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Testone


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Il testone è moneta nota a tutti coloro che masticano un minimo di numismatica, ma come direbbe la Settimana Egnimistica . . . "non tutti sanno che" il testone è il nome che si diede alle monete grosse di argento del valore di un quarto di scudo, coniate nelle zecche italiane circa l'anno 1474, che portavano il ritratto il busto del sovrano. Vengono distinti con nome desunto o dalla zecca o dalla impronta o da altre caratteristiche. (Martinori - La Moneta, Vocabolario Generale. Roma 1915).

Il primo testone risale, quindi, al 1474 ed è coniato a Milano sotto il ducato di Galeazzo Maria Sforza (1464-1476). E' di per se una moneta rivoluzionaria, che concretizza il concetto di "lira" introdotta con la riforma di Carlo Magno, assegnandogli un valore di 20 soldi, ovvero 240 denari.

Testone, Argento, gr. 9,67 ─ ø 28,9mm

D/ (S.Ambrogio) GALEAZ'M'SF'VICECOS' DVX'MLI'QIT' (Galazius Maria Sfortia Vicecomes Dux Mediolani Quintus ; Galeazzo Maria Sforza Visconti Quinto Duca di Milano) busto adulto corazzato, a destra; nel campo a sinistra, borchia.

R/ 'PP'ANGLE'Q3'- 'CO'AC'IANVE'D' (Papie Angleriae Que Comes Ac Ianuae Dominus ; Conte di Pavia e di Angera e Signore di Genova) stemma sormontato dal cimiero ducale con il drago alato, accostato da G3' - 'M; con i tizzoni e secchie.

Riferimenti: CNI 48/71 e 74/77, Crippa 6/A e B, Verri 271/272, Ravegnani-Morosini 8.

La borchia posta nel campo dietro la nuca potrebbe essere una sorta di indicazione del valore per distinguerla al diritto dal mezzo testone.

Tra le varianti d'impronta si ha un tipo con la biscia coronata nello scudo al rovescio; mentre per la leggenda i tipi sono con QT' , VICECO, MELI.

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IN realta' la lira venne introdotta dal doge Nicolo' Tron a Venezia che il 27 maggio del 1472 quando la lira, fino ad allora unita' di conto introdotta dalla riforma carolingia sul finire del 700 dopo Cristo, divenne moneta tangibile con l'emissione della lira Tron (o Trono) per il valore iniziale di 20 soldi.

Tale moneta pesava 6.52 g ed aveva un titolo di argento assai elevato: 948/1000. Si trattava di una moneta di modulo ampio che superava il peso di sei grammi, un aumento sostanziale rispetto al gros tournois emesso dai re di Francia, che era allora la moneta di maggior valore che circolava in Europa. L'esempio fu presto imitato da molti coma ad esempio Milano due anni dopo.

Una curiosita' e' rappresentata dal fatto che tale moneta fu immediatamente condannata dalla Repubblica della Serenissima che molto mal tollerava che uno dei capi (il doge) avesse osato apporre il proprio ritratto.

La moneta ebbe larga circolazione finche' Nicolo' Tron visse, ma inseguito venne ritirata e a neesun doge fu mai piu' permesso di apporre il proprio ritratto su una moneta corrente (ve ne sono invece sulle "oselle", le medaglie offerte quale omagggio annuale dal doge al Consiglio della Serenissima).

In realta' un altro grande Stato italiano aveva emesso un grande nominale d'argento sia prima di Venezia che prima di Milano, e questo stato era niente meno che Napoli, con un bellissimo Carlino emesso negli ultimi anni 50 del 1400 o nei primi anni sessanta.

In basso la lira Tron battuta a Venezia nel 1472.

numa numa

PS

Finalmente una discussione che rende un po' di giustizia ai fratelli maggiori dei soldi, soldini, trilline, denari, bagattini, terzaroli, quartarole, parpagliole, grossi, agontani, etc. che (senza nulla togliere a queste simpaticissime monetine) popolano normalmente questi thread.

post-4253-1231721455_thumb.jpg

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Bhe a dirla tutta la lira, almeno a Milano, con questa chiara terminologia arriva solo con Maria Teresa.

