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Inviato

Aphlaston. Non "chi era", ma "che cos'era" ...

Era un ornamento poppiero ricurvo a forma di remo delle antiche navi da guerra,che secondo la tradizione, veniva strappato dalla nave nemica e mostrato come trofeo e simbolo di vittoria.

Lo mostriamo qui in una breve sequenza di antiche monete fenicie e siriache

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(by ancientimports.com)

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roth37


Inviato

Interessante Roth , in particolare si suppone rappresentasse un ramo di palma stilizzato e ricorda un pò un altro elemento anch'esso dal nome particolare l'akrostolion , il quale aveva una forma leggermente diversa desinente in voluta e che a differenza dell'aphlaston ornava la prua, non la poppa.


Inviato

Molto interessante è anche la comparsa dell’aphlaston sulle monete greche, che sembrerebbe in molti (ma è solo una suggestione) casi far riferimento ad una vittoria militare. Esso spesso si associa al ramo d’alloro (in genere simbolo di vittoria), come si nota in qesto statere di Thuri.

image00169.jpg

o ancora viene tenuto in mano dalla Vittoria stessa:

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oppure è associato ad un guerriero (forse per augurare la vittoria o per celebrare un successo già conseguito)

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o a parti dell'armatura (elmo in questo caso)

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Inviato

...sono davvero tante le monete che recano il simbolo su cui ha posto l'attenzione Roth!

Oltre che sulle monete proposteci sopra da Dracma (distateri di Thurioi, tetradrammi di Siracusa, emilitre di Imera, tetradrammi di Filippo II, dodecadrammi dei Derroni) e su nomoi di Taranto (messaggio di Arthas), l'aphlaston, o aplustre (nella traduzione latina) compare anche, come tipo, come simbolo di zecca o di magistrato, oppure come ornamento dei motivi principali, anche su monete di Lipari, di Mitilene, di Rodi, di Messina, di Marathos, di Cnido, di Locri Opuntia, di Creta, di Sidone, di Corcira, di Byzantion (uso questa forma per non far confusione con le monete bizantine), di Phaselis in Licia e di Leucade in Acarnania, di Termesso in Pisidia, di Sinope, su diverse monete degli Antiochidi e dei Seleucidi, su tetradrammi e/o stateri d'oro di Filippo II, Alessandro III, Demetrio Poliorcete, di Lisimaco, di Tolomeo Sotere, su dioboli degli Arsacidi, su frazioni in elettro di Cizico, su stateri di Corinto, cistofori di Pergamo, stateri celtici (Cunobelino), bronzi di Erode il Grande e di Cleopatra VII, su civette ateniesi del nuovo stile, e infine su denari di Servio Sulpicio, Fausto Cornelio Silla (il figlio!), di Pompeo, di Bruto e di Cassio Longino, di Lucio Roscio, denari e dracme di Augusto, bronzi provinciali di Vespasiano e Traiano, Valeriano I, Gordiano III, Domiziano, Tito, Claudio, Settimio Severo, Tiberio, Adriano, Nerone, Elagabalo, Iulia Mamaea, teradrammi alessandrini di Claudio il Gotico, sesterzi di Adriano, dupondi di M. Aurelio, aurei di Vespasiano...

E la lista non è certamente completa! (Gulp!)


Inviato
...sono davvero tante le monete che recano il simbolo su cui ha posto l'attenzione Roth!

............ cistofori di Pergamo, ...

E la lista non è certamente completa! (Gulp!)

Hai perfettamente ragione, Okt! Doppio GULP! Ho scoperto solo ora "grazie a Roth" che.... l' aphlaston compare anche sul rovescio del MIO cistoforo di Pergamo (150-140 aC) :P !!

Il nome della moneta, cistoforo, deriva dalla raffigurazione della cista mistica da cui escono i serpenti, elemento tipico dei culti misterici eleusini e del culto di Dioniso. Sulla moneta è richiamato anche l’elemento eraclide, nel nodo (detto appunto nodo erculeo) che i serpenti uscenti dalla cesta formano.

