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IGNORED

Franchi, lire, scudi nella Francia della seconda metà dell'800


Risposte migliori

Inviato

Carissimi amici,

su consiglio di un appassionato mi affaccio su questo forum per sfruttare la vostra gentilezza e la vostra competenza.

Mi piacciono moltissimo i romanzi della letteratura francese di fine '800, nei quali molto spesso, parlando di denaro, oltre al franco vengono citati "soldi" e "lire" o "Luigi". Evidentemente sono modi di dire a quel tempo molto diffusi, ma a quanti franchi corrispondono?

Inoltre, e qui abuso della vostra gentilezza, mi è difficile capire il potere di acquisto di un franco. A occhio leggendo direi che un franco di allora corrispondeva a circa 5 euro di oggi, ma ci sono alcune cifre che non tornano (per esempio: lo stipendio del guardiano del telegrafo del Conte di Montecristo è 1200 franchi all'anno!) 

Grazie in anticipo,

AR

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Supporter
Inviato

Ciao @Gerrifon,

intanto, ben arrivato al Forum.

Se non già fatto, ti inviterei a leggere le Linee Guida nel ns. Regolamento:

https://www.lamoneta.it/guidelines/ 

Grazie e buona giornata,

Domenico


Inviato (modificato)

Ciao @Gerrifon, con il termine "louis d'or" noto che i francesi si riferiscono ai 20 Franchi in oro dell'800, ma non so esattamente il motivo in quanto ogni tipologia ha il suo nome specifico (Napoleon, Coq, Ceres).

La conversione "Euro-Franco dell'800" non so come l'hai fatta, comunque calcola che nel 1960 sono stati tolti due zeri al Franco di allora, con l'introduzione del nouveau franc.

Ad ogni modo, a quei tempi c'era l'Unione Monetaria Latina e quindi 5 Franchi avevano lo stesso valore di 5 Lire. Con i dati forniti dall'ISTAT ("indici dei prezzi al consumo") ho calcolato che 5 Lire nel 1870 sono equivalenti a 24.1 euro nel 2020.

Modificato da marcoaquila
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Supporter
Inviato
Il 9/6/2023 alle 10:46, Gerrifon dice:

Inoltre, e qui abuso della vostra gentilezza, mi è difficile capire il potere di acquisto di un franco. A occhio leggendo direi che un franco di allora corrispondeva a circa 5 euro di oggi, ma ci sono alcune cifre che non tornano (per esempio: lo stipendio del guardiano del telegrafo del Conte di Montecristo è 1200 franchi all'anno!) 

Ma quale abuso!? È un piacere. Ti rispondo subito sul fatto che le cifre sembrano non corrispondere.

Gli istituti statistici governativi dei singoli paesi (Italia e Francia comprese) spesso pubblicano liste di coefficienti per stabilire la corrispondenza tra il potere d'acquisto delle valute che si sono succedute nel corso della storia. In tali liste vedrai che un franco equivaleva a circa 5 euro di oggi. Queste sono liste però essenzialmente liste imperfette, liste che cercano di dare un'idea del potere d'acquisto del Franco di 150 anni fa. Tengono conto di tanti parametri matematici, misurabili, esatti, ma non possono tenere conto di ogni variabile: l'ottimizzazione dei processi di produzione, il calo o l'accrescimento della domanda, la propensione verso il danaro. A noi oggi il danaro sembra cosa acquisita. Una volta tuttavia non lo era. Alcune fasce di popolazione rurale, come anche alcuni lavoratori a bassa  specializzazione, non esaurivano tutta la loro domanda di beni e servizi col danaro. Esisteva il baratto, per esempio. E comunque esprimevano anche un paniere di bisogni che non corrisponde al paniere di oggi. Un lavoratore non specializzato oggi probabilmente possiede un cellulare, soddisfacendo un bisogno che il guardiano del telegrafo non esprimeva. Non devi quindi scandalizzarti, ragionando in termini diacronici, se lo stipendio di un guardiano di allora non corrisponde allo stipendio di un guardiano non specializzato di oggi. Faccio un altro esempio entrando nel tema del vitto e alloggio. Fare 50 km in carrozza non equivale a fare 50 km di oggi con l'auto. Spesso ci si serviva di camere e pensioni dove pernottare per spezzare magari in due un viaggio di 100 km. Ti posso confermare che a fine ottocento in una zona rurale quale poteva essere una valle alpina i prezzi di un pernotto solo letto potevano corrispondere a circa 1 lira (in argento), che grossomodo corrispondeva a 1 franco. Oggi neanche la pensione più spartana proporrebbe un posto letto a 5 euro. Il costo del pernottamento si è notevolmente apprezzato nel corso dei decenni perché non stiamo più parlando di un servizio essenziale quale era una volta. Le liste che comparano i poteri d'acquisto, pur se utili, non tengono conto di ciò che ho cercato di esprimere qui.

