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Di questi periodi, specie in campagna, è facile sentir frinire le cicale. Questi affascinanti insetti sono stati da sempre oggetto di attenzione da parte dell’uomo. Le troviamo infatti citate in favole, proverbi, canzoni ma anche raffigurate sulle monete antiche! (vedi in fondo all’articolo). A chi vuole conoscere più specificatamente le caratteristiche di questo misterioso insetto, consiglio la lettura dell’ articolo:

(da www.greenme.it/animali/cicala-specie-caratteristiche/)

 

La cicala fa parte della famiglia delle Cicadidae. Si tratta di un insetto in grado di produrre suoni musicali, e costituito da due paia di ali membranose, occhi composti prominenti e tre occhi semplici detti ocelli. Le cicale hanno una dimensione variabile, da media a grande, e compresa tra 2 e 5 cm (da 0,8 a 2 pollici). Scopriamo tutto su questi insetti simbolo dell’estate.

Le cicale: cosa sono?

Le cicale sono membri della famiglia Cicadoidea e si distinguono fisicamente per i loro corpi robusti, teste larghe, ali con membrana chiara e grandi occhi composti.

Esistono nel mondo più di 3.000 specie di cicale, che rientrano all’incirca in due categorie:

  • cicale annuali, che vengono avvistate ogni anno,

  • cicale periodiche che trascorrono la maggior parte della loro vita sottoterra ed emergono solo una volta ogni decennio o due.

Le cicale sono famose per la loro propensione a scomparire del tutto per molti anni, solo per riapparire in massa, a intervalli regolari. Nonostante il loro nome, le cicale annuali generalmente vivono da due a cinque anni, anche se alcune specie possono vivere più a lungo e i cicli di vita della covata si sovrappongono, il che significa che ogni estate emergono alcune cicale. Anche le cicale periodiche si presentano la maggior parte degli anni in diverse regioni geografiche, poiché sono divise in 15 cicli di covata, ciascuno della durata di 13 o 17 anni.

Lo straordinario stile di vita delle cicale è stato fonte di fascino sin dai tempi antichi. Diverse culture consideravano questi insetti come potenti simboli di rinascita, proprio per il loro insolito ciclo di vita. Nella cultura cinese, le cicale erano anche considerate creature di alto rango che i sovrani dovevano cercare di emulare nella loro purezza, e i motivi delle cicale furono persino incorporati negli armadi della corte imperiale nel VII secolo.

I maschi producono rumori forti facendo vibrare le membrane (timbali), vicino alla base dell’addome. La maggior parte delle cicale nordamericane produce tic, ronzii o lamenti ritmici, sebbene in alcune specie la “canzone” risulti essere abbastanza musicale.

Le cicale femmine di solito depongono le uova in tessuti vegetali legnosi che cadono dalla pianta quando le uova si schiudono. Le cicale appena nate, dette ninfe, si insinuano nel terreno dove succhiano i succhi dalle radici delle piante perenni; queste, di solito, subiscono cinque mute necessarie per raggiungere la maturità. Sebbene non siano normalmente considerate un parassita, le femmine, se numerose, possono danneggiare gli alberi durante la deposizione delle uova.

Un po’ di storia sulla cicala

Le cicale sono state utilizzate nelle medicine popolari, come simboli religiosi e monetari, e come importante fonte di cibo. La loro canzone una volta era considerata un simbolo per prevedere i cambiamenti del tempo. In Cina, i maschi cicala venivano ingabbiati per il loro canto. Inoltre, la cicala appare nella mitologia, nella letteratura e nella musica di molte culture, inclusa quella degli indiani d’America.

Specie e origine

Vi sono più di 3000 specie di cicale; due particolari specie pelose della famiglia Tettigaretidae che si trovano solo nell’Australia sudorientale, compresa la Tasmania. Oltre alla cicala del giorno della canicola (Tibicen e altri) che compare ogni anno in piena estate, ci sono anche cicale periodiche. Tra le più affascinanti e conosciute ci sono la cicala di 17 anni (spesso erroneamente chiamata locusta di 17 anni) e la cicala di 13 anni (Magicicada). Queste si trovano in gran numero in covate cronologicamente e geograficamente isolate.

Le diverse specie sono facilmente riconoscibili dalle differenze nei canti, nel comportamento e nella morfologia. I maschi di ogni specie hanno tre risposte sonore distinte:

  • canto congregazionale: regolato dalle fluttuazioni meteorologiche quotidiane e dai canti prodotti da altri maschi;

  • canzone di corteggiamento: che viene eseguita prima dell’accoppiamento; 

  • grido di disturbo: che viene prodotto in caso di pericolo, quando ad esempio sono catturate, trattenute o disturbate in volo.

