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Inviato

Buonasera,mi è capitata questa moneta,non è in mio possesso , ma potrebbe interessarmi. A occhio vedo il biscione di milano quindi penso sia una moneta milanese. Qualcuno mi riesce a dare piu info? Pesa 1.9g e 23mm diametro. Guardando sul vostro catalogo penso di averla identifica in un grosso di

Galeazzo II e Bernabò Visconti (1354-1378)

 

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Inviato

DE GREGE EPICURI

Non è un grosso, ma un pegione, da "piccione" (il colombo sopra alla biscia), di Bernabò e Galeazzo.


Inviato

@santone@gpittini Grazie ragazzi 🙏 Quindi dovrebbe essere quella comune delle tre viste al link. Avreste una stima? quanto la paghereste in questa conservazione?


Inviato

Buongiorno, la moneta postata è comunque un "grosso" da un soldo e mezzo. Detto anche "pegione". Il volatile sopra riportato è un aquila ad ali spiegate, non un piccione.
Io ho sempre pensato che il nome "pegione" derivasse da "peggiore" per via del minore contenuto di metallo nobile rispetto al grosso da 2 soldi milanese.
Il grosso da 2 soldi dovrebbe stato di 24 denari imperiali, mentre il pegione (pegionum) da 18 denari imperiali.

@anto R potrebbe certamente chiarire meglio questo aspetto. (per Antonio, sono Fabrizio Colombo 😄).

Un saluto a tutti.

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Inviato
3 ore fa, Sesino dice:

Buongiorno, la moneta postata è comunque un "grosso" da un soldo e mezzo. Detto anche "pegione". Il volatile sopra riportato è un aquila ad ali spiegate, non un piccione.
Io ho sempre pensato che il nome "pegione" derivasse da "peggiore" per via del minore contenuto di metallo nobile rispetto al grosso da 2 soldi milanese.
Il grosso da 2 soldi dovrebbe stato di 24 denari imperiali, mentre il pegione (pegionum) da 18 denari imperiali.

@anto R potrebbe certamente chiarire meglio questo aspetto. (per Antonio, sono Fabrizio Colombo 😄).

Un saluto a tutti.

 

Grazie davvero per le utili informazioni! Se volessi comprarla quale sarebbe la cifra giusta?


Inviato
1 ora fa, Regno123 dice:

Grazie davvero per le utili informazioni! Se volessi comprarla quale sarebbe la cifra giusta?

 

Figurati, per così poco. Poi colleziono anch'io Milano.  Anzi se dove la prendi ci sono altre monete che non sono di tuo interesse, fammi sapere che valuto. Grazie.

Come classificazione:

Milano – Barnabò e Galeazzo Visconti – Grosso da 1 Soldo e 1/2
Mir 104/1 - Rarità: C

La moneta presenta buoni rilievi, ma è purtroppo tosata. Quindi ha delle mancanze di metallo e parte della legenda illeggibile.
A mio parere è comunque una moneta piacevole e tutto sommato collezionabile.

Io personalmente non offrirei più di 40-50 euro però.

Un saluto.

 


Inviato
5 ore fa, Sesino dice:

Buongiorno, la moneta postata è comunque un "grosso" da un soldo e mezzo. Detto anche "pegione". Il volatile sopra riportato è un aquila ad ali spiegate, non un piccione.
Io ho sempre pensato che il nome "pegione" derivasse da "peggiore" per via del minore contenuto di metallo nobile rispetto al grosso da 2 soldi milanese.
Il grosso da 2 soldi dovrebbe stato di 24 denari imperiali, mentre il pegione (pegionum) da 18 denari imperiali.

@anto R potrebbe certamente chiarire meglio questo aspetto. (per Antonio, sono Fabrizio Colombo 😄).

Un saluto a tutti.

 

Nulla da aggiungere alla sintetica ma corretta spiegazione di Fabrizio, che ormai su Milano bazzica da parecchio tempo! Il pegione (appunto di lega peggiore) era valutato un soldo e mezzo, quindi dalla equivalenza 1 soldo = 12 denari abbiamo un valore di 18 denari per questo nominale milanese introdotto appunto sotto Galeazzo II e Bernabò. 

Mi permetto di divagare leggermente, facendo notare come nella produzione monetaria milanese del tempo l'emissione di pezzi da un soldo venne terminata con Azzone per poi riprendere sotto il governo Gian Galeazzo. Fu invece massiccia in questo arco temporale la produzione di monete da un sesino (6 denari). Si delinea così una produzione monetaria che oblitera il nominale argenteo "base" del soldo, per concentrarsi sull'emissione di moneta multipla o divisionale. Curioso!

Cordiali saluti,

Antonio Rimoldi

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  • Grazie 1

Inviato (modificato)
7 ore fa, anto R dice:

Nulla da aggiungere alla sintetica ma corretta spiegazione di Fabrizio, che ormai su Milano bazzica da parecchio tempo! Il pegione (appunto di lega peggiore) era valutato un soldo e mezzo, quindi dalla equivalenza 1 soldo = 12 denari abbiamo un valore di 18 denari per questo nominale milanese introdotto appunto sotto Galeazzo II e Bernabò. 

Mi permetto di divagare leggermente, facendo notare come nella produzione monetaria milanese del tempo l'emissione di pezzi da un soldo venne terminata con Azzone per poi riprendere sotto il governo Gian Galeazzo. Fu invece massiccia in questo arco temporale la produzione di monete da un sesino (6 denari). Si delinea così una produzione monetaria che oblitera il nominale argenteo "base" del soldo, per concentrarsi sull'emissione di moneta multipla o divisionale. Curioso!

Cordiali saluti,

Antonio Rimoldi

 

Grazie @anto R, per l'interessante spiegazione. Mi pareva infatti che "pegione" derivasse da "peggiore" sia come nominale che come intrinseco, che credo si aggirasse sui 600/1000 di argento per questa tipologia, rispetto ai grossi da 2.

Interessante la considerazione circa la moneta divisionale. Sarà stato imputabile a un aumento della popolazione e delle transazioni minori? Dovrei studiare ancora un po' per fare ulteriori ipotesi 😁. Antonio è sempre un maestro in materia.

Un caro saluto, buona serata.

Modificato da Sesino

Inviato
Il 7/7/2023 alle 16:55, anto R dice:

Nulla da aggiungere alla sintetica ma corretta spiegazione di Fabrizio, che ormai su Milano bazzica da parecchio tempo! Il pegione (appunto di lega peggiore) era valutato un soldo e mezzo, quindi dalla equivalenza 1 soldo = 12 denari abbiamo un valore di 18 denari per questo nominale milanese introdotto appunto sotto Galeazzo II e Bernabò. 

Mi permetto di divagare leggermente, facendo notare come nella produzione monetaria milanese del tempo l'emissione di pezzi da un soldo venne terminata con Azzone per poi riprendere sotto il governo Gian Galeazzo. Fu invece massiccia in questo arco temporale la produzione di monete da un sesino (6 denari). Si delinea così una produzione monetaria che oblitera il nominale argenteo "base" del soldo, per concentrarsi sull'emissione di moneta multipla o divisionale. Curioso!

Cordiali saluti,

Antonio Rimoldi

 

Grazie per queste altre informazioni👍


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