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IGNORED

Prova in piombo da pulire


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Seguo dall'Agorà per la pulizia della moneta qui in allegato trovate lo stato originale.

E' una decina di giorni che a conti fatti gli sto dietro con la pulizia.
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Fase di sgossatura non troppo invasiva
Non semplice perchè la corrosione ha invaso non poco il tondello.
La fotografia non rende a pieno lo strato di ossido che si è stratificato sulla moneta.

Comunque dopo una settimana sono arrivato a questo risultato.
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Livello attuale, ora per qualche giorno la metto a riposo.

Miracoli non li a nessuno, purtroppo la corrosione è stata invasiva ed ha mortificato la superficie del tondello, comunque mi ritengo ampiamente soddisfatto e spero di aver documetato in tre fasi il grosso del lavor odi pulizia. Per la parte finale ne riparliamo a settembre.
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[color="blue"]Mi piacerebbe moltissimo poterla esaminare dal vivo!
Questo riporta alla mia idea di aprire un Circolo quì a Roma,dove poter condividere certe esperienze.
Purtroppo da solo,almeno per ora,mi rimane impossibile.Forse un giorno,chissà?!
Eppure Roma è piena di collezionisti,studiosi e commercianti ma con la mentalità che hanno rimaranno sempre chiusi nelle loro quattro mura da soli.In fondo credo che sia quello che veramente vogliono.
Peccato!!!!! :(
Ciao
fav.[/color]
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Comlpimenti Picchio, ha ottenuto un risulatato notevole! :lol:
Purtroppo dove la corrosdione si è mangiata il metallo non c'è niente da fare!
Una bella trasformazione però! B)
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Ringrazio per le parole di apprezzamento.

Il mio "tormento" è stato di non facile soluzione, mi esprimo meglio: si tratta di una moneta di modesto valore commerciale ma di notevole rilevanza numismatica. Or dunque è quasi certamente una prova unica (almeno così credo) è coniata e non è fusa. La ghiera rigata al bordo, sebbene non illustrata è chiarissima.

Ho un retaggio culturale di monetazione classica, dove i miei "maestri" una cosa mi hanno sempre detto : "le monete non si toccano, non si puliscono a meno che tu non sappia esattamente cosa succede e cosa puoi trovare sotto". Consigli quanto mai ragionevoli. Inoltre come ho detto questa moneta è con ogni probabilità unica quindi se non mi fossi cautelato nella pulizia avrei potuto creare un danno per la numismatica .... Il piombo o stagno, non è di facile identificazione, Crippa la considera di stagno è difficile da poter pulire. Con l'oro e l'argento anche piccoli errori sono perdonati, ma il piombo non perdona, ha un punto di fusione più basso, devi stare attento a scaldarlo. Si graffia molto facilmente, non so come risponde ai reagenti ed acidi. La mia conoscenza della pulizia è empirica e per tentativi. I miei ricordi di chimica e fisca abbastanza modesti. Inoltre le incrostazioni erano tali che non era possibile usare alcun detersivo o sgrassatore per ammorbare le eccedenze di sporco. E poi chi si fida ad usarli sul piombo.

Quindi pentolino con acqua e sale un po di soda e tanta pazienza. Prima o poi molla, lascia i buchi ma per lo meno è visibile.

Questa prova è particolare e conferma che il conio originale della monetazione del Governo provvisorio era uno soltanto. Così c'è su lamina di piombo, in rame, in rame a bordo liscio. Mi è stato anche riferito di una moenta da 5 lire in oro. Io non l'ho vista e non ci credo. Ma come è possibile che in un periodo relativamente breve esistano tutte queste varianti di conio ? I conii costavano, costavano gli incisori e costava la lavorazione quindi ? Quindi, a mio giudizio, non tutto il prodotto è coevo al Governo Provvisorio. Nostalgici post rivoluzionari potrebbero aver riconiato ad esempio. In più c'è una notevole quantità di monete porta messaggio o così definite, prodotte in maniera assolutamente "industriale" che mi fanno fortemete dubitare che queste monete siano tutte prodotte in quel periodo.
Ma scusate chi era quel pazzo di orafo o artigiano che si sarebbe fatto trovare in casa con una notevole quantità di 5 lire a scatoletta dagli Austriaci, la più palese ammissione di colpa. No credo che tutto ciò sia stato prodotto in tempi non sospetti ed a rischio, post unitari. Scuaste sono andato fuori tema.
La monetà mi ha dato soddisfazione nella pulizia e nel risultato.
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[quote name='picchio' date='27 luglio 2005, 01:25']Ma scusate chi era quel pazzo  di orafo o artigiano che si sarebbe fatto trovare in casa con una notevole quantità di 5 lire a scatoletta dagli Austriaci, la più palese ammissione di colpa. No credo che tutto ciò sia stato prodotto in tempi non sospetti ed a rischio, post unitari. Scuaste sono andato fuori tema.
La monetà mi ha dato soddisfazione nella pulizia e nel risultato.
[right][post="49348"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]