Ciclo vitale della cicala

Il ciclo di vita della cicala ha tre fasi: uova, ninfe e adulti. Le cicale femmine possono deporre fino a 400 uova divise in dozzine di siti. Dopo 6-10 settimane, le giovani ninfe si schiudono dalle loro uova e scavano nel terreno per succhiare i liquidi delle radici delle piante. Trascorrono il loro intero periodo di sviluppo in queste tane sotterranee, prima di mutare i loro gusci, ed emergere per poi accoppiarsi e deporre le uova.

Il processo di sviluppo varia in lunghezza, ma le covate periodiche emergono in sincronia a seconda dell’anno e della temperatura del suolo.  Inoltre, le cicale aspettano le giuste condizioni climatiche per la riproduzione, ossia quando le temperature raggiungono i 18 ° C. Il ciclo di riproduzione così cadenzato è probabilmente legato all’evitare l’attacco di predatori.

Le cicale periodiche non creano piaghe distruttive, al contrario delle locuste, non mangiano la vegetazione ma bevono la linfa dalle radici, dai ramoscelli e dai rami degli alberi.

Vocalizzazioni

Le cicale sono note per i loro ronzii e ticchettii, che possono essere amplificati da una moltitudine di insetti in un unico ronzio. I maschi emettono il loro canto, grazie alle membrane vibranti poste sull’addome. I suoni variano ampiamente e alcune specie sono più musicali di altre; sebbene i rumori delle cicale possano sembrare simili agli umani, gli insetti usano diversi richiami per esprimere allarme o attirare i compagni.

Imparare dalle cicale

Gli scienziati hanno studiato le cicale per risolvere problematiche dell’uomo. Questo perché le ali delle cicale in tarda età sono ricoperte da una meraviglia dell’ingegneria naturale: minuscoli nanopilastri uniformi che respingono l’acqua, uccidono i batteri e si autopuliscono. Le ali che uccidono i germi sono fonte di ispirazione per chimici e ingegneri che vogliono sfruttare proprio questa proprietà.

Alcuni ricercatori hanno come obiettivo quello di progettare lo stesso meccanismo delle cicale sui pannelli solari. Altri studiosi dell’ University college di Dublino sono rimasti affascinati dalle superfici antibatteriche essenziali per lo sviluppo della scienza biomedica. 

Per anni, gli ingegneri si sono concentrati solo sulle dimensioni dei modelli alari. Di recente, però, sono state pubblicate ricerche che attestano come i composti chimici specifici secreti dalle cicale siano essenziali per costruire e mantenere questi ingegnosi nanopilastri. Il lavoro mostra che per coloro che cercano di progettare una tecnologia con caratteristiche antibatteriche, ispirate alle cicale, non è sufficiente imitare l’aspetto di questi animali occorre andare oltre, e lavorare con i biologi in modo da imparare effettivamente come si comportano questi misteriosi insetti.

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Di monete raffiguranti le cicale a me sono venute in mente queste due… ma se qualcuno ne conoscesse altre, è invitato ad integrare!

 

Dracma incusa di Rhegion (510-500 a.C) raffigurante un toro androprosopo con cicala sopra

 

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Hektè di Focea (IV sec. a.C) con cicala al dritto

img2.jpg

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  • 5 mesi dopo...
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Tetradramma di Messana (425-421 a.C) AR, 16,77 gr

 

messana.png

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Statere di Abdera (411/410 - 386/385 a.C.) AR, 12,83 gr.

 

 

abdera.png

Modificato da Bruzio
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La cicala compare anche al rovescio dei tetradrammi emessi nel 366/5 a. C. ad Anfipoli (Cicada Issue), ben evidente in questo esemplare della Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 116.

image00064.thumb.jpg.fac027df40da60094f25e77cefb1a2ea.jpg

Greek Coins
Macedonia, Amphipolis
Tetradrachm circa 366-365, AR 14.21 g. Laureate head of Apollo, facing three-quarters r., hair flowing at sides of face. Rev. AMΦ – ΙΠΟ – ΛΙΤ – ΕΩΝ around raised square frame within which racing torch; in lower l. field, cicada. All within partially incuse square. De Sartiges 185 (this coin). Baldwin AJN 1909, pl. III, 9 (this coin illustrated). Regling, Phygela, Klazomenai, Amphipolis, ZfN XXXIII, 1922, p. 59, 52, pl. II, 14 (this coin). Gulbenkian 405. SNG Manchester 608 (these dies). Lorber 13c and pl. III, 9 (this coin illustrated).
Very rare and among the finest tetradrachms of Amphipolis to be known. An impressive portrait of excellent style struck in high relief on a very broad flan and with a superb old cabinet tone. About extremely fine.

