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IGNORED

Fantasticando sulle monete 2


simone

Risposte migliori

Ricordate che vi avevo fatto leggere una storia di fantasia che avevo scritto sulle vicissitudini di una mia moneta ("Le caldarroste di Schonbrunn"). Bene, ora vi propongo la prima storia che ho scritto e riguarda la mia numero uno, nel momento dell'ultima volta in cui è stata spesa. Forse, proprio perchè è la prima storia che ho scritto, potrebbe essere molto migliorata, ma ho preferito lasciarla così.
Un ringraziamento particolare va a Centurioneamico per avermi ispirato questa storia, con il suo bel sondaggio sulle nostre numero uno (giugno 2004). Spero che questa estate troverò il tempo e l'ispirazione per poter scrivere altre storie che , se vorrete, non mancherò di proporvi.
Un'ultima cosa: quando dico che la mia collezione è vasta, non dico il vero: è, più che altro, un augurio...


TERRA E MARE
Storia della mia prima moneta

L’ampia foce del fiume era coperta dalla solita foschia primaverile, una foschia umida che rendeva insolitamente pigri anche i gabbiani, di solito attivissimi nella ricerca di qualche pesce da mangiare. Quel giorno un piccolo stormo se ne stava stancamente a riposare sulla spiaggia, deserta come lo è sempre a metà marzo.
Il gruppetto sembrò svegliarsi d’improvviso quando, come ogni giorno, la barca di Cesare, un pescatore sognatore ed innamorato del mare, fermò il suo lento cammino vicino alla riva. Subito i volatili presero ad assalire la barca per cercare di arraffare qualche pesce e Cesare gliene concesse qualcuno: aveva un animo buono e non avrebbe mai lasciato a stomaco vuoto quel piccolo stormo che lo attendeva ogni giorno e a cui si era ormai affezionato.
Mentre quella decina di gabbiani aveva il suo bel da fare con i pesci, arrivò sulla spiaggia Giovanni; era coetaneo di Cesare e benché le loro professioni fossero del tutto diverse, i due erano buoni amici ed avevano capito di essere simili appena si conobbero. Il loro primo incontro avvenne qualche anno prima, in un periodo in cui Cesare dovette organizzare il matrimonio della figlia e quindi affrontare delle spese che erano troppo alte per lui. Il pescatore era in tale difficoltà che persino i gabbiani spesso erano costretti a rimanere a stomaco vuoto. Così decise di recarsi in un posto nel quale non era mai stato: una banca. Quando entrò fu ricevuto da un distinto signore di nome Giovanni con cui, ancor prima di parlare di soldi, iniziò a parlare del più e del meno e con cui si trovò subito in sintonia. E’ cosi che nacque la loro strana amicizia: un pescatore e un banchiere, appartenenti a classi sociali diverse, ma tanto in sintonia fra loro che si presentarono reciprocamente le rispettive famiglie, le quali spesso si incontrano e cenano insieme, a base di pesce naturalmente.
E Giovanni quel giorno era lì proprio per comprare del pesce; i due parlarono, come sempre, di diverse questioni ma, come spesso accadeva, nessuno dei due parlò dell’attualità: quel giorno parlarono del tempo, della vita e della condizione umana. Ai due non piaceva affrontare argomenti di politica o di cronaca, ma parlavano molto più volentieri di argomenti spirituali, religiosi e filosofici. Se qualcuno li avesse sentiti non avrebbe capito come un banchiere potesse interessarsi a questioni così poco pratiche e come un pescatore potesse intendersi di certe cose. Questi discorsi, però, si sarebbero capiti bene se si fosse considerato che Cesare era sempre in mare, dove aveva tempo per meditare e per pensare, mentre Giovanni era un sognatore che non accettava la logica di quel mondo bancario, dove era apparentemente ben inserito.
L’attualità li sfiorò solo quando, prima di salutarsi, Giovanni pagò il pesce con due monete, nuove di zecca, del nuovo regno e Cesare distrattamente gli diede, come resto, una moneta che ormai non aveva più valore. “Cosa me ne faccio di questo vecchio rame, se fra qualche tempo non varrà più nulla?” chiese scherzosamente Giovanni, che però l’accettò lo stesso, tenendola per ricordo, e tutto finì con una risata.
Tornando a casa, Cesare non si accorse che, nel prendere un fazzoletto, una della due monete dategli dal suo amico gli cadde dalla tasca.
Nessuno la raccolse, il tempo la seppellì, la terra la custodì con amore e quando -non si sa come- riemerse, fu ritrovata: centotrenta anni dopo, quando ormai la città di Pescara era piena di alti palazzi e invasa dal cemento e dove le uniche cose rimaste uguali alla Pescara di Cesare e Giovanni erano la spiaggia e... i gabbiani. Si dice che la trovò un uomo, che la regalò a suo figlio; quest’ultimo iniziò, da quella piccola moneta, una collezione di che sarebbe divenuta molto vasta, ma in cui quella piccola moneta conserverà sempre il posto d’onore.
Quella moneta era un 5 centesimi del 1861, dell’allora neonato Regno d’Italia, mentre della moneta borbonica da un tornese, che Giovanni ricevette per resto, non se ne seppe più nulla...
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Bello :D :D

però.....il banchiere dal volto umano, chissà se oggi ne esistono ancora <_< e le cene a base di pesce, naturalmente offerto dal pescatore...spero che il banchiere, almeno, abbia portato il vino ;)

in ogni caso, complimenti :D

ciao.
petronius :)
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ciao, all'nizio ho letto distrattamente, ma poi ho ricominciato dal principio e ho letto interessato. Poi ho pensato alle innumerevoli monete perse distrattamente e agli innumerevoli Cesare alquanto arrabbiati e alle innumerevoli collezioni iniziate con un pezzo simile.........
Complimenti, ma non poteva perderla il Sor Giovanni la moneta tanto era un bancario.......
Alberto
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Molto bella ed a tratti anche commovente. Se tu riuscussi per ogni moneta ad inventare la storia di provenienza potresti pubblicare un libro :lol: :P .
A parte gli scherzi.....Complimenti!! Bella fantasia. :) :)
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Ancora una bella storia, bravo Simone, se continui di questo passo potremmo aprire auna sezione che potremmo chiamare..."Le storie di Lamoneta" dove inserire tutti i racconti che ruotano intorno alle monete.
Sei molto bravo nel descrivere le situazioni.. :)
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Ciao Simone,

un bel racconto commovente ed anche romantico se vogliamo.Mi auguro che si apra sul serio una sezione dedicata alle storie con argomento le nostre care monete,chissà quanti utenti del forum avrebbero da dire la loro.E' una iniziativa da incoraggiare,chissà se Reficul potrà considerare di aggiungere un altro bottoncino accanto a quelli del catalogo,dei manuali e della chat...

Saluti da Max65 :D
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Se continui così faccio la proposta a Reficul di aprire una sezione poetica del Forum, come quella del catalogo o dei manuali.

Complimenti.

Pgl

Ops: non mi ero accorto che la proposta era già stata fatta, così i voti favorevoli sono due.
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