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Inviato

In una interessante e ben scritta biografia di Giuseppe Mazzini che sto leggendo in questi giorni si dice che, nel periodo in cui era Triumviro della Repubblica Romana del 1849, Mazzini viveva modestamente, alloggiando presso Via del Corso e mangiando in una trattoria da poco dove, cito testualmente, "un pasto non gli costava mai più di quaranta soldi". La Repubblica gli passava uno stipendio mensile di 150 scudi, che egli non spendeva mai interamente.

Ora visto che all'epoca a Roma si contava in scudi e baiocchi (in accordo con il dato sullo stipendio), mentre i "soldi" fanno riferimento alla lira come unità di conto, come va interpretata secondo voi la frase citata?

Il libro in questione è "Mazzini una vita per un sogno" di Bruno Gatta, edizioni Guida, Napoli 2002.

Ciao, P. :)


Inviato (modificato)

Cito dal D'Incerti pag. 22: "l'unità di conto variava notevolmente nei quattro principali centri dello Stato: Roma, Bologna, Ferrara, Ancona. A Roma si contava secondo lo Scudo Romano, diviso in 10 paoli o giuli, ognuno dei quali era ripartito in 10 baiocchi. [...]. A Bologna l'unità di conto era la Lira, di 20 soldi o bolognini o baiocchi; il soldo valeva 12 denari. La lira equivaleva a 1/5 di scudo romano; si usava quindi contare anche in scudi di 5 lire, divisi in 10 paoli o in 100 soldi o bolognini o baiocchi; [...]. A Ferrara l'unità di conto era la Lira, di 20 soldi o 240 denari, la quale si divideva pure in 2 giuli o paoli. [...]. In Ancona si contava a Scudi di 20 soldi di scudo, o di 240 denari di scudo; [...]."

Quindi, il conteggio dello stipendio (150 scudi) è conteggiato con l'unità di conto di Roma, mentre il pranzo (40 soldi) è conteggiato sull'unità di conto o di Bologna o di Ferrara o di Ancona.

Ciao

Michele

Modificato da ZuoloNomisma

Supporter
Inviato

I sistemi di Roma ,Bologna e Ferrara,pur con qualche differenza non erano proprio dissimili.Lo scudo romano valeva 100 baiocchi,le 5 lire pontificie,100 soldi.La parola "soldo"era preesistente alla riforma del 1866,anche se,ufficialmente,non esisteva una moneta con questo nome (qualcosa del genere avveniva con la "lira",che esisteva da secoli,anche se le monete con questo nome sono molto piu'recenti).Il ruolo del doppio giulio fu,sostanzialmente,preso dal 20 baiocchi e,poi,dalla lira (20 soldi),anche se il peso di quest'ultima era inferiore.Essendo di Roma,posso dirti che i miei nonni denominavano comunemente "soldo"le monete da 5 centesimi,fino a quando hanno circolato.Per questo,posso testimoniare la persistenza di questa denominazione,nel linguaggio comune,per le monete di quel valore.Propendo per una sostanziale (approssimata) equivalenza Baiocco/soldo,quattrino/centesimo in quel periodo storico.Per cui:40 soldi=40 baiocchi=4 giulii=2 lire.Ricordo che un detto romano recitava:"a dispetto der diavolo,dieci fojette un pavolo".Era la scritta che compariva sulle osterie (fraschette) o sulle botti dei carrettieri "a vino"fino alla meta' dell'800(prima della malattia delle viti).La foglietta corrispondeva a mezzo litro di vino.Un paolo (giulio)=mezza lira romana e ,a seguire,10 baiocchi e,poi,10 soldi.

Nota storico-economica:il vino,a Roma,era venduto a prezzi irrisori fino al flagello della filossera (la peste della vite),che distrusse gran parte dei vigneti europei alla meta',circa dell'800,dopodiche' aumento di 2-3 baiocchi a foglietta.ciao,spero di non aver tratto conclusioni azzardate.Roberto


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