Valeria medusa

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  • 2 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Perbacco...baccone!

Ciao Okt...

complimenti per la dissertazuione el'elenco...

ma ti sei dimenticato una delle più indicazioni più fascinose e misteriose, peraltro di estrazione nostrana:

post-11590-1243124624_thumb.jpg

D. testa frontale di probabile divinità fluviale, etnico con scritta AKIS retrograda; al R. aplustre tra sei globetti alternate ai quali lettere N I K A. Al riguardo, il collegamento tra la scritta e l'aplustre (che era l'ornamento della poppa delle antiche navi) potrebbe rimandare ad una vittoria navale, come potrebbe essere quella conseguita dalle navi siracusane contro la flotta ateniese, nel porto grande di Siracusa.

Classificata come Akis?, che dovrebbe corrispondere all''odierna Acireale?, cittadina della costa orientale della Sicilia, non lontano da Catania .

Al riguardo c'è chi sostiene che la moneta con quell'aplustre di cui al rovescio, appunto per celebrare la vittoria siracusana nel porto grande della città, sarebbe invece emissione di Camarina.

Modificato da piakos

Inviato
Perbacco...baccone!

Ciao Okt...

complimenti per la dissertazuione el'elenco...

ma ti sei dimenticato una delle più indicazioni più fascinose e misteriose, peraltro di estrazione nostrana:

post-11590-1243124624_thumb.jpg

D. testa frontale di probabile divinità fluviale, etnico con scritta AKIS retrograda; al R. aplustre tra sei globetti alternate ai quali lettere N I K A. Al riguardo, il collegamento tra la scritta e l'aplustre (che era l'ornamento della poppa delle antiche navi) potrebbe rimandare ad una vittoria navale, come potrebbe essere quella conseguita dalle navi siracusane contro la flotta ateniese, nel porto grande di Siracusa.

Classificata come Akis?, che dovrebbe corrispondere all''odierna Acireale?, cittadina della costa orientale della Sicilia, non lontano da Catania .

Al riguardo c'è chi sostiene che la moneta con quell'aplustre di cui al rovescio, appunto per celebrare la vittoria siracusana nel porto grande della città, sarebbe invece emissione di Camarina.

Stupenda citazione Piakos !!! :)

Qui un'altra emilitra, con le tre ipotesi da te riportate:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...=167&Lot=63

Leggo che D. Salzmann, in SM 1990, confuta le ipotesi di Manganaro (secondo cui la legenda SICHAS alluderebbe alla popolazione dei Sichaninoi or Ichaninoi e al loro contributo nella vittoria navale) e Boehringer (Camarina) e presenta una terza ipotesi basata su una lettura retrograda dell’etnico SIKA – AKIS, che alluderebbe al nome della mitica divinità fluviale e perciò la zecca sarebbe da ricercarsi sulla costa orientale della Sicilia, nei pressi del fiume Akis e del vulcano Etna....

Questa è l'ipotesi che prediligo... chissà mai perchè.... :rolleyes: :P

Il fiume Akis (da cui il toponimo “ACI” che caratterizza molti centri - Acireale, Aci Trezza, Aci Castello, Aci Catena, …. - lungo la costa orientale della Sicilia, la cosiddetta “Riviera dei Ciclopi”) in età greca, attraversava la zona.

Successivamente a seguito di una delle numerose eruzioni dell’Etna, il fiume scomparve cercandosi un itinerario sotterraneo. Oggi esso riaffiorerebbe nei pressi di Santa Maria la Scala, in una sorgente chiamata "u sangu di Jaci" (il sangue di Aci).

Del fiume fa menzione il poeta latino Ovidio che intorno al 25 a.C. fece un lungo viaggio in Sicilia. Nel IV «Libro dei Fasti» racconta il ratto di Proserpina a Pergusa e il disperato girovagare della madre Cerere alla ricerca della figlia:

“La dea si lascia dietro nella sua corsa Leontini e il fiume Amenano e le rive erbose dell'Aci;

oltrepassa il Ciane e le sorgenti del placido Anapo ed il Gela vorticoso e inguadabile.

