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[EURO] Collezionare monete commemorative da 2 €


Diabolik73

Risposte migliori

Ciascuno degli Stati membri dell'UE che ha adottato l'euro, oltre al Principato di Monaco, alla Repubblica di San Marino e alla Città del Vaticano, può emettere ogni anno una moneta celebrativa o commemorativa da 2 €.

Queste monete hanno le medesime caratteristiche e proprietà nonché la stessa faccia comune europea dei pezzi da 2 € in circolazione, l'unico elemento di distinzione consiste nel motivo celebrativo o commemorativo raffigurato sulla faccia nazionale.

Infatti tali monete vengono solitamente emesse per commemorare anniversari di eventi storici o per porre in risalto eventi attuali di particolare importanza.

Soltanto le monete da 2 € possono essere emesse a fini celebrativi o commemorativi.

Avendo corso legale nell'intera area dell'euro, potranno essere utilizzate e dovranno essere accettate come qualsiasi altra moneta in euro.

Queste monete non devono però essere confuse con le monete commemorative (con un valore facciale superiore ai 2 €), che sono esclusivamente proposte come monete da collezione e di solito sono coniate con un metallo prezioso (oro e/o argento).

Al 2008, sono state coniate cinquantuno varianti di monete commemorative da 2 € ; sei nel 2004, otto nel 2005, sette nel 2006, venti nel 2007 (comprese le 13 versioni dell'emissione comune) e dieci nel 2008 (Italia compresa).

Quando uscì il primo 2 € greco, nel 2004, il mondo numismatico in generale, non volse a tale moneta la dovuta attenzione.

Forse, perché si pensava alle commemorative italiane da 200 lire e da 500 lire, che pur belle e interessanti, non hanno creato il motivo per una collezione a sé.

Per fare un altro esempio nemmeno i 20 scellini austriaci hanno goduto di grande considerazione.

Evidentemente, al contrario, il fatto che i 2 € abbiano potuto essere emessi, con l'accordo della Banca Centrale Europea, da ogni paese dell'Eurozona e che sia stato concesso a tali monete di avere valore liberatorio in tutta l'Unione Monetaria, ha certamente contribuito alla diffusione, quasi immediata, di tale collezione che secondo esperti nel settore numismatico, promette di diventare veramente interessante anche a livello d'investimento.

Se la stessa crea qualche problema, questo è dato dai pezzi di Vaticano, San Marino e soprattutto Principato di Monaco, i quali grazie alla convenzione con la BCE, possono coniare solo entro certi quantitativi, non superabili. Di qui le difficoltà per il collezionista.

Resta, tuttavia, valida la considerazione che si può collezionare quello che si vuole e come si vuole, anche agli effetti della spesa e che nulla succede se qualche pezzo può mancare.

Accontentiamoci di quanto abbiamo e di poter trascorrere qualche minuto in serenità, osservando bene il messaggio, che ogni moneta ci vuole trasmettere, e 2 € la collezione ci soddisferà sempre più….

Adesso sta a voi cari amici, potrete esprimere la vostra opinione su questo tipo di collezione, specificare quali sono le vostre monete commemorative preferite e quelle peggiori, proporre temi o personaggi che vorreste vengano trattati nelle prossime emissioni e soprattutto confrontare le vostre idee.

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Per utilità e un confronto visivo immediato riporto nei due file successivi tutti i 2 € commemorativi emessi dal 2004 al 2008, la fonte dei dati è principalmente il sito della BCE che “dovrebbe” essere il più attendibile.

Monete celebrative o commemorative da €2: anno 2004 - 2005 - 2006

2_euro_comm._2004_2005_2006.doc

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Se la stessa crea qualche problema, questo è dato dai pezzi di Vaticano, San Marino e soprattutto Principato di Monaco, i quali grazie alla convenzione con la BCE, possono coniare solo entro certi quantitativi, non superabili.

Ma la quota è stabilita da una convenzione con la BCE o dalle convenzioni precedenti con Italia e Francia? Mi spiego meglio: a quanto mi risulta il quantitativo di monete coniabili da RSM e SCV viene detratt da quello asegnato all'Italia. Quindi mi chiedo: la tiratura di queste monete è stabilita dall'UE od in base a convenzioni fra l'Italia ed i due paesi?

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Quando uscì il primo 2 € greco, nel 2004, il mondo numismatico in generale, non volse a tale moneta la dovuta attenzione.

Forse, perché si pensava alle commemorative italiane da 200 lire e da 500 lire, che pur belle e interessanti, non hanno creato il motivo per una collezione a sé.

Per fare un altro esempio nemmeno i 20 scellini austriaci hanno goduto di grande considerazione.

Evidentemente, al contrario, il fatto che i 2 € abbiano potuto essere emessi, con l’accordo della Banca Centrale Europea, da ogni paese dell’Eurozona e che sia stato concesso a tali monete di avere valore liberatorio in tutta l’Unione Monetaria, ha certamente contribuito alla diffusione, quasi immediata, di tale collezione che secondo esperti nel settore numismatico, promette di diventare veramente interessante anche a livello d’investimento.

