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Lucius Artorius Castus, le vere origini di Re Artù e il ritrovamento di un anello della gens Artoria


Quintus

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Lucius Artorius Castus, le vere origini di Re Artù?

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Immagine dal film King Arthur (2004), regia di Antoine Fuqua.

Lucio Artorio Casto (in latino Lucius Artorius Castus, luogo/data di nascita sconosciuti e morto a  Pituntium, nei pressi di Salonae Palatium nel II secolo) è stato un militare romano e successivamente procurator centenarius della Liburnia.

Tutto ciò che sappiamo su Lucio Artorio Casto proviene essenzialmente da un'epigrafe, alquanto lacunosa, trovata in due frammenti a Podstrana, sulla LAC_Jackson.jpg.9e2cd323f883ace243d371f5c3a2a683.jpgcosta della Dalmazia. Si tratta certamente di una lastra del sarcofago di Lucio Artorio Casto.

Una seconda iscrizione, più breve, probabilmente una targa commemorativa ritrovata nella stessa località dalmata, riporta solo pochi dati simili a quelli del sarcofago.
Una terza iscrizione, recante il solo nome di Lucio Artorio Casto, riferibile allo stesso personaggio o a un suo omonimo, fu ritrovata a Roma e attualmente è esposta al Louvre.
Dalle iscrizioni conservate, tuttavia, non è consentito ricavare dati cronologici certi relativi al personaggio, che dubitativamente viene collocato verso la fine del II secolo.

Membro della gens Artoria, ci sono varie teorie sulla sua origine.
La prima a essere avanzata è che fosse di origine etrusco-retica, ma la latinizzazione in Artor è alquanto forzata.
Un'altra teoria è che fosse originario dell'odierna Valle d'Aosta (dal nome nobile gallo-romano "Artois").
Un'ulteriore teoria, la più accreditata, è che fosse probabilmente originario della Campania visto che, da numerose altre epigrafi e reperti archeologici, si evince che Lucio Artorio Casto apparteneva a una famiglia campana, ben attestata a Capua, Nola, Pompei e Pozzuoli. Discendente del medico di Augusto, Artorio Asclepiade. Un Artorio aveva anche partecipato alla repressione della prima guerra romano-giudaica (66-73/74), quando fu distrutto il tempio di Gerusalemme.

Secondo il lungo testo dell'iscrizione del sarcofago, Lucio Artorio Casto aveva servito Roma prima come centurione della “Legio III Gallica”, poi passato alla “Legio VI Ferrata” e ancora alla “Legio II Adiutrix” e alla “Legio V Macedonica” sul Danubio, della quale fu anche nominato primo pilo. Divenne poi preposito della flotta di Miseno (cioè la forza navale di stanza nella Baia di Napoli) e infine fu prefetto della “Legio VI Victrix”.Brittain_410.thumb.jpg.0a5b494f98dae12542295087c16694cb.jpg

Nel periodo compreso tra il 183 e il 185, i caledoni oltrepassarono il vallo di Adriano, ragion per cui l'imperatore Commodo avrebbe inviato Lucio Artorio Casto in Britannia al comando della cavalleria della “Legio VI Victrix” e altre truppe, comandate da Ulpio Marcello (probabilmente suo parente, dati gli stretti legami fra la famiglia Artoria e quella Ulpia) con il compito di presidiare il Vallo mediante la legione ai suoi ordini, rinforzata da un contingente di 5.500 cavalieri pesanti sarmati. I Sarmati avevano come stendardo un drago, che fu poi adottato dalla cavalleria romana, i "draconari", dando origine, alcuni secoli più tardi, anche al termine dragone per indicare un tipo di truppe a cavallo.

Dopo che i caledoni irruppero oltre il Vallo di Adriano, uccidendo anche il comandante romano a Eboracum (York) Lucio Artorio Casto guidò le sue truppe a cavallo a nord, sconfiggendo i caledoni.

Come ricorda Cassio Dione, ottenendo la vittoria contro i Caledoni, l'imperatore Commodo poté avvalersi l'appellativo di Britannicus.

Dopo essere stato alto ufficiale nella “Legio VI Victrix”, ebbe il titolo di "dux", riservato a chi si era distinto per imprese eccezionali, la definizione di Lucio Artorio Casto nel testo dell’epigrafe come "dux leggionum .. Britaniciniarum" indica che successivamente ottenne un ampio comando in Britannia o fu a capo delle legioni stanziate in Britannia.

