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Inland Etruria


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Titola così il capitolo di Rutter,  HN Italy, che al n. 69 censisce la rara tipologia dell' esemplare in bronzo con al diritto testa di individuo africano ed al rovescio elefante 'domestico' con campana appesa al collo .

L'esemplare passerà il 10 Gennaio in vendita CNG Triton XXVI al n. 12 .

 

001 CNG Triton XXVI n. 12.jpg

002 CNG Triton XXVI n. 12.jpg

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4 ore fa, VALTERI dice:

Titola così il capitolo di Rutter,  HN Italy, che al n. 69 censisce la rara tipologia dell' esemplare in bronzo con al diritto testa di individuo africano ed al rovescio elefante 'domestico' con campana appesa al collo .

L'esemplare passerà il 10 Gennaio in vendita CNG Triton XXVI al n. 12 .

 

001 CNG Triton XXVI n. 12.jpg

002 CNG Triton XXVI n. 12.jpg

 

Val di Chiana.

Questa moneta dovrebbe essere stata coniata di in occasione della venuta di Annibale in Italia.

  • Grazie 1

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Inviato (modificato)
17 ore fa, ARES III dice:

Val di Chiana.

Questa moneta dovrebbe essere stata coniata di in occasione della venuta di Annibale in Italia.

Si. Proprio per via della presenza dell'elefante alcuni studiosi hanno avanzato alcune ipotesi di cronologia assoluta.

  • La teoria più accreditata, aggiornata e riconosciuta vorrebbe che, identificato il pachidrma come indiano, quindi della stessa razza utilizzata da Annibale per la sua campagna italiana, la moneta sarebbe da associare alla seconda guerra punica, al passaggio di A. ed alle ribellioni vs Roma in Arezzo.
  • teorie precedenti associavano, invece, l'elefante alla venuta di Pirro in Italia ed alla battaglia di Ascoli del 279 a.C.
  • ultima teoria avvicinerebbe questa serie al trionfo di Lucio Cecilio Metello nella seconda metà del 250 a.C. per la vittoria di Panormo quando la città fu attaccata da Asdrubale. Il successo fu dovuto specialmente all'abilità con la quale M. manovrò contro gli elefanti, sui quali il nemico aveva fatto tanto assegnamento. Un certo numero di essi adornò il trionfo che il vincitore celebrò nel 250; da allora l'elefante apparve frequentemente sulle monete dei Metelli.

Tra l'altro questo esemplare, molto attraente, ha un peso piuttosto alto per la serie, che diu media fa 5,00-5,50 gr. ca.

Per quanto riguarda l'areale di produzione dice giustamente Ares che trattasi della Val di Chiana. Le attestazioni di circolazione comprendono bene o male tutta l'Etruria interna. Un esemplare è statao rinvenuto in area volterrana in una tomba a camera con deposizioni multiple che ha restituito anche una semuncia semilibrale serie giano/prua. Mai una cosa certa!

A me le monete etrusche fanno un effetto particolare. Premesso che non ho pecunie per potermele eventualmente permettere, non riuscirei mai a collezionarle perché sono - sempre per me - ammantate di un'aura sacrale. Sarà l'infatuazione per questo periodo storico culturale, sarà una fascinazione particolare o saranno gli esiti di vite passate, ma non riuscirei mai ad avere con me un oggetto etrusco nonostante l'attrazione che provo per essi. (Si sono già andato da uno psichiatra)

Modificato da Vel Saties
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2 ore fa, Vel Saties dice:

ma non riuscirei mai ad avere con me un oggetto etrusco

....

Come ti invidio.

Se avessi le possibilità sarei circondato da tutto ciò che è etrusco...

Comunque una monetina, una sola dovresti prenderla (tutto in modo legale conforme alla legislazione vigente!). Non c'è bisogno di spendere dei capitali.

Anch'io, dopo anni e anni ci sono riuscito:

 

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Inviato
11 minuti fa, ARES III dice:

....

Come ti invidio.

Se avessi le possibilità sarei circondato da tutto ciò che è etrusco...

