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Giubileo, il cantiere di piazza Pia «fermato» dai reperti: scoperti mosaici antichi durante gli scavi per il sottopasso


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Inviato

Giubileo, il cantiere di piazza Pia «fermato» dai reperti: scoperti mosaici antichi durante gli scavi per il sottopasso

diEdoardo Sassi

Importante ritrovamento archeologico nell’area dell’opera-simbolo per l’Anno Santo 2025. A rischio la scadenza dell’8 dicembre per concludere i lavori

Giubileo, il cantiere di piazza Pia «fermato» dai reperti: scoperti mosaici antichi  durante gli scavi per  il sottopasso

 

Importanti reperti archeologici venuti in queste ore alla luce nel cantiere simbolo del Giubileo: piazza Pia. I cui lavori —  con la realizzazione del sottopasso e la pedonalizzazione dell’area —  dovrebbero terminare entro l’8 dicembre. Nessuno aveva però fatto i conti con il plurimillenario suolo della Città eterna, che ha rivelato un altro (anzi, altri) tesori: ampie superfici mosaicate pavimentali, quattro o cinque ambienti di notevoli dimensioni, i resti - riconoscibili dalle caratteristiche vasche a strutture circolari - di una fullonica romana, ambienti destinati a lavare le vesti. Aree di servizio, dunque. Ma cosa si troverà oltre? La zona è quella dei celebri Horti imperiali (Agrippina o Domizia).

L'incognita sulle dimensioni dell'area scoperta

Tutto proprio all’imbocco del futuro tunnel. E ora? Ora la parola spetta al sindaco della città, al ministro della Cultura, quindi alla Soprintendenza di Stato. L’ipotesi più probabile — data la centralità assoluta del cantiere all’imbocco di via della Conciliazione, per il quale sono stati investiti 71 milioni di euro — è che si proceda con lo studio e la «delocalizzazione» dei reperti. Facile a dirsi, meno a farsi. Sia per le stringenti normative di legge (che richiedono inevitabilmente dei tempi). Sia, soprattutto, perché i ritrovamenti emersi fino a ora (la scoperta è di qualche settimana fa, ma ancora non ne è stata data notizia ufficiale) potrebbero essere solo una parte di quanto potrebbe venire alla luce.

Possibili ritardi

I mosaici e i resti della fullonica si trovano infatti a circa tre metri, tre metri e mezzo sotto il livello di calpestio dell’attuale cantiere, nell’area dove affaccia l’edificio che ospita Radio Vaticana. Per realizzare l’opera pubblica bisognerà però scendere almeno fino a otto. Spostando i mosaici, di probabile età imperiale, cosa si troverà sotto? Ma soprattutto: cosa si troverà oltre l’antica fullonica, ovvero non scendendo in verticale, ma procedendo in orizzontale con il tracciato del sottopasso in direzione Santo Spirito? Le risposte arriveranno nei prossimi giorni. Per quanto si possa accelerare (e sperando di non trovare altro) non è azzardato ipotizzare che il cantiere tra Castel Sant’Angelo e San Pietro possa accumulare ritardi, cosa finora sempre categoricamente esclusa da tutti i promotori dell’iniziativa, Campidoglio in primis.

Alto il «rischio» archeologico

I ritrovamenti, per l’esattezza, si trovano nella area di inizio lavori dando le spalle agli archi del Passetto di Borgo e guardando verso il Tevere. Il «rischio» archeologico, fin qui sempre scongiurato (forse anche per scaramanzia) in questa zona era (ed è) in realtà elevatissimo. Se è vero infatti che nel corso del XIX e anche del XX secolo in quest’area molti lavori erano stati effettuati (ad esempio per la realizzazione di via della Conciliazione, su progetto di Marcello Piacentini, inaugurata nei primi anni Cinquanta) senza trovare granché, è pur vero che in questa parte di Roma si trovavano gli Horti, immense ville con giardini delle più eminenti famiglie della città.

I ritrovamenti precedenti

Esempi di ritrovamenti se ne potrebbero fare centinaia: poco lontano, durante gli scavi nei giardini di Castel Sant’Angelo, ai tempi di Papa Urbano VIII, dal sottosuolo emerse una delle sculture più belle dell’antichità, il cosiddetto Fauno Barberini (oggi a Monaco). Per stare a tempi più recenti, poco lontano, sempre durante un cantiere giubilare (2000, rampa per il parcheggio multipiano) vennero fuori ambienti affrescati della Villa di Agrippina (madre dell’imperatore Caligola; i lavori proseguirono, ma con polemiche a non finire, e dovette intervenire il Consiglio dei ministri). L’ultima scoperta — a luglio scorso, notizia che fece il giro del mondo — i resti del Teatro di Nerone sotto un edificio del XV secolo di via della Conciliazione.