Salve picchio. Rimmovo i complimenti per il risultato ottenuto per la pulizia della moneta. Volevo sapere inoltre, se possibile, chiarimenti, foto o quant'altro inerente alla citata "5 lire a scatoletta o portamessaggi". Non ne ho mai sentito parlare e la questione mi ha incuriosito e non poco.

Grazie fin d'ora a chi vorra darmi delle delucidazioni. :) :)
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[color="blue"]Già è stata postata una discussione a riguardo con tanto di foto,provo a fare una ricerca nell'home-page e se la trovo posto il link.
Ciao
fav.[/color]


PS: trovato,purtroppo le foto sono state rimosse dalle aste ebay.
[url="http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=1706&hl=1848"]http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=1706&hl=1848[/url]
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[quote]purtroppo le foto sono state rimosse dalle aste ebay.[/quote]
Per questo rinnovo l'invito fatto a suo tempo di NON inserire immagini interessanti contando su siti esterni. La funzione di "aggiungi allegato" serve proprio per questo, per futura memoria ;)

P.S.: naturalmente per foto spazzatura, commenti estemporanei o off-topic va benissimo il link esterno.
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[quote name='picchio' date='27 luglio 2005, 00:25']. . . Questa prova è particolare e conferma che il conio originale della monetazione del Governo provvisorio era uno soltanto. Così c'è su lamina di piombo, in rame, in rame a bordo liscio . . .
[right][post="49348"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Sono interessatissimo, ma non ho capito la faccenda del conio unico :blink:

SPIEGATEMI ! :(

Come sapete ho una specie di fissazione per questa moneta :) e per la sua storia.

Nella discussione che è stata qui linkata io mi domandavo A COSA FOSSE SERVITA QUESTA CONIAZIONE.
Ritengo che quando avremo intuito che bisogno aveva il Governo Provvisorio di coniare queste (bellissime) monete, allora avremo capito quasi tutto.
Allora, per esempio, sarà facile intuire DOVE furono coniate (chissà, magari in Svizzera o in Francia :blink: ), ed infine QUANDO.
Capite bene che la faccenda dei conii e delle varianti prenderebbe tutta un'altra luce :o .

Qualcuno ha idea da dove derivino i dati quantitativi sui pezzi immessi in circolazione che sono normalmente riportati nei cataloghi (p.e. Gigante) ?
Lo dico perché da altra fonte sono conosciuti i dati sulle necessità di contante da parte del Governo Provvisorio, mi piacerebbe confrontare i dati.

Poi sono certo che dopo il 1848 è successo qualcosa con questa moneta. Ma cosa non so (ho il sospetto che sia divenuto una sorta di distintivo politico, ma non so di chi).
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Lucio,
le prove che visto e studiato nei vari metalli - come Crippa del resto - hanno tutte la stessa matrice, tutte tranne una il Crippa 6, in collezione privata.
I 40 lire, le 20 lire come le 2 lire e la lira non hanno varianti di conio.

Il periodo di coniazione ipotetico va dal 22 marzo al 6 agosto 1848.

Io, e ne abbiamo già parlato, ho contato 7 varianti di conio. Troppe per un periodo così limitato di coniazione. Le varianti prevedono una revisione del conio, soprattutto la necessità di farlo, con annessi e connessi, costi aggiuntivi incisori.
A Milano ne sono state coniate per un controvalore di lire 601.530 pari a 120.306 pezzi. Non c'è correlazione tra la frequenza con cui questa moneta appare sul mercato ed i sui dati di coniazione ufficali.

Come le sono propeso ad immaginare una coniazione di natura politica nel canton ticino, durante il periodo di restaurazione austriaco.
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Al tempo :) !

Vediamo se ho capito: le "prove" conosciute sarebbero tutte con rami corti, stella lontana e base sottile, è così ?

In altre parole sarebbe stato "provato" solo un tipo di conio, che peraltro è quello più comune.

Invece i tipi "varianti" non sarebbero stati "provati".

E' questo il ragionamento?

Quindi in fondo in fondo, i tipi "varianti" con le loro combinazioni (rami lunghi, stella vicina e base spessa), potrebbero FORSE, ma proprio parlando in termini di ipotesi da verificare, essere dei "riconii" patriottici un poco posteriori al periodo effettivo di durata del Governo Provvisorio.