Uhmm... non la metterei proprio così. Ho vissuto in pieno l'eurofollia dei primi anni e posso dare la mia testimonianza diretta: nel 2004 eravamo ancora in piena euromania e l'emissione del primo 2 Euro commemorativo non sfuggì a questa logica, quindi grandissima attesa e velocissima tesaurizzazione da parte di chi poteva. Ricordo che pure io mi acquistai un rotolino da un amico greco, che usai per i miei scambi, e conservo tutt'ora gli ultimi superstiti di tale rotolo. Qualcuno addirittura mise in giro la voce che la moneta si sarebbe rivelata rarissima e in futuro introvabile, nonostante la massiccia tiratura rendesse la cosa altamente improbabile, ma si sa, ai tempi qualsiasi cosa poteva passare per vera. Fatto sta che so per certo che alcuni greci, al momento opportuno, si recarono in banca portandosi a casa, se ricordo bene il quantitativo, qualcosa come 700 rotolini... ma temo che la maggior parte di essi sia poi tornata in circolazione :D

Certo, all'epoca non si poteva immaginare non tanto che quelle dei 2€ diventasse una collezione a se stante, quanto che il resto dell'Euro collezionismo avesse un crollo quasi verticale. Quella dei 2€ è stata l'unica collezione che ha continuato a tirare, ma francamente parlare di rivalutazioni future (parlo di rivalutazioni entro un lasso di tempo che la maggior parte di noi potrà vedere) mi pare eccessivo, in quanto le uniche monete rare sono già quotate a cifre a mio parere assurde, mentre le restanti sono state quasi tutte tirate in quantitativi davvero esagerati.

Per il futuro è difficile dire cosa possa riservare il mercato: la collezione può rimanere interessante, ma dovrebbe rimanere limitata nel numero delle emissioni annuali (che invece mi pare sia in costante aumento, anche perchè giocoforza pure i nuovi stati dell'Eurozona vogliono emettere il loro commemorativo) nonchè nella presenza di pezzi chiave. Voglio dire: esemplari come il 2€ Grace Kelly in una collezione "popolare" come quella degli Euro commemorativi devono rappresentare un'eccezione, non la regola. Se staterelli come Monaco o similari dovessero prendere l'abitudine ad emettere pezzi del genere con tirature irrisorie e prezzi inversamente proporzionali, beh, temo che il bel gioco durerebbe davvero molto poco.

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Se la stessa crea qualche problema, questo è dato dai pezzi di Vaticano, San Marino e soprattutto Principato di Monaco, i quali grazie alla convenzione con la BCE, possono coniare solo entro certi quantitativi, non superabili.

Ma la quota è stabilita da una convenzione con la BCE o dalle convenzioni precedenti con Italia e Francia? Mi spiego meglio: a quanto mi risulta il quantitativo di monete coniabili da RSM e SCV viene detratt da quello asegnato all'Italia. Quindi mi chiedo: la tiratura di queste monete è stabilita dall'UE od in base a convenzioni fra l'Italia ed i due paesi?

Convenzione monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e per esso la Santa Sede e la Repubblica Italiana, per conto della Comunità Europea

Lo Stato della Città del Vaticano, rappresentato dalla Santa Sede ai sensi dell’articolo 3 del Trattato del Laterano e la Repubblica Italiana, per conto della Comunità Europea,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 111,

vista la decisione del Consiglio del 31 dicembre 1998 sulla posizione della Comunità europea in relazione ad un accordo sulle relazioni monetarie con la Città del Vaticano,

(1) considerando i principi stabiliti negli accordi esistenti tra lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica Italiana e in particolare nel Trattato fra la Santa Sede e l’Italia del 11febbraio 1929 e sue modificazioni:

(2) considerando le disposizioni delle convenzioni monetarie bilaterali e, da ultimo, della Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991;

(3) considerando che in base al regolamento del Consiglio (CE) n. 974/98 del 3 maggio 1998 l’euro sostituisce dal 1° gennaio 1999, al tasso di conversione fisso, la moneta di ciascuno Stato partecipante alla terza fase dell’Unione economica e monetaria;

(4) considerando che il Consiglio dell’Unione europea, riunito nella composizione dei Capi di Stato o di governo, con la propria decisione del 3 maggio 1998, ha stabilito che l’Italia è uno degli Stati membri della Comunità europea che adotta l’euro;

(5) considerando che dal 1° gennaio 1999 la Comunità europea è competente per le materie monetarie relative agli Stati membri che adottano l’euro:

(6) considerando che con la dichiarazione n. 6 allegata all’atto finale del trattato sull’Unione europea la Comunità si è impegnata a facilitare la rinegoziazione degli attuali accordi con lo Stato della Città del Vaticano che risultasse necessaria a seguito dell’introduzione della moneta unica;

(7) considerando che l’introduzione dell’euro rende necessaria la rinegoziazione della vigente Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991;

(8) considerando che il Consiglio ha determinato, con la decisione del 31 dicembre 1998, le modalità per la negoziazione e la conclusione dell’accordo concernente le relazioni monetarie con lo Stato della Città del Vaticano;

(9) considerando che tale decisione ha stabilito che la Repubblica Italiana conduce i negoziati con lo Stato della Città del Vaticano in nome della Comunità europea, che la Commissione è associata a pieno titolo ai negoziati e che la Banca Centrale Europea è associata a pieno titolo ai negoziati nell’ambito delle sue competenze;

(10) considerando che la stessa decisione ha previsto, tra i principi su cui è basata la posizione della Comunità nei negoziati, che lo Stato della Città del Vaticano si impegni a non emettere banconote, monete o sostituti monetari di qualsiasi tipo, se non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di dette emissioni e che ciò non pregiudica il diritto dello Stato Città del Vaticano di emettere monete da collezione:

