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Chiederei alcune delucidazioni in merito a questa moneta:

a parte la classificazione certa e l'eventuale catalogazione che avrei trovato in

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=237&Lot=324

Ora questa moneta rappresenta Vabalatus e Aurelianus coniata presumo da aureliano, sotto quale autorità devo catalogarla?

wwilwinds la trovi come vabalatus.

In Coinsarchives come aureliano.

grazie Roberto

post-4498-1186903337_thumb.jpg

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  • 2 settimane dopo...

Sarò banale, ma secondo me la moneta va catalogata sotto entrambi contemporaneamente, Aureliano e Vaballato. Provo a spiegare perchè interpreto così l'emissione.

Nonostante Zenobia e Vaballato prendono il controllo della zecca di Alessandria in Egitto, le loro emissioni continuano a ritrarre anche Aureliano, in segno di condivisione dell'autorità, non in alternativa.

Normalmente le emissioni Alessandrine riportano la datazione dell'autorità imperiale al rovescio; in questo caso le datazioni sono due, una per ogni faccia e ognuna relativa all'Augusto ritratto, sia esso "ufficiale" o autoproclamato (quella di Vaballato, anno 4, credo vada contata dalla salita al trono di Zenobia nel 267 d.C.). Il tuo esemplare non è l'unico esempio di doppio ritratto per i due ad Alessandria; esistono altre emissioni simili non datate, o datate anno 4 e anno 5 (al rovescio).

Anche quando i busti compaiono entrambi al dritto come su questa dracma Dattari 5429, il rovescio riporta gli anni di regno di entrambi, segno che l'incisore voleva indicare due co-regnanti.

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=75&Lot=1850

Una leggera superiorità di importanza, se si vuole, la si può leggere nel fatto che il ritratti di Aureliano compare sulla sinistra, volto a destra, come nella maggior parte delle emissioni, ma mi pare alquanto irrilevante.

Per inciso, il Dattari riporta la tua moneta al n. 5423 alla voce Aurelianus Augustus et Vaballathus Imperator.

Luigi

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Secondo me, sulla base di quello che ho letto relativamente al contesto storico, la moneta andrebbe catalogata sotto Vabalato. La motivazione dovrebbe essere la seguente: quando Vabalato e Zenobia presero il controllo dell'Egitto, tentarono di ottenere una qualche forma di riconoscimento del loro potere da parte di Aureliano. Il quale, essendo duramente impegnato altrove, per un certo periodo accettò o meglio finse di accettare la situazione di fatto che si era creata. Di conseguenza mi pare ragionevole pensare che se Vabalato coniò con il suo ritratto accoppiato a quello di Aureliano per "forzare" il significato di condivisione dell'autorità, Aureliano non coniò ne mai avrebbe coniato monete in cui tale condivisione fosse riconosciuta formalmente. Per questo motivo secondo me queste emissioni non possono essere attribuite ad Aureliano neanche in "comproprietà".

Ciao, P. :)

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E' indubbio che l'emissione non abbia ricevuto il consenso di Aureliano, ma

trovo impossibile da condividere l'idea che qualcuno che intenda dichiararsi superiore a qualcun'altro, decida di porne l'effige su una sua emissione riportandone titoli e anno di regno; questo equivale ad un formale riconoscimento da parte di Vaballathus dell'autorità di Aureliano anche ad Alessandria.

In questo contesto, non va sottovalutata la presenza del riferimento all'anno di regno di Aureliano.

Al contrario, vedo nelle emissioni con doppia effigge l'unico modo possibile per Vaballathus di poter "certificare" l'auto proclamazione allo stesso rango di Aureliano, cioè di augusto, sperando magari in un riconoscimento ufficiale successivo.

Ma queste sono ovviamente considerazioni personali.

E' oggettivo invece che Dattari pone le emissioni di Alessandria con il doppio busto in un paragrafo a se stante, sotto Aurelianus Augustus et Vaballathus Imperator, cioè ne sotto le emissioni di Aureliano da solo, ne sotto quelli Vaballathus da solo, ne sotto quelle di Zenobia.

