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Una piccola collezione di monete imitative


Vel Saties
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De Grege Epicuri.  Direi una splendida collezione: anni fa mi ci sarei buttato a pesce. Pero' anni fa le imitative si compravano per poco; ora, vedrete che prezzi faranno!

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Ave!

Piacciono molto anche a me, soprattutto quelle dei due Tetrico.

Peccato che come dice il buon @gpittini temo che la valutazione di "soli" 50 € cad. sia un eufemismo. 😞

Ave!

Quintus

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Purtroppo non posso far altro che confermare il trend di aumenti che ha interessato questo filone della numismatica antica romana (le imitative) e in particolare le imitative dell'impero gallico (le imitative del IV secolo hanno sempre avuto quotazioni sensibilmente più alte e lì l'aumento si sente meno).

Va detto che alcune delle imitative presenti in asta sono davvero eccezionali sia per conservazione che per tipologia di abbinata ibrida dritto/rovescio che, ancor di più, per tipologia di rovescio imitato.

Si tratta di una collezione costruita con attenzione e gusto di cui, quasi sicuramente, questa è solo una parte e, se così fosse, si tratta della parte d'interesse più rilevante.

Le imitative a 4-5€ di 10 anni fa sono ormai un lontano, lontanissimo ricordo!

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Di questa carrellata di pezzi eccezionali, vi segnalo quelle che per me sono due chicche:

La prima per singolarità dell'accoppiata ibrida Vittorino / Postumo di questo pezzo:

imp x.jpg

La seconda, anche questa sempre ibrida ma con diversa accoppiata Vittorino/Gallieno il cui rovescio ha gli stessi conii di due pezzi presenti nella mia collezione (uno dal ripostiglio di Guercheville e uno da una precedente collezione privata):

pietas.jpg

qui trovate la relativa discussione: 

Per quanto riguarda questo secondo esemplare... chissà! ho chiesto lumi alla casa d'aste se ha qualche informazione aggiuntiva o se c'è qualche annotazione utile nel vecchio cartellino per fare qualche ipotesi circa la sua provenienza... tre pezzi con la medesima identità di conio al rovescio e ben tre imperatori differenti al dritto è chiaramente "figlia" della medesima officina locale!

 

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Trovo le monete imitative estremamente affascinanti.
Devo ringraziarti, o @grigioviola, per il tuo intervento e per l'altro post che citi qui sopra.
Concordo sulla provenienza da medesima officina. Pensi possa essere ipotizzabile in alternativa una circolazione di conii tra officine locali differenti?

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Non la escluderei, anzi.

Le maestranze giravano da zecca a zecca a livello di officine ufficiali (rimanendo in ambito gallico, Doyen ha dimostrato la presenza di un incisore "ufficiale" attivo a Treviri/Colonia durante Postumo a Milano per una realizzazione di un conio di dritto per una serie di emissioni di Aureolo in nome di Postumo).

Per quanto riguarda le officine locali non si può quindi escludere che esistesse una sorta di scambio di manovalanza e di apparecchiature, materiali e strumenti di coniazione tra cui appunto anche conii. Da non dimenticare anche che addirittura venivano trafugati conii ufficiali magari usurati e da distruggere e utilizzati poi in ambito fraudolento. Quindi sì, non è assolutamente "peregrina" come ipotesi, anzi! Direi che è ben più di una ipotesi.

Gli esemplari noti della seconda imitativa che ho avuto modo di censire sono in tutto "probabilmente" cinque:

1 - Postumo/PIETAS (collezione personale, provenienza da precedente collezione, ex )
2 - Postumo/PIETAS (ex Tattershall Hoard UK n. 572 , AGK 157a stesso esemplare)
3 - Vittorino /PIETAS (Lectoure Hoard FR, AGK 157b stesso esemplare)
4 - Vittorino/PIETAS (Asta Roma Numismatics e-sale 106/2023, lotto 1399)
5 - Gallieno/PIETAS (collezione personale, Guercheville hoard, ex CGB.fr)