(11) considerando che l’emissione delle monete da collezione in euro da parte dello Stato della Città del Vaticano è effettuata in linea con gli orientamenti previsti per le monete da collezione emesse dagli Stati membri della Comunità europea che prevedono, in particolare, il divieto di emissione di monete da collezione in euro sino al 1° gennaio 2002 e l’adozione di caratteristiche tecniche, caratteristiche artistiche e tagli che consentano di differenziare tali monete da quelle destinate alla circolazione;

(12) considerando che il Consiglio ha determinato con la decisione del 31 dicembre 1998 che gli enti finanziari aventi sede nella Città del Vaticano possono avere accesso ai sistemi di pagamento dell’area euro alle condizioni determinate con il consenso della Banca Centrale Europea;

(13) considerando che appare opportuno garantire tale accesso per il tramite dei sistemi di pagamento italiani, visti gli stretti legami tra l’Italia e la Città del Vaticano;

hanno convenuto quanto segue:

1. Lo Stato della Città del Vaticano ha il diritto di utilizzare dal 1° gennaio 1999 l’euro come propria moneta ufficiale, in conformità con il regolamento (CE) n. 1103/97 e il regolamento (CE) n. 974/98.

Lo Stato della Città del Vaticano conferisce, a decorrere dal 1° gennaio 2002, corso legale alle banconote e alle monete in euro.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna a rendere applicabili sul suo territorio le norme comunitarie riguardanti le banconote e le monete in euro e a seguire lo stesso calendario previsto dalla Repubblica Italiana per l’introduzione delle banconote e monete in euro.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna altresì ad effettuare il ritiro delle proprie monete in lire seguendo lo stesso calendario della Repubblica Italiana.

2. Lo Stato della Città del Vaticano non emette banconote monete o sostituti monetari di qualsiasi tipo se non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di tali emissioni. Le condizioni per l’emissione di un contingente limitato di monete in euro, a decorrere dal 1° gennaio 2002. e in lire, sino al 31 dicembre 2001, sono previste dalla presente Convenzione negli articoli seguenti.

3. Lo Stato della Città del Vaticano può emettere dal l° gennaio 2002 monete in euro per il valore nominale massimo annuo di 670 mila euro.

Le monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano sono identiche alle monete in euro emesse dagli Stati membri della Comunità europea, che hanno adottato l’euro, per quanto concerne il valore nominale, il corso legale, le caratteristiche tecniche, le caratteristiche artistiche della faccia comune e le caratteristiche artistiche comuni della faccia nazionale.

Le caratteristiche artistiche della faccia nazionale sono preventivamente comunicate dallo Stato della Città del Vaticano alle competenti autorità comunitarie.

4. Il valore nominale annuo delle monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano si aggiunge al volume di monete emesse dalla Repubblica Italiana ai fini dell’approvazione da parte della Banca Centrale Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla Repubblica Italiana, ai sensi dell’articolo 106, paragrafo 2, del Trattato che istituisce la Comunità europea.

Lo Stato della Città del Vaticano comunica ogni anno alla Repubblica Italiana, entro e non oltre il 1° settembre, il valore nominale delle monete in euro che prevede di emettere nel corso dell’anno successivo.

5. La presente Convenzione non pregiudica il diritto dello Stato della Città Vaticano di coniare monete da collezione. Nel caso di emissione di monete da collezione in euro, queste devono rientrare nel limite del valore nominale annuo previsto dall’articolo 3.

Le monete da collezione emesse dallo Stato della Città del Vaticano non hanno corso legale nella Comunità europea.

6. Il Governo italiano mette a disposizione dello Stato della Città del Vaticano l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la coniazione delle monete vaticane e delle medaglie pontificie.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna a servirsi esclusivamente l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la coniazione delle sue monete, finché è in vigore la presente Convenzione.

7. In Sede Vacante, nell’anno nel quale si è verificata la vacanza, lo Stato della Città del Vaticano può coniare monete, in aggiunta al limite massimo stabilito nell’articolo 3, per l’importo di 201 mila euro.

In ciascun Anno Santo giubilare lo Stato della Città del Vaticano può del pari coniare monete, in aggiunta al limite massimo stabilito nell’articolo 3, per l’importo di 201 mila euro.

Nell’anno di apertura di un Concilio Ecumenico lo Stato della Città del Vaticano potrà altresì coniare monete, in aggiunta al limite massimo stabilito nell’articolo 3, per l’importo di 201 mila euro.

8. Lo Stato della Città del Vaticano non può emettere monete in euro prima del 1° gennaio 2002.

Lo Stato della Città del Vaticano può emettere monete in lire sino al 31 dicembre 2001. Per tali emissioni in lire si applicano le seguenti disposizioni:

- le monete in lire, nei valori che lo Stato della Città del Vaticano intenda coniare, sono identiche a quelle italiane per quanto concerne il metallo, la composizione chimica, il valore nominale, le dimensioni ed il valore intrinseco dei singoli pezzi;

- le monete vaticane e le monete italiane hanno, rispettivamente, nel territorio italiano e nella Città del Vaticano, identico corso legale e potere liberatorio nei rapporti tra i privati e in quelli con le pubbliche casse;

- lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica Italiana hanno la facoltà di domandare il cambio, in valuta italiana, delle monete vaticane, che accumulassero nelle casse dello Stato italiano;

- la coniazione delle monete d’oro può essere fatta per valore illimitato; tali monete hanno corso legale soltanto nel territorio dello Stato della Città del Vaticano; il valore nominale delle monete coniate diverse dall’oro non può eccedere ogni anno la somma complessiva di un miliardo di lire italiane e, comunque, per un quantitativo non superiore a cento milioni di pezzi;

- in Sede Vacante, nell’anno nel quale si è verificata la vacanza, in ciascun Anno Santo giubilare e nell’anno di apertura di un Concilio Ecumenico, lo Stato della Città del Vaticano può coniare monete in aggiunta al limite massimo stabilito nel trattino precedente, per l’importo di trecento milioni di lire italiane e per non oltre trenta milioni di pezzi;

- il valore nominale annuo delle monete in lire emesse dallo Stato della Città del Vaticano si aggiunge al volume di monete emesse dalla Repubblica Italiana ai fini dell’approvazione da parte della Banca Centrale Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla Repubblica Italiana, ai sensi dell’articolo 106, paragrafo 2, del Trattato che istituisce la Comunità europea.

