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IGNORED

I fenici in Brasile ?


denario69

Risposte migliori

Apro questo post sulla scia dell’ultimo libro che ho acquistato.

Nel 1872 fu scoperto (almeno sembrerebbe) un reperto che avrebbe fornito la prova dell'approdo in Sud America di naviganti del Mediterraneo antico, i Fenici.

La “prova" venne resa nota solo due anni dopo il rinvenimento, nel 1874, dall'allora direttore del Museo Nazionale di Rio de Janeiro, Ladislau Neto, che pubblicò la trascrizione di quanto trovato a Parahyba, in Brasile.

In caratteri fenici:

http://i30.tinypic.com/4tlsuh.jpg

questa la traduzione:

"Noi siamo figli di Canaan, (provenienti) da Sidone, la città del re. Il commercio ci ha gettati su questa costa lontana, un paese di montagne. Abbiamo sacrificato un giovane agli (dei) altissimi e alle dee altissime, nell'anno diciannovesimo di Hiram, nostro re potente. Ci siamo imbarcati da Ezion Geber e abbiamo viaggiato con dieci navi. Fummo in mare insieme, per due anni, intorno al paese di Cam; ma fummo separati dalla tempesta, dalla mano di Baal e non fummo più con i nostri compagni. Così siamo giunti qui, dodici uomini e tre donne, su questa costa. Possano gli (dei) altissimi e le (dee) altissime favorirci."

Questa dichiarazione, incisa sulla pietra rinvenuta a Parhyba, fu tacciata di falso dai maggiori semitisti del tempo. Negli anni 60, venne però riesaminata da Cyrus Gordon, americano specialista in studi su lingua e scrittura della città fenicia di Ugarit che si fece paladino dell'autenticità dell'iscrizione e citò a sostegno vocaboli e costruzioni di frasi com'erano apparsi in altri testi d'età fenicia, scoperti successivamente al 1874. "Un testo antico" disse "non può essere falso se contiene quanto molto dopo viene alla luce": Gordon, sostenne infatti che su quella pietra sarebbero state scritte parole in lingua fenicia ignote agli studiosi del 1874. Altri sono invece convinti che "il mistero" sia "un falso, considerando anche che da tempo è ormai scomparsa la pietra incisa con il messaggio e proprio questa sparizione sarebbe la prova del falso clamoroso, architettato per compiacere Pedro II, allora regnante sul Brasile, imperatore appassionato d'archeologia.

Si potrebbe però ammettere, almeno in via teorica, che con correnti marine e venti favorevoli, la deriva di un'imbarcazione dalle coste dell'Africa equatoriale a quelle del Brasile, non sia da escludere a priori. Del resto al francese Bombard, riuscì la traversata dell'Atlantico su un piccolo gommone, senza viveri né acqua mangiando quanto pescava, e bevendo la rugiada raccolta nella notte; portato dalle correnti costanti, dall'Africa arrivò fino all'America, scrivendo poi un libro, su quella folle avventura. Impresa ripetuta successivamente, da Thor Heyerdhal, con una zattera…. in fin dei conti le navi da trasporto fenicie, le gauloi, erano lunghe dai 20 ai 30 metri e larghe dai sei ai nove metri e se proprio i Fenici fossero arrivati in America prima di Colombo ?!?!

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ciao,

ipotesi suggestiva.

Grandi navigatori, i Fenici avrebbero potuto tentare, ma come la mettiamo con le colonne d'Ercole?

Immagino si parli del terzo secolo A.C. e bisogna vedere come consideravano la Terra. Se anche per loro era una torta, difficilmente si sarebbero spinti volontariamente a Ovest. Più plausibile una navigazione costiera attorno all'Africa, con fortunale che dirotta le navi verso il Brasile.

Ormai è sempre più diffusa la convinzione che Colombo non è stato il primo europeo a mettere piede nel Nuovo Mondo, ma è stato il primo a tornare indietro, o comunque a renderlo noto.

Puoi dirci il titolo del libro?

:rolleyes:

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ciao,

ipotesi suggestiva.

Grandi navigatori, i Fenici avrebbero potuto tentare, ma come la mettiamo con le colonne d'Ercole?

Immagino si parli del terzo secolo A.C. e bisogna vedere come consideravano la Terra. Se anche per loro era una torta, difficilmente si sarebbero spinti volontariamente a Ovest. Più plausibile una navigazione costiera attorno all'Africa, con fortunale che dirotta le navi verso il Brasile.

Ormai è sempre più diffusa la convinzione che Colombo non è stato il primo europeo a mettere piede nel Nuovo Mondo, ma è stato il primo a tornare indietro, o comunque a renderlo noto.

Puoi dirci il titolo del libro?

:rolleyes:

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Ciao Bavastro :)

in effetti l'ipotesi è molto suggestiva ed almeno in via teorica abbastanza possibile.

Intorno al XII secolo a.C. i Fenici oltrepassarono lo stretto di Gibilterra fondando le città di Gades (Cadice) e Utica. Oltre alla penisola iberica si spinsero però verso sud sulla sponda atlantica africana, sicuramente esistevano mappe fenicie sulle rotte marittime forse segretate per ostacolare i concorrenti ! In questo ambito si pone l’ impresa del cartaginese Imilcone il quale, sembrerebbe aver compiuto una spedizione di quattro mesi lungo le coste atlantiche europee culminante con l’approdo sulle coste della Bretagna e delle isole Britanniche (intorno al 570 a.C.).

Il titolo del libro che mi ha ispirato il post è "I serpenti di Melquart" di Folco Quilici, una letturina leggera e piacevole, senza troppe pretese !! Ciao :)

denario

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Purtroppo, nel caso della presente iscrizione, mancando l'originale non c'è secondo me una ragionevole certezza...

giampy

313496[/snapback]

Infatti e se saltasse fuori l'originale sarebbe una rivoluzione storica ed archeologica non indifferente............ con risvolti politici non secondari !! :)

denario

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