Se è questa l'idea, è una idea molto interessante, ma c'è ancora da lavorarci.

Intanto il periodo di possibile coniazione di queste monete è persino più breve di quello indicato (sono interessato ad approfondire).

Poi sarebbe interessante inquadrare a cosa servissero queste monete (escludo che sevissero inizialmente come normale circolante, anche se sicuramente sono anche entrate in circolazione); si potrebbe azzardare che servissero ad un dato momento per onorare alcune obbligazioni cartacee che il Governo Provvisorio aveva improvvidamente contratto (se interessa anche su questo possiamo approfondire), ma sarebbe anche da valutare meglio se non servissero anche per importanti pagamenti internazionali, magari in Svizzera o in Francia o in Piemonte. In uno scenario del genere non escluderei però nemmeno l'idea totalmente azzardata che ad un dato momento il Governo Provvisorio avesse avuto nella propria disponibilità riserve di argento all'estero, da monetare prima di utilizzarle per pagamenti estero su estero (magari a titolo di interessi su prestiti o in pagamento per forniture militari, boh), in tal caso tornerebbe prepotentemente attuale l'attenzione alle varianti (si tratterebbe di conii predisposti in più per essere mandati all'estero a monetare in loco argento per il Governo Provvisorio) e così si potrebbe persino intendere perché le varianti sono quelle più rare (perché essendo quelle estero su estero le monete prodotte non sono rientrate in italia se non in minima parte e tendenzialmente sono finite rifuse) e perché le "prove" conosciute sono solo quelle del tipo più frequente in Italia (perché le "prove" degli altri tipi, prodotti con conii usati all'estero, sono rimaste là, nessuno le ha conservate, sono quindi andate logicamente perdute.

Capisco benissimo che sto tinteggiando un quadro largamente ipotetico, per non dire fantascientifico :blink: .

In ogni caso confermo ancora una volta che questa moneta ha avuto un importante vita e una fortissima tendenza ad essere riprodotta o alterata anche DOPO il 1848.
E ha avuto senz'altro un fortissimo significato ideologico; ma attenzione: ricordiamoci che il Governo Provvisorio fu detestatissimo dai Mazziniani, dai Cattaneani e dai Socialisti. Quindi qualcun'altro. Boh.
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Vediamo se ho capito: le "prove" conosciute sarebbero tutte con rami corti, stella lontana e base sottile, è così ?

[color="red"]sottile e lunga sulla linea dell'esergo. Tutte meno 1.[/color]

In altre parole sarebbe stato "provato" solo un tipo di conio, che peraltro è quello più comune.

Invece i tipi "varianti" non sarebbero stati "provati".

E' questo il ragionamento?

[color="red"]Si potrebbe pensare [/color]

Quindi in fondo in fondo, i tipi "varianti" con le loro combinazioni (rami lunghi, stella vicina e base spessa), potrebbero FORSE, ma proprio parlando in termini di ipotesi da verificare, essere dei "riconii" patriottici un poco posteriori al periodo effettivo di durata del Governo Provvisorio.

[color="red"]La considero una eventualità tutt'altro che remota[/color]

Se è questa l'idea, è una idea molto interessante, ma c'è ancora da lavorarci.

Intanto il periodo di possibile coniazione di queste monete è persino più breve di quello indicato (sono interessato ad approfondire).

[color="red"]Chiaramente ho dato solo che i dati relativi all'esistenza del Governo Provvisorio, mettiamoci per lo meno 40 giorni prima di avviare la produzione, ed il compimento un mese prima della caduta del Governo, all'inizio delle turbolenze. Il tempoa disposizione per la coniazione è poco per la quantità di conii.[/color]


In ogni caso confermo ancora una volta che questa moneta ha avuto un importante vita e una fortissima tendenza ad essere riprodotta o alterata anche DOPO il 1848.

[color="red"]pienamente d'accordo[/color]

E ha avuto senz'altro un fortissimo significato ideologico; ma attenzione: ricordiamoci che il Governo Provvisorio fu detestatissimo dai Mazziniani, dai Cattaneani e dai Socialisti. Quindi qualcun'altro. Boh.

[color="red"]Chi ?[/color]

E perchè poi ritratti di Radetsky all'interno di quelle a scatola ?

Perchè poi si trova sempre in conservazione più che accettabile ?