Giubileo, il cantiere di piazza Pia «fermato» dai reperti: scoperti mosaici antichi durante gli scavi per il sottopasso | Corriere.it

Piazza Pia, le scoperte archeologiche nel cantiere. Il Ministero: «Per spostare i reperti serviranno mesi»

diEdoardo Sassi

Dopo l'anticipazione del «Corriere della Sera», convocata una conferenza il 14 giugno con il sindaco Gualtieri e il ministro Sangiuliano. Rischio ritardi

Le scoperte archeologiche nel cantiere di Piazza Pia. Il Ministero: «Per spostare i reperti serviranno mesi»

Reperti archeologici, tra cui mosaici e una antica «fullonica», nel cantiere di piazza Pia

«Preoccupazione, tanta, sui tempi di realizzazione del sottopasso». All’indomani della notizia — anticipata ieri dal Corriere della Sera — sul ritrovamento di importanti resti archeologici all’interno del cantiere di piazza Pia, opera pubblica-simbolo dell’imminente Giubileo, le conferme ci sono tutte. Ma nessuno ufficialmente parla, perché nel frattempo è stata convocata una conferenza stampa, venerdì 14 giugno, direttamente nell’area dei lavori. Alla quale parteciperanno anche il sindaco e commissario straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la Soprintendente di Stato responsabile per archeologia, belle arti e paesaggio, Daniela Porro.

La preoccupazione del Ministero: «Ci vorranno mesi»

Ma se sul versante capitolino si tende in qualche modo a minimizzare, dai piani alti del Collegio Romano, sede del ministero, filtrano invece commenti (preoccupati) da parte di chi ha la responsabilità, per legge, della tutela del patrimonio. E in tanti affermano: «Per spostare i reperti ci vorranno mesi». Quanti, non si sa.

I lavori continuano ma i tempi rischiano di slittare

Di certo nella conferenza stampa del 14 giugno saranno date assicurazioni sul compimento del sottopasso con la pedonalizzazione del grande «atrio di ingresso» all’imbocco di via della Conciliazione. E sarà annunciato che i lavori continuano mettendo in atto ogni accelerazione possibile.

Tantissime le incognite relative a eventuali, nuove scoperte

Possibile, appunto. Il problema sono i tempi. I lavori, è sempre stato detto, dovranno terminare improrogabilmente entro l’8 dicembre. E poi ci sono le incognite. Che sono tantissime. Cosa si troverà sotto i mosaici e le strutture murarie già venute alla luce? Reperti cronologicamente anteriori? O nulla? E cosa si troverà oltre, considerato che le scoperte di queste ore riguardano solo l’imbocco del futuro sottopasso?

Tecnici al lavoro in queste ore per trovare una soluzione

Gli stessi tecnici del ministero (non solo archeologi), sono massicciamente al lavoro in queste ore, e si sta studiando come procedere. Ma nessuno osa fare previsioni su quanto si potrebbe, ancora, scoprire. Già quel che è emerso, comunque — ampie superfici pavimentali mosaicate, e resti diffusi di una antica fullonica, quasi certamente ambienti di servizio legati a una villa imperiale — impegna tutti in uno sforzo notevole. L’ipotesi più probabile, come anticipato sempre dal «Corriere», è quella della «dislocazione» dei reperti, con successiva ricollocazione in situ (cosa improbabile) o in altra sede. Che però non è un’operazione che si fa in pochi giorni. Esistono norme di legge — dalla Costituzione (Tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione) al Codice per i beni culturali e del paesaggio (2004) con relative modifiche — che ne disciplinano ogni minimo passo.

La «dislocazione» dei reperti, un'operazione complessa

L’attività di dislocazione è infatti un intervento altamente specialistico, che deve garantire la totale salvaguardia dei beni anche se decontestualizzati e non ricollocati dov’erano. Esiste una fase di progettazione, una di esecuzione, con maestranze e utilizzo di tecniche speciali. Prima ancora dello smontaggio eventuale (e sempre che non si debba ricorrere ad appalti, con relativa normativa e tempistica) bisognerà rispettare gli obblighi quanto a documentazione, rilievo, analisi dello stato di conservazione, diagnostica, restauri...

«C'era da aspettarselo»

Due le altre perplessità che affiorano in queste ore fra i tecnici. La prima riguarda la realizzazione, già effettuata, della soletta di cemento sulla «testa» del prosieguo del tunnel ancora da scavare (la verticalità, ormai non più possibile, è una consuetudine per evidenziare eventuali stratigrafie). L’altra, collegata, risuona nei corridoi con il più classico «c’era da aspettarselo...».

La zona coinvolta è ad altissimo rischio archeologico

Se è vero infatti che nessuna indagine preventiva può garantire al cento per cento che un’area, tanto più se vasta, sia priva di preesistenze archeologiche, altrettanto vero è che quella coinvolta nel progetto è una zona ad altissimo «rischio» archeologico, tenuto conto che (molti secoli prima dell’identificazione con San Pietro e la culla della cristianità) lì — e questo si sa — insistevano gli immensi Horti, giardini e ville imperiali delle grandi famiglie romane: gli Horti di Agrippina o, subito a ovest di questi, gli Horti di Domizia (i reperti venuti alla luce appartengono quasi certamente a uno dei due complessi), famosi anche per aver ospitato il sepolcro dell’imperatore Adriano, oggi impropriamente definito «mausoleo» e notissimo, nella sua forma attuale, come Castel Sant’Angelo.

