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IGNORED

Fernando Pessoa


Risposte migliori

Inviato

"Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso volere d'essere niente.

A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo."

Fernando Pessoa (Lisbona 1888-1935) è ormai universalmente riconosciuto come una delle figure capitali della letteratura del Novecento.

Nasce a Lisbona, il 13 giugno del 1888 da Madalena Pinheiro Nogueira e Joaquim de Seabra Pessoa, critico musicale d'un quotidiano cittadino. Orfano di padre dal 1893, trascorre la giovinezza nel Sud Africa, a seguito del secondo matrimonio contratto dalla madre nel 1895 col comandante Joào Miguel Rosa, console portoghese a Durban. Qui Pessoa compie tutti gli studi fino all'esame d'ammissione all'Università di Città del Capo.

Nel 1905 ritorna a Lisbona per iscriversi al corso di Filosofia della facoltà di Lettere, ma, dopo una disastrosa avventura editoriale, si impiega come corrispondente di francese e inglese per varie ditte commerciali, impiego che manterrá, senza obblighi di orario, per tutta la vita.

petronius :)

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Inviato

"Era un uomo dall'apparente età di trent'anni, magro, piuttosto alto, esageratamente curvo quando stava seduto ma un pò meno quando era in piedi, vestito con una certa ma non totale trascuratezza. L'aria sofferente non conferiva maggior interesse al pallido volto dai tratti comuni; una sofferenza di difficile definizione che poteva indicare varie cause: privazioni, angosce, e quel patimento che nasce dall'indifferenza proveniente dall'aver sofferto molto."

Così Fernando Pessoa, nelle pagine iniziali del Livro do desassossego (Il libro dell'inquietudine) presenta Bernardo Soares, tra i suoi tanti eteronimi il più autobiografico.

Si immagini un Paese (il Portogallo) che vive per vent'anni (dal 1914 al 1935) un'età dell'oro della letteratura: poeti, saggisti, prosatori, dalle fisionomie inconfondibili e a volte incompatibili, tutti però di altissima qualità, vi operano insieme, si incontrano, si scontrano.

Uno sperimentatore violento e straripante, suscitatore di avanguardie, come Álvaro De Campos, un desolato nichilista come Bernardo Soares, un neoclassico come Ricardo Reis; tutti questi autori, tutte queste opere, tutti questi destini furono "una sola moltitudine", perché nascevano tutti dall'invenzione dissociata e proliferante di una sola persona.

E quelli citati sono solo i più importanti fra gli scrittori "inventati" da Pessoa: finora i suoi manoscritti hanno rivelato tracce e frammenti di ventiquattro autori.

E' lo stesso poeta ad analizzare con estrema lucidità la sua eteronimia:

"Ebbi sempre, da bambino, la necessità di aumentare il mondo con personalità fittizie, sogni miei rigorosamente costruiti, visionati con chiarezza fotografica, capiti fin dentro le loro anime.

Ciò sembra la semplice immaginazione infantile che si diverte con l'attribuire vita a fantocci e a bambole. Era però qualcosa di più: io non avevo bisogno di bambole per concepire intensamente quelle figure. Chiare e visibili nel mio sogno costante, realtà esattamente umane per me, qualunque fantoccio, poiché irreale, le aveva sciupate. Erano gente."

petronius :)


Inviato

"Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente

che arriva a fingere che è dolore

il dolore che davvero sente."

Pessoa viene ricoverato il 29 novembre 1935 nell’ospedale di Luís dos Franceses, vittima di una crisi epatica causata dall’abuso di alcool di tutta una vita.

Il 30 novembre muore, all’età di 47 anni.

Negli ultimi momenti della sua vita chiede i suoi occhiali e invoca gli eteronimi.

La sua ultima frase scritta è nella lingua in cui fu educato, l’inglese:

I know not what tomorrow will bring (Non so cosa porterà il domani).

E per chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui (spero molti :rolleyes:) è arrivato il momento di parlare di cartamoneta, con il biglietto da 100 escudos che il Portogallo, nel 1988, dedica al suo massimo poeta.

petronius oo)

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Inviato

Il retro del biglietto da 100 escudos.

petronius :)

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Inviato

bella storia, come al solito

bello anche il biglietto da 100 escudos, anche se non all'altezza di altri....

il Portogallo ha emesso "pezzi" davvero splendidi


Inviato
apulian dice:
bello anche il biglietto da 100 escudos, anche se non all'altezza di altri....

il Portogallo ha emesso "pezzi" davvero splendidi

Vero, ma questo l'ho preso soprattutto per avere l'opportunità di parlare nel forum di uno dei miei scrittori preferiti :)

E continuando il discorso su di lui non si può non citare il Cafè "A Brasileira".

E' la caffetteria di Lisbona per antonomasia dove si può sedere sotto gli occhi imperscrutabili del poeta: gambe a cavalcioni, una mano poggiata sul tavolo e lo sguardo della desassossego, così la sagoma bronzea di Pessoa fa compagnia agli avventori del locale, seduti ai tavoli del “suo” Cafè, in contemplazione del passeggio che si consuma giorno dopo giorno sulle strade maiolicate del centro elegante di Lisbona.

Come si può vedere nella foto allegata, purtroppo rovinata dalla presenza di un tizio che ha ben poco di poetico :P

petronius oo)

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Inviato

L'insegna del Cafè "A Brasileira".

petronius B)

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