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IGNORED

electrum


cancun175

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Molti venditori, specialmente stranieri, per aurei o solidi aggiungono <o electrum>. Che cosa significa? Ho tentato una ricerca sul sito. Inutilmente. La parola più vicina mi sembra <elettrolisi>, che conduce al concetto di <placcato>. I romani placcavano monete d'oro? E in quali circostanze? Erano simili alle suberate?

Grazie

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Grazie a Minerva e a Rcamil. Se avessi semplicemente tradotto electrum in elettro avrei fatto da solo. Ma ho cercato electrum e poi mi sono impantanato in elettrolisi...

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Forse non tutti sanno che le primissime monete coniate (Asia MInore fine VIII secolo/ inizio VII secolo avanti Cristo) erano battute in lega naturale di elettro, proveniente dai fiumi della regione.

Mi domando se non valga la pena di evidenziare in una sezione apposita del Forum delle brevi schede didattiche, che d'altronde sono sicuro sono gia' contenute in Lamonetapedia - o forse anche nei cataloghi - disponibili sul Forum, in modo da rendere piu' visibili delle informazioni elementari di base, ma assolutamente importanti e formative a chi si avvicina per la prima volta alla numismatica e alla sua storia.

Mettendo a disposizione, in questo modo, di tutti gli utenti uno strumento sicuramente utile per potersi impadronire delle nozioni basilari di questa disciplina.

numa numa

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Forse non tutti sanno che le primissime monete coniate (Asia MInore fine VIII secolo/ inizio VII secolo avanti Cristo) erano battute in lega naturale di elettro, proveniente dai fiumi della regione.

numa numa

la leggenda vuole che fu Creso re della Lidia a coniare le prime monete in elettro.

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Se non vado errato già Aliatte II (padre di Creso) coniava monete in elettro. Mentre Creso coniò in oro ed argento separando i due metalli per evidenti motivi, due monete in elettro dello stesso peso non avevano la stessa quantità d'oro...

06272q00.jpg

Alyattes, 610-561 v. Chr.

El-1/3 Stater, 610/561 v. Chr., Sardeis; 4.72 g. Löwenkopf r.//Incusum. SNG v. Aulock 2868; Waggoner, Rosen Coll. 656; Weidauer 89. Prüfpunzen auf dem Rand, sehr schön

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...66&Lot=6272

Modificato da fra crasellame
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Se non vado errato già Aliatte II (padre di Creso) coniava monete in elettro. Mentre Creso coniò in oro ed argento separando i due metalli per evidenti motivi, due monete in elettro dello stesso peso non avevano la stessa quantità d'oro...

06272q00.jpg

Alyattes, 610-561 v. Chr.

El-1/3 Stater, 610/561 v. Chr., Sardeis; 4.72 g. Löwenkopf r.//Incusum. SNG v. Aulock 2868; Waggoner, Rosen Coll. 656; Weidauer 89. Prüfpunzen auf dem Rand, sehr schön

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...66&Lot=6272

Certamente Creso (560-546aC) non e' di sicuro il primo re a coniare moneta. Ne' lo fu il padre Alyattes.

Guardate questi esemplari, risalgono almeno a 80-100 anni prima.

E guardate soprattutto che vigoria di incisioni, raramente ritroveremo tanta forza espressiva nelle coniazioni successive..

numa numa

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Mi domando se non valga la pena di evidenziare in una sezione apposita del Forum delle brevi schede didattiche, che d'altronde sono sicuro sono gia' contenute in Lamonetapedia - o forse anche nei cataloghi - disponibili sul Forum, in modo da rendere piu' visibili delle informazioni elementari di base, ma assolutamente importanti e formative a chi si avvicina per la prima volta alla numismatica e alla sua storia.

Mettendo a disposizione, in questo modo, di tutti gli utenti uno strumento sicuramente utile per potersi impadronire delle nozioni basilari di questa disciplina.

Credo che sia una buona idea. Felice, per questo, anche di passare per ciò che sono. Ignorante.

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Le prime monete si pensa possano risalire ai tempi di re Gige, ma probabilmente non fu l'autorità emittente a coniarle , potrebbe essere stato qualche mercante importante ormai stanco di dover pesare il metallo ad ogni transazione o forse il funzionario di un templio ch voleva quantificare la quantità di metallo presente nel tesoro.

Quella che si reputa una delle prime monete è un globulo d'elettro dal peso di ca 10 grammi ( conosciuto in cinque esemplari se non erro) con un cervo pascente sul dritto e la leggenda PHAENOS EMI SEMA, "Sono il segno di Fanete" in cui il termine segno viene interpretato come sigillo che Fanete imprimeva sul metallo per garantirne il peso.

