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IGNORED

Moneta genovese ?


Risposte migliori

Dovrebbe avere la seguente leggenda:

D/ Castello in cerchio (croce quadrata) . I . A . N . V . A

R/ Croce in cerchio, senza crocetta
CVNRADI. REX.

mistura di argento a basso titolo, diametro variabile tra 17 e 20 mm e peso che varia 0,45 - 1,06 grammi.

se ne conoscono più di trecento varianti di conio.

Sono monete Comuni.
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ciao a tutti, confermo trattarsi di un mezzo denaro , detta anche "medaglia" o "obolo". Dalla foto mi sembra un po' usurata, ma è piuttosto difficile da trovare. A beneficio dei medievalisti, mando in allegato il mio esemplare. :)
seguono allegati
p.s. Sono indiscreto se chiedo al socio picchio come mai non le colleziona? ;)
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Caro Bavastro,
tutto non si può avere ! Una scelta dettata dalle finanze e non dal cuore. E' una monetazione che mi piace moltissimo, non la trovo assolutamente ripetitiva ed i grandi moduli mi hanno conquistato. Nel corso degli anni ho acquistato qualche moneta di Genova per sentimento.
Ho già da studiare pareecchio per la monetazione Napoleonica che mi riesce difficle ampliare la sfera d'interesse anche su altri periodi o zecche.

Comunque Genova dal 1795 al 1814 rientra nei miei interessi di collezionista e di studioso e un po di documentazione su Bavastro mi è passata tra le mani.


Da internet ho trovato un piccolo sunto sulla incredibile vita di qust'uomo.

Giuseppe Bavastro. marinaio di perizia eccezionale e corsaro astuto e valorosissimo, a pochi è noto eppure ........

Nato il 10 maggio 1760 a Sampierdarena da famiglia ligure di buona borghesia residente a Nizza. Abbandona dopo pochi mesi la scuola (per tutta la vita rimarrà analfabeta). Nel 1782 praticamente senza un soldo in tasca e senza una posizione si sposa con una bella nizzarda, la stessa di cui pochi anni prima si era invaghito inutilmente il suo grande amico Giuseppe Massena, il futuro Maresciallo di Francia.
A Genova, con un socio, Bavastro arma una goletta da cento tonnellate e si diede a trafficare con la Sicilia per conto di alcuni mercanti genovesi: con l'occasione, si fece anche le ossa come combattente, combattendo con successo contro i pirati algerini, l’eterno flagello del Mediterraneo.
Fra il 1792 e il 1800 Capitan Bavastro aumenta la sfera dei suoi traffici, acquista navi, diventando ricco.
Amato dalla moglie e diventato padre di robusta prole, "sciu Bavastro" sembra dunque destinato alla pacifica e comoda vita del ricco armatore genovese.
Invece : nel 1800 Bavastro si trovava a Genova allorquando la città venne stretta d’assedio dalle truppe austriache e bloccata dal mare da una divisione inglese. Difendeva la città, alla testa delle truppe francesi, il generale Massena.
Bavastro offrì immediatamente i suoi servigi all’amico: dapprima guidando piccole imbarcazioni attraverso il blocco inglese con compiti informativi e di esplorazione e quindi nominato capitano di fregata della marina ligure, al comando della galera "Prima”, l'unica vera nave da guerra esistente nel porto di Genova, alquanto malandata e con equipaggio di fortuna.

Da li in poi Bavastro fu una vera spina nel fianco della flotta inglese.
Quale ricompensa dei suoi disinteressati servizi alla Francia durante l'assedio di Genova, Giuseppe Bavastro riceve il grado di capitano di fregata onorario della marina francese, cui rinuncia firmata la pace.

All'annuncio della dichiarazione di guerra ad oltranza alla Gran Bretagna, Bavastro, che dopo la caduta di Genova si era ridotto quasi in povertà, decide di darsi alla guerra di corsa. Presa una "lettera di marca”, uno sciabecco armato con 4 cannoni da 8 libbre e 50 uomini di equipaggio, Bavastro si lancia nella guerra al traffico nemico con lusinghieri risultati di rapina.

La storia di Bavastro è lunga ed avventurosa, segnata dall'amore per la sua famiglia, l'avventura (ha combattuto in tutto il mediterraneo occidentale), Genova ed il mare.

Due episodi della guerra di Spagna provano, se ancora ce ne fosse bisogno, la fierezza del suo animo e la sua temeraria astuzia.
Un giorno, andato all'arrembaggio di un trasporto di truppe inglesi (destinate a sbarcare in Ispagna per appoggiare la guerriglia contro gli eserciti invasori francesi), riesce ad impadronirsene dopo aver falciato a mitraglia un centinaio di soldati nemici ammassati in coperta. Morto il comandante ed il secondo, il solo ufficiale superiore superstite, un maggiore dell'esercito inglese, fa il gesto di consegnare al ligure la sua spada, ma questi gelido gli dice: "'Tenetevela. signore, voi non siete del mestiere: non vi ho visto combattere e quindi non posso considerarvi mio nemico".