Prima la lira come unità di conto e sua trasposizione nel testone da 9,70 grammi, in tutte le grida non era mai chiamata come tale.

La lirazza di Tron è l'unica moneta in argento della Repubblica Serenissima con il ritratto e ha molte varianti a testimonianza di copiose e ripetute emissioni.

Questa è particolare senza le foglie d'edera sotto al busto.

per i testoni .... bhe quello di numa numa è decisamente meglio.

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caro Fra Crasellame,

con tutto il dovuto rispetto, Gian Galeazzo quando coniava per Milano ci metteva un po più di impegno nel generare monete !!!

Questo è un TESTONE !!!

Testone, Argento, gr. 9,65 ─ ø 28,13mm

D/ (S.Ambrogio) ‘IO GZ’M’SF’VICECOMES’DVX’ MLI’S’X’ busto corazzato, a destra. R/ •(S.Ambrogio)• - LV’PATRVO’ - ‘GV’BANTE’ stemma inquartato sormontato da due elmi coronati e con cimiero. L’elmo di sinistra ha il cimiero ornato dal drago crestato visconteo, quello di destra termina con un mostro alato a testa umana, con un anello tra in mano.

Riferimenti: CNI 32/36, Crippa 4, Verri 299, Ravegnani-M 9, Gnecchi 10/11.

Moneta Rara

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Obiettivamente parlando sì quello di Genova ha un bel fascino, ma non c'è paragone con la moneta coniata a Milano.

Parlo da un punto di vista puramente soggettivo/estetico. Preferisco, sinceramente, quello coniato a Genova. :)

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A questo punto inserisco anche il testone di Bona di Savoia, sposa di Galeazzo Maria Sforza (quinto duca di Milano), madre di Gian Galeazzo Maria (sesto duca) e per lui reggente, nonché cognata di Ludovico Maria Sforza (settimo duca).

Bona di Savoia, testone

Senz'altro eccellente questa serie di testoni.

Da notare, nel testone di Bona, la leggenda al rovescio che, a differenza delle leggende sugli altri testoni milanesi, presenta un motto: SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR (rimasta sola seguo solo Dio).

Il motto si riferisce alla stessa Bona ed esprime la fermezza della reggente dopo l'assassinio del marito.

La fenice raffigurata sul rogo rappreseta l'immortlità, rinascendo sempre dalle proprie ceneri.

post-5116-1231787943_thumb.jpg

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Nello stato sabaudo il Testone viene inizialmente battuto sotto Carlo I (1482-1490)

Ecco un esemplare del primo tipo :

D/+KAROLVS D SABAVDIE MAR I ITA (sigle) - Busto del duca a dx con profilo giovanile e mento distanziato dall' inizio della corazza , con berretto e spada impugnata nella destra con punta rivolta in alto e posizionata obliquamente in modo da terminare al di dietro del cappello del duca

R/ +XPS VINCIT XPS REGNAT XPS INPER - Scudo sabaudo sormontato da nodo , tra la scritta FE RT in gotico ; il tutto in doppia cornice quadrilobata con perline

Argento diametro 30 mm. ; gr. 9,60 / 8,63

Mir savoia 227 ; Simonetti 5 ; Biaggi 198

http://it.wikipedia.org/wiki/Testone

post-116-1231789883_thumb.jpg

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Questo è il primo Testone battuto nella zecca di Mantova dal marchese Ludovico II, sono di parte ma credo possa competere in bellezza col Testone milanese :rolleyes: (e credo che numa numa conosca bene queste foto :D )

Testoneconilreliquiariomarchesanodargento__6364.jpgTestoneconilreliquiariomarchesanodargento__6365.jpg

http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/W-L2/13

Devo dire però che a livello di Testoni battuti a Mantova non ci sia nulla di fare, il mio preferito è questo, battuto quasi un secolo dopo dal duca Francesco III (sotto la reggenza della madre e degli zii Ercole e Ferrante), che trovo incredibilmente bello per finezza della rappresentazione nonchè per il suo significato allegorico:

TestoneleggeroconTobiaelarcangeloRaffaele__6943.jpgTestoneleggeroconTobiaelarcangeloRaffaele__6944.jpg

http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/W-FR3/16

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Colpo di scena.