Attraversa Ortigia, Megara, il Pantagia, le foci del Simeto, gli antri dei Ciclopi arsi dalle fornaci …”

Nelle "Metamorfosi" Ovidio narra invece l’idillio fra il pastore Aci - figlio di una ninfa del Simeto - e la Nereide Galatea, per la quale nutriva una passione violenta anche il ciclope Polifemo: mentre il Ciclope innamorato andava vagando per i boschi dell'Etna, dimentico delle sue greggi e delle sue caverne, così si lamentava:

"Brucio, sì, brucio, e la mia passione offesa divampa con furia ancora maggiore,

mi sento come se l'Etna con tutta la sua potenza si fosse trasferito nel petto mio!

Tu intanto, Galatea, non ti scomponi!"

E quando poi il Ciclope sorprese Galatea tra le braccia del suo amato Aci, infuriato urlò con voce così potente che " ... a quel clamore l' Etna rabbrividì ...".

Staccato quindi un pezzo di monte, lo scagliò contro il rivale: dal sangue del pastore nacque un fiume:

"Dalla rupe scorreva sangue vivo, ma, ecco, quel rosso

comincia a svanire, come colore di fiume

che torbido di pioggia schiarisce a poco a poco.

Poi la pietra si spacca, e dalle crepe escono tenere

canne, e il cavo più profondo risuona d'acque in moto.

E d'improvviso esce di là, fino alla cintola

(o mirabile cosa), un giovane con le corna

che spuntano appena cinte di molli canne.

E somigliava ad Aci, ma più alto e col viso ceruleo.

Ma anche cosi, mutato in fiume, Aci rimase com'era,

e ora il fiume ha il nome ch'era una volta di Aci."

Valeria


Inviato

Ecco un bell'esemplare di aplustre ella monetazione imperatoriale,

Aureo di Cassio Longino:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...371&Lot=110

personalmente quest'aureo mi piace molto perchè l'aplustre è riprodotto veramente molto bene e ad ogni estremità c'è un ornamento, non so cosa sia, sembrerebbe un fiore.

ciao ciao


  • 14 anni dopo...
Inviato

nomos 29, 6.11.2023, lotto 1321

MYSIA. Kyzikos. Circa 450-330 BC. Stater (Electrum, 20 mm, 15.98 g), circa 410 (see note below). Half-length figure of Athena facing, head to left, holding aphlaston in her raised right hand and with her left hand on her hip; below, tunny to left. Rev. Quadripartite incuse square. BMFA 1504. Jameson 2195. Pozzi 2187. SNG Paris -. Traité II, 2, 2680 and pl. CLXXV, 4. Von Fritze I 152. Very rare, and with a surprisingly naturalistic depiction of Athena, which most clearly must refer to an actual event. nearly extremely fine.

From a European collection and that of a European Nobleman who died in 1940 (with its original ticket).

This figure of Athena is a very interesting one, specifically because she is holding an aphlaston, the symbol of a naval victory. This surely does not appear here as a generic figure, but must refer to an actual event, almost certainly the Athenian victory at the Battle of Kyzikos in 410 BC.

image01321.jpg


Supporter
Inviato

In un raro statere di Antigono Gonata II dai tipi ampiamente diffusi di Atena e Nike introdotti per la prima volta nella monetazione aurea di Alessandro Magno, la Nike tiene nella mano destra un aphlaston proprio come Atena nello statere di Cizico.

antigonus-gonatas-ii-277-5364557.thumb.jpg.d50b3f5957dbb2a6201bdd7e616e604b.jpg

Questo simbolo invece dell’usuale corona di fiori suggerisce un contesto navale della moneta, la cui tipologia è talvolta associato ai pagamenti effettuati a mercenari galati (celtici) durante la lunga lotta di Antigono II con Pirro d’Epiro per il regno macedone, dopo il ritorno di quest'ultimo dall'Italia nel 274 a. C.

apollonia


Supporter
Inviato

Lo statere è stato battuto nella NAC 116 a un hammer di 32.000 CHF (33.660 euro).

