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Carlo Il Argento e Rame del Vicereame


Risposte migliori

Buongiorno a tutti,
la monetazione di Carlo Il  di Spagna è quella che meno ho preso in considerazione nel tempo, ma la sto rivalutando. Da qui l'idea di proporre questa discussione che mi piacerebbe diventasse un contenitore/Archivio delle monete presenti nelle nostre collezioni.  Come sempre arricchendo la discussione con brevi note storiche che riguardino il periodo e il regnante. Inizio io postando il mio tornese e i miei tre grani che certo non spiccano per bellezza e conservazione. Ma certamente rappresentano il passaggio dalla coniazione al martello a quello al bilanciere. In questa discussione potremo postare sia monete in rame che d'argento ( più avanti posterò il mio Tari').
Ci tengo a precisare che non voglio assolutamente paragonarmi a chi fa veramente divulgazione,  non ne ho le basi tantomeno la capacità.
Ma nel mio piccolo mi piace condividere e cercare di invogliare alla partecipazione.
Sicuramente molto è già scritto, ma magari qualche sfumatura interessante o curiosa la riusciamo a trovare .

La fonte delle note storiche è Wikipedia.

Carlo II di Spagna (Madrid, 6 novembre 1661 – Madrid, 1º novembre 1700), soprannominato Carlo lo Stregato (Carlos el Hechizado), fu l'ultimo Asburgo di Spagna. Fu re di Spagna e dell'impero d'oltremare di Spagna, Sicilia[1] e Sardegna, duca di Milano, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli, conte palatino di Borgogna e, come Carlo V[2], re di Napoli.

Alla morte senza eredi di Carlo II succedette una fase di tensione in Europa, poiché questi aveva indicato nel proprio testamento Filippo d'Angiò (nipote di Luigi XIV di Francia) erede universale, a condizione di non unire la Corona di Spagna ad altre corone europee. Gli Asburgo, casa regnante in Austria e imperatori del Sacro Romano Impero, rivendicavano il diritto alla successione. Ma il rischio di vedere i Borbone sui troni di Spagna e Francia allarmò anche la Gran Bretagna, preoccupata di vedere la Francia impossessarsi delle colonie spagnole. La controversia dinastica condusse alla Guerra di successione spagnola (1702-1714).

Saluti
Alberto

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Una usanza del popolo Napoletano era quella di trasformare  in "coppino" portafortuna  le monete in rame :

un bel Tornese con questa particolarità 😊

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5 minuti fa, Rocco68 dice:

Una usanza del popolo Napoletano era quella di trasformare  in "coppino" portafortuna  le monete in rame :

un bel Tornese con questa particolarità 😊

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Buonasera a tutti,  in effetti anche il mio è diciamo scodellato.

Bel simbolo sul tuo Tornese.

Saluti 

Alberto

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Ciao @Litra68,  tondello tutto crepato per questo minuscolo Tre Cavalli coniato a martello di cui si notano solo le sigle dietro il busto e il simbolo F del coniatore, ma in compenso ha un bel ritratto di Carlo II

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33 minuti fa, aleale dice:

Complimenti per tutte le belle monete!

Una menzione particolare per il carlino 1687 che è conosciuto in veramente pochissimi esemplari!!

Qui un 3 cavalli 1680.

 

3_cavalli_1680.jpg

 

Bello il tuo 3 cavalli, è veramente difficile trovarli belli...se si trovano...

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Dopo la riforma monetaria che portò i tarì al valore di 22 grana si presentò il bisogno di creare un nuovo taglio per facilitare gli scambi commerciali...

È fu così che nacque la moneta da 8 grana,che sommato al tarì riformato raggiungeva la cifra di 30 grana,pari a 3 carlini...

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Tornese 1677 OC/A, simbolo:M...

Già da bambino il Re mostrava dei limiti rispetto agli altri bambini della sua età, iniziò a parlare non prima dei quattro anni e a camminare ad otto...

Come si può notare nel ritratto sulla veste del futuro Re venivano applicati vari amuleti per allontanare i malefici...

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Modificato da gennydbmoney
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Buonasera a tutti, @gennydbmoney bello il tornese del 1677. Interessanti le note relative a Carlo II.  Una vita non facile la sua.

Stasera posto il mio unico Argento di Carlo II . Un Tari del 1694.

Un anno nefasto per Napoli e parte del meridione, cercando qualche notizia sono stato attratto da quello che vado a riportare. Fonte Wikipedia e ISTITUTO NAZIONALE DI GEOGRAFIA  E VULCANOLOGIA.  I paesi menzionati sono gli stessi del Terremoto del 1980 che ben 300 anni prima hanno subito la stessa sorte.

Il terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694 colpì gran parte dell'Italia meridionale: circa 9.500 km² tra le province di Avellino e Potenza. Tra i comuni più colpiti vi furono Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Conza della Campania, Muro Lucano, San Fele, Calitri, Bisaccia e Picerno.

Il sisma di magnitudo 6,87 si verificò alle ore 18:45 dell'8 settembre 1694, e durò circa un minuto causando circa 6.000 morti. A Napoli si verificò anche uno tsunami.


Le ricerche archivistiche

A partire dai primi anni 1990, per migliorare le conoscenze su questo evento, sono state condotte approfondite ricerche sulle fonti archivistiche, che hanno consentito di integrare e precisare notevolmente le informazioni sugli effetti subiti dalle località dell’area colpita e di ricostruire il quadro dell’impatto che il terremoto ebbe sulle popolazioni. Dallo spoglio della documentazione amministrativa conservata all’Archivio di Stato di Napoli non sono emerse le relazioni sui danni inviate dalle autorità periferiche (presidi e percettori provinciali) al governo centrale. Probabilmente tale documentazione è andata perduta o dispersa nelle distruzioni belliche subite dall’archivio napoletano. Tale grave lacuna è stata in parte compensata dalla documentazione reperita in Spagna all’Archivo General de Simancas che, insieme alla corrispondenza intercorsa tra il viceré di Napoli, Francisco de Benavides conte di Santisteban, e il re di Spagna, Carlo II d’Asburgo, conserva copie delle relazioni inviate a Napoli dai presidi delle Udienze di Principato Ultra, Principato Citra, Basilicata e Capitanata corrispondenti all’incirca alle attuali province di Avellino, Salerno, Potenza e Foggia.

Saluti

Alberto

 

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Modificato da Litra68
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