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come riporre le monete


danielealberti

Risposte migliori

Come ordinate le vostre monete? io personalmente le metto in un album , ogni moneta accupa 2 bustine, una per la moneta e una x un fogliettino che la identifica fatto con exel dove compilo davanti e dietro poi ritaglio. piego e inserisco nella bustina.
Il tutto ordimnato per imperatore e data!
Voi come fate?
Lele :happyspoonboy:
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Io le metto in oblò e quindi in fogli formato oblò. Le informazioni sulla moneta le scrivo direttamente sul cartoncino dell'oblò stesso.
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Io per la repubblica ho un album dedicato.
Per gli euro ho invece un normale raccoglitore

Per le mondiali invece poichè sono troppe le ho ordinate in oblò in una cassettiera
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Io uso i vassoi vellutati contenuti in una cassettiera di legno, ti ricordo poi che oltre ai materiali usati per contenere le monete, devi fare attenzione all'ambiente circostante considerando di evitare un tasso eccessivo di umidità. Io uso dei sali assorbi umidità che in qualche modo bonificano l'ambiente circostante eliminando l'umidità in eccesso.
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anche io come centurione conservo le più belle in vassoi di velluto in un cassa di legno, dentro la quale ci sono anche 2-3 sacchettini con i sali per l'umidità.

per le monete di minor valore le tengo tutte in oblò oppure nei fogli con le taschine, ma credo che prima o poi sistemerò anche quelle :D
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Urca !!! I sacchettini raccoglisale... :o ..dovrei averne un paio in giro per casa vado subito a cercarli e a metterli nei raccoglitori di velluto !!
Ottima dritta !!! :)
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Non vorrei fare la figura del criticone, ma siete sicuri che il "silica gel" sia una buona idea?

Io ho l'impressione che nel migliore dei casi non serva a niente; fino al caso limite che -se lasciato molto tempo in contenitori che non vengono mai ispezionati- possa persino causare l'effetto contrario al desiderato (fate caso che l'umidità non viene eliminata, ma assorbita, quindi in definitiva viene concentrata in un punto preciso per effetto della presenza dei "sali").

Forse, se ci fosse veramente il bisogno di usare il "silica gel" (cosa di cui io dubito), bisognerebbe periodicamente verificare almeno a vista che i sacchettini non abbiano un aspetto strano, e comunque di tanto in tanto eliminarli e sostituirli.
In ogni caso mi sembrano tuttalpiù utili in circostanze eccezionali e non tanto ordinariamente.

Ma posso essere io a sbagliarmi.
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Io non parlavo dei sacchettini assorbiumidità che si usa per proteggere le apparecchiature elettroniche bensì di quei contenitori tipo "ariasana" con i sali da ricaricare ogni volta che questi, per effetto dell'umidità assorbita, si esauriscono. Tale contenitore andrebbe messo nella stanza in cui si trovano le monete, il più vicino possibile al contenitore in cui queste sono contenute e non a diretto contatto con le monete stesse.
Spero di essere stato chiaro..
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io in ferramente ho comprato dei piccoli sacchetti che funzionano allo stesso modo di quelli "ariasana" e ogni mese vanno cambiati :D
mi hanno detto che si trovano anche nelle gallerie d'arte per i quadri più vecchi :D
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Non solo nelle gallerie d'arte ma anche in molti importanti musei di vecchia costruzione che quindi non hanno un impianto di deumidificazione, puoi trovare nelle vetrine, in un angolino, dei contenitori con all'interno dei sali.
Ad esempio se fate visita al museo Egizio di Torino noterete questi piccoli contenitori in tutte le vetrine che contengono reperti delicati.
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[quote name='centurioneamico' date='22 marzo 2005, 22:04']Io non parlavo dei sacchettini assorbiumidità che si usa per proteggere le apparecchiature elettroniche bensì di quei contenitori tipo "ariasana" con i sali da ricaricare ogni volta che questi, per effetto dell'umidità assorbita, si esauriscono. . .
[right][post="23094"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]


Non so quale sia la differenza fra i sacchettini e i contenitori tipo "ariasana".
In ogni caso credo proprio che per entrambi valga lo stesso principio: devono essere monitorati e sostituiti, altrimenti meglio non usarli (secondo me).

E' vero che al Museo Egizio di Torino se ne fa largo uso, ma associato se ci fate caso ad una abbondanza di igrometri. Poi lì i reperti hanno effettivamente bisogno di un ambiente assai secco (nel dubbio sempre il più secco possibile, sia per la particolare natura di quei reperti, sia per i notevoli picchi di umidità lì improvvisamente causati dall'ingresso in sala di molto visitatori contemporaneamente); nel caso invece delle monete che potremmo tenere nelle nostre abitazioni, è sufficiente che l'ambiente non sia spaventosamente umido (che non si arrivi mai al rapporto termoigrometrico di rugiada sulle superfici fredde), mentre più che l'estrema secchezza per noi sarebbe meglio garantire una certa uniformità e continuità atmosferica.