9. Lo Stato della Città del Vaticano collabora strettamente con la Comunità europea nella lotta contro la contraffazione delle banconote e delle monete in euro e per reprimere e punire le eventuali falsificazioni delle monete e delle banconote in euro che si perpetrassero nel suo territorio.

10. Agli enti finanziari aventi sede nella Città del Vaticano può essere concesso l’accesso ai sistemi di pagamento dell’area euro sulla base di termini e condizioni appositamente determinati dalla Banca d’Italia con il consenso della Banca Centrale Europea.

11. Al momento dell’entrata in vigore della presente Convenzione le Parti intendono estinta la Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991.

12. La presente Convenzione entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla data in cui le Parti si sono notificate reciprocamente l’avvenuto espletamento delle loro procedure di ratifica, di conclusione o di adozione, secondo le norme applicabili a ciascuna Parte.

I competenti organi finanziari della Repubblica Italiana e dello Stato Città del Vaticano provvederanno, di comune accordo e con procedura amministrativa, alla revisione biennale degli importi previsti all’articolo 3 e articolo 7 sulla base dell’indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo nei due anni precedenti. La prima rivalutazione ha luogo a decorrere al 1° gennaio 2004.

Ciascuna Parte e gli organismi che partecipano alla procedura che porta alla conclusione della presente Convenzione possono chiedere un riesame delle disposizioni della Convenzione stessa. Nel caso in cui, a seguito del riesame, risulti opportuno modificare le disposizioni della presente Convenzione, si applicano le procedure e il diritto comunitario vigente.

Ciascuna Parte può denunciare la presente Convenzione con un preavviso di un anno.

Fatta a Roma, in duplice originale, in lingua italiana, il ventinove dicembre duemila.

Per lo Stato della Città del Vaticano e per esso la Santa Sede

Jean-Luis Tauran

Per il Governo della Repubblica Italiana, per conto della Comunità Europea

Lamberto Dini

Firma: 29 dicembre 2000.

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Grazie 1000 per le informazioni. Provo a riassumere, per chi non volesse leggere tutta la convenzione (peraltro interessante, secondo me).

La BCE delega all'Italia la stipula di una convenzione con lo SCV, in base alla quale viene stabilito il quantitativo di monete coniabili (a cura della zecca italiana) e che si somma al quantitativo coniato direttamente dalla repubblica italiana, ai fini del "cumulo" complessivo, per l'Italia, concordato con la BCE stessa.

Modificato da luke_idk
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Questa è una collezione che amo particolarmente e che sto piano piano portando avanti...in particolare i miei pezzi preferiti sono il discobolo delle olimpiadi 2004 (lo considero la mia numero uno :rolleyes: ) e tutte le italiane. Inoltre mi piacciono tantissimo quelle finlandesi anche se non le possiedo ancora tutte; spero di poterle avere al più presto... ;)

Ringrazio Diabolik73 per tutte le graditissime informazioni e per i files che ha postato!

Avevo intenzione di fare una cosa simile ma mi hai preceduto! :P Hai fatto cmq un ottimo lavoro! :)

Saluti,

Angus McDuck

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Grazie 1000 per le informazioni. Provo a riassumere, per chi non volesse leggere tutta la convenzione (peraltro interessante, secondo me).

La BCE delega all'Italia la stipula di una convenzione con lo SCV, in base alla quale viene stabilito il quantitativo di monete coniabili (a cura della zecca italiana) e che si somma al quantitativo coniato direttamente dalla repubblica italiana, ai fini del "cumulo" complessivo, per l'Italia, concordato con la BCE stessa.

Grazie del riassunto luke !

Ti devo un quarto d'ora abbondante della mia vita ! :D

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Questa è una collezione che amo particolarmente e che sto piano piano portando avanti...in particolare i miei pezzi preferiti sono il discobolo delle olimpiadi 2004 (lo considero la mia numero uno :rolleyes: ) e tutte le italiane. Inoltre mi piacciono tantissimo quelle finlandesi anche se non le possiedo ancora tutte; spero di poterle avere al più presto... ;)

Ringrazio Diabolik73 per tutte le graditissime informazioni e per i files che ha postato!

Avevo intenzione di fare una cosa simile ma mi hai preceduto! :P Hai fatto cmq un ottimo lavoro! :)

Saluti,

Angus McDuck

Devo dire che anch'io ho una certa predilezione per le finlandesi. Sono sempre originali e particolari, mai monotone e scontate.

Anche i nuovi entrati di Cipro mi hanno postivamente impressionato. Spero si confermino.

Malta invece mi pare troppo ovvia con la croce di Malta sulle monete da 1 e 2 Euro e lo stemma nazionale su quelle da 10, 20 e 50 cent.

Una nazione da cui mi aspetto parecchio è la Slovacchia, che sono sicuro porterà un nuovo stile nelle nostre collezioni.