Le parole "adversus Arm...", ricostruite come "Adversus Armoricos", suggeriscono che Lucio Artorio Casto sia stato anche a capo di una spedizione militare in Armorica (corrispondente alle odierne Bretagna e Normandia) al comando di più coorti di cavalleria per sedare una ribellione.

Lucio Artorio Casto si ritirò dall'esercito e divenne procurator centenarius (cioè governatore, con una provvigione di centomila sesterzi annui) della Liburnia (la parte settentrionale della Dalmazia), dove certamente concluse la sua vita, erigendo un mausoleo funebre a Pituntium, nei pressi di Salonae Palatium.

Non si conosce altro su di lui.

Secondo alcuni studiosi questa interpretazione porterebbe all'identificazione del personaggio con il "Re Artù" storico: l'ipotesi di identificare Lucio Artorio Casto con Artù fu avanzata per la prima volta da Kemp Malone nel 1924. Sebbene infatti Lucio Artorio Casto non visse al tempo delle invasioni sassoni in Britannia (V secolo), si potrebbe pensare che il ricordo delle gesta di Casto, tramandate nelle tradizioni locali, andarono crescendo col tempo fino a formare le prime tradizioni arturiane. Tale ipotesi è stata rafforzata dal parallelismo tra i racconti mitologici degli Osseti del Caucaso, ultimi discendenti dei Sarmati (un cui consistente nucleo fu trasferito dai Romani in Britannia), e i racconti arturiani. La prima apparizione del personaggio "Arthur", qualificato "dux" così come il Lucio Artorio Casto nell'epigrafe, nella Historia Brittonum del IX secolo, secondo lo storico Leslie Alcock era tratta da un poema gallese, originariamente privo di un riferimento cronologico preciso, come pure di una indicazione degli avversari contro cui combatté le sue dodici vittoriose battaglie.

Alcuni studi (Xavier Loriot e altri) tendono tuttavia a leggere nell'epigrafe "Armenios" in luogo di "Armoricos", modificando il quadro spaziale (spedizione in Armenia e non in Armorica) e temporale (III secolo secondo Loriot, anteriore al 170 secondo altri) della vita e delle gesta di Lucio Artorio Casto, tentando di slegare le sue gesta dal rapporto con i Sarmati stanziati in Britannia. Guido Migliorati ha successivamente confutato questa interpretazione, ritenendo poco probabile che la spedizione sia avvenuta in Armenia anziché nell'Europa occidentale e riportando la carriera del personaggio al periodo commodiano. (Varie fonti su Internet)

Ave!

Quintus

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  • 6 mesi dopo...

Nel 2019 ho pubblicato insieme ad Malcor A. L. e Trinchese A. la nuova lettura dell'epigrafe di LAC e nel prossimo incontro, probabilmente a Procida, darò dei riferimenti abbastanza precisi sulla datazione dell' epigrafe e carriera di Castus. Sono stati trovati altri reperti relativi alla gens Artoria (di cui ho scritto) in Britannia.

  • Grazie 2
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Buonasera @Quintus e @alexfaggiani , ho letto con grande interesse l' articolo e l' ipotesi conclusiva di Guido Migliorati , il quale nel suo monumentale lavoro storico : "Iscrizioni per la ricostruzione storica dell' Impero Romano da Marco Aurelio a Commodo" , pone Lucio Artorio Casto nel terzo Capitolo nell' Ordine Equestre , dedicandogli tre pagine del libro , operante al tempo dell' Imperatore Commodo , ritenendo l' incarico di Lucio Artorio come Procuratore databile a quell' epoca , incarico rivestito in Liburnia anche per "ripulire la Liburnia da briganti e pirati" , oltre , ed innanzi tutto , per altri particolari derivanti dal suo incarico militare e amministrativo .

