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IGNORED

Sesterzio Augusto


Arcano

Risposte migliori

Salve ragazzi volevo mostrarvi il mio ultimo acquisto su Inasta. Allora premettiamo che solitamente le foto che inasta pubblica sul catalogo sopratutto per le aste di corrispondenza, non evidenziano alcuni elementi fondamentali vedi la patina o alcuni difetti. Il sesterzio che vi posto è stato acquistato da me a scatola chiusa in quanto vedevo solo una moneta in bianco e nero ma ho voluto rischiare e credo che sia stato un rischio ben pagato. Anche se il prezzo forse è stato eccessivo 240 euro. Per fortuna dalle prossime aste in poi Inasta, almeno così si legge sul sito, pubblicherà foto a colori anche per le aste di corrispondenza, avranno capito che è giusto essere trasparenti per il materiale che si vende.

Cosa ne pensate di questo sesterzio?

E' un bel sesterzio con una bella patina verde genuina. Diametro di 34,5 mm e un peso di 27,5 gr.

post-292-1237721958_thumb.jpg

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E' un bel sesterzio con una bella patina verde genuina. Diametro di 34,5 mm e un peso di 27,5 gr.

E' un bel sesterzio con una patina verde.....fermiamoci quì...Il prezzo non è per niente eccessivo per la moneta.

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Condivido quanto scritto da Numizmo. La moneta presenta l'iconografia della Consacrazione di Augusto con la quadriga di elefanti ed è particolarmente interessante e suggestiva. Enrico :)

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Avendola in mano per me la patina è autentica, genuina intendevo autentica. Questa è la mia impressione.

Comunque grazie tante

Walter

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E' meno peggio di quanto sembrasse in catalogo..la cifra ci puo' stare malgrado il taglio sul bordo e la patina, che a parer mio e' artificiale..

In ogni caso un discreto acquisto...malgrado non molto rara e' una moneta di buon mercato per cui uno scatto di conservazione in piu' e il prezzo sarebbe quasi triplicato..

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E' meno peggio di quanto sembrasse in catalogo..la cifra ci puo' stare malgrado il taglio sul bordo e la patina, che a parer mio e' artificiale..

In ogni caso un discreto acquisto...malgrado non molto rara e' una moneta di buon mercato per cui uno scatto di conservazione in piu' e il prezzo sarebbe quasi triplicato..

Grazie tante Crivoz sempre presente quando c'è bisogno del tuo aiuto. :)

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Bella moneta Arcano, il rovescio è molto, molto suggestivo. Deve essere una bella sensazione tenerla in mano e poterla vedere "dal vero" :rolleyes:

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Bella moneta Arcano, il rovescio è molto, molto suggestivo. Deve essere una bella sensazione tenerla in mano e poterla vedere "dal vero" :rolleyes:

Ci puoi contare guarda. Ma poi mi chiedo con questi sesterzi pesantissimi, che tasche doveva avere un romano? Penso che con 10 sesterzi ti venivano i dolori articolari se addirittura le tasche non si bucavano.

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Ciao Arcano,

in merito alla tua battuta, beh... :D i romani non avevano quel tipo di problema, semplicemente perché non avevano le tasche! Anche questa sembra una battuta, ma in realtà la tasca come la concepiamo noi è un'invenzione più tarda, apparsa in epoca medievale. La toga era in effetti una lunga pezza continua di stoffa che veniva avvolta e panneggiata sul corpo; in questo caso, una piega interna sapientemente ottenuta ogni giorno fungeva da tasca. Nel caso invece si indossasse un abito da lavoro o la classica tunica, ebbene si portava in vita _ appesa alla cintura _ una scarsella di pelle o cuoio che serviva appunto da portamonete. Durante scavi archeologici effettuati ad Ercolano qualche anno fa venne addirittura rinvenuto il corpo di un soldato che aveva evidentemente appena ricevuto lo stipendio e aveva la scarsella piena; questa era piuttosto “tecnologica”, nel senso che anziché un semplice sacchetto chiuso da un laccio si presentava come una vera e propria scatoletta di cuoio e legno, con il coperchio superiore munito di minuscoli cardini e apribile verso l'alto; all'interno era perfino suddivisa in spazi di misure diverse, tali da ospitare da una parte gli assi e le altre pezzature minori, dall'altra i sesterzi (più ingombranti ma molto usati negli acquisti di tutti i giorni), dall'altra ancora denari e aurei. Mi risulta che portamonete analoghi siano stati rinvenuti anche altrove, in particolare lungo il Vallo di Adriano.

Tieni poi conto che all'epoca la gente era solita uscire di casa con il denaro contato, per maggiore sicurezza; inoltre, come si fa oggi con le varie pezzature, in caso – per esempio – di un viaggio si portavano con sé pezzi di alto valore nominale, in genere i denari, che pesavano decisamente di meno. Inoltre, nulla impedisce di pensare che, quando la scarsella diventava zeppa di pesanti sesterzi, si potesse chiedere di farseli cambiare in denari (gli aurei non circolavano poi tanto, sebbene addosso al povero soldato che ho citato ne siano stati rinvenuti due o tre).

Spero di non essere stato troppo pedante... :D

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Ciao Arcano,

in merito alla tua battuta, beh... :D i romani non avevano quel tipo di problema, semplicemente perché non avevano le tasche! Anche questa sembra una battuta, ma in realtà la tasca come la concepiamo noi è un'invenzione più tarda, apparsa in epoca medievale. La toga era in effetti una lunga pezza continua di stoffa che veniva avvolta e panneggiata sul corpo; in questo caso, una piega interna sapientemente ottenuta ogni giorno fungeva da tasca. Nel caso invece si indossasse un abito da lavoro o la classica tunica, ebbene si portava in vita _ appesa alla cintura _ una scarsella di pelle o cuoio che serviva appunto da portamonete. Durante scavi archeologici effettuati ad Ercolano qualche anno fa venne addirittura rinvenuto il corpo di un soldato che aveva evidentemente appena ricevuto lo stipendio e aveva la scarsella piena; questa era piuttosto “tecnologica”, nel senso che anziché un semplice sacchetto chiuso da un laccio si presentava come una vera e propria scatoletta di cuoio e legno, con il coperchio superiore munito di minuscoli cardini e apribile verso l'alto; all'interno era perfino suddivisa in spazi di misure diverse, tali da ospitare da una parte gli assi e le altre pezzature minori, dall'altra i sesterzi (più ingombranti ma molto usati negli acquisti di tutti i giorni), dall'altra ancora denari e aurei. Mi risulta che portamonete analoghi siano stati rinvenuti anche altrove, in particolare lungo il Vallo di Adriano.

Tieni poi conto che all'epoca la gente era solita uscire di casa con il denaro contato, per maggiore sicurezza; inoltre, come si fa oggi con le varie pezzature, in caso – per esempio – di un viaggio si portavano con sé pezzi di alto valore nominale, in genere i denari, che pesavano decisamente di meno. Inoltre, nulla impedisce di pensare che, quando la scarsella diventava zeppa di pesanti sesterzi, si potesse chiedere di farseli cambiare in denari (gli aurei non circolavano poi tanto, sebbene addosso al povero soldato che ho citato ne siano stati rinvenuti due o tre).

Spero di non essere stato troppo pedante... :D

La questione delle tasche ovviamente era una battuta.

Ti tingrazio della tua spiegazione è stata molto interessante leggerla, e per nulla pedante. Grazie tante

Walter

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