L'augurio che faccio a noi tutti è che finalmente anche l'Italia sforni presto una commemorativa che diventi artisticamente da apprezzare.

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Grazie 1000 per le informazioni. Provo a riassumere, per chi non volesse leggere tutta la convenzione (peraltro interessante, secondo me).

La BCE delega all'Italia la stipula di una convenzione con lo SCV, in base alla quale viene stabilito il quantitativo di monete coniabili (a cura della zecca italiana) e che si somma al quantitativo coniato direttamente dalla repubblica italiana, ai fini del "cumulo" complessivo, per l'Italia, concordato con la BCE stessa.

Grazie del riassunto luke !

Ti devo un quarto d'ora abbondante della mia vita ! :D

Il curatore deve essere completo e preciso, gli ammazzasette come me hanno il vantaggio di potere anche parlare un tanto al chilo :lol:

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Io mi definirei un FANATICO collezionista dei 2 euro commemorativi.

Ad oggi li ho tutti tranne il 2 euro San Marino 2005 (Galilei Galilei) e la mitica Grace Kelly. Mi manca anche il 2 euro Italia 2008 che uscirà a dicembre, almeno così mi hanno detto.

Anche a me piacciono molto le finlandesi, ma trovo ottima la zecca austriaca (vedi gli argenti) per questo mi chiedo perché finora abbiano fatto solo il 2005 oltre al TdR.

Quello che mi chiedo è però: davvero dovranno passare 50-70 anni per vedere salire notevolmente le quotazioni di monete come il Finlanzia 2004, il Tdr Slovenia, o anche monete con tirature da 1milione di pezzi come le lussemburgesi o Portogallo 2008 o i castelli tedeschi 2007 e 2008 zecca Berlino?

Faccio un paragone, anche se forse sbaglierò: queste monete hanno tiratura di 1milione di pezzi e sono spendibili e quindi collezionabili in tutta Europa, cioè 300milioni di abitanti. Poi vedo la 100 lire 1955, coniata 53 anni fa in 8milioni e 600mila pezzi per (allora) 40 milioni di italiani che oggi è venduta a 900 euro in fior di conio. Mi chiedo perciò se il valore delle monete euro meno comuni varierà con la stessa proporzione con cui sono variate le monete in lire.

Domandona da un milione di dollari finale....e se tra venti anni per un qualsiasi motivo (guerra, clima, collasso del sistema finanziario mondiale di cui magari in questi mesi stiamo vedendo l'inizio) le nazioni europee decidessero di abbandonare l'euro?

Modificato da MisterSilver77
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Discorso già affrontato: impossibile paragonare due periodi completamente diversi come gli anni '50 italiani e il periodo attuale; le monete italiane di quegli anni sono molto rare (ma solo in FDC!) perchè la quasi totalità delle monete è andata (e pesantemente) in circolazione, e ben poche sono state tesaurizzate, anche perchè il collezionismo di monete attuali era molto limitato all'epoca. Adesso tutti collezionano e tutti sanno quanto valgono le cose. I commemorativi si trovano a pochissimi spiccioli sui banchi dei commercianti e sono pressoché impossibili da reperire in circolazione. Ovvio, perchè in circolazione nemmeno ci vanno, nella maggior parte dei casi. Impossibile quindi che un commemorativo possa vedere le quotazioni del FDC salire tipo 100 lire 1955, per il semplice motivo che è più difficile trovare un BB che un FDC. E se tutte le monete sono già state tesaurizzate e quasi nessuna è andata in circolazione, come può esserci quella dispersione necessaria a rendere rare monete che in partenza non lo sono?

Se poi nei prossimi anni dovessere avvenire cataclismi finanziari o bellici che portino al tracollo della nostra società, beh, credo che l'ipotetico valore della nostra Eurocollezione diventerà proprio l'ultimo dei nostri problemi (fermo restando che l'attuale crisi ha dimostrato proprio il contrario, ossia che in caso di collassi economici sarà più facile che adottino l'Euro pure le nazioni che adesso non ce l'hanno, piuttosto che quelle che ce l'hanno lo dismettano ;) ).

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Discorso già affrontato: impossibile paragonare due periodi completamente diversi come gli anni '50 italiani e il periodo attuale; le monete italiane di quegli anni sono molto rare (ma solo in FDC!) perchè la quasi totalità delle monete è andata (e pesantemente) in circolazione, e ben poche sono state tesaurizzate, anche perchè il collezionismo di monete attuali era molto limitato all'epoca. Adesso tutti collezionano e tutti sanno quanto valgono le cose. I commemorativi si trovano a pochissimi spiccioli sui banchi dei commercianti e sono pressoché impossibili da reperire in circolazione. Ovvio, perchè in circolazione nemmeno ci vanno, nella maggior parte dei casi. Impossibile quindi che un commemorativo possa vedere le quotazioni del FDC salire tipo 100 lire 1955, per il semplice motivo che è più difficile trovare un BB che un FDC. E se tutte le monete sono già state tesaurizzate e quasi nessuna è andata in circolazione, come può esserci quella dispersione necessaria a rendere rare monete che in partenza non lo sono?

Se poi nei prossimi anni dovessere avvenire cataclismi finanziari o bellici che portino al tracollo della nostra società, beh, credo che l'ipotetico valore della nostra Eurocollezione diventerà proprio l'ultimo dei nostri problemi (fermo restando che l'attuale crisi ha dimostrato proprio il contrario, ossia che in caso di collassi economici sarà più facile che adottino l'Euro pure le nazioni che adesso non ce l'hanno, piuttosto che quelle che ce l'hanno lo dismettano ;) ).