ZIO e Nipote assieme, ovvero la disgrazia dell'italica gente.

Eh sì perchè se lo zio fosse stato un poco meno ambizioso ed il caro nipotino un poco meno pirla (perdonatemi per la assai irriguardosa espressione; ma quanto è vero: moglie e buoi dei paesi tuoi) probabilmente il corso della storia, per lo meno in Italia avrebbe seguito ben altro cammino.

Testone, Argento, gr. 9,69 ─ ø 28,44mm

D/ (S.Ambrogio) ‘IO GZ’M’SF’VICECO’DVX’MLI’SX busto di Gian Galezzo corazzato a destra. R/ (S.Ambrogio) LVDOVICVS’PATRVVS’GVB’NANS’ busto di Ludovico Maria Sforza corazzato a destra. Riferimenti: CNI 16, Crippa 3, Verri 298, Ravegnani-Morosini 8.

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Complimenti per la discussione molto interessante!

Certo che i testoni di Milano son proprio belli :)

C'è da dire che a volte, anche le zecche minori hanno saputo creare un qualcosa di veramente valido.

Infatti, a me piace particolarmente il testone coniato a Musso (zecca minore della Lombardia) sotto:

Gian Giacomo De' Medici (1528-1530) detto il Medeghino.

Purtroppo non trovo nessuna foto di questa moneta (è un R5) a parte quella sul catalogo.

Peccato perchè sarebbe stato davvero interessante da mostrare.

Saluti.

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Complimenti per la discussione molto interessante!

Certo che i testoni di Milano son proprio belli :)

C'è da dire che a volte, anche le zecche minori hanno saputo creare un qualcosa di veramente valido.

Infatti, a me piace particolarmente il testone coniato a Musso (zecca minore della Lombardia) sotto:

Gian Giacomo De' Medici (1528-1530) detto il Medeghino.

Purtroppo non trovo nessuna foto di questa moneta (è un R5) a parte quella sul catalogo.

Peccato perchè sarebbe stato davvero interessante da mostrare.

Saluti.

pero' mica male come gusti il signore..

ecco una foto pubblicata in un articolo di Girola che, sulla RIN 2006, ha redatto un piccolo corpus di questa monetazione. E' l'esemplare delle Civiche Raccolte di Milano.

numa numa

post-4253-1231858516_thumb.jpg

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Rovescio

Trovo la rappresentazione del rovescio, un galeone che veniva correntemente utilizzato (pensato) sul lago di Como, di una bellezza incomparabile. Il Medeghino (cosi' era soprannominto Giangiacomo Medici signore di Lecco e MUsso, di Chiavenna e della Valsassina, tenne testa al ducato di Milano (Francesco II) per almeno quattro anni (1528-1532) finche' rinuncio' dietro compenso di 35.000 ducati ad ogni azione bellicosa contro il ducato.

In questi anni conio' questo splendido testone che appare l'opera sicuramente di un incisore provetto di quelli che probabilmente lavoravano alla zecca di Milano e che si potrebbe ipotizzare prestassero la loro opera anche presso altre zecche come in questo caso. Dall'altra parte del confine troviamo la signoria dei Trivulzio che emisero anch'essi monete splendide opera sicuramente di incisori importanti (tra l'altro i Trivulzio furono anche brevemente signori di Musso ).

post-4253-1231859953_thumb.jpg

Modificato da numa numa
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Colpo di scena.

ZIO e Nipote assieme, ovvero la disgrazia dell'italica gente.

Eh sì perchè se lo zio fosse stato un poco meno ambizioso ed il caro nipotino un poco meno pirla (perdonatemi per la assai irriguardosa espressione; ma quanto è vero: moglie e buoi dei paesi tuoi) probabilmente il corso della storia, per lo meno in Italia avrebbe seguito ben altro cammino.