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Inviato
1 ora fa, sdy82 dice:

Ma quale abuso!? È un piacere. Ti rispondo subito sul fatto che le cifre sembrano non corrispondere.

Gli istituti statistici governativi dei singoli paesi (Italia e Francia comprese) spesso pubblicano liste di coefficienti per stabilire la corrispondenza tra il potere d'acquisto delle valute che si sono succedute nel corso della storia. In tali liste vedrai che un franco equivaleva a circa 5 euro di oggi. Queste sono liste però essenzialmente liste imperfette, liste che cercano di dare un'idea del potere d'acquisto del Franco di 150 anni fa. Tengono conto di tanti parametri matematici, misurabili, esatti, ma non possono tenere conto di ogni variabile: l'ottimizzazione dei processi di produzione, il calo o l'accrescimento della domanda, la propensione verso il danaro. A noi oggi il danaro sembra cosa acquisita. Una volta tuttavia non lo era. Alcune fasce di popolazione rurale, come anche alcuni lavoratori a bassa  specializzazione, non esaurivano tutta la loro domanda di beni e servizi col danaro. Esisteva il baratto, per esempio. E comunque esprimevano anche un paniere di bisogni che non corrisponde al paniere di oggi. Un lavoratore non specializzato oggi probabilmente possiede un cellulare, soddisfacendo un bisogno che il guardiano del telegrafo non esprimeva. Non devi quindi scandalizzarti, ragionando in termini diacronici, se lo stipendio di un guardiano di allora non corrisponde allo stipendio di un guardiano non specializzato di oggi. Faccio un altro esempio entrando nel tema del vitto e alloggio. Fare 50 km in carrozza non equivale a fare 50 km di oggi con l'auto. Spesso ci si serviva di camere e pensioni dove pernottare per spezzare magari in due un viaggio di 100 km. Ti posso confermare che a fine ottocento in una zona rurale quale poteva essere una valle alpina i prezzi di un pernotto solo letto potevano corrispondere a circa 1 lira (in argento), che grossomodo corrispondeva a 1 franco. Oggi neanche la pensione più spartana proporrebbe un posto letto a 5 euro. Il costo del pernottamento si è notevolmente apprezzato nel corso dei decenni perché non stiamo più parlando di un servizio essenziale quale era una volta. Le liste che comparano i poteri d'acquisto, pur se utili, non tengono conto di ciò che ho cercato di esprimere qui.

 

Accidenti che analisi, complimenti!! 

  • Grazie 1

Supporter
Inviato

A quanto detto aggiungo che il soldo era il pezzo da 5 centesimi mentre il Luigi d'oro il pezzo da 20 Franchi.

Questi pezzi ereditavano i nomi di monete equivalenti prima dell'introduzione del sistema metrico decimale. 

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Inviato

Non mi esprimo sulle monete ma ti faccio i complimenti per le letture. Adoro Dumas 😄


Supporter
Inviato
Il 9/6/2023 alle 10:46, Gerrifon dice:

oltre al franco vengono citati "soldi" e "lire" o "Luigi".

Fino alla decimalizzazione del 1795 (se non sbaglio) operata dalle istituzioni rivoluzionarie le parole "lira" (in francese "livre") e "soldo" ( in francese "sou") erano le denominazioni della valuta corrente: 1 lira = 20 soldi = 240 denari.