Concordo : in quel caso a goderne saranno forse i nostri nipotini. (Io comunque mi tocco...)

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Discorso già affrontato: impossibile paragonare due periodi completamente diversi come gli anni '50 italiani e il periodo attuale; le monete italiane di quegli anni sono molto rare (ma solo in FDC!) perchè la quasi totalità delle monete è andata (e pesantemente) in circolazione, e ben poche sono state tesaurizzate, anche perchè il collezionismo di monete attuali era molto limitato all'epoca. Adesso tutti collezionano e tutti sanno quanto valgono le cose. I commemorativi si trovano a pochissimi spiccioli sui banchi dei commercianti e sono pressoché impossibili da reperire in circolazione. Ovvio, perchè in circolazione nemmeno ci vanno, nella maggior parte dei casi. Impossibile quindi che un commemorativo possa vedere le quotazioni del FDC salire tipo 100 lire 1955, per il semplice motivo che è più difficile trovare un BB che un FDC. E se tutte le monete sono già state tesaurizzate e quasi nessuna è andata in circolazione, come può esserci quella dispersione necessaria a rendere rare monete che in partenza non lo sono?

Se poi nei prossimi anni dovessere avvenire cataclismi finanziari o bellici che portino al tracollo della nostra società, beh, credo che l'ipotetico valore della nostra Eurocollezione diventerà proprio l'ultimo dei nostri problemi (fermo restando che l'attuale crisi ha dimostrato proprio il contrario, ossia che in caso di collassi economici sarà più facile che adottino l'Euro pure le nazioni che adesso non ce l'hanno, piuttosto che quelle che ce l'hanno lo dismettano ;) ).

Concordo in pieno :)

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  • 1 mese dopo...
Grazie 1000 per le informazioni. Provo a riassumere, per chi non volesse leggere tutta la convenzione (peraltro interessante, secondo me).

La BCE delega all'Italia la stipula di una convenzione con lo SCV, in base alla quale viene stabilito il quantitativo di monete coniabili (a cura della zecca italiana) e che si somma al quantitativo coniato direttamente dalla repubblica italiana, ai fini del "cumulo" complessivo, per l'Italia, concordato con la BCE stessa.

E per San Marino...???...

Varrebbe lo stesso discorso...?! :unsure:

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Grazie 1000 per le informazioni. Provo a riassumere, per chi non volesse leggere tutta la convenzione (peraltro interessante, secondo me).

La BCE delega all'Italia la stipula di una convenzione con lo SCV, in base alla quale viene stabilito il quantitativo di monete coniabili (a cura della zecca italiana) e che si somma al quantitativo coniato direttamente dalla repubblica italiana, ai fini del "cumulo" complessivo, per l'Italia, concordato con la BCE stessa.

E per San Marino...???...

Varrebbe lo stesso discorso...?! :unsure:

Ciao Papillon, di seguito la convenzione.

DECRETO 8 febbraio 2001 n.19

REPUBBLICA DI SAN MARINO

Articolo Unico

Piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione monetaria tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana, per conto della Comunità europea, fatta a San Marino il 29 novembre 2000, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall’Articolo 11 della Convenzione medesima.

Dato dalla Nostra Residenza, addì 12 febbraio 2001/1700 d.F.R.

I CAPITANI REGGENTI

Gian Franco Terenzi – Enzo Colombini

IL SEGRETARIO DI STATO PER GLI AFFARI INTERNI

Francesca Michelotti

CONVENZIONE MONETARIA TRA LA REPUBBLICA DI SAN MARINO E LA REPUBBLICA ITALIANA, PER CONTO DELLA COMUNITA' EUROPEA

LA REPUBBLICA DI SAN MARINO, e LA REPUBBLICA ITALIANA, per conto della COMUNITA' EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità Europea, in particolare l'Articolo 111 (3),

vista la decisione del Consiglio del 31 dicembre 1998 sulla posizione della Comunità Europea in relazione ad un accordo sulle relazioni monetarie con la Repubblica di San Marino,

(1) considerando i principi stabiliti negli accordi esistenti tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino;

(2) considerando le disposizioni delle convenzioni monetarie bilaterali e, da ultimo, della Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino, conclusa il 21 dicembre 1991;

(3) considerando che in base al regolamento del Consiglio (CE) n. 974/98 del 3 maggio 1998 l'euro sostituisce dal 1º gennaio 1999, al tasso di conversione fisso, la moneta di ciascuno Stato partecipante alla terza fase dell’Unione economica e monetaria;

(4) considerando che il Consiglio dell'Unione Europea, riunito nella composizione dei Capi di Stato o di Governo, con la propria decisione del 3 maggio 1998, ha stabilito che l'Italia è uno degli Stati membri della Comunità Europea che adotta l'euro;

(5) considerando che dal 1º gennaio 1999 la Comunità Europea è competente per le materie monetarie relative agli Stati membri che adottano l'euro;

(6) considerando che con la dichiarazione n. 6 allegata all'atto finale del trattato sull'Unione Europea la Comunità si è impegnata a facilitare la rinegoziazione degli attuali accordi con la Repubblica di San Marino che risultasse necessaria a seguito dell'introduzione della moneta unica;

(7) considerando che l'introduzione dell'euro rende necessaria la rinegoziazione della vigente Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino, conclusa il 21 dicembre 1991;

(8) considerando che il Consiglio ha determinato, con la decisione del 31 dicembre 1998, le modalità per la negoziazione e la conclusione dell'accordo concernente le relazioni monetarie con la Repubblica di San Marino;

