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Valens, Gloria Romanorum.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Ho un quesito per gli appassionati del IV secolo, 2° periodo; sto riordinando le mie monete più o meno barbariche, e in qualche caso non è facilissimo distinguerle dalle "normali". Vi propongo questo AE 3 di Valente, g. 2,4 e 17-18 mm, zecca di Tessalonica (TES) senza indicazione di officina.Dovrebbe essere RIC 26b per Tessalonica. Al D. direi che non c'è nulla di particolare: busto a dx., iscrizione DNVALEN-S PFAUG, il tutto piuttosto classico, salvo un po' di differenze nelle dimensioni delle lettere.

Al R. l'imperatore che va verso dx trascinando il prigioniero; forse l'augusto ha un testone un po' grosso, ma direi nulla di terribile. Porta una insegna, su cui c'è una "croce di S.Andrea". Nel campo, a sin. la lettera V, a destra direi una L, disegnata un po'pesantemente, sormontata forse da un piccolo triangolo. TES si legge chiaramente. L'unica cosa che mi insospettisce è la legenda: alcune lettere sono decisamente più grosse di altre, e soprattutto la R è composta in modo strano: è praticamente una D, cui è stata aggiunta una zampetta. Nel RIC non ho trovato commenti particolari sulle legende, ma questo raramente si trova. Chiedo a chi ha visto molte di queste monete: le legende sono sempre o spesso così? Io ho molti bronzetti di Valente di altre zecche, e nessuno ha delle R di questo tipo. Nelle monete di imitazione del 1° livello si trovano a volte solo piccole variazioni stilistiche, o piccole particolarità nelle legende: ma può essere questo il caso? Fra l'altro, con tutti gli altri aspetti così regolari, comprese le due lettere nel campo? Mi sembra improbabile, ma voi che cosa ne pensate? Ogni parere è benvenuto.

post-4948-1232131962_thumb.jpg

Modificato da gpittini
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Non ho trovato fra i miei bronzi di Valente (per Tessalonica e non) somiglianze con lo stile della tua. Anche a me sembra un pò rozza ed irregolare nei caratteri del rovescio ma anche in quelli del dritto per posizione e dimensione relativa, per cui non escluderei possa trattarsi di una imitazione barbarica...

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Non ho grossi dubbi nel considerarla un'emissione ufficiale. Considera che per tutto il decennio 380 (quindi pochi anni dopo questa moneta) i centenionali presentano questo stile naif o semibarbaro non solo nelle lettere ma anche nei ritratti...

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Ho controllato fra le mie monete di questo tipo. Per quanto riguarda la zecca di Tessalinica, i miei esemplari presentano lettere "regolari", sia per quanto riguarda l'altezza dei caratteri, sia per le r incriminate.

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DE GREGE EPICURI

Grazie a tutti per gli interventi, anche se i punti di vista risultano diversi. Fra le mie monete, anch'io ho trovato un Valentiniano di Tessalonica che ha delle R molto strane, e altre lettere un po' atipiche. Quindi, direi che propendo per il parere di Apostata 72.

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  • 2 anni dopo...

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