Inviato (modificato)
Il 9/6/2023 alle 10:46, Gerrifon dice:

Carissimi amici,

su consiglio di un appassionato mi affaccio su questo forum per sfruttare la vostra gentilezza e la vostra competenza.

Mi piacciono moltissimo i romanzi della letteratura francese di fine '800, nei quali molto spesso, parlando di denaro, oltre al franco vengono citati "soldi" e "lire" o "Luigi". Evidentemente sono modi di dire a quel tempo molto diffusi, ma a quanti franchi corrispondono?

Inoltre, e qui abuso della vostra gentilezza, mi è difficile capire il potere di acquisto di un franco. A occhio leggendo direi che un franco di allora corrispondeva a circa 5 euro di oggi, ma ci sono alcune cifre che non tornano (per esempio: lo stipendio del guardiano del telegrafo del Conte di Montecristo è 1200 franchi all'anno!) 

Grazie in anticipo,

AR

 

Tra le mie tante fisse vi è anche quella di ricercare riferimenti monetari nelle opere letterarie del passato, i romanzi e i racconti francesi sono ricchi di tali riferimenti (Balzac e Maupassant sono una miniera), ma ne ho riscontrati non pochi anche in opere classiche della letteratura italiana, nel Mastro Don Gesualdo di Verga è tutto un parlare di once e tarì, nei Promessi Sposi appaiono le parpagliole e altre monete della Milano seicentesca, nel Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, in lingua napoletana, vi è un pittoresco e barocco profluvio di calli (cavalli), tornesi, cinquine, carlini, patacche e patacconi (non monete false, ma pezzi d'argento di grande modulo) ducati e scudi ricci, simile ricchezza si può trovare nel Decamerone di Boccaccio e anche in alcuni canti della Divina Commedia (il maladetto fiore) per arrivare a Cielo d'Alcamo e a suo famoso contrasto in cui si citano "agostari" "perperi" e "massamotini"... (Augustali del Regno di Sicilia, Iperperi di Bisanzio, Dinar e mezzi dinar degli Almohadi di Spagna e Marocco, da cui il termine spagnolo Maravedì)... Infine vi è uno dei testi più affascinanti in merito, il Milione di Marco Polo, con riferimenti monetari esotici, la carta moneta nel Catai, il sale e i tessuti in Asia centrale, le conchiglie cauri nell'Oceano Indiano, ma anche citazioni di valori ed equivalenze in monete note in Europa, soprattutto gli onnipresenti bisanti d'oro ma anche i grossi d'argento...

Modificato da talpa

Inviato

Grazie davvero di cuore, siete stati gentilissimi, competentissimi e chiarissimi. 

Provo a sdebitarmi con un consiglio: c'è un libro non conosciutissimo di Zola che da un lato è estremamente attuale, dall'altro è molto interessante sotto aspetti che potrebbero interessarvi, si legge velocemente ed è una storia appassionante. Si intitola "il denaro", lo trovate anche come audiolibro su Audible. 

Grazie a tutti per la gentilezza! 

 

ARB


Inviato (modificato)
Il 9/6/2023 alle 10:46, Gerrifon dice:

Mi piacciono moltissimo i romanzi della letteratura francese di fine '800, nei quali molto spesso, parlando di denaro, oltre al franco vengono citati "soldi" e "lire" o "Luigi". Evidentemente sono modi di dire a quel tempo molto diffusi, ma a quanti franchi corrispondono?

Qui entra la storia insieme alla numismatica. Fine Ottocento è un pò troppo vasto come periodo perchè da dopo il 1848 ne sono accadute di tutti i colori in Europa nell'800 soprattutto Francia Italia Austria Ungheria queste "quattro Nazioni" hanno condiviso Re e Monete quindi in questi Paesi (all'epoca divisi in altri piccoli Regni detti Stati Preunitari qui in Italia) hanno condiviso varie monete tra cui Soldi,Lire,Franchi, Marenghi e Denari .

 PS: Sono arrivato tardi altri prima di me sono stati molto più precisi.

Modificato da favaldar

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