Il che nelle nostre case - se si escludono il bagno e la cucina - è di solito già una caratteristica normale (le nostre case moderne sono solitamente caratterizzate da aria molto secca - spesso fin troppo secca, per effetto dei sistemi di riscaldamento invernale e di condizionamento estivo).

Ripeto che è una pura opinione personale, ma io non userei il "silica gel" o prodotti similari, se non sotto periodico controllo almeno visivo (meglio se strumentale), una periodica sostituzione del prodotto, e soprattutto non lo farei senza un motivo preciso per volerlo fare.

Pura opinione personale.
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concordo pienamente con Lucio però credo che chi abita in case umide debba fare qualcosa, ma io cmq noto che quando cambio i sali pesano più del doppio e se li lascio un altro mese rilasciano tutta l'umidità che hanno assorbito :D

ps. e non abito in una casa umida :D
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[quote name='vento' date='23 marzo 2005, 11:38']. . .  se li lascio un altro mese rilasciano tutta l'umidità che hanno assorbito . . .
[right][post="23154"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]


Direi che hai centrato la questione.
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Ripeto che per me la cosa migliore sono i sali assorbiumidità e non il gel in bustine, questi sono contenuti in un cestello con doppio fondo, mano a mano che assorbono l'umidità, si sciolgono trattenendola e finiscono nel doppio fondo. La vaschetta va ricaricata con i sali periodicamente e l'acqua dal doppio fondo, buttata via. Il controllo dell'efficacia dei sali è visivo (anche se io controllo anche la percentuale di umidità con un igrometro) e non c'è il rischio di non accorgersi dell'esaurimento dei sali.
Questi sali non eliminano tutta l'umidità ma la rendono costante e mai superiore al 50%. In genere vendono vaschette portasali da mettere sugli armadi, non so se vi è mai capitato di vederne, comunque li potete trovare in qualsiasi supermercato.
Ti assicuro che in un normale ambiente casalingo in una settimana di pioggia il livello di umidità sale in modo esponenziale e il rischio è che per alcune monete in bronzo si attiva il temibile cancro (già successo).
Per dirtene una, ho ceduto ad un amico una moneta in bronzo che avevo in collezione da almeno 4 anni, dopo neanche un mese, a casa del mio amico la moneta è fiorita.. Ecco perchè sono "un po' fissato" con il controllo dell'umidità.
L'umidità eccessiva può essere molto dannosa e lo ho capito a mie spese :(
Sempre per mia esperienza poi, vi posso dire che il periodo più umido è sempre l'estate, quando l'umidità all'esterno raggiunge il 99%, il rischio è bassissimo se ovviamente in casa usate un climatizzatore.
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Ribatto a costo di risultare antipatico.

Per quello che ne so le leghe di rame hanno una discreta capacità di "autoproteggersi" dalle condizioni ambientali.
Non parlo di casi già in partenza problematici, ma di oggetti in stato di conservazione già stabilizzato.

Beninteso, l'umidità è un veicolante tremendamente efficace per i cloruri, per cui l'aria molto umida è indubbiamente un fattore negativo. Dunque riuscire ad abbassare stabilmente e costantemente l'umidità dell'ambiente in cui si trovano le nostre monete è una buona idea (soprattutto dopo che le avessimo assoggettate ad un intervento di pulitura, anche solo uno blandissimo in acqua demineralizzata).

Invece il pericolo più grave sono gli sbalzi (in particolare gli sbalzi da un ambiente secco ad uno un po' troppo umido), anche solo gli sbalzi temporanei.

L'esempio portato dall'ottimo "Centurioneamico" mi conferma in una impressione che è nella mia esperienza quotidiana: gli oggetti antichi in lega di rame hanno una sorprendente capacità di adattarsi alle condizioni ambientali di lungo periodo, in particolare se esse sono raggiunte gradualmente, mentre soffrono in maniera impressionante il cambiamento improvviso delle circostanti condizioni di umidità, acidità etc..

In definitiva a parere mio è normalmente più importante preoccuparci di garantire condizioni RAGIONEVOLMENTE costanti piuttosto che rischiare di abbassare e lasciar rialzare senza controllo il tasso di umidità.

Se invece con controlli costanti e meticolosi (visivi o addirittura strumentali) siamo in grado di deumidificare costantemente l'aria, ben venga (anche se probabilmente tale procedura non sarebbe indispensabile per una buona parte delle nostre monete).
Attenzione però a cosa succede se per qualcuna delle nostre monete finora così conservate queste condizioni ottimali venissero a mancare (di norma non succederebbe ugualmente nulla, ma in qualche caso potrebbero riattivarsi fenomeni di corrosione che erano interrotti, ma non completamente passivati).

In definitiva: no all'uso non monitorato di sacchettini di "silica gel", sì ad altri sistemi di deumidificazione (con espulsione dell'acqua raccolta), ma badando più alla continuità delle condizioni ambientali che alla secchezza estrema ogni tanto.
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  • 5 anni dopo...
Ma l'umidità che "fa male" alle monete è quella che crea condensa? Se l'umidità c'è ma non al punto di creare delle goccioline sulle superifici posso stare tranquilo?
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