Luigi

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Mi colpisce questa dicitura "Aurelianus Augustus et Vaballathus Imperator": mi pare che sottintenda che Vabalato si considerava inferiore e non pari ad Aureliano, una specie di suo vicario militare. Si tratta di una interpretazione del Dattari oppure si trova nelle legende o comunque nelle fonti?

In ogni caso, sarei d'accordo sulla doppia attribuzione dell'emissione se si potesse affermare che Aureliano in qualche modo avallò, sia pure apparentemente e/o temporaneamente, l'autorità di Vabalato, e non si limitò a tollerarla aspettando di essere abbastanza forte per stroncarla militarmente. In caso contrario, trattandosi di una iniziativa unilaterale, per così dire, la moneta andrebbe attribuita al solo Vabalato. Sempre secondo me, seduto sul trono della mia ignoranza :P

Ciao, P. :)

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Mi colpisce questa dicitura "Aurelianus Augustus et Vaballathus Imperator": mi pare che sottintenda che Vabalato si considerava inferiore e non pari ad Aureliano, una specie di suo vicario militare. Si tratta di una interpretazione del Dattari oppure si trova nelle legende o comunque nelle fonti?

255113[/snapback]

Tempo fà avevo mostrato una moneta di Vaballato (in quel caso un antoniniano). Ti rimando al thread relativo, forse ti può essere utile visto che in parte avevo affrontato la questione (seppur non certo approfonditamente :rolleyes:):

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=8143&hl=

Modificato da chersoblepte
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Grazie Cherso; non ricordavo il tuo post.

Il confronto tra le emissioni a due teste delle due zecche (Antiochia e Alessandria) mostra chiare differenze.

Le due facce dell'emissione di Antiochia indicano un rango diverso tra le due figure o tra i due lati (a seconda di quale ipotesi interpretativa si preferisce seguire).

Nel caso di Alessandria queste differenze non esistono, anzi la la contemporanea presenza dei due anni di regno proclamano due autorità parallele e co-regnanti.

Paleologo,

non conosco le dissertazioni di Dattari per la scelta del titolo al suo paragrafo, ma la stessa scelta è fatta dal Sear (in Sear Greek Imperial), che estrapola dalle emissioni di Vaballathus da solo, quelle insieme ad Aureliano.

Se per "appartenza" si intende chi ha materialmente dato l'ordine di coniare la moneta, non si può che ritenere che sia stato Vaballathus. Ma se si guarda al "significato" della emissione sulla base di come è architettata, non credo ci possano essere dubbi sul fatto che che essa formalmente propagandi due autorità di pari rango.

Luigi

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Sulla base anche di quanto ha scritto chersoblepte credo che a questo punto si può affermare che Aureliano avallò in una certa misura l'autorità di Vabalato tramite la concessione del titolo di corrector (coreggente?).

Dunque ha ragione tacrolimus (che peraltro mi pare abbia delle ottime fonti a supporto) nel sostenere la doppia attribuzione delle monete emesse ad Alessandria.

E' interessante peraltro notare che Zenobia accettò la sconfitta per mano di Aureliano affermando che reputava degno subirla da lui per le sue virtù militari, mentre non avrebbe mai ritenuto degno subirla per mano di Gallieno, di Claudio (che pure non era certo un imbelle) o di Quintillo. Un commento del genere mi sembra implichi che gli imperatori prima di Aureliano accettavano a denti stretti l'indipendenza del regno palmireno, come un fatto di forza maggiore.

Ciao, P. :)

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Sulla base anche di quanto ha scritto chersoblepte credo che a questo punto si può affermare che Aureliano avallò in una certa misura l'autorità di Vabalato tramite la concessione del titolo di corrector (coreggente?).

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Penso che la carica di corrector valesse grosso modo quella di governatore (alle dipendenze dell'imperatore) di aree territoriali anche piuttosto ampie (come per il totius Orientis di Odenato prima e Vaballato poi): durante il regno di Aureliano anche Tetrico ottenne la medesima carica per l'Italia, una volta giunta al termine l'avventura dell'Imperium Galliarum.

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