Ex Sotheby, Wilkinson & Hodge 23-25 May 1894, R. Carfrae, 101; Sotheby, Wilkinson & Hodge 3-11 February 1909, F. Sherman Benson, 411; M&M XIX, 1959, 371; M&M 68, 1986, 223 and New York XXVII, 2012, Prospero, 271 sales. From the de Sartiges collection. According to Catharine Lorber this coin also comes from the Charles Gillet collection, but the picture of it is not present in the photo file of the collection in our possession.

Estimate: 300 000 CHF. Price realized: 450 000 CHF.

apollonia

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Statere di Ambracia, in Epiro, con una cicala alle spalle della dea Atena sul rovescio (CNG 93, lotto 217).

93000217.jpg.9a2108da1b0685002ef33eb0f6d8c53d.jpg

EPEIROS, Ambrakia. Circa 360-338 BC. AR Stater (20mm, 8.48 g, 11h). Pegasos flying right; A below / Helmeted head of Athena left; cicada to right. Ravel, Colts 141 (A58/P92); Pegasi 93 (same dies); SNG Copenhagen –; BMC 23 (same dies). VF, toned. Well centered on a broad flan. Rare.

Ex Herbert Cahn Collection.

Estimate $500. Sold for $4750.

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Dracma di Larissa con una cicala sopra il cavallo al pascolo (Numismatica Ars Classica NAC 126).

image00111.thumb.jpg.d46cf591da27d4e933d5d001406f9837.jpg

Ancient Greek Coins
Larissa
Drachm circa 500-479, AR 5.11 g. Horse grazing l.; above, cicada. Rev. ΛΑΡΙ-SΑΙΟ-Ν Sandal of Jason l.; above, double-axe. All within shallow incuse square. BMC 1. Traité I, 1411 and pl. XLIII, 2. Herrmann Group I and pl. I, 2 (this obverse die) and 3 (this reverse die). Jameson 2467 (this coin). Gillet 143 (this coin). BCD Thessaly I, 1095 (this coin).
Extremely rare. Old cabinet tone with a slightly rough surface,
otherwise about extremely fine
Ex Leu-M&M 28 May 1974, Kunstfreund, 143 and Nomos 4, 2011, BCD, 1095 sales. From the Jameson and Charles Gillet collections.
View a video of this lot

Estimate: 10 000 CHF. Price realized: 26 000 CHF.

Interessante anche il rovescio per il mito del sandalo di Giasone.

apollonia

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L’Hektè di Focea (IV sec. a. C) con cicala al dritto del post d’apertura è stato battuto nella Concordia numismatic auction 2 lot 383 https://www.biddr.com/auctions/concordianumismatic/browse?a=3293&l=3758032

HekteIoniadaConcordiacicala.jpg.232000f7ea1d5f44698185309b0ba250.jpg

Ionia, Phokaia. EL Hekte, 2.55 g 11.07 mm. 4th century BC.
Obv: Cicada; seal to right.
Rev: Quadripartite incuse square.
Ref: Bodenstedt 55. Gemini Auction XIII, Lot 67 ( 15.000 $); Roma Auction 14, Lot 158 (7.000 GBP).
Extremely Rare; one of very few known examples.

Ergebnis10'000 EUR - Startpreis1 EUR - Schätzpreis20'000 EUR

Si riporta nella descrizione (Pactolus Numismatic Academy, PNA) che La cicala (τέττιξ), creatura nota per le sue proprietà rigenerative e per il suo rapporto con la terra, è un potente simbolo di autoctonia nel mondo classico. Dopo essere stata concepita nel suolo, la cicala emerge dalla terra, nascendo letteralmente da essa e forse ricordando agli Ateniesi il proprio antenato nato dalla terra, Erittonio (cfr. Enciclopedia Suda, tau.378). Le cicale racchiudevano una molteplicità di significati e simboli: si diceva che fossero immortali e che dessero vita all'estasi, che venissero spesso mangiate come alimento medicinale e che fossero simbolo del canto (H. Hoffmann, 1997. Sotades: Symbols of Immortality on Greek Vases, Oxford, 116).

Una spilla a forma di cicala d’oro accompagnava una famosa acconciatura ionica antica nota con il nome di krobylos. Tucidide cita questi fermagli di cicala d'oro nella sua rappresentazione del sontuoso abbigliamento ionico come parte integrante dello "stile di vita lussuoso" praticato dall'élite ateniese arcaica (1.6.3). Gli antichi ateniesi portavano tra i capelli delle cicale d'oro perché le cicale erano musicali e sacre ad Apollo (Aristofane, Nuvole, 984).

Le tradizioni religiose anatoliche rimasero incorporate nei principali culti della Ionia e sembra che gli "indigeni" abbiano dato alcuni contributi alla musica greca. Si ritiene che la cicala raffigurata sulle monete focesi faccia riferimento all'autoctonia e allo stile di vita lussuoso, oltre che alla famosa musica ionica e al culto di Apollo.

apollonia

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Nella dracma incusa di Rhegion (510-500 a. C.) l’insetto in alto non è una cicala ma un grillo.