NAC AUCTION 116, LOTTO 80, 1 ott 2019

statereraromacedoniaantigonopirro.JPG.983d191e8ce8f421dd1fac7144f008e5.JPG

Base d’asta: 24'000 CHF. Valutazione: 30'000 CHF. Risultato: 32'000 CHF.

Lotto 80. Antigonus Gonatas II, 277 – 239 Stater, Pella circa 272, AV 8.59 g. Head of Athena r., wearing Corinthian helmet decorated with coiled snake. Rev. BAΣIΛEΩΣ – ANTIΓONOY Nike standing to l., holding stylis in l. hand and aplustre in r.; below in the l. inner field, wreath. AMNG III, 1-2 and pl. 32, 21. De Luynes 1689 (these dies). Hunterian 1 (Antigonus I). R.W. Mathisen, Antigonus Gonatas and the Silver Coinages of Macedonia circa 280-270 B.C., ANSMN 26, 1981, pl. 21, 35.
Extremely rare, less than ten specimens recorded. A very interesting and historically important issue, almost invisible marks, otherwise about extremely fine.

Ex Sotheby’s 21-22 June 1990, Hunt, 390 and New York XXVII, 2012, Prospero, 314 sales.
This rare stater features the widely popular types of Athena and Nike first introduced for the gold coinage of Alexander the Great, but with two notable alterations. The legend does not name the long-dead Alexander, but rather the reigning Antigonid king of Macedon, Antigonos II Gonatas, and replaces the wreath normally held by Nike with an aphlaston. This stater type is sometimes associated with payments made to Galatian (Celtic) mercenaries during Antigonos II’s drawn-out struggle with Pyrrhos of Epeiros for the Macedonian kingdom following the latter’s return from Italy in 274 BC. Although Antigonos II strongly opposed the entry of Pyrrhos’ forces into Macedon at the Aoos River, Pyrrhos defeated him. The mercenaries in the employ of the Macedonian king then promptly changed sides and joined Pyrrhos. Antigonos II was forced to cede the heartland of the Macedonian kingdom to Pyrrhos, but retained the Macedonian coast and continued to claim the royal title. Two years later Pyrrhos was killed while campaigning against Argos, leaving Antigonos II to assume power over the entirety of Macedon. It is a testament to the king’s character that when the head of Pyrrhos was brought to him he is said to have reacted angrily to the death of such a worthy foe and ordered a proper funeral for the Epeirote king. While the financing of the conflict against Pyrrhos may lie behind this stater issue, the replacement of the wreath with an aphlaston in Nike’s hand tends to suggest a naval context. In this case it seems rather more probable that this stater type was produced in the aftermath of one of Antigonos II’s victories against the Ptolemaic fleet. The most likely candidates are the Battle of Kos (variously dated between 258 and 254 BC), which was celebrated by the dedication of the king’s flagship to Apollo at Delos, and the Battle of Andros (c. 246/5 BC), which almost completely shattered Ptolemaic naval power in the Aegean.

apollonia


Supporter
Inviato

L’aphlaston, chiamato anche aplustre, è la poppa ricurva verso l’alto di un’antica nave da guerra greca e romana che ne costituiva un ornamento. Era di legno, si allargava in genere come un ventaglio ed era curvato in modo simile alle penne di un uccello.

Per le immagini e il significato di questo ornamento v. l’articolo di Timothy M. Ryan “The Aphlaston: The Heart and Soul of an Ancient Warship” in https://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=aphlaston

Qualche esempio del simbolo sulle monete di Alessandro Magno è discusso in https://www.lamoneta.it/topic/114618-tetra-alessandro-iii-il-grande/#comment-1301487

Le monete di Alessandro Magno pubblicate dal Price con questo simbolo sono elencate di seguito

aplustredaPrice.JPG.003d9287ae2aa47e26f77f615d65f2bf.JPG

Unico bronzo del Price

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apollonia

 


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