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DIRITTO DI RECESSO


coccobill.trottalemme

Risposte migliori

Esiste il diritto di recesso in un'asta numismatica??

Se data chiaramente nei 10 giorni previsti dalla legge.

A mio parere sì trattandosi di vendita al pubblico soggetta alla legge del commercio.D.lgs del 22.maggio 1999.

Una casa d'aste di cui farò il nome afferma che non esiste in quanto trattasi di vendita diretta in cui si consorre con altri compratori.

Che dire??

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Perche' sia applicabile il diritto di recesso l'intero contratto deve essere effettuato tramite mezzi elettronici, sino alla conclusione: nei casi in cui, quindi, non ci sia presenza fisica simultanea di venditore e consumatore.

Sono comunque esclusi i seguenti contratti:

- relativi ai servizi finanziari, di investimento, di assicurazione, bancari e previdenziali (*).

- conclusi tramite distributori automatici o tramite locali commerciali automatizzati;

- conclusi con gli operatori delle telecomunicazioni tramite l'utilizzo pero' di telefoni pubblici (invece che dal proprio apparecchio);

- relativi a costruzione e vendita (nonche' ad altri diritti relativi a beni immobili), locazione esclusa;

- conclusi in una vendita all'asta.

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Credo il diritto di recesso sia applicato da ogni singola casa d'asta a propria discrezione. Esempio Aurea Numismatika pratica il diritto di recesso entro 14 gg (se non erro) dalla ricezione della merce.

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intendo un asta tipica di numismatica con catalogo e battitore in sala però con offerta fatta dall'acquirente via fax e non presente.

La vendita dovrebbe esser regolamentata dal commercio di vendita al pubblico D.Lgs 22 maggio 1999 n 185

Queste sono normative che trattano anche le vendite a cui noi tutti solitamente partecipiamo a prescindere da quello che viene o meno scritto od omesso volontariamente nelle clausole di vendita e partecipazione!!.

Poiche è un problema che potrebbe esser comune, gradirei capire se possiamo far applicare una volta conclusa l'asta il diritto che per legge ci tutela.

Il comma 2 parla del campo di applicazione e comprende i contratti conclusi in occasione di vendita all'asta.

l'art 5 parla dell'esercizio di recesso entro i dieci giorni lavorativi.

Ma sono validi anche per le nostre aste o è un'altro discorso???

Franco

.

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...mi sembra strano che nessuno abbia notizie certe in merito a questa opportunità....c'è o non c'è il diritto di recesso??

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Personalmente credo di no per 3 motivi; primo, perchè l'asta ha una sua determinata scadenza ed il commerciante non ha la possibilità di riproporre ad altri ciò che gli viene reso, secondo perchè sarebbe estremamente facile incorrere nella turbativa d'asta, ovvero aggiudicarsi una moneta con la certezza di poterla rendere senza un motivo preciso, terzo perchè, nonostante si possa partecipare via commissione scritta, l'aggiudicazione viene materialmente effettuata in sala (non si tratta quindi di una vendita per corrispondenza) ed i lotti venduti con la clausola "come visti, piaciuti".

Come sempre, poi, va ad interpretazione delle leggi; secondo la mia Questura io non potrei accettare resi, per nessun motivo (!?!?!?!)

Detto questo, le Case d'Asta prevedono sempre la possibilità di rendere la moneta, purchè questo avvenga per validi motivi (gravi difetti occulti, dubbi sull'autenticità), non certo perchè "in foto sembrava più bella".....

Sarebbe interessante sentire pareri più autorevoli come quelli di Bizerba ed altri.....

Saluti

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Salve,

la moneta restituita la si potrebbe sempre proporre come esposizione e venduta poi ai singoli veistatori del negozio numismatico. Diversi esercenti che organizzano aste hanno anche il negozio con la relativa esposizione. Un esempio è Aurea Numismatika.

Sal

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per le aste non esiste il diritto di recesso. è espressamente previsto dal codice del consumo.

per le aste on line, tipo e bay, da venditore professionale a consumatore, il diritto di recesso vale poichè la fattispecie è inquadrata come "vendita a distanza" e non "vendita all'asta"!

in ogni caso, se una casa d'aste regola la singola fattispecie, vale ciò che prevede il regolamento della casa d'aste. :)

Modificato da legioprimigenia
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Secondo me il diritto di recesso si applica anche alle aste numismatiche. Forse non è corretto definirlo Diritto di Recesso, ma se la moneta acquistata ha dei difetti che non sono stati dichiarati, le case d'asta di solito permettono la restituzione, addirittura alcune entro un anno dalla chiusura dell'asta. Secondo me si applica anche se un FDC è in realtà uno SPL. Che ne pensate?