Gli esemplari 1-4-5 condividono il medesimo conio di rovescio.
Degli esemplari 2-3 non esistono foto (ignorando la provenienza precedente, non si può escludere che possano essere rispettivamente i pezzi al n. 1 e al n. 4 in quanto entrambi i ripostigli sono stati regolarmente e ufficialmente dispersi nel mercato numismatico, ma la ritengo una ipotesi remota in quanto tendenzialmente la provenienza da ripostiglio viene comunque annotata e conservata nei vari e successivi passaggi commerciali)

Se si tratta effettivamente di 5 esemplari distinti (cosa che ritengo probabile) credo che si possa ritenere altrettanto probabile che tutti e 5 condividano il medesimo conio di rovescio.

La mappa dei ripostigli è la seguente:

mappa.jpg

Tutti e tre posti a notevoli distanza l'uno dall'altro, addirittura uno al di là della Manica.

La mia ipotesi è che l'officina locale fosse situata in Francia, presumibilmente in Normandia, da lì poi le monete si sono mosse seguendo i traffici commerciali.

Si tratta di "buone imitazioni" con un discreto peso, stile molto vicino a esemplari ufficiali ed emesse presumibilmente in epoca coeva o di pochissimo successiva al regno di Vittorino. Dall'aspetto deduco che dovessero contenere un discreto quantitativo di fino (discreto parametrato al mondo delle imitative) o comunque avessero ricevuto un buon trattamento di imbiancamento della lega per farle sembrare argentate. Erano quindi esemplari che di sicuro circolavano con relativa facilità anche in contesti extra-rurali, motivo per cui non mi sorprende affatto una copertura territoriale alquanto vasta come dimostrano i ripostigli.

Un ulteriore ripostiglio (o ritrovamento singolo sparso) potrebbe restringere la presunta area di emissione.

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Interessante. Molto. Grazie, @grigioviola
POi mi leggo bene anche l'altro post. ci sono informazioni da approfondire e metabolizzare.
Hai della bibliografia da consigliarmi su questo tema?

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Sulle imitazioni galliche non esistono dei testi veri e propri.

Tuttavia ci sono molti articoli, brevi saggi, report di ripostigli ecc che trattano la materia. Prevalentemente si tratta di scritti in inglese e francese perché si tratta di un filone di studi numismatici strettamente legato al territorio di produzione di questa monetazione che solo in anni recenti ha iniziato a riscuotere successo anche da noi.

Se fai qualche ricerca sul forum trovi varie discussioni, usa i termini "imitative galliche", "imitazioni galliche", "imitativi radiati", "barbarous radiates", "impero gallico" ecc e troverai diverso materiale discusso per la maggior parte da me, da @gpittini, da @Illyricum65 e da altri appassionati in materia.

Se cerchi un testo, la cosa che più ci si avvicina (nonostante sia alquanto datato e per certe cose superato) è una corposa tesi di dottorato che comunque mantiene ancora una notevole validità e che a mio avviso è una pietra miliare imprescindibile da leggere e studiare per addentrarsi e iniziare a comprendere questa tipologia monetaria. 

Si tratta di: 

Barbarous radiates : A study of the irregular Roman coinage of the 270's and 280's AD from Southern England.
Author: Davies, J.A.
Awarding Institution: University of Reading

il testo, diviso in due corposi tomi, è (o almeno lo era!) liberamente scaricabile. In questa vecchia discussione trovi link e modalità:

si tratta di un'opera specifica sulle imitative galliche di antoniniani e non prende in considerazione le emissioni bronzee imitative del periodo di Postumo (l'unico sovrano gallico ad aver emesso sesterzi e doppi sesterzi poi largamente imitati nelle officine locali coeve).

Su questo filone ti consiglio di leggere questa discussione:

Nella discussione trovi anche una piccola bibliografia di riferimento (tutta in francese perché i grandi bronzi imitativi, sono stati studiati maggiormente da autori francofoni).

 

 

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Grazie mille, @grigioviola.

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