Un'altra volta, cavalcando lungo la costa nord di Barcellona con una scorta di sei soldati francesi, vede un brigantino inglese alla fonda a poche decine di metri di distanza .
Agitando a mo' di segnale un fazzoletto bianco, Bavastro riesce a far venire a terra un'imbarcazione e con questa se ne va a bordo con i soldati, che si presentano come disertori francesi. II comandante inglese finge di credere loro, ma poi fa legare come salami i soldati e li rinchiude nella stiva.
Bavastro, che si finge scemo e che sembra incapace di far male ad una mosca, viene lasciato libero in coperta.
A mezzanotte tutto l'equipaggio dorme ad eccezione della vedetta. Bavastro si avvicina furtivamente a questa e la stordisce con un colpo alla nuca. Libera quindi i soldati e senza colpo ferire s'impadronisce del brigantino portandolo a Barcellona.
La nave risultò essere carica di orzo, del quale la cavalleria francese aveva in quel momento gran bisogno.

Alla caduta dell'astro Napoleonico Bavastro nel 1818, a 58 anni, migra nel mare dei Caraibi.

Quello che è certo è che Bavastro partecipò dapprima (febbraio 1819) ad una spedizione contro Cumanà al comando della fregata "Bellona", facendo saltare in aria un forte spagnolo: quindi, alcuni mesi dopo, assunse il comando di un piccolo bastimento corsaro, la "Poupe" con il quale, mettendo in atto una delle sue diaboliche astuzie, riuscì a catturare, guarda caso..., una magnifica nave corsara francese battente bandiera della Spagna.

Rientrato in Europa nel 1826, Bavastro, ormai decisamente avanti con gli anni, progetta ancora una spedizione marittima, pur facendosi poche illusioni sulla possibilità di nuove guerre.
Partecipa con i francesi nel 1830 alla presa di Algeri.

Conquistata Algeri, Bavastro ne divenne comandante del porto. Più tardi fu nominato "cadì", cioè giudice.
Il suo aspetto imponente e le sue sentenze equanimi gli fecero acquistare molto prestigio e gli algerini, di cui Bavastro conosceva a perfezione la lingua.

Con lettere patenti del 5 agosto 1832. Luigi Filippo, che già gli aveva conferito il grado di ufficiale della Legion d'Onore, gli accordò la cittadinanza francese.

Ai primi del marzo 1833, Bavastro, ritornando dalla sua quotidiana cavalcata, fu preso da un improvviso malore e cadde da cavallo. Con uno sforzo si rimise in sella. Giunto a casa, si coricò attendendo stoicamente la morte, che lo colse il 10 dello stesso mese.
Quando ne sentì la mano scheletrica sul proprio capo, si drizzò a sedere sul letto; accompagnando le parole con un gesto di comando, disse: "Aprite la finestra, voglio rivedere il mare”.

Quindi ricadde morto.

Caro Bavastro di meglio non avrebbe potuto scegliere !
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ciao picchio, ho molto apprezzato la tua ricerca sul personaggio e sono ancora più contento di averlo scelto come nick-name. :)
Per il resto è come pensavo. La vita è fatta di scelte. :unsure:
Per fortuna con il forum abbiamo la possibilità di questi scambi culturali.
B)
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date un'occhiata qui
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EUREKA. Ci sono due notizie, una buona una meno buona. :rolleyes:
Prima quella buona. Esiste un romanzo biografico che tratta il personaggio. Ecco i dati:
Autore: Francesco Perri
Titolo: Capitan Bavastro
Editrice Garzanti
Illustrazioni del pittore Codognato
Stampato a Milano presso la tipografia Cordani il 25/11/1940 :)
Ora quella meno buona: non risultano altre edizioni, per cui il libro non si trova facilmente. Io l'ho trovato presso la biblioteca Berio di Genova, dove ho potuto solo leggerlo. Date le condizioni è escluso dal prestito. Probabilmente lo si può trovare o nei mercatini o in apposite librerie che tengono vecchie edizioni. Inutile dire che non potendolo portar via l'ho letto d'un fiato. :o
Ecco un piccolo assaggio della lettura.
Giuseppe Bavastro è nato sulla spiaggia di Sampierdarena (1760). Il padre don Miguel era uno spagnolo venuto a Genova in cerca di fortuna e ha trovato anche l'amore, Gironima Parodi. Su incarico dei savoia don MIguel doveva occuparsi degli impianti idraulici a Nizza, dove ha messo su casa. Gironima Parodi, voleva far nascere i figli a Genova, per questo si trovava a Sampierdarena. La località a quei tempi era una spiaggia di pescatori e sono stati loro ad aiutarla a partorire. Evidentemente il mare era il suo destino.
B)
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  • 2 mesi dopo...

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