Non solo i rami lunghi - considerati comunemente i più rari - quando si trovano sono mediamente di bella conservazione, tipica di una moneta che ha circolato poco.
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Anche io ti faccio i complimenti per il risultato ottenuto. :)
Sarebbe molto costruttivo a mio giudizio, avere un piccolo rapportino sui procedimenti adottati.
In effetti non sempre si lavora sul piombo e, ad esempio, la mia esperienza in materia è praticamente nulla, perciò caro Picchio vorresti trasferire questa tua esperienza al forum?
Sarebbe costruttivo per tutti, quando si effettua un restauro o una pulizia, documentare con foto e descrizioni il nostro lavoro, proprio come ha fatto Picchio. ;)
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Come ho detto ci sono stato dietro parecchi giorni, e credo che la pazienza sia fondamentale per questo tipo di operazioni.

Ho cercato in primo luogo di capire che genere di ossidazioni e di sporco fosse quello sulla moneta, sono dotato di un microscopio stereoscopico (anche per i falsi) che mi ha permesso di vedere bene la composizione e la compattezza dell'ossidazione, particolarmente porosa.

Ho messo la moneta a mollo in una soluzione di acido citrico e acqua appena tiepida per un giorno tenendola sempre sotto controllo.

Al momento non ci sono stati effetti evidenti ma deve essere riuscita a smollare l'ossidazione.

A quel punto c'era solo che da decidere se insistere e ritrovarsi con una moneta pulita ma "butterata" o lasciare stare ed attendere che la natura chimica agisse e corrodesse completamente la moneta.

Mi sono attrezzato di uno spazzolino per i denti medio di durezza. Stuzzicadenti. e con pazienza ho cercato di rimuovere di volta in volta le parti che cedevano sotto l'effetto dell'acido citrico.

Arrivati ad un certo punto ho preso la moneta, l'ho messa in una padella (padella) con acqua 3 dita , acido citrico e soda (non tanta ad occhio direi un cucchiaio da minestra) ed ho iniziato a fare scaldare l'acqua e la soluzione.

Nuovamente con spazzolino e pazienza ed una spruzzata di sgrassatore liquido (prodotto che si usa per la pulizia delle catene che va diluito a quattro volte la quantità impiegata). Operazione che ho ripetuto più volte incoraggiato anche dallo stato di avanzamento lavori.

Poi ancora come sopra fino a quando la moneta lentamente non ha ceduto.

Comunque a mio giudizio su certi metalli si può lavorare altri (rame) non bisogna proprio provarci con questa metodologia.
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[quote name='picchio' date='27 luglio 2005, 22:36']. . .  E perchè poi ritratti di Radetsky all'interno di quelle a scatola ?
[right][post="49533"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]


Se è per questo è persino più incredibile che ce ne siano col ritratto di Mazzini (si deve essere rigirato nella tomba!).

Comunque insisto, ed insisto perché sono convinto che con un grande impegno si arriverebbe alla conclusione, forse persino fra noi di questo Forum: LA CHIAVE DI TUTTO E' CAPIRE PERCHE' IL GOVERNO PROVVISORIO AVEVA BISOGNO DI CONIARE QUESTE MONETE.
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Vi ripropongo una inquadramento del periodo storico, con particolare riguardo alle figure di Cattaneo, Mazzini e alle tensioni fra repubblicani e conservatori durante la "rivoluzione lombarda". E' un testo che ho postato su altro Forum qualche tempo fa, ma forse è utile al nostro ragionamento attuale:

[b]
Vediamo di fare un po' di ordine.

Carlo Cattaneo fu la vera anima delle Cinque Giornate, dell'insurrezione, delle barricate, del rifiuto di trattare un armistizio, della unificazione della lotta di città e campagne.
Durante la rivolta egli presiedette un "Consiglio di Guerra", composto da esponenti di varia ispirazione libertaria e repubblicana. Come è noto era il marzo del 1848.

Appena cacciati gli Austriaci il "Consiglio di Guerra" di Cattaneo fu -per così dire- 'fagocitato' in un più ampio "Comitato di Guerra" promosso dal Casati e presieduto dal Litta (personalità di riferimento della locale nobiltà filopiemontese). Dopo pochi giorni anche tale organo si trasformò ulteriormente in un "Governo Provvisorio" decisamente antirepubblicano, al quale il Cattaneo rimase sostanzialmente estraneo e delle cui scelte politiche fu accesissimo oppositore.

Solo in quei giorni riusciva a raggiungere Milano (dal suo esilio all'estero) anche il Mazzini. Le posizioni dei due furono all'atto pratico sostanzialmente coincidenti -pur con i distinguo ideologici, che però risultarono evidenti più che altro nelle letture a posteriori di quegli eventi, che essi successivamente elaborarono.