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Credo che non si possa richiedere un diritto di recesso su una questione soggettiva. La conservazione lo è. Non tanto per il fior di conio assoluto, sul quale ci troviamo tutti d'accordo, ma comunque solo per le monete coniate meccanicamente, quanto per i gradi di conservazione inferiori. Le case d' asta comunque sono obbligate ad esporre il materiale in vendita prima dello svolgimento dell'asta e se un acquirente per un motivo o per un altro non le guarda, non può più pretendere di aver ragione. Per questo motivo consiglio di recarVi sempre di persona alle aste.

Altro discorso vale per l'autenticità delle monete vendute in asta. Le case serie ritirano le monete dimostratesi false senza limiti di tempo, anche se le hanno vendute in buona fede. E ritengo che questo sia corretto, perchè non si può vendre una cosa per un'altra e le aste devono avere degli esperti che garantiscono l'autenticità...

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per le aste non esiste il diritto di recesso. è espressamente previsto dal codice del consumo.

per le aste on line, tipo e bay, da venditore professionale a consumatore, il diritto di recesso vale poichè la fattispecie è inquadrata come "vendita a distanza" e non "vendita all'asta"!

in ogni caso, se una casa d'aste regola la singola fattispecie, vale ciò che prevede il regolamento della casa d'aste. :)

...quindi non esiste!!! se ho ben capito...in quanto trattasi di contratto concluso in occasione di vendita all'asta...

Franco

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per le aste non esiste il diritto di recesso. è espressamente previsto dal codice del consumo.

per le aste on line, tipo e bay, da venditore professionale a consumatore, il diritto di recesso vale poichè la fattispecie è inquadrata come "vendita a distanza" e non "vendita all'asta"!

in ogni caso, se una casa d'aste regola la singola fattispecie, vale ciò che prevede il regolamento della casa d'aste. :)

Grazie a legioprimigenia per l'intervento; é come pensavo. Ovviamente discorso diverso é quello inerente l'autenticità di una moneta...

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certo. se la moneta non è autentica si può ottenere il prezzo pagato si potrebbe anche ipotizzare un'ipotesi di truffa a secondo dei casi :)

prego

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certo. se la moneta non è autentica si può ottenere il prezzo pagato si potrebbe anche ipotizzare un'ipotesi di truffa a secondo dei casi :)

prego

Se non è truffa è comunque colpa grave, come minimo

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grazie a legio...è come pensavo NON esiste il diritto di recesso se non nel caso di moneta non originale.

Pertanto fatta l'offerta deve in ogni caso esser pagata e ritirata.

La contestestazione solo nel caso di non originalità.

La qualità e diffetti diciamo occulti ....non sono previste recessioni in quanto esposte prima dell'asta.

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Il diritto di recesso ove non specificamente previsto dalla casa d'asta non sussiste per le ragioni egregiamnete esposte da legio...., anzi occhio ai tempi previsti per le contestazioni, altrimenti sono guai.

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A proposito dei gravi difetti occulti, credo che si possa ipotizzare un recesso nei casi in cui la moneta è stata ritoccata (per esempio per cambiare la leggenda o una data per aumentarne la rarità) o nei casi in cui era presente un foro o un appicagnolo che sono stati abilmente rimossi... Ovviamente solo se la casa d'aste non segnala il grave difetto.

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  • 4 settimane dopo...

se posso vorrei dire la mia :)

mettiamo che io vendo una moneta che io descrivo come perfetta

il compratore la riceve e reclama il diritto di recesso per inconformità della stessa

in caso che sia un forma di irregolarità riscontrata dal venditore ma non fatta nota (per vari motivi), si conclude con il cambio della moneta

a me però è capitato di aver acquistato una moneta FDC che mi è arrivata non FDC ma direi SPL+ e il venditore mi ha detto testuali parole : al prossimo acquisto se vuole gliene vendo una al prezzo nominale ... ma nessun cambio

poi qui potrebbe sorgere un atto di truffa da entrambe le 2 parti , ovvero :

1- il venditore intenta una truffa all'acquirente non dichiarando lo stato reale della moneta, che poi si rifiuterà di cambiarla perché a detta sua, la moneta era stata spedita conforme alla descrizione

2- il compratore acquista una moneta che lui gia possiede in condizioni inferiore all'acquistata e prova a mandare indietro la SUA moneta spacciandola per la moneta che gli è arrivata per cercare di farsi cambiare la sua con una migliore , tenendosi quella buona

secondo me se non si compra constatando al momento da entrambe le parti, oppure non c'è un qualcosa che per forze di cose stabilisce che quell'oggetto che ti ho venduto è l'oggetto che mi rimandi, il cambio non ci potrà essere per la diffidenza di entrambe le parti

qualcuno la pensa come me ??

Modificato da Nakkio
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Il discorso che facevamo riguardava le aste pubbliche. Quello tra privati è tutt'un altro discorso... Molto dipende dalla persona con cui si tratta. Le persone serie in genere si comportano da persone serie. Se si ha a che fare con un disonesto, il mio consiglio è di lasciar perdere. Perchè a continuare il rapporto non c'è che da rimetterci...

