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IGNORED

[Identificata] Romana Contromarcata


Silla

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Premetto che dico romana perchè era tra un lotto di uncleaned romane prese su ebay quindi potrebbe anche essere qualsiasi altra cosa..
La foto non è ottima quindi cerco di darvi indicazioni : in rame patina verde , diametro 22 mm. sul dritto inciso in un rettangolo ci sono una T poi DOT C Dot forse R ? oppure T I Dot C Dot R ?
Sul rovescio sembra non esserci nulla o non rimane nulla .
Sapete darmi indicazioni ??

[attachment=3900:attachment]
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Mi sembra una contromarca TI.CA. = Tiberius Caesar Augustus
Non mi stupisce che tu non riesca a leggere niente; generalmente si ritrova su esemplari consunti, spesso veri e propri tondelli lisci, a tal punto che si e' arrivati a ipotizzare che non si tratti di monete contromarcate, ma di tondelli creati di proposito lisci per veicolare la contromarca. Cfr. Martini "Monete romane imperiali contromarcate della Moesia"

Luigi
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Grazie Tacrolimus ... scusate l'ignoranza , ma le contromarche a cosa servivano ? ho visto parecchie monete in foto con sigle postume e cosa intendi per veicolare la contromarca...io posseggo un paio di repubblicane punzonate ma sembra più per saggiore il metallo , la contromarca non aveva lo stesso utilizzo vero ??
Grazie ancora
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[quote name='Giovenaledavetralla' date='07 maggio 2005, 18:02']Io ne avevo una contromarcata ma si vedeva bene.
[right][post="31962"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Io mi riferivo solo al tipo di contromarca TI CA.

Luigi
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[quote name='Silla' date='07 maggio 2005, 19:57']Grazie Tacrolimus ... scusate l'ignoranza , ma le contromarche a cosa servivano ? ho visto parecchie monete in foto con sigle postume e cosa intendi per veicolare la contromarca...io posseggo un paio di repubblicane punzonate ma sembra più per saggiore il metallo , la contromarca non aveva lo stesso utilizzo vero ??
Grazie ancora
[right][post="31987"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Inizio dalla fine; brevemente, le contromarche imperiali ed i contrassegni repubblicani hanno scopi diversi.

Nel caso delle monete in argento repubblicane probabilmente dovevano servire a saggiare il metallo (incidendolo in profondità) o a "firmare" il pezzo come buono (ad esempio per il peso). Erano prodotte da privati. Spesso le forme sono irriconoscibili (una sorta di firma segreta). Gnecchi ne elenca diverse centinaia.

In epoca imperiale la contromarca viene usata dall'autorità ufficiale a vari scopi. Ritariffare una moneta svilita, estenderne l'area di circolazione, convalidare emissioni di imperatori precedenti, come propaganda politica, etc. Le forme sono molto chiare e ben precise, NCAPR, AVG, IMP TICAE, e moltissime altre.

Nel caso della tua contromarca TICA, l'evidenza è che essa compare frequentemente su pezzi molto consumati, spesso irriconoscibili. Qualche studioso ha ipotizzato che la moneta originaria non fosse stata di fatto coniata ma la contromarca era apposta su un tondello vergine. Il fatto stesso di poter leggere TI CA era la garanzia l'autorità imperiale garantiva che la moneta potesse essere usata per transazioni economiche (ed infatti sono note anche imitazioni barbariche del tipo II CA). Il tondello in questo caso non è mai stata una moneta vera, ma serviva solo come supporto alla contromarca. E' solo una ipotesi. E si riferisce solo a questo tipo di contromarca.

Luigi
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Aggiungo a quanto già esaurientemente espresso da Tacrolimus che, poichè la moneta romana, contrariamente da quanto avviene oggi (ad esempio con le banconote), aveva un valore basato sul contenuto intrinseco del metallo più che del valore espresso sopra (valore quasi mai esplicitamente indicato), difficilmente andava fuori corso. Questo avveniva esclusivamente quando l'imperatore uscente veniva condannato alla Dannazione della Memoria e allora le sue monete venivano sfreggiate oppure contromarcate dall'imperatore entrante per riabilitarne la circolazione (vedi ad esempio alcune monete di Caligola contromarcate da Claudio). Oppure in seguito ad importanti riforme monetarie che determinavano importanti modifiche metrologiche della monetazione (generalmente erano sostanzialmente riduzioni di peso della nuova moneta rispetto alla vecchia) che spesso portavano anche al ritiro dalla circolazione delle vecchie monete per essere fuse e quindi reimpiegate (vedi le monete di restituzione di Traiano coniate per ricordare i fasti di Roma illustrati sui denari repubblicani ritirati e destinati alla fusione).
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