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Questo è l'articolo sul nuovo ritrovamento in Britannia. Una versione è stata pubblicata sul numero 150 della rivista mensile Fenix di Aprile 2021.

https://www.academia.edu/45664887/Ritrovato_lanello_di_Re_Artu_Rinvenimento_dellanello_doro_della_Gens_Artoria_nellantica_Britannia

Per quanto riguarda la nuova lettura dell'epigrafe di L. Artorius Castus potete fare riferimento alla sezione di wikipedia (aggiornata da me), in quanto il pdf pubblicato su JIES potrebbe essere soggetto a copyright.

https://en.wikipedia.org/wiki/Lucius_Artorius_Castus

 

  • Grazie 1
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Inoltre sempre in quell'articolo sulla rivista scientifica ho inserito una mia ricostruzione grafica dell'epigrafe di LAC e ho ricostruito anche la sua seconda  iscrizione. Un lavoro fatto minuziosamente. Forse la seconda iscrizione ricostruita è stata inserita in un libro che dovrebe uscire ad Agosto, in inglese che parla sempre di L. Artorius Castus.

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Se avete dato un occhiata in wikipedia, al link segnalato, noi pensiamo che PRAEFF sia in qualche modo espressione del plurale. In questo caso essendo gli incarichi associati ad un solo uomo, questo significa che lui fu praefectus legionis della VI per due volte. Esistevano vari tipi di praefectus legionis (legionis, castrorum legionis ecc). In effetti solitamente dopo l'incarico di primo pilo un militare diventava praefectus castrorum.

Poi come vedete gli incarichi sono espressi tutti al dativo dal momento che lui dedica l'epigrafe a se stesso e alla sua famiglia.

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Il 30/3/2022 alle 09:29, alexfaggiani dice:

Se avete dato un occhiata in wikipedia, al link segnalato, noi pensiamo che PRAEFF sia in qualche modo espressione del plurale. In questo caso essendo gli incarichi associati ad un solo uomo, questo significa che lui fu praefectus legionis della VI per due volte.

Buonasera , immagino che lei si riferisca a questo punto dell' iscrizione : <....AE FF LEG VI> ; vorrei modestamente proporre un' ipotesi alternativa : considerando che AE e' distaccata da FF , escluderebbe , in teoria , che si tratti della parola PRAEFECTUS , se cosi' fosse , vorrebbe dire che AE sarebbe il termine di una parola sconosciuta , persa nella rottura della lapide , mentre FF ripetuto due volte andrebbe forse interpretato come se il nostro uomo avesse ricoperto per due volte nella LEG VI , l' incarico di Frumentarius , oppure che fosse lui stesso un ufficiale addetto al Fiscus Frumentarius , cioe' uno di quei particolari ufficiali che avevano il compito di fornire la Legione di tutti i rifornimenti necessari , non solo , ma anche aventi incarichi di informatori e spie , una specie di agenti segreti moderni .

 

Modificato da Cremuzio
ufficiale
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5 ore fa, Cremuzio dice:

Buonasera , immagino che lei si riferisca a questo punto dell' iscrizione : <....AE FF LEG VI> ; vorrei modestamente proporre un' ipotesi alternativa : considerando che AE e' distaccata da FF , escluderebbe , in teoria , che si tratti della parola PRAEFECTUS , se cosi' fosse , vorrebbe dire che AE sarebbe il termine di una parola sconosciuta , persa nella rottura della lapide , mentre FF ripetuto due volte andrebbe forse interpretato come se il nostro uomo avesse ricoperto per due volte nella LEG VI , l' incarico di Frumentarius , oppure che fosse lui stesso un ufficiale addetto al Fiscus Frumentarius , cioe' uno di quei particolari ufficiali che avevano il compito di fornire la Legione di tutti i rifornimenti necessari , non solo , ma anche aventi incarichi di informatori e spie , una specie di agenti segreti moderni .

 

 

Ciao,

AEFF è chiaramente leggibile come praefectis (al dativo plurale) dato che nella seconda iscrizione c'è la parola PRAEFECTUS leggibile. AE e FF non sono staccate altrimenti ci sarebbe un segno di interpunzione.

Modificato da alexfaggiani
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8 ore fa, alexfaggiani dice:

Ciao,

AEFF è chiaramente leggibile come praefectis (al dativo plurale) dato che nella seconda iscrizione c'è la parola PRAEFECTUS leggibile. AE e FF non sono staccate altrimenti ci sarebbe un segno di interpunzione.

