta che insegni loro che il collezionismo storico  sia la base fondante dei nostri musei senza il quale ben magre e certamente meno coerenti e comprensive risulterebbero le collezioni pubbliche ( che risulterebbero fatte dei soli ripostigli e materiale da scavo). 
inoltre servirebbe una maggiore preparazione numismatica tecnica - oggi carente se non assente - soprattutto per il settore medioevale xhe e’ quello piu’ trascurato accademicamente e anche il comparto dove gli uffici esportazione soffrono i maggiori disastri..

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1 ora fa, numa numa dice:

Concordo con chi mi precede

aggiungerei che un ricambio generazionale ( che e’ prossimo con lo sblocco delle assunzioni e il rinnovo dei ruoli della PA che Draghi sta portando avanti ) da solo non basta

‘Mi sono convinto che serva una vasta operazione culturale affinche’ i nuovi funzionari non abbiano un’impostazione talebanica ma possano essere preparati con un’apertura culturale piu’ vasta che insegni loro che il collezionismo storico  sia la base fondante dei nostri musei senza il quale ben magre e certamente meno coerenti e comprensive risulterebbero le collezioni pubbliche ( che risulterebbero fatte dei soli ripostigli e materiale da scavo). 
inoltre servirebbe una maggiore preparazione numismatica tecnica - oggi carente se non assente - soprattutto per il settore medioevale xhe e’ quello piu’ trascurato accademicamente e anche il comparto dove gli uffici esportazione soffrono i maggiori disastri..

si, ma se scambiano patacche per tesori, forse persiste una carenza anche negli insegnamenti e formazione, forum come questo potrebbero aiutare notevolmente, anche a non sprecare risorse pubbliche. Oggi il sapere collettivo diffuso è facilitato dalla rete ed è l’uso migliore che ne possiamo fare.

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Il problema Claudio Drusi e’ che questi funzionari ( vincitori di concorsi) la numismatica proprio non la studiano o la studiano molto male). Magari sanno il manuale di stratigrafia a menadito ma delle monete alcunj non sanno proprio nulla e poi si trovano a gestire autorizzazioni o tutele senza le opportune conoscenze. E cosi arrivano i disastri…

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Supporter

Mi pare che questo pezzo giornalistico si inquadri perfettamente nel marketing e comunicazione dei ritrovamenti e delle attività del Ministero.

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