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IGNORED

MONETE ATTACCATE


dupondio

Risposte migliori

potrebbero essere state fuse da un incendio?

lele

215686[/snapback]

Penso anch'io che sia stata una forte fonte di calore,perchè

oltretutto sono anche deformate! ciao romanus

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ciao,

difficile rispondere non sapendo il materiale (piombo?), il diametro e l'epoca (romana?).

Potrebbe essere stato un tesoretto, dimenticato in un angolino vicino ad una fonte di calore o soggetto ad uno dei frequenti incendi che caratterizzavano l'epoca antica. Oppure monete scartate da chi le fabbricava e riposte insieme per essere rifuse, o ancora monete fuori corso destinate ad essere rifuse per cambiare l'effigie.

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Inviato (modificato)
ciao,

difficile rispondere non sapendo il materiale (piombo?), il diametro e l'epoca (romana?).

Potrebbe essere stato un tesoretto, dimenticato in un angolino vicino ad una fonte di calore o soggetto ad uno dei frequenti incendi che caratterizzavano l'epoca antica. Oppure monete scartate da chi le fabbricava e riposte insieme per essere rifuse, o ancora monete fuori corso destinate ad essere rifuse per cambiare l'effigie.

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Dalla patina dovrebbe trattarsi di monete in Bronzo,il piombo non si patina cosi'. ;)

A me sembrano proprio monete di epoca romana.

Modificato da dupondio
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SOno monete in bronzo a quanto sembra...e pare anche che siano di apoca Antonina, a giudicare da quella più visibile. Credo che si tratti proprio di un grumo fuso da un forte incendio...grumi simili sono stati trovati a Pompei...

ciao

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Anch'io penso che la causa possa essere stata una forte fonte di calore (fornace, fucina, incendio? servono circa 1000 gradi per fondere il bronzo) le monete sembrano molto deformate.. Ho visto delle monete attaccate provenienti da tesoretti (fatevi un giro allo spazio espositivo Cremonini ,vicino alla fontana di Trevi ,se siete di Roma) ma sono semplicemente attaccate per lo sporco e la pressione e si staccano facilmente.

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Sono d'accordo nel pensare che si tratti di monete deformate e attaccate fra loro in conseguenza di una parziale fusione.

Mi pare anche -così ad occhio- che possa trattarsi di monete medio-imperiali magari proprio di II sec. d.C. (o forse qualcosa di più, comunque escluderei repubblicane e non direi primo-imperiali), tendenzialmente di bronzo.

Se guardandoci meglio l'epoca potesse essere confermata (e anche la circostanza del bronzo parzialmente fuso) sarebbero ovviamente possibili le ipotesi più o meno accidentali che sono state ventilate nei post precedenti, ma se ne aggiungerebbe un'altra che in tal caso riterrei forse persino più probabile: la pertinenza ad un rogo funebre.

Dall'età flavia e per tutto il periodo medio-tardo imperiale l'antica prassi del cosiddetto "obolo di caronte" tende a snaturarsi nella deposizione funebre di piccoli gruzzoletti, che per la posizione in cui vengono ritrovati danno talora la sensazione di essere eventualmente stati deposti in sacchetti o sim.; contemporaneamente un orizzonte cronolgico del genere sarebbe ancora pienissimamente congruo con una prassi anche di incinerazione e non prevalentemente o solamente di inumazione come tendedenzialmente si registra nelle epoche successive.

Ora, il fuoco di un rogo funebre, più che non quello di un incendio accidentale, può avere caratteristiche di durata, di temperatura e soprattutto di esposizione tali da produrre un effetto importante su monete di bronzo, come nell'immagine che ci è stata proposta.

Modificato da LUCIO
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Sono d'accordo nel pensare che si tratti di monete deformate e attaccate fra loro in conseguenza di una parziale fusione.

Mi pare anche -così ad occhio- che possa trattarsi di monete medio-imperiali magari proprio di II sec. d.C. (o forse qualcosa di più, comunque escluderei repubblicane e non direi primo-imperiali), tendenzialmente di bronzo.