Piazza Pia, le scoperte archeologiche nel cantiere. Il Ministero: «Per spostare i reperti serviranno mesi» | Corriere.it


Inviato

Si ha la sensazione che si decida di eseguire lavori , utilissimi per carita' , nel sottosuolo di Roma senza preventivare il fermo lavori per inevitabili ritrovamenti archeologici . 

Roma e' alle soglie dei 3000 anni di storia , e che storia ! costruita , trasformata , saccheggiata , ricostruita infinite volte , ed ogni popolo ha lasciato le proprie tracce , praticamente e' una Citta' stratificata per ere , come se fosse un variopinto suolo paleontologico ricchissimo di fossili ; si deve a ragione considerare Roma una Citta' universale , patrimonio del Mondo .

Soluzioni a questi ritrovamenti archeologici continui ? ignorare o distruggere non si puo' , sarebbe un "assassinio" archeologico , quindi le soluzioni sono solo due : isolare e proteggere dai lavori in corso la zona archeologica , oppure smontarli e rimontarli possibilmente in prossimita' del ritrovamento . Non vedo altre soluzioni , certamente la soluzione di smontaggio e rimontaggio richiede tempo e soldi , ma chi bello vuole apparire , un po' deve soffrire .

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Inviato

Piazza Pia, dal ministero sì allo spostamento, studio e ricollocazione dei reperti per riprendere i lavori del sottopasso

diRedazione Roma 

Il decreto del ministero della Cultura prevede la ricostituzione e la valorizzazione del contesto archeologico, che sarà ospitato nei giardini di Castel Sant’Angelo e all’interno del museo nazionale di Castel Sant’Angelo

Roma piazza Pia, così proseguiranno i lavori dopo i ritrovamenti: 10 giorni per smontare la fullonica, dal 25 giugno lo scavo della galleria

«La commissione regionale per il patrimonio culturale del Lazio, che si è riunita lunedì 17,  ha autorizzato, su proposta della Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, lo scavo a esaurimento, lo smontaggio, la delocalizzazione e lo stoccaggio in vista della ricollocazione e della musealizzazione dei resti di età romana di una fullonica e di un edificio residenziale di età imperiale, venuti alla luce nello scavo per la realizzazione del sottopasso di piazza Pia»: è il comunicato del ministero, sulla ricollocazione dei reperti rinvenuti durante gli scavi del cantiere del sottopasso da realizzare nella zona per il Giubileo 2025.

 

 

I materiali ricollocati fra i giardini e il museo di Castel Sant'Angelo 

Convocata con urgenza dal presidente Leonardo Nardella, segretario regionale MiC per il Lazio, la commissione ha anticipato di un giorno la decisione, consentendo così l'immediata emanazione del decreto di autorizzazione, che permetterà la ripresa dei lavori, e quindi il rispetto del cronoprogramma per realizzare il sottopasso. L’autorizzazione prescrive, oltre al consolidamento, al distacco, alla delocalizzazione dei resti murari, degli apparati decorativi e di rivestimento delle strutture, anche il lavaggio, la classificazione, e lo studio dei materiali rinvenuti. Quindi  il restauro di quelli più significativi e la ricostituzione e la valorizzazione del contesto archeologico, che sarà ospitato nei giardini di Castel Sant’Angelo e all’interno del museo nazionale di Castel Sant’Angelo. 

Il ministro Sangiuliano: «Collaborazione istituzionale»

«L'operazione- indica il ministero -dovrà avvenire entro due anni dall' autorizzazione, corredata da una ricostruzione in 3D e da un progetto di valorizzazione virtuale del contesto storico-topografico (horti Agrippinae, horti Domitiae, ager Vaticanus), mediante pubblicazione scientifica e prodotto audiovisivo e digitale».  La direzione scientifica è a cura della Soprintendenza Speciale di Roma. Il commento del ministro Gennaro Sangiuliano: «L’immediata risposta delle istituzioni per la tutela e la valorizzazione dei resti di età romana rinvenuti nel sottopasso di piazza Pia è un ottimo risultato, frutto di una proficua collaborazione istituzionale». 

Piazza Pia, dal ministero sì allo spostamento, studio e ricollocazione dei reperti per riprendere i lavori del sottopasso | Corriere.it


Supporter
Inviato

Direi che il titolo il cantiere di piazza Pia «fermato» dai reperti è il classico titolo dei giornalai. Come se fosse una colpa dei reperti.
Non dicono che il main contractor del lavoro ha previsto il rallentamento dei lavori a causa di eitrovamenti che sicuramente ci sarebbero stati.

 


Inviato
14 ore fa, Vel Saties dice:

trovamenti che sicuramente ci sarebbero stati.

Ma dai, a Roma ? Non ci credo proprio che lì si possano trovare reperti... A meno che non li abbiano messi nell'Ottocento i padroni della lega galattica....


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