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Mariniana ... e quindi?


Illyricum65

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Buongiorno,

attendevo da tempo stile "cinese sulla sponda del fiume" una discreta occasione economica per acquisire un antoniniano di Mariniana, anche un po' per chiudere la galleria ritrattistica familiare di "Valeriano and relatives".

  In questi ultimi giorni ho trovato da venditore professionale francese (molto gentile e disponibile tra l'altro) un esemplare in condizioni di conservazioni non altissime (come molti esemplari del periodo anzi, nemmeno troppo male in confronto ad altri) ma comunque chiaramente autentica e catalogabile. Quindi dopo una breve contrattazione... è arrivato da me.

MARINIANE    ANTONINIEN MARINIANA   antoninianus  ROMAN COINS - Foto 1 di 2MARINIANE    ANTONINIEN MARINIANA   antoninianus  ROMAN COINS - Foto 2 di 2

MARINIANA, ANTONINIANO, Emissione: 256 d.C. (Prima emissione), Zecca di Roma, R.I.C. V-1, 3; Cohen, 2-3; DIVAE MARINIANAE Busto di Mariania diademato, velato e drappeggiato rivolto a destra su crescente di luna / Pavone  stante con testa rivolta a sinistra (che identifica il RIC 3) e che dispiega la coda. Metallo: AR, gr. 2,69, Diam.: mm. 23.

  Come già detto le condizioni di conservazioni non sono ottimali e se la superficie monetale già di suo si presenta porosa i conii (specie quello di rovescio) sono ad un punto di usura abbastanza marcato.

  Detto ciò è sempre per confronto e per discussione/didattica c'è un particolare un po' strano che non quadra (anche se ritengo spiegabile -credo- a livello tecnico) e che, limitandosi solo ad una visione da foto, potrebbe creare qualche dubbio in qualche osservatore meno esperto. Quale? E con che motivazione?

Buona giornata

Illyricum

;)

 

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9 ore fa, FrancoMari dice:

A me sembra di vedere una lettera a sinistra del pavone che non dovrebbe esserci….

 

Piu' che una lettera , sembra una S incompleta , direi che sia un saggio dell' argento o per vedere se la moneta era solo ricoperta del prezioso metallo .

Le monete di questo periodo , specialmente quelle coniate in zecche fuori di Roma , ad esempio quelle galliche , avevano ancora una buona percentuale di argento .

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Ciao, avendo visionato altri esemplari della stessa tipologia, quella lettera che sembra chiaramente una V (o presunta tale) è presente anche in molti altri esemplari (con conii diversi). Sicuramente indicherà qualcosa 🙂

ANTONIO 

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And the winner is... @Pxacaesar !

mari dettaglio.jpg

  Si tratta di una impressione in positivo (non in negativo rispetto al fondo per cui non si tratta di test di saggiatura) per cui verosimilmente una lettera "V" leggermente coricata. Presente non sulle RIC 3 (come indicato erroneamente sopra) bensì di solito sulle RIC 4 (pavone stante con testa rivolta verso destra). Nonostante le mie ricerche non ho trovato purtroppo alcun riferimento al significato da attribuire al simbolo. Riferita, secondo il RIC, al 257 d.C.

diva mariniana.JPG

Devo dire che l'impressione personale è che si tratti di una evidenza non troppo comune rispetto alla maggioranza dei casi dove il campo sinistro è vuoto. La butto là: che si tratti di un simbolo che rimanda a V come... Viminacium (?). Chissà...

Saluti

Illyricum

;)

 

 

 

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26 minuti fa, Illyricum65 dice:

Devo dire che l'impressione personale è che si tratti di una evidenza non troppo comune rispetto alla maggioranza dei casi dove il campo sinistro è vuoto. La butto là: che si tratti di un simbolo che rimanda a V come... Viminacium (?). Chissà...

Mi autocito e riprendo, riportando i dati dal Goebl.

Mariniana Goebl.jpg7

Goebl 225b. Zecca di Roma, IV-V emissione. Data "10 esemplari" per cui non tanto rara.

Ciao

Illyricum

;)

 

 

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Si , se fosse una V = zecca di Viminacium sarebbe possibile , anche se il simbolo potrebbe indicare il 5 , ma di cosa ? supponendo l' Antoniniano di buon argento forse 5 Antoniniani solo ricoperti ? 

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24 minuti fa, Illyricum65 dice:

And the winner is... @Pxacaesar !

mari dettaglio.jpg

  Si tratta di una impressione in positivo (non in negativo rispetto al fondo per cui non si tratta di test di saggiatura) per cui verosimilmente una lettera "V" leggermente coricata. Presente non sulle RIC 3 (come indicato erroneamente sopra) bensì di solito sulle RIC 4 (pavone stante con testa rivolta verso destra). Nonostante le mie ricerche non ho trovato purtroppo alcun riferimento al significato da attribuire al simbolo. Riferita, secondo il RIC, al 257 d.C.

diva mariniana.JPG

Devo dire che l'impressione personale è che si tratti di una evidenza non troppo comune rispetto alla maggioranza dei casi dove il campo sinistro è vuoto. La butto là: che si tratti di un simbolo che rimanda a V come... Viminacium (?). Chissà...