Se guardandoci meglio l'epoca potesse essere confermata (e anche la circostanza del bronzo parzialmente fuso) sarebbero ovviamente possibili le ipotesi più o meno accidentali che sono state ventilate nei post precedenti, ma se ne aggiungerebbe un'altra che in tal caso riterrei forse persino più probabile: la pertinenza ad un rogo funebre.

Dall'età flavia e per tutto il periodo medio-tardo imperiale l'antica prassi del cosiddetto "obolo di caronte" tende a snaturarsi nella deposizione funebre di piccoli gruzzoletti, che per la posizione in cui vengono ritrovati danno talora la sensazione di essere eventualmente stati deposti in sacchetti o sim.; contemporaneamente un orizzonte cronolgico del genere sarebbe ancora pienissimamente congruo con una prassi anche di incinerazione e non prevalentemente o solamente di inumazione come tendedenzialmente si registra nelle epoche successive.

Ora, il fuoco di un rogo funebre, più che non quello di un incendio accidentale, può avere caratteristiche di durata, di temperatura e soprattutto di esposizione tali da produrre un effetto importante su monete di bronzo, come nell'immagine che ci è stata proposta.

215727[/snapback]

Complimenti,una spiegazione veramente precisa ed interessante.........

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uhmmm...secondo me un rogo funebre di una singola persona non riesce a sviluppare il calore necessario a fondere il bronzo...certo se fosse un rogo funebre di piu' persone o un forno crematorio il discorso cambia...

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uhmmm...secondo me un rogo funebre di una singola persona non riesce a sviluppare il calore necessario a fondere il bronzo...certo se fosse un rogo funebre di piu' persone o un forno crematorio il discorso cambia...

215744[/snapback]

Potrei sbagliarmi, ma così su due piedi direi che la temperatura necessaria a cremare un cadavere sia superiore a quella di fusione del bronzo.

Diciamo circa pari, se si considera che la cremazione rituale romana non prevede l'incinerazione proprio totale delle ossa. ;)

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. . . comunque trovare bronzo contorto dal calore nelle incinerazioni romano imperiali capita. Monete non ne ricordo, ma altro genere di oggetti (soprattutto elementi della barella funebre) sì.

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Sarebbe interessante identificare le monete con esattezza..se fossero del periodo antonino (io leggo in effetti [..]NINVS AVG in una di queste) sarebbe meno probabile la provenienza da un rogo funebre, poco diffuso da Adriano in poi, cito ad esempio:

"Cremazione o inumazione?

A Roma coesistevano entrambi i tipi di sepoltura ma, a seconda dell’epoca, fu preferito l’uno o l’altro. Mentre Cicerone e Plinio insistevano nel dire che il rito funerario più antico era rappresentato dall’inumazione, l’archeologia ha dimostrato che già nell’VIII-VII secolo a.C. le due prassi erano egualmente diffuse. Almeno dal IV secolo a.C. e fino al I d.C. prevalse l’incinerazione, anche se l’inumazione era nota. Conosciamo, infatti, per quest’epoca numerosi colombari e urne cinerarie, costituite sia da semplici vasi di terracotta per le persone di bassa condizione sociale, sia da autentiche opere d’arte (a forma di altare, di casa o di scrigno) realizzate in marmo, in alabastro e perfino in oro. A partire del regno di Adriano il rito funerario cambiò: l’inumazione prese il posto della cremazione e cominciò a fiorire l’arte della scultura dei sarcofagi."

da Sapere.it

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Quello che stupisce sono comunque le buone condizioni del metallo, anche delle raffigurazioni e soprattutto della patina, verde bella e uniforme su dei pezzi che dovrebbero essere stati esposti ad un calore elevato che avrebbe dovuto ridurle in ben altre condizioni.. Sto pensando se non ci possano essere dei fenomeni di pressione (oltre al calore) che possano aver giocato se i pezzi sono stati sepolti per lunghissimo tempo oppure se le monete erano in qualche contenitore, magari di coccio, e quindi refrattario e di conseguenza abbiano risntito degli effetti del calore e del processo di fusione, ma senza essere lambite da fuoco diretto che le avrebbe certamente intaccate/carbonizzate, etc.