Comunque una monetina, una sola dovresti prenderla (tutto in modo legale conforme alla legislazione vigente!). Non c'è bisogno di spendere dei capitali.

Anch'io, dopo anni e anni ci sono riuscito:

 

 

Eh, si hai ragione. È una vera meraviglia e non così rara.

Per ora mi accontento volutamente di riproduzioni, pallidi echi della magnificenza degli originali, ma non mi fanno avere sensi di colpa…


Inviato

@Vel Satiesci sono aste in cui i bronzetti non superano i 150€ ( somma di tutto rispetto, ma per le etrusche sono quasi un niente).

PS: la precisazione precedente sul rispetto normativo non era per te.

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Inviato
1 minuto fa, ARES III dice:

@Vel Satiesci sono aste in cui i bronzetti non superano i 150€ ( somma di tutto rispetto, ma per le etrusche sono quasi un niente).

PS: la precisazione precedente sul rispetto normativo non era per te.

Grazie!


  • 1 mese dopo...
Inviato
Il 23/12/2022 alle 14:18, ARES III dice:

....

Come ti invidio.

Se avessi le possibilità sarei circondato da tutto ciò che è etrusco...

Comunque una monetina, una sola dovresti prenderla (tutto in modo legale conforme alla legislazione vigente!). Non c'è bisogno di spendere dei capitali.

Anch'io, dopo anni e anni ci sono riuscito:

 

 

Che spettacolo di moneta


  • 3 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Rispolvero questo recente post aggiungendo uno studio apparso su academia.edu , scritto da Giovanni Schioppo :

https://www.academia.edu/36428814/Strane_monete_in_Val_di_Chiana_allepoca_di_Annibale

 

Strane monete in Val di Chiana all’epoca di Annibale

di Giovanni Schioppo

Come abbiamo già sostenuto altrove, è vero che nessuna delle città etrusche, tradendo i patti di alleanza, si sia ribellata a Roma venendo incontro alle aspettative di Annibale, almeno fino alla battaglia di Canne; è però altrettanto vero che, da Canne in poi, aneliti di autonomia si siano manifestati in diverse città etrusche. Le notizie delle vittorie di Annibale al Ticino e al Trebbia, della pesante sconfitta romana al Trasimeno e del disastro di Canne si erano senz’altro diffuse in tutta l’Etruria, ma, anche se non furono sufficienti a scatenare aperte ribellioni, ne alimentarono il vento che, probabilmente, si manifestò, tra gli altri modi, con un fatto singolare. Ci riferiamo al ritrovamento in Val di Chiana di monete etrusche, risalenti al terzo secolo a. C., che recano sul dritto il profilo di un africano1 e sul verso un elefante.

                  image.png.098b050bb2df204921cf0e2f7bca4a6b.png

                                 Moneta etrusca con negro ed elefante

Questo ritrovamento ha posto non pochi interrogativi agli studiosi. Fatta certa l’origine etrusca delle monete2, a chi si riferisce il volto sul dritto?

Per trovare una risposta che metta d’accordo luogo, datazione della moneta ed eventi, dobbiamo fare alcune ipotesi che si basano su altrettante considerazioni.

Non era la prima volta che gli Italici avevano visto elefanti sul proprio suolo; sessant’anni prima della guerra di Annibale c’erano stati quelli di Pirro, e i Romani, che non avevano mai visto animali simili, li avevano chiamati “buoi lucani”.

A quell’epoca le velleità di autonomia delle città etrusche erano ancora molto vive. Perciò il conio della moneta potrebbe aver commemorato Pirro che portava con sé speranze di liberazione. Ma Pirro non era Africano; e allora come spiegare il profilo dell’africano? Una risposta a tale domanda potrebbe essere vista nel fatto che l’uomo raffigurato sulla moneta fosse la guida dell’elefante, tuttavia una guida non ha un’importanza tale da vedere il suo volto raffigurato su una moneta.

1  Secondo altri potrebbe essere un indiano

2  Le monete recano l’iscrizione etrusca “Peithesa” che gli etruscologi traducono con: “al soldo di Peithe” che sarebbe stato un reclutatore di truppe mercenarie.