(9) considerando che tale decisione ha stabilito che la Repubblica Italiana conduce i negoziati con la Repubblica di San Marino in nome della Comunità Europea, che la Commissione è associata a pieno titolo ai negoziati e che la Banca Centrale Europea è associata a pieno titolo ai negoziati nell'ambito delle sue competenze;

(10) considerando che la stessa decisione ha previsto, tra i principi su cui è basata la posizione della Comunità nei negoziati, che la Repubblica di San Marino si impegni a non emettere banconote, monete o sostituti monetari di qualsiasi tipo se non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di dette emissioni e che ciò non pregiudica il diritto della Repubblica di San Marino di emettere monete in oro denominate in scudi;

(11) considerando che la Repubblica di San Marino può essere autorizzata a emettere monete da collezione in euro;

(12) considerando che il Consiglio ha determinato con la decisione del 31 dicembre 1998 che gli enti finanziari aventi sede nella Repubblica di San Marino possono avere accesso ai sistemi di pagamento dell'area euro alle condizioni determinate con il consenso della Banca Centrale Europea; considerando che appare opportuno garantire tale accesso per il tramite dei sistemi di pagamento italiani, visti gli stretti legami tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino,

HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

La Repubblica di San Marino ha il diritto di utilizzare dal 1º gennaio 1999 l’euro come propria moneta ufficiale, in conformità con il regolamento (CE) n. 1103/97 e il regolamento (CE) n.974/98.

La Repubblica di San Marino conferisce, a decorrere dal 1º gennaio 2002, corso legale alle banconote e alle monete in euro.

La Repubblica di San Marino si impegna a rendere applicabili sul suo territorio le norme comunitarie riguardanti le banconote e le monete in euro e a seguire lo stesso calendario previsto dalla Repubblica Italiana per l'introduzione delle banconote e monete in euro.

La Repubblica di San Marino si impegna altresì ad effettuare il ritiro delle proprie monete in lire seguendo lo stesso calendario della Repubblica Italiana.

Articolo 2

La Repubblica di San Marino non emette banconote, monete o sostituti monetari di qualsiasi tipo se non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di tali emissioni. Le condizioni per l'emissione di un contingente limitato di monete in euro, a decorrere dal 1º gennaio 2002, e in lire, sino al 31 dicembre 2001, sono previste dalla presente convenzione negli articoli seguenti.

Articolo 3

La Repubblica di San Marino può emettere dal 1º gennaio 2002 monete in euro per il valore nominale massimo annuo di 1.944 mila euro.

Le monete in euro emesse dalla Repubblica di San Marino sono identiche alle monete in euro emesse dagli Stati membri della Comunità Europea, che hanno adottato l'euro, per quanto concerne il valore nominale, il corso legale, le caratteristiche tecniche, le caratteristiche artistiche della faccia comune e le caratteristiche artistiche comuni della faccia nazionale.

Le caratteristiche artistiche della faccia nazionale sono preventivamente comunicate dalla Repubblica di San Marino alle competenti autorità comunitarie.

Articolo 4

Il valore nominale annuo delle monete in euro emesse dalla Repubblica di San Marino si aggiunge al volume di monete emesse dalla Repubblica Italiana ai fini dell'approvazione da parte della Banca Centrale Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla Repubblica Italiana, ai sensi dell'Articolo 106, paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità Europea.

La Repubblica di San Marino comunica ogni anno alla Repubblica Italiana, entro e non oltre il 1º settembre, il valore nominale delle monete in euro che prevede di emettere nel corso dell'anno successivo.

Articolo 5

La presente convenzione non pregiudica il diritto della Repubblica di San Marino di continuare ad emettere monete in oro denominate in scudi.

La Repubblica di San Marino può emettere monete da collezione in euro. Esse rientrano nel limite del valore nominale annuo previsto dall’articolo 3. L'emissione delle monete da collezione in euro da parte della Repubblica di San Marino è effettuata in linea con gli orientamenti previsti per le monete da collezione emesse dagli Stati membri della Comunità Europea, che prevedono, in particolare, il divieto di emissione di monete da collezione in euro sino al 1º gennaio 2002 e l'adozione di caratteristiche tecniche, caratteristiche artistiche e tagli che consentano di differenziare tali monete da quelle destinate alla circolazione.

Le monete da collezione e le monete in oro denominate in scudi emesse dalla Repubblica di San Marino non hanno corso legale nella Comunità Europea.

Articolo 6

Il Governo italiano mette a disposizione della Repubblica di San Marino l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la coniazione delle monete sammarinesi.

La Repubblica di San Marino si impegna a servirsi esclusivamente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la coniazione delle sue monete, finchè è in vigore la presente Convenzione.

Articolo 7

La Repubblica di San Marino non può emettere monete in euro prima del 1º gennaio 2002.