Non si sa chi fosse Fanete, forse come detto un commerciante, forse un sacerdote o forse un addetto al peso dei metalli di Alicarnasso.

per ulteriori info http://manuali.lamoneta.it/NascitaMoneta/4prime.htm

lele

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Le monete globulari di elettro senza segni di identificazione, se non il rovescio incuso, oppure le monete globulari con una superficie striata (vedi allegato) sono, ad oggi, ritenute le prime emissioni di carattere propriamente monetale conosciute. Per essere considerate monete a tutti gli effetti esse devono avere :

1. peso predeterminato (cosi che chi le riceve in pagamento non deve sottoporle a verifiche ponderali ogni volta che avviene una transazione)

2. lega metallica (generalmente elettro - lega naturale di oro e argento - almeno per le prime emissioni monetali)

3. segno distintivo dell'autorita' emittente :

le primissime monete mostrano un lato completamente liscio e il rovescio incuso (il primo atto della

coniazione)

le monete successive mostrano il "diritto" striato (vedi esempio allegato) e il rovescio incuso

le monete ancora successive mostrano un simbolo, generalmente associato alla citta'/regione

emittente (es. la foca per Phocaea), spesso un animale (grifone, cervo, leone, testa di cavallo,

leonessa, ape, testa di sileno, sfinge, montone, caprone, toro, leoni affrontati, foca, etc.), a volte

un motivo geometrico

La data cui si fanno risalire le primissime emissioni e'; oggetto di continuo dibattito, oggi si propende per una datazione al piu' presto attorno alla seconda meta' del VII secolo (dal 650 aC in poi) sulla base del ritrovamento piu' importante di monete in elettro primitive rinvenuto nelle fondamenta del tempio Artemision di Efeso. La datazione dello strato in cui sono state ritrovate le monete e' pero' molto dibattuta tra gli studiosi e recentemente datazioni piu' tarde, al 590aC, sono state proposte.

La datazione delle primissime monete conosciute e' ancora uno dei temi piu' affascinanti (e difficili) attualmente discussi dagli studiosi, anche se, in mancanza di nuove evidenze archeologiche difficilmente si potranno fare molti progressi, mentre purtroppo i numerosi ritrovamenti clandestini di monete in elettro che arrivano puntualmnete sul mercato sfuggono ad un'indagine seria e scientifica che potrebbe altrimenti fare molti passi avanti nella definizione di tale fondamentale questione.

numa numa

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Segnalo anche queswto statere in elettro di Focea, nella Ionia, che mostra di quale finezza d'incisione e vigoria della rappresentazione si era gia' capaci agli albori della produzione monetale quasi 2600 anni fa!

numa numa

post-4253-1222847872_thumb.jpg

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  • 2 anni dopo...

Forse non tutti sanno che le primissime monete coniate (Asia MInore fine VIII secolo/ inizio VII secolo avanti Cristo) erano battute in lega naturale di elettro, proveniente dai fiumi della regione.

numa numa

Sicuro che fosse elettro naturale senza aggiunta di un po' d'argento (ed altro)? :D

Ecco come appare l'elettro in natura in cristalli aggregati su del quarzo (dal vero è una roba minuscola)

post-1677-0-47472500-1294077002_thumb.jp

provenienza: Perù

Ed una pepita

post-1677-0-44590300-1294077157_thumb.jp

provenienza: San Bernardino County, California, USA

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Si scrive di lega naturale di oro e argento (elettro) in tutti i trattati di Storia della Moneta.

L'elettro postato qui sopra proviene dal Perù. Non mi pare che possa essere raffrontato al metallo che si trovava nei corsi d'acqua di Lidia,Ionia e paesi limitrofi.

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In "Naissance de la monnaie"* come in altri libri sulla nascita della moneta non è proprio così.

In natura l'elettro può avere diverse % d'oro ed argento fino ad un 74% (d'oro, ma a volte anche di più, mentre la % media per l'argento si aggira intorno al 30%); in parecchie monete d'elettro la media è del 54% d'oro, con tracce di metalli (2% di rame e tracce di piombo per la precisione) che nella lega naturale non ci sono.

Le foto postate volevano solo mostrare come si presenta in natura l'elettro. Non certo con la pretesa che siano esattamente ciò che capitava nelle sabbie del fiume Pattolo...

*: Georges Le Rider, La naissance de la monnaie: Pratiques monétaires de l'Orient ancien. Paris: Presses Universitaires de France, 2001. Pp. xviii, 286. ISBN 2-13-051467-7.

Modificato da fra crasellame
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Una sintesi della questione a pag. 92-93 del citato libro.