 

Ciao , stando alla lapide come riportata in basso , ho qualche dubbio sull' unione di AE  FF , forse e' un errore di trascrizione , ma accetto la tua tesi . Saluti

Modificato da Cremuzio
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9 ore fa, Cremuzio dice:

Ciao , stando alla lapide come riportata in basso , ho qualche dubbio sull' unione di AE  FF , forse e' un errore di trascrizione , ma accetto la tua tesi . Saluti

 

Ti posso dire che l'ho vista di persona a Podstrana nel 2019 in occasione di una conferenza. Senza dubbio la parola non è separata e poi ci viene confermata anche dalla seconda iscrizione. Per esempio la parola PROVINCIAE, femminile genitivo presenta una 'E' un pò distante ma si capisce che appartiente alla parola.

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Dopo avere descritto abbastanza bene molti membri della gens Artoria e il legame di alcuni membri con gli imperatori romani come Traiano, Marco Aurelio e Adriano, Costanzo Gallo con cui erano anche imparentati, è stato trovato un anello d'oro di un membro della gens in Britannia dove il famoso Lucius Artorius Castus operava come dux e governatore equestre delle tre legioni Britanniche.

Questo è l'articolo sul nuovo ritrovamento in Britannia.

https://www.academia.edu/45664887/Ritrovato_lanello_di_Re_Artu_Rinvenimento_dellanello_doro_della_Gens_Artoria_nellantica_Britannia

Una versione è stata pubblicata sul numero 150 della rivista mensile Fenix di Aprile 2021.

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Penso che siano due argomenti diversi anche se in quello nuovo ho citato Lucius Artorius Castus. che ne pensate?

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9 minuti fa, alexfaggiani dice:

Penso che siano due argomenti diversi anche se in quello nuovo ho citato Lucius Artorius Castus. che ne pensate?

Ritrovato l'anello di Re Artu'? Rinvenimento dell'anello d'oro della Gens Artoria nell'antica Britannia

Dopo lunghe ricerche, è stato rinvenuto presso il British Museum un antico anello d’oro (Anulus Aureus - non esposto al pubblico) della Gens Artoria, ritrovato nei pressi di Great Chesterford, testimonianza della presenza nell’antica Britannia di importanti componenti della gens Artoria, a cui apparteneva anche Lucius Artorius Castus, il possibile Artù storico, come ampiamente approfondito nella teoria della Sarmatian Connection.

Tanto distanti gli argomenti non mi sembrano, magari allora proporrei:

Lucius Artorius Castus, le vere origini di Re Artù e il ritrovamento di un anello della gens Artoria

 

 

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Per quanto riguarda l'origine del nome Artorius posso dire, avendo studiato anche la lingua etrusca e le epigrafi, che l'origine non è etrusca.

Ne ho parlato nell'estratto presentato a Spalato. Ho trovato molto plausibile una origine 'calabra'. Infatti, molti nomi romani hanno una corrispondenza con quelli calabri come Taotorres<->Tutorius, Platorres<-> Platorius, Dazimas/Dazomas<-> Dasimius/Dasumius, Osthelles<->Hostilius?, Ennes<->Ennius e ovviamente Artorres<-> Artorius.

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  • CdC ha rinominato il titolo in Lucius Artorius Castus, le vere origini di Re Artù e il ritrovamento di un anello della gens Artoria

La nostra nuova lettura dell'iscrizione principale ha portato nuove interpretazione dei ruoli di Castus.

Per primo l'incarico di PRAEFF della VI Victrix, durante l'ennesimo periodo di turbolenze in Britannia, quando sul finire del secondo mandato di Ulpius Marcellus (dicembre 184) il legatus (ipostrategos) Priscus venne acclamato imperatore dai suoi militari. In quel periodo Castus era sotto il comando del legato della VI Victrix (forse lo stesso Prisco). Marcellus viene richiamato a Roma e anche i legati e militari di rango senatorio tornano nel continente (185 e incidente di Perennis).

Mancando ora in Britannia i legati e tribuni laticlavi Castus come prefetto è il terzo in comando e funge da legato della VI. In attesa dell' arrivo di Pertinace, Antius è il governatore ad interim. Molto probabilmente questo incarico e il fatto che nell'iscrizione ci sia il plurale PRAEFF associato ad una sola persona suggerisce che Castus fu prefetto per una seconda volta durante il governo di Pertinace.

Successivamente le turbolenze continue, la quasi uccisione di Pertinace (e la fine del suo mandato), la poca fiducia di Commodo nei senatori e la promozione di Castus a dux di "tutte" le legioni presenti in Britannia apre un'interessante e molto plausibile ipotesi che noi abbiamo espresso.

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