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Vedi https://www.lamoneta.it/topic/170532-incuso-di-reggio/

apollonia

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12 minuti fa, apollonia dice:

Nella dracma incusa di Rhegion (510-500 a. C.) l’insetto in alto non è una cicala ma un grillo.

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Vedi https://www.lamoneta.it/topic/170532-incuso-di-reggio/

apollonia

 

Ad onor del vero si potrebbe ipotizzare che non si tratta neanche di un grillo, ma di una faretra:

 


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Certamente ci sta di tutto, ma nel caso di un insetto, si tratta qui di un grillo e sull’esemplare in due frammenti di una locusta (da https://www.lamoneta.it/topic/170532-incuso-di-reggio/ a pag. 2).

 

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La cosa strana è che, da quanto si legge, nessuno esprime un dubbio sull’identificazione dell’insetto.

apollonia


Inviato
Il 27/1/2024 alle 14:38, apollonia dice:

Certamente ci sta di tutto, ma nel caso di un insetto, si tratta qui di un grillo e sull’esemplare in due frammenti di una locusta (da https://www.lamoneta.it/topic/170532-incuso-di-reggio/ a pag. 2).

 

Rhegio2.JPG.367dbd67b8fbdd21bce6f63b73bf82cf.jpg.63b4c06edfb4106d856d8e5d38f2a03a.jpg

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La cosa strana è che, da quanto si legge, nessuno esprime un dubbio sull’identificazione dell’insetto.

apollonia

 

Vero, però secondo me la scarsissima disponibilità e pessima conservazione degli esemplari di questa moneta non risolvono al 100% l'identificazione iconografica.


Inviato

perché le cicale sarebbero state un insetto degno di stare sulle monete per i greci ?


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Ripeto in parte quanto ho scritto al post # 8-

Le cicale compaiono solo dopo un determinato intervallo di tempo, ma quando arrivano, di solito sono in grande quantità: questo per i Greci avrebbe potuto rappresentare una rinascita.

Le proprietà rigenerative e il rapporto con la terra della cicala ne fanno un potente simbolo di autoctonia nel mondo classico. Dopo essere stata concepita nel suolo, la cicala emerge dalla terra, nascendo letteralmente da essa e forse ricordando agli Ateniesi il proprio antenato nato dalla terra, Erittonio.

Le cicale racchiudevano una molteplicità di significati e simboli: si diceva che fossero immortali e che dessero vita all'estasi, che venissero spesso mangiate come alimento medicinale e che fossero simbolo del canto, quindi collegate alla musica e al culto di Apollo.

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Come curiosità, riporto una moneta rara di Cipro con la cicala come contromarca (Roma Numismatics, E-Sale 113).

Cicalacontromarca.cyprus-paphos-ae-19mm-timocharis-9668807.webp.e8c734b456f98f6197c4fe2cca3c3ae0.webp

Lot description: Cyprus, Paphos Æ 19mm. Timocharis, circa 350-332 BC. Head of Aphrodite to left wearing stephane / Dove standing to right, Cypriot letter 'ba' and cross above, [Cypriot letter 'ti' to right]; all within concave circle; c/m: cicada. BMC, p. lxxvii, pl. XXII, 6 var. (denomination, Cypriot letters); Tziambazis 89 var. (same); Traité II 1320, pl. CXXXV, 5 var. (same); Cox, Curium 26 var. (same); Destrooper-Georgiades, A. "Le monnayage de Paphos au IVe siècle, nouvelles perspectives" in XIII Congreso. (Madrid, 2005), p. 246, fig. 5. 6.00g, 19mm, 1h. Near Very Fine. Extremely Rare.

apollonia


Supporter
Inviato
11 ore fa, apollonia dice:

Ripeto in parte quanto ho scritto al post # 8-

Le cicale compaiono solo dopo un determinato intervallo di tempo, ma quando arrivano, di solito sono in grande quantità: questo per i Greci avrebbe potuto rappresentare una rinascita.

Le proprietà rigenerative e il rapporto con la terra della cicala ne fanno un potente simbolo di autoctonia nel mondo classico. Dopo essere stata concepita nel suolo, la cicala emerge dalla terra, nascendo letteralmente da essa e forse ricordando agli Ateniesi il proprio antenato nato dalla terra, Erittonio.

Le cicale racchiudevano una molteplicità di significati e simboli: si diceva che fossero immortali e che dessero vita all'estasi, che venissero spesso mangiate come alimento medicinale e che fossero simbolo del canto, quindi collegate alla musica e al culto di Apollo.

apollonia

 

Per approfondire l’argomento vedi “Le cicale nella mitologia, arte e letteratura”

Introduction, cicadas in mythology, art, and literature

The Orthopterists' Society

https://orthsoc.org › sina › c700lm29sec01

 

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