La Repubblica di San Marino può emettere monete in lire sino al 31 dicembre 2001. Per tali emissioni in lire si applicano le seguenti disposizioni:

- le monete in lire, nei valori che la Repubblica di San Marino intenda coniare, sono identiche a quelle italiane per quanto concerne il metallo, la composizione chimica, il valore nominale, le dimensioni ed il valore intrinseco dei singoli pezzi;

- le monete della Repubblica Italiana e le monete della Repubblica di San Marino hanno, rispettivamente, nel territorio della Repubblica Italiana e in quello della Repubblica di San Marino, identico corso legale e potere liberatorio nei rapporti tra i privati e in quelli con le pubbliche casse;

- ciascuno dei due governi ha la facoltà di domandare il cambio, in valuta italiana, delle monete sammarinesi che si accumulassero nelle casse dello Stato italiano;

- la coniazione delle monete d'oro può essere fatta per valore illimitato; tali monete hanno corso legale soltanto nel territorio della Repubblica di San Marino; il valore nominale delle monete coniate diverse dall’oro non può eccedere ogni anno la somma complessiva di 3.677.805.000 lire italiane;

- il valore nominale annuo delle monete in lire emesse dalla Repubblica di San Marino si aggiunge al volume di monete emesse dalla Repubblica Italiana ai fini dell'approvazione da Banca Centrale Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla Repubblica Italiana, ai sensi dell'Articolo 106, paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità Europea;

- ciascuno dei due Stati si impegna a reprimere e punire la falsificazione delle monete dell'altro Stato che si perpetrassero nel suo territorio.

Articolo 8

La Repubblica di San Marino collabora strettamente con la Comunità Europea nella lotta contro la contraffazione delle banconote e delle monete in euro e per reprimere e punire le eventuali falsificazioni delle monete e delle banconote in euro che si perpetrassero nel suo territorio.

Articolo 9

Agli enti finanziari aventi nella Repubblica di San Marino può essere concesso l'accesso ai sistemi di pagamento dell'area euro sulla base di termini condizioni appositamente determinati dalla Banca d'Italia con il consenso della Banca Centrale Europea.

Articolo 10

Al momento dell'entrata in vigore della presente Convenzione le Parti intendono la Convenzione monetaria tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino, conclusa il 21 dicembre 1991.

Articolo 11

La presente Convenzione entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla data in cui le Parti si sono notificate reciprocamente l'avvenuto espletamento delle loro procedure di ratifica, di conclusione o di adozione, secondo le norme applicabili a ciascuna Parte. I competenti organi finanziari della Repubblica Italiana e della Repubblica di San Marino provvederanno, di comune accordo e con procedura amministrativa, alla revisione biennale dell'importo previsto all'Articolo 3 sulla base dell'indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo nei due anni precedenti. La prima rivalutazione ha luogo a decorrere del 1º gennaio 2004.

Ciascuna Parte e gli organismi che partecipano alla procedura che porta alla conclusione della presente Convenzione possono chiedere un riesame delle disposizioni della Convenzione stessa. Nel caso in cui, a seguito del riesame, risulti opportuno modificare le disposizioni della presente Convenzione, si applicano le procedure e il diritto comunitario vigente.

Ciascuna Parte può denunciare la presente Convenzione con un preavviso di un anno.

In fede di che i Plenipotenziari sottoscritti, muniti di Pieni Poteri, hanno firmato la presente Convenzione e vi hanno apposto i loro sigilli.

Fatto a San Marino il 29 novembre 2000,

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  • 2 settimane dopo...

grazie diabolik ho letto lle tue informazioni interessanti ed ho apprezzato l' elenco dei 2 euro commemorativi che mi piacciono tanto, anche io li colleziono e sono agli inizi. ciao :D :D

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Non me ne voglia Diabolik ma se volete in questo link troverete un file zip con il catalogo completo 2004-2008 dei 2 € commemorativi fonte BCE.

I dati sono gli stessi dei file word di Diabolik ma le foto delle monete si vedono grandi come sul sito BCE.

Le schede contenute sono poi in formato *.jpg , praticamente è se come fossero foto (e in effetti lo sono perchè le ottenute tramite lo strumento "cattura video" )

http://rs371.rapidshare.com/files/18150664...mmemorativi.zip

E' un file da 1,5 Megabyte

Saluti

Simone

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Ottimo lavoro di cattura...

Grazie!

P.S.= Ho un'idea: le schermate si potrebbero inserire in un foglio word, in modo tale da avere una panoramica più facile da visualizzare, e poi, volendo, si potrebbe convertire il tutto in formato pdf.

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Grazie per i complimenti Papillon,

l'idea del foglio Word è fattibilissima: ho provato un attimo e basta fare copia e incolla, lavorare un pò con i margini e si possono fare entrare 4 monete (2 foto) per ogni pagina, diventa tutto più agevole da visualizzare ma certo si perde un pò in qualità...

Il problema è che non ho tempo di farlo questi giorni e quindi se qualche volenteroso si propone può farlo tranquillamente... :P

Saluti

Simone

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  • 3 settimane dopo...

Io colleziono commemorative da 2 euro da quest'estate e ne ho già 14 (ovviamente il numero è provvisorio, perchè aumenta ogni mese).

Io le adoro tutte quante ogni giorno passo mezz'ora solo a gardarle. Devo certamente ammettere che non sono pezzi rarissimi, la tiratura minima finora è di 1.300.000, ma sono tutte FDC o qFDC.

Di queste 14, 6 le ho trovate da solo, mentre le altre sono frutto di regali, acquisti o scambi con i miei amici. La mia preferita è quella dell' Atomium perchè, non so, c'è qualcosa che mi affascina.

Io protesto :angry: perchè il valore di ognuna è troppo basso, in media 3 euro. Cioè, queste sono monete che si dovrebbero distinguere da tutte le altre, che hanno avuto un motivo importante per essere state coniate. Non so se mi spiego: sono Speciali con la s maiuscola !!!!!!!!!!

Un giorno ho visto una povera commemorativa bucherellata da un "profanatore" che diceva di averlo fatto per passare il tempo. Io lo considero un sacrilegio perchè ha fatto perdere alla moneta quella bellezza che distingue una commemorativa da una comune divisionale.

Spero siate d'accordo con me.

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