Testone, Argento, gr. 9,69 ─ ø 28,44mm

D/ (S.Ambrogio) ‘IO GZ’M’SF’VICECO’DVX’MLI’SX busto di Gian Galezzo corazzato a destra. R/ (S.Ambrogio) LVDOVICVS’PATRVVS’GVB’NANS’ busto di Ludovico Maria Sforza corazzato a destra. Riferimenti: CNI 16, Crippa 3, Verri 298, Ravegnani-Morosini 8.

va bene.. continuiamo a farci del male (Nanni Moretti)

post-4253-1231874518_thumb.jpg

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E si è proprio questo il testone che intendevo: una signora moneta, purtroppo introvabile.

Il galeone raffigurato al R/ è appunto quello usato dal Medeghino sul Lago di Como, per le sue incursioni.

Personalmente questa figura di condottiero che diventa uomo di potere quasi dal nulla , mi ha sempre affascino.

Nonostante la sua fama di uomo violento e senza scrupoli: ma nello stesso tempo di grande acume e destrezza in diversi campi.

Hai ragione Numa Numa, in effetti anche di Mesocco ci sono delle monete davvero belle.

Io ne posseggo una, ma purtroppo non è certo la più bella di questa zecca.

In particolare di Mesocco mi piace molto la bellissima moneta in Ag coniata sotto Gian Giacomo Trivulzio (1487-1518), il Grosso da 9 soldi.

Eccolo (non metto la foto per non inquinare troppo questa discussione sui testoni, visto che si tratta di un grosso):

http://imagedb.coinarchives.com/img/auctio...29/01379q00.jpg

Saluti.

P.S.

La foto del testone di Musso me la salvo sul PC, la voglio conservare.

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E si è proprio questo il testone che intendevo: una signora moneta, purtroppo introvabile.

Il galeone raffigurato al R/ è appunto quello usato dal Medeghino sul Lago di Como, per le sue incursioni.

Personalmente questa figura di condottiero che diventa uomo di potere quasi dal nulla , mi ha sempre affascino.

Nonostante la sua fama di uomo violento e senza scrupoli: ma nello stesso tempo di grande acume e destrezza in diversi campi.

Hai ragione Numa Numa, in effetti anche di Mesocco ci sono delle monete davvero belle.

Io ne posseggo una, ma purtroppo non è certo la più bella di questa zecca.

In particolare di Mesocco mi piace molto la bellissima moneta in Ag coniata sotto Gian Giacomo Trivulzio (1487-1518), il Grosso da 9 soldi.

Eccolo (non metto la foto per non inquinare troppo questa discussione sui testoni, visto che si tratta di un grosso):

http://imagedb.coinarchives.com/img/auctio...29/01379q00.jpg

Saluti.

P.S.

La foto del testone di Musso me la salvo sul PC, la voglio conservare.

Il grosso battuto a Roveredo (Mesocco ?, chi puo' dirlo..) e' bellissimo.

Questa zecca ci ha regalato anche due splendidi testoni battuti da Gianfrancesco.

Nuovo esempio di come una dinastia molto minore (ma con diritto di zecca, imperiale, ricevuto quando Giangiacomo compra il feudo di Mesocco) riesca a produrre dei veri capolavori per nulla inferiori (se non addirittura superiori) come livello artistico e qualitativo alle emissioni di ducati potenti quae Milano, Mantova, etc.

Musso ne e' un altro perfetto esempio.

Il testone di Musso e' conosciuto in circa 8 esemplari, buona parte dei quali alberga in musei.

Come dici tu.. introvabile.

numa numa

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….. continuiamo a farci del male …. ancora per poco, con Luigi XII termina la seria del testone, con ritratto critico rinascimentale in quel di Milano, e di conseguenza le mie scorribande in questo Topic.

In chat è stato fatto notare che la zecca di Milano non esprimeva grande perizia artistica. Non sono molto d’accordo e credo che questo testone di Luigi XII d’Orleans lo possa confermare.

gr. 9,60 ─ ø 29,97mm D/ ☩ ‘ LVDOVICVS’D-G’FRANCOR’REX• busto coronato a destra con grande giglio di Francia in petto. R/ ME – DIOL – AN – I’D – VX ‘ Sant’Ambrogio mitrato e nimbato, su destriero e staffile nella destra; al galoppo andante a destra. In basso al centro stemma coronato di Francia con i tre gigli.

Riferimenti: CNI 32, Crippa 3/A, Verri 320, Gnecchi 11.

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