E' innegabile che nell'immediatezza dei fatti Cattaneo e Mazzini si trovarono entrambi su posizioni di opposizione al "Governo Provvisorio di Lombardia", di ispirazione filopiemontese e filomonarchica.

A fine aprile del 1848, mentre sul confine tra Lombardia e Veneto si combatte, a Milano il "Governo Provvisorio" è chiamato a decidere l'unione della Lombardia al Piemonte, con la generica promessa da parte di Carlo Alberto che, a guerra finita, sarebbe stata indetta una "Costituente Nazionale".

E' questo il momento del celebre dissidio tra Mazzini e Cattaneo, non riguardo ad una questione ideologica per uno stato repubblicano più o meno federalista, ma riguardo al doloroso dilemma se accendere una rivolta, un colpo di stato, contro il "Governo Provvisorio" filomonarchico, oppure accettare le deliberazioni del "Governo Provvisorio" e rimandare tutto a guerra finita.

Notare che il Mazzini in Piemonte era esiliato e condannato a morte.

Mazzini sostenne l'inopportunità di una guerra civile mentre era in corso una guerra di liberazione.
Cattaneo voleva agire, magari con un aiuto francese (un po' il tormentone di questa storia, intervento francese sempre invocato e atteso ma mai concretizzato).

Negli ultimi giorni di luglio la campagna militare disastrosamente condotta dai piemontesi si risolve in una disfatta.
Mazzini partecipa alle operazioni militari come semplice fante, forse cercando la morte.
Cattaneo accetta dal "Governo Provvisorio" un incarico di "Commissario di Guerra" per organizzare la resistenza tra Lecco, Bergamo e Brescia.

Ad agosto entrambi sono costretti a fuggire in Svizzera, dove sia Mazzini che Cattaneo collaborano alla costituzione di una "Giunta di Insurrezione" per tentare di riprendere la lotta in Lombardia.

Da lì Cattaneo si sposta a Parigi, d'accordo con Mazzini, per tentare di sollecitare nuovamente un intervento francese (che non ci sarà).
A Parigi Cattaneo elabora i primi scritti sulla rivoluzione lombarda e comincia a sintetizzare le proprie differenze ideologiche rispetto a Mazzini. Differenze che vengono rielaborate nei successivi scritti di entrambi. Si reicontreranno in Svizzera molti anni dopo.[/b]

[url="http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?threadid=160131"]http://www.politicaonline.net/forum/showth...threadid=160131[/url]
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Lucio la sua conoscenza del periodo risorgimentale è preclara.
Mi limito alla numismatica e trovarne una semplice successione di conii per arrivare ad una plausibile soluzione del dilemma.

Le 5 lire sono state coniate presumo per riaffermare un concetto di Italianità a sistema decimale in aperto contrasto con la monetazione vigente austriaca. Per le simpatie Piemontesi (sistema decimale in uso e francesi sistema decimale in uso) ed in aggiunta immagino per il suggestivo concetto di Regno d'Italia napoleonico che fu l'ultimo tentativo di unificazione dell'Italia, concetto monarchico cui si ispirava il Governo Provvisorio.

Le monete sono state coniate a questo punto non per sopperire ad una reale necessità del mercato ma a fini comunicativi: Il Governo Provvisorio c'è, esiste e lo fa sapere su monete sonanti d'argento e d'oro, poche ma che vengono tesaurizzate dai simpatizzanti. La non emissione delle pezzature da 2 e 1 lira, ma solo dei massimali avvalorano questa tesi della non circolazione ma della sua ostentazione.

Emissioni successive possono essere state fatte per pagare il cartaceo circolante, prestito forzoso, prestito contratto all'estero. Coccarda politica al rientro degli austriaci. Non ne ho idea me ne manca l'esegesi delle fonti. Cerco di applicare criteri critici moderni ad una situazione di fatto accaduta 150 anni fa.

Il Comandini non dice nulla a tal proposito, al museo del risorgimento di milano comunque è esposto solo che il primo tipo. Anche il carboneri è abbastanza contenuto nei suoi commenti.

Il ritratto del Mazzini (ai tempi faccio notare che la sua figura era l'equivalente di un moderno terrorista) mi porta a ragionare solo sullo scollamento tra la parte pensante, Mazzini appunto, ed il volgo cioè la base che appunto accomunavano il suo concetto utopico di libertà ed indipendenza in maniera autonoma dall'ideologia politica.

Infine l'unica cosa che sembra chiara è che queste monete sono state coniate successivamente alla caduta del Governo, cosa che sino a tre giorni fa, cioè prima di questa simpatica discussione non si prendeva minimamente in considerazione.

Quindi complimenti a tutti.
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[quote name='picchio' date='28 luglio 2005, 12:14']