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Sperando di fare cosa gradita, segnalo, dall'ultimo numero di OWL n.19, luglio-settembre 2021,  la newsletter della BAV:

" Super hanc petram, medaglie architettoniche in una mostra virtuale

Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam (Mt 16,18) ha suggerito il titolo della mostra virtuale allestita dal Medagliere della Biblioteca Apostolica, Super Hanc Petram.

Le medaglie architettoniche della Basilica Vaticana e l'omaggio dei pellegrini a San Pietro, disponibile nel sito istituzionale dal 23 luglio: https://spotlight.vatlib.it/it/testmed Essa va ad arricchire la piattaforma dei percorsi tematici sul web proposti dalla Vaticana in IIIF (International Image Interoperability Framework), un protocollo di interoperabilità adottato dalle più importanti biblioteche digitali che offrono sui propri siti web milioni di immagini digitalizzate.

La basilica di San Pietro fu edificata sulla preesistente basilica costantiniana, risalente al IV secolo. Il 18 aprile 1506 Giulio II pose la prima pietra dell'edificio, che fu completato nel 1626, regnante Urbano VIII (che la consacrò il 18 novembre). Ampliamenti e abbellimenti seguirono nei secoli successivi all'interno della basilica simbolo supremo della Cristianità. Fin dall'inizio dei lavori furono realizzate molte medaglie a scandire i momenti più significativi della costruzione, sottolineandone l'importanza e il valore artistico.

I pellegrini che si recavano a Roma dai diversi paesi dell'Europa erano soliti omaggiare il principe degli Apostoli lasciando una moneta ai piedi di uno dei diversi altari che nel corso dei secoli si sono sovrapposti al sepolcro originario del santo. Ogni sera le monete lasciate dai pellegrini venivano raccolte dal personale incaricato. Poteva accadere che alcune di esse finissero e rimanessero nelle spaccature del pavimento; dalle fessure degli altari alcune monete cadevano sotto il pavimento della chiesa, spesso vicino al luogo in cui si riteneva fosse stato sepolto l'apostolo. Anche le personalità di riguardo che venivano accompagnate in prossimità della tomba lasciavano una moneta a testimonianza della visita. Così fece, ad esempio, Carlo Magno, che in uno dei suoi viaggi a Roma lasciò in quel luogo una moneta d'oro, l'unica del gruppo che è giunto fino a noi. Un gran numero di queste monete fu scoperto in occasione degli scavi degli anni 1939-1949 promossi da Pio XII e intrapresi per individuare l'esatto luogo della sepoltura del santo. I lavori hanno confermato che la basilica fu effettivamente edificata sul sepolcro del primo vescovo di Roma.

Nell'esposizione online una galleria di immagini propone una serie di medaglie che raccontano le fasi più significative della costruzione dell'imponente basilica, ma anche dei lavori eseguiti successivamente. Al dritto presentano il ritratto del pontefice del periodo, da Giulio II (1503-1513) a Pio XII (1939-1958), e al rovescio le architetture della basilica; per tale ragione le medaglie vengono definite "architettoniche".

A queste si aggiungono sei monete di quelle lasciate dai pellegrini in omaggio al santo e rinvenute durante gli scavi; fanno parte del fondo Tomba di san Pietro del Medagliere Vaticano.

Si tratta complessivamente di 28 pezzi di grande valore, con relative descrizioni, che raccontano una storia secolare di costruzione della chiesa più grande e importante del mondo. "

Modificato da camerlengo
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Molto interessante la storia ‘metallica’, per medaglie, della costruzione della basilica di San Pietro.

tempo fa avevo menzionato la medaglia di Giulio II, rarissima, che riporta l’unica testimonianza che ci e’ rimasta del progetto originale del Bramante, poi non realizzato. Medaglie dei papi successivi hanno riportato, di volta in volta, i vari progetti (in una si vedono ad esempio due campanili che non furono mai realizzati..).

e’ un esempio perfetto di come le medaglie possono testimoniare sintetizzandola l’ecoluzione di un progetto architettonico cosi importante.

menzioniamo anche qual’era la moneta d’oro lasciata da Carlo Magno sulla tomba di San Pietro: era un tremisse flavio di Lucca battuto a suo nome all’indomani della vittoria su Desiderio. L’archeologa Margherita Guarducci ha lavorato a fondo sulla tomba di Pietro identificandola, mentre il bravissimo Arslan ha scritto un articolo sul tremisse ritrovato sulla sua tomba.

 

pS

il link postato sopra non sembra funzionare

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Inviato

Grazie adesso il link funziona

la copertina della mostra e’ proprio ( d non a caso) la medaglia del Caradosso raffigurante il progetto iniziale del Bramante che menzionavo nel mio intervento sopra ? 


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