L’africano raffigurato sul dritto della moneta non è Annibale. Infatti nessuna città etrusca avrebbe voluto commemorare il passaggio del Cartaginese, portatore di una guerra fatta di tante devastazioni e morti, con il conio di una moneta se tutte, almeno fino a Canne, gli avevano chiuso le loro porte. Nessuna città etrusca inoltre avrebbe osato esporsi alle rappresaglie di Roma con una monetazione che certamente sarebbe stata vista come un aperto atto di ribellione.

Il profilo raffigurato è proprio quello di Annibale. Per accettare comunque tale ipotesi e renderla più verosimile bisogna datare il conio delle monete agli anni successivi alla battaglia di Canne, cioè quando effettivamente Roma era giunta sull’orlo del baratro e le città etrusche videro nella ribellione di Arezzo il segnale della riscossa contro Roma.

Dove avvenne il conio della moneta? Senz’altro in Val di Chiana; ma, in quale città? Dobbiamo comunque escludere dal novero delle città defezionarie quelle più vicine a Roma3 che, perciò, erano più direttamente controllate dai Romani, e assieme a queste, quelle della fascia costiera altrettanto controllate per l’importanza che i loro porti ebbero per il trasporto di truppe romane attraverso il Mediterraneo Occidentale. Quelle che maggiormente avrebbero potuto manifestare tali aneliti sono le città dell’Etruria settentrionale interna. Tra queste, Fiesole che probabilmente per prima aveva visto passare l’esercito di Annibale attraverso le paludi che la separavano da Arezzo, e che avrebbe potuto dare l’incipit ad un movimento insurrezionale che si sarebbe diffuso in tutta l’Etruria. Ma gli storici antichi, e principalmente Polibio, che è il più vicino agli anni della guerra annibalica e al quale hanno abbondantemente attinto quelli successivi, non fanno alcun cenno al coinvolgimento di questa città in simili eventi. Di Cortona sappiamo che pagò caro il prezzo della sua fedeltà a Roma subendo le numerose devastazioni di Annibale nei suoi territori. Resta, perciò, Arezzo; e questa era già nota per i torbidi che erano esplosi per ben due volte (302 a. C. e 284 a. C.) all’interno delle sue mura. Nel 209 a. C. e negli anni successivi altre due rivolte scoppiarono ad Arezzo e nei suoi territori infiammando tutta l’Etruria a tal punto da richiedere l’intervento di due legioni.

Fatte queste considerazioni, la conclusione più verosimile cui possiamo giungere è che Annibale, al suo arrivo in Etruria, abbia dato ad alcuni Aretini traditori, e, probabilmente, proprio al reclutatore di truppe di nome Peithe, l’incarico del conio delle monete, mentre la diffusione delle stesse sia avvenuta subito dopo la battaglia di Canne.

3 Bisogna comunque ricordare che nel 212 a. C. le colonie di Sutri e Nepi, insieme ad altere dieci colonie, stremate dalla luna guerra, pur senza manifestare azioni di rivolta contro Roma, si rifiutarono di fornire ulteriori aiuti sia in denaro che in uomini.

 

image.png

Modificato da Cremuzio
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Il 23/12/2022 alle 11:43, Vel Saties dice:

Si. Proprio per via della presenza dell'elefante alcuni studiosi hanno avanzato alcune ipotesi di cronologia assoluta.

  • La teoria più accreditata, aggiornata e riconosciuta vorrebbe che, identificato il pachidrma come indiano, quindi della stessa razza utilizzata da Annibale per la sua campagna italiana, la moneta sarebbe da associare alla seconda guerra punica, al passaggio di A. ed alle ribellioni vs Roma in Arezzo.
  • teorie precedenti associavano, invece, l'elefante alla venuta di Pirro in Italia ed alla battaglia di Ascoli del 279 a.C.
  • ultima teoria avvicinerebbe questa serie al trionfo di Lucio Cecilio Metello nella seconda metà del 250 a.C. per la vittoria di Panormo quando la città fu attaccata da Asdrubale. Il successo fu dovuto specialmente all'abilità con la quale M. manovrò contro gli elefanti, sui quali il nemico aveva fatto tanto assegnamento. Un certo numero di essi adornò il trionfo che il vincitore celebrò nel 250; da allora l'elefante apparve frequentemente sulle monete dei Metelli.