Quel che e' certo e ' che sono sicuramente autentiche come testimonia la splendida patina che le ricopre.

numa numa

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a sostegno dell'ipotesi dell'incendio aggiungo l'impressione che ho avuto nel vedere le immagini... le ho associate immediatamente ad alcuni oggetti esposti nel museo archologico di Rimini, all'interno del quale c'è un allestimento relativo ai ritrovamenti effettuati nello scavo della cosidetta "domus del chirurgo" un 'importante sito nel centro storico di Rimini che verrà presto musealizzato: La villa subì nel IV secolo un incendio che la distrusse parzialmente, il calore sprigionato fece fondere gli oggetti metallici che si trovavano nell'abitazione (in particolare una grande quantità di strumenti chirurgici in ferro e bronzo) gli oggetti in questione si presentano deformati e fusi assieme proprio come le monete delle foto.

Riguardo invece all'ipotesi del rogo funebre, che anch'io ho subito preso in considerazione mi è venuto in mente un curioso oggetto che mi mostrò tempo fa un commerciante :ph34r: in un mercatino: erano una serie di 5 o 6 assi disposti in fila ordinata con il bordo di ogni moneta che si sovrapponeva su quello della moneta successiva ed erano fuse tra loro nell'area di contatto a formare un unico elemento; (l'ipotesi proposta dal commerciante era quella di un corredo funebre) tuttavia le monete non apparivano particolarmente danneggiate ne deformate, solo unite tra loro, (forse in questo caso la temperatura era più bassa di quella dell'incendio e gli effetti sono stati più limitati).

Modificato da ariminvm
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D'altronde mi autosmentisco perche' le pire funebri si facevano anche al tempo di Antonino Pio...come testimonia questo bellissimo sesterzio di consacrazione battuto da Marco Aurelio e che raffigura la pira funebre di Antonino, enorme e con anche una quadriga di cavalli sulla cima...chissa' se era stata davvero cosi' o e' solo una rappresentazione allegorica..

Certo questa pira funebre avrebbe potuto sicuramente fondere qualsiasi tipo di bronzo.... altro che quattro monetine.. B)

post-2689-1175698628_thumb.jpg

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Sarebbe interessante identificare le monete con esattezza..se fossero del periodo antonino  (io leggo in effetti [..]NINVS AVG in una di queste) sarebbe meno probabile la provenienza da un rogo funebre, poco diffuso da Adriano in poi, cito ad esempio: . . . Sapere.it

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Ti posso assicurare che in II sec. d.C. in ambito italico l'incinerazione non è affatto una stranezza (benché sia anche la mia impressione che il massimo della prevalenza sulla inumazione si limiti all'ultimo quarto del I sec. d.C. e benché oggettivamente comincino ad affermarsi gli usi delle casse e in casi eccezionali persino dei sarcofagi); perché il rapporto si inverta definitivamente ci vogliono alcune decine di anni e persino in III sec. l'uniformazione verso il rito dell'inumazione non direi che sia ancora del tutto consolidata.

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Concordo con te, l'incinerazione non scompare del tutto a partire dal II sec. , e' ragionevole che come ogni cambio di prassi abbia richiesto del tempo prima che sia stata condivisa universalmente.. e immagino ci siano state delle notevoli differenze tra Roma e le province come sempre. D'altronde i poveri diavoli venivano bruciati di notte in pire collettive a spese dello stato oppure buttati in fosse comuni e credo che tale usanza sia continuata almeno fino al tardo impero.

Sopra mi ero gia' autosmentito...infatti mi era venuto in mente il sesterzio di Marco Aurelio di cui sopra ed ero andato a cercarmelo... ahh le monete... non si finisce mai di imparare... :blush:

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