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1- il venditore intenta una truffa all'acquirente non dichiarando lo stato reale della moneta, che poi si rifiuterà di cambiarla perché a detta sua, la moneta era stata spedita conforme alla descrizione

2- il compratore acquista una moneta che lui gia possiede in condizioni inferiore all'acquistata e prova a mandare indietro la SUA moneta spacciandola per la moneta che gli è arrivata per cercare di farsi cambiare la sua con una migliore , tenendosi quella buona

...e tu pensi che il venditore sia cosi sprovveduto da riprendersi la tua moneta?? magari fotografata su un catalogo..??

Io credo che sia impossibile e impensabile per chi colleziona o commercia farsi fregare così...

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Per chi fosse interessato, propongo i link con la relativa normativa riguardante il diritto di recenno nelle aste tipo ebay

(normativa scaricabile in formato pdf), nelle altre aste, nonchè il link dove è possibile scaricare il testo intero

del Codice del consumo (in formato pdf).

http://www.intertraders.eu/ebooks/ebook_recesso_ebay.pdf

http://www.appuntilegali.splinder.com/tag/diritto+recesso

http://www.codicedelconsumo.it/

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Suppongo che tutto quello offerto all'asta sia garantito in termini di autenticità dalla casa d'asta stessa...vero?

Se così fosse allora si tratterebbe, a parere mio, di falso e truffa...

Vi sembra corretto?

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Suppongo che tutto quello offerto all'asta sia garantito in termini di autenticità dalla casa d'asta stessa...vero?

Se così fosse allora si tratterebbe, a parere mio, di falso e truffa...

Vi sembra corretto?

Beh, immagino che per la truffa, però, sia necessario il dolo.

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Il diritto di recesso nelle aste pubbliche non mi sembra ipotizzabile.

Partecipando all'asta si accetta il regolamento per adesione, eccetto che per le clusole vessatorie che andrebbero sottoscritte specificamente e non solo.

Fuori dall'impugnabilità di tali clausole ove ravvisabili e incidenti, poichè l'asta mette le monete in visione e ci troviamo nel voluttuario, recedere "sic et simpliciter" o per ripensamento, non appare possibile.

La possibilità di visionare la merce si pone come un limite che non consente il ripensamento. L'incompetenza dell'aggiudicatario non è un'esimente che consente il recesso, si partecipa ad un'asta non come ad una vendita televisiva, ma in qualche misura consapevoli dei margini aleatori che l'incanto (riflettete sul termine) comporta. Quindi, la partecipazione è statadecisa e ponderata per tempo, anche con possibilità di farsi assistere da esperti.

Altra cosa è la facoltà o il diritto di restituire il lotto aggiudicato e chiedere anche il risarcimento del danno, ove effettivamente subito, attesa la falsità o i vizi occulti dell'oggeto.

In tal caso più tutelato è colui che invia una commissione e non partecipa direttamente all'asta.

Questi, fruisce di un "favor" riconosciuto dalla stessa Casa con la precedenza in sala a parità di offerte. Costui può far valere la mancata segnalazione dei difetti poi riscontrati alla ricezione, in quanto ha fatto pieno affidamento sulle dichiarazioni della Casa sulle descrizioni del lotto e sulla rispondenza della foto, tanto da non parteciparvi in prima persona.

Ad esempio se i diffusi graffi sul campo non sono stati segnalati: "non saldo la fattura, scrivo una lettera motivata di accompagno e rispedisco l'oggetto" Punto

Ovviamente la spedizione deve essere fatta quanto prima.

Se invece partecipo direttamente all'asta che ha messo l'oggetto a disposizione, la prassi "come visto e piaciuto" può avere il sopravvento.

Non posso reclamare per graffi sul campo, per il colpo ad h. tre o altro.

Ma nel caso l'oggetto sia stato abilmente restaurato o sia falso, anche chi partecipa è pienamente tutelato, perchè non ha la competenza per "vedere professionalmente" (o se dichiarava nell'ambiente di averla... erano tutte balle perchè non è un numismatico professionista nè un perito e si occupa di altre cose).

Se, addirittura, la falsità dell'oggetto poteva essere facilmete conoscibile dalla Casa (della quale sempre si presume la pofessionalità e la copetenza) con l'ordinaria diligenza, si potrebbe varcare la soglia dell'illecito, il dolo si potrebbe ravvisare nello stesso difetto di diligenza, che spesso si traduce o si accompagna alla mala fede.

Se il falso è "sofisticato" non c'è niente da fare, la Casa lo riprende e finisce così.

Queste considerazioni sono state rese "al volo", mi scuso per la forma e i mancati approfondimenti che però richiederebbero tempo, studio e maggiore riflessione.

Ciao a Tutti. :rolleyes:

Piakos

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