Tra l'altro questo esemplare, molto attraente, ha un peso piuttosto alto per la serie, che diu media fa 5,00-5,50 gr. ca.

Per quanto riguarda l'areale di produzione dice giustamente Ares che trattasi della Val di Chiana. Le attestazioni di circolazione comprendono bene o male tutta l'Etruria interna. Un esemplare è statao rinvenuto in area volterrana in una tomba a camera con deposizioni multiple che ha restituito anche una semuncia semilibrale serie giano/prua. Mai una cosa certa!

A me le monete etrusche fanno un effetto particolare. Premesso che non ho pecunie per potermele eventualmente permettere, non riuscirei mai a collezionarle perché sono - sempre per me - ammantate di un'aura sacrale. Sarà l'infatuazione per questo periodo storico culturale, sarà una fascinazione particolare o saranno gli esiti di vite passate, ma non riuscirei mai ad avere con me un oggetto etrusco nonostante l'attrazione che provo per essi. (Si sono già andato da uno psichiatra)

 

Espongo ciò che ho letto tempo fa e non necessariamente va considerato Vangelo: a quanto risulta da alcune ipotesi gli elefanti al seguito di Annibale non erano di origine indiana (anche perché non vedo come avrebbe potuto approvvigionarsi nella lontana India di tali pachidermi, vista la distanza sarebbe stato logisticamente controproducente ) ma si trattava di elefanti dell'Atlante ( lexodonta pharaonensis ),una sottospecie oggi estinta tra le circa cinquanta che componevano il lignaggio della specie Elephas.

 

Screenshot_20230516-175157_(1).png

Modificato da Adelchi66
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Nell' articolo di academia.edu , Giovanni Schioppo ipotizza di riconoscere nel volto dell' africano l' immagine di Annibale , e' possibile , pero' lo ritengo poco probabile per alcuni motivi .

1 l' aspetto del dritto e' inequivocabilmente quello di un africano : volto , capelli e labbra non lasciano praticamente dubbi sull' origine etnica 

2 l' autore del conio potrebbe semplicemente aver voluto rappresentare nella moneta l' idealizzazione di un africano generico che probabilmente colpi la sua fantasia artistica , tanto diversa dalla propria .

3 esiste , forse , una reale rappresentazione di Annibale in una moneta spagnola conservata a Barcellona , ben diversa dalla supposta rappresentazione annibalica della moneta della Val di Chiana .

4 immagini artistiche di genti fenicie , semitiche , portano a non riconoscere nell' uomo della moneta il profilo di Annibale .

In foto la supposta moneta con l' immagine di Annibale e un principe fenicio

 

DSCN4470.JPG

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image.png.67d1111ae5f866b71d611848d2b15e16.png

Amilcare e Annibale raffigurati in un cameo di età romana

 

Tutta la famiglia barca era cartaginese , di origini fenice, credo quindi sia improbabile ma non impossibile che Annibale avesse questi tratti somatici centroafricani raffigurati sulla  moneta 

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Polibio (storie) scrive come Annibale durante il periodo trascorso in Italia celasse abitualmente la propria immagine per evitare eventuali e probabili attentati alla sua vita da parte delle spie inviate da Roma , al punto da aver con sé vari travestimenti e parrucche in modo da sembrare ogni volta una persona diversa, non solo a chi lo avesse visto brevemente ma anche da chi lo conosceva bene. 

Se queste notizie sono fondate non credo che avrebbe poi vanificato tutto coniando monete con l'immagine del proprio volto 


Inviato (modificato)

Chiana, Val di | British Museum

le ipotesi su questa moneta si sprecano come giusto che sia.