Oppure The Origin of Electrum Coinage di ROBERT W. WALLACE

For perhaps 50 years after the date of their introduction, coins in Lydia and Ionia were struck only from electrum-white gold, a natural alloy found notably in the Tmolos watershed, the Pactolos and Hermos rivers. The proportions of gold and silver vary significantly both in the coins and in the natural alloy. According to Hanfmann and Waldbaum, modern tests on the natural alloy establish a silver content of, approximately, 10% to 30%.(13) This is consistent with Croesus's electrum dedication at Delphi, which, based on Herodotos's figures, was 27% silver.(14) The silver content of the early electrum coins ranges, approximately, from 20% to 75%, with the great majority of coins having more than 45%silver.(15) Metallurgical analysis has established that these coins were struck, in part, from alluvial white gold.(16) Therefore, for the production of these coins the natural electrum alloy was diluted by the addition of silver.

Note:

13 See G.M.A. Hanfmann and J.C. Waldbaum, in J.A. Sanders ed., Near Eastern Archaeology in the TwentiethCentury: Essays in Honor of N. Glueck (Garden City, N.J.1970) 313-14. Two Early Bronze Age "ear plugs," found at Sardis and probably made from the natural alloy, have a variable gold content of between 82.9 and 92.4%: see Waldbaum, Metalwork from Sardis (SardisMon 8, Cambridge and London 1983) 186.

14 See F. Hultsch, Griechische und ramische Metrologie2 (Berlin 1882) 578-79 n. 4. This figure actually represents a maximum silver content. If Croesus's electrum bars contained either a tertiary alloy (such as copper or iron) or air bubbles as a result of casting, their gold content would have been somewhat higher: see infra pp. 390-91.

15 See Kraay, Archaeometry 1 (1958) 21-23, reporting the silver content of 20 early electrum coins as determined by xray fluorescent spectrometry; and also Bolin 29. Most of Bolin's figures are cited from older analyses by J. Hammer and B.V. Head, based on specific gravity. Once again (supran .14) in these estimates the ratio of gold to silver should in most cases be increased.

The two authentic coins examined by E. Pfiszthory, in Metallurgy in Numismatics (supra n. 1) 151-56, when tested by specific gravity, showed a silver content of ca. 60%. Their actual silver content was 47% and 42% (see infra pp. 390-91).

16 See Paszthory (supra n. 15) 151-53.

Oppure leggendo pagina 65 di Archeologia della moneta di Federico Barello.

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Aggiungo anche quest'articolo interessante.

McFadden, Eric J. 2002. A hoard of early multi-denominational electrum coins.

spero che il link funzioni e non contravvenga a qualche regola.

Questo un passaggio

post-1677-0-09567800-1294239046_thumb.jp

Personalmente spero di poter avere in mano qualche monetina in elettro per fare - se possibile - qualche analisi LIBS.

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Sarebbe interessante sapere che cosa raccoglievano nei fiumi, se pepite, scaglie, o polvere.

Tempo fa trovandomi nello Yukon assistetti ad una dimostrazione di lavaggio di sabbie aurifere .Trovarono qualche piccola pepita globulare ,ma soprattutto micro scaglie .

Per ridurlo alla forma globulare degli Hektè sicuramente andava fuso e poi colato in stampi. So poco di chimica, la studiai per poco all'Ist.Tecnico che era ad indirizzo mercantile e dunque si doveva sapere un poco anche di chimica. Le mie sono supposizioni.

Se guardiamo su acsearch le monete di elettro ne vedremo di tutte le colorazioni, dal giallo carico al bianco, penso per la minore o maggiore percentuale di argento.

Spero di non aver scritto stupidaggini.

Cordialmente

R

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Probabilmente pagliuzze e pepite vista l'abbondanza, sarebbe bello poterne vedere. L'unica cosa che ho trovato in rete è una foto del Pattolo oggi.

post-1677-0-47684600-1294244365_thumb.jp

Fonte: http://romeartlover.tripod.com/Sardi.html

I lidi setacciavano il limo ed i sedimenti ghiaiosi con delle pelli di pecora raccogliendo ingenti quantità del metallo prezioso, che, secondo la leggenda si sarebbe depositato dopo che re Mida si lavò nel fiume per liberarsi dal suo famoso tocco d'oro.

http://manuali.lamoneta.it/NascitaMoneta/4prime.htm

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Non so se ci siano ancora pagliuzze, forse ce ne sono di più (ma d'oro) nei nostri fiumi piemontesi che scendono dall'Appennino (ad esempio). Comunque penso che sia assolutamente proibito raccogliere anche un normale sasso. Non oso pensare alla pena....

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