Saluti

Illyricum

;)

 

 

 

 

Ciao, i miei approfondimenti non arrivano al periodo di Valeriano e Mariniana ma si fermano prima percui la mia è stata un'osservazione dettata dagli esemplari che ho visionato. Interessante l'ipotesi che la V (se tale è) possa riferirsi alla Zecca di Viminacium dove sarebbero state coniate. I denari e gli antoniniani dei primi due secoli (che raccolgo e sui quali qualcosa in più conosco) non hanno lettere o simboli che possano far risalire alle officine di battitura ma la discriminante è unicamente rappresentata dallo stile dei ritratti e dei rovesci eseguiti dai maestri incisori. Se la V fosse effettivamente riferita a Viminacium si potrebbe ipotizzare che questi antoniniani hanno fatto da precursori a quello che dal terzo secolo in poi è diventata la norma e cioè l'indicazione tramite lettere della Zecca di emissione? 🙂

ANTONIO 

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Ciao, sempre a beneficio della discussione ho trovato un altro esemplare in vendita dove quella presunta V ( in questo esemplare ben visibile) viene invece interpretata dal venditore come numero che corrisponderebbe alla 5a officina che ha battuto la moneta attribuita alla Zecca di Roma. Ipotesi interessante 🙂

ANTONIO 

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Sì, l'interpretazione di CGB è plausibile e corretta. La moneta è da ricondurre probabilmente alla 5a officina. La lettera, in questo caso, non è identificativa della zecca ma dell'officina.

La fonte di classificazione usata da CGB, per i pezzi della dinastia Valeriana sono primariamente ricavati dal Goebl.

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Ciao, è più che un’ipotesi. Sotto Valeriano la zecca di Roma ha funzionato fino a sei officine. Cominciano ad essere indicate nei campi o all’esergo con lettere e ciffre (P, S, T, Q, V, VI) alla fine del regno congiunto di Valeriano e Galliano nel 257 d.C.

Solo due officine hanno coniato per diva Mariniana, la quarta (rara) e la quinta (questa moneta). 

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9 minuti fa, Vietmimin dice:

Ciao, è più che un’ipotesi. Sotto Valeriano la zecca di Roma ha funzionato fino a sei officine. Cominciano ad essere indicate nei campi o all’esergo con lettere e ciffre (P, S, T, Q, V, VI) alla fine del regno congiunto di Valeriano e Galliano nel 257 d.C.

Solo due officine hanno coniato per diva Mariniana, la quarta (rara) e la quinta (questa moneta). 

 

Confermo.

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... e perché sarebbe stata segnalata solo la V officina, mancando le altre cinque?

In tutt'altro ambito anche Vittorino utilizza il simbolo V in campo sinistro se non ricordo male.

Grazie

Illyricum

😉

Ecco un esemplare 

Screenshot_20230529-160731_Samsung Internet.jpg

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11 minuti fa, Vietmimin dice:

Ciao @Illyricum65 Non mancano. Seconda officina per Valeriano:

https://www.acsearch.info/search.html?id=10776626

Quarta e sesta officina per Salonina:

https://www.acsearch.info/search.html?id=10446970

https://www.acsearch.info/search.html?id=10122316

La ripartizione delle officine è la seguente (MIR p.83)EA461677-2916-4B8D-8ED3-33A49DDC4FCD.thumb.jpeg.014d42439eb8b24ba1486eb0cf2b5075.jpeg

 

La V officina si dava molta visibilità... antesignana! 

Ciao

Illyricum

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11 minuti fa, Vietmimin dice:

Ciao @Illyricum65 Non mancano. Seconda officina per Valeriano:

https://www.acsearch.info/search.html?id=10776626

Quarta e sesta officina per Salonina:

https://www.acsearch.info/search.html?id=10446970

https://www.acsearch.info/search.html?id=10122316

La ripartizione delle officine è la seguente (MIR p.83)EA461677-2916-4B8D-8ED3-33A49DDC4FCD.thumb.jpeg.014d42439eb8b24ba1486eb0cf2b5075.jpeg

 

Ciao, quello che a questo punto sarebbe interessante capire (dando come quasi certo che le lettere ed i numeri presenti sulle monete da Valeriano a Vittorino e quindi in un lasso di tempo di circa una quindicina di anni indicassero le officine di emissione) è il perché non venissero sempre indicate su tutte le monete come poi si è iniziato a fare su quelle delle epoche successive. Quindi presumo che non c'era un decreto imperiale a tal proposito che lo imponeva, ma decidevano a loro discrezione i responsabili delle officine di emissione ? 🙂

ANTONIO 

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