....io credo  che questa immagine non sia solo un'immagine, ma soprattutto una parola: e cioè "africano" , come l'elefante che é raffigurato sull'altra faccia, e come l'esercito  a cui apparteneva questo uomo, l'esercito punico, che anche se composto per gran parte da mercenari iberi e celti era fedele ad Annibale ed al servizio della città punica.  Non credo quindi che sia importante capire chi è il personaggio raffigurato, in quanto non è nessuno che possiamo riconoscere, ma cosa rappresenta. Cornelio Scipione che vinse questi soldati a zama fu fregiato con la stessa parola, che rimase legata per sempre al suo nome, infatti dopo Zama divenne Scipione l'Africano. Annibale in questo modo  coniò, o diede mandato a comunità delle quali non abbiamo certezza una moneta con alcuni simboli caratteristici del proprio esercito : gli elefanti, spauracchio di Roma e caratteristico reparto dell'esercito cartaginese,  e sull'altro lato l'inconfondibile immagine di un volto africano che da sola ci dice di chi è figlia questa moneta, cioè  cartagine , i cui soldati stavano invadendo il territorio della repubblica  e distruggendo il sogno romano di un'Italia sotto il suo dominio.

Modificato da Euskadi

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Per ampliare lo studio di questa particolare tipologia di moneta , riporto quanto scrisse nel 1885 Padre Raffaele Garrucci nel suo libro : "Le monete dell' Italia antica" , moneta gia' conosciuta nel XIX secolo e riportata in disegno da originale moneta .

Nel libro questa moneta e' presentata in cinque esemplari , nei numeri dall' 11 al 15 della Tavola LXXV del suddetto libro , con l' unica differenza delle lettere , in generale poste sotto l' elefante , a volte anche sul dritto .

Il Garrucci specifica questa moneta come di "sedis incertae" in quanto trovata in Val di Chiana , luogo comunque vago perche' il percorso vallico inizia da Arezzo ed arriva fino ad Orvieto per una lunghezza di circa 110 Km. , che quindi non stabilisce con precisione in quale zecca la moneta venisse coniata .

Per fortuna la storia e il percorso di Annibale in Italia dopo il passaggio degli Appennini , ci aiuta a circoscrivere la Val di Chiana , per quanto riguarda il ritrovamento della moneta , al tragitto tra Arezzo e Cortona , dopo di che Annibale decise di deviare verso sud-est in direzione del lago Trasimeno ; in pratica Annibale probabilmente percorse solo circa 30 Km. in Val di Chiana , dove vennero perse queste monete , per entrare poi in territorio umbro , dove a Spoleto trovo' una tale resistenza armata della colonia romana da indurlo a non attaccare Roma e scendere verso l' Adriatico .

Praticamente la zecca piu' accreditata che probabilmente emise la moneta potrebbe essere stata quella di Arezzo .

DSCN4489.JPG

DSCN4490.JPG

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Ricordando che una testa di individuo africano è anche nell' iconografia già arcaica di Focea di asia minore, probabilmente poi riproposta in emissioni della sua colonia occidentale di Massalia .

Focea di Ionia hektè.jpg


Inviato (modificato)

Segue da risposta n° 15

In questi esemplari descritti dal Garrucci sono riportate quattro lettere di cui le prime tre dovrebbero essere etrusche e la quarta , forse una M che sembra piu' una lettera latina .

Le prime tre lettere presenti nella moneta dovrebbero essere dell' alfabeto etrusco del periodo tardo (IV - I secolo a.C.) , partendo dalla prima lettera a sinistra corrisponde alla lettera C , la seconda lettera alla lettera V , la terza lettera alla lettera M , rimane il dubbio della quarta lettera che potrebbe anche essere una interpretazione errata del disegnatore .

DSCN4491.JPG

DSCN4492.JPG

Modificato da Cremuzio

Inviato

Una delle piu'  recenti ipotesi su questa moneta trovata in Val di Chiana e' quella di Fiorenzo Catalli , ipotesi apparsa nel libro del Gruppo Archeologico Romano : "Numismatica Etrusca e Romana" nel 1984 , di cui allego la pagina interessata a questa moneta .

Per una migliore lettura consiglio di ingrandire l' immagine perche' il primo foglio a sx essendo nelle prime pagine del libro non ha una buona messa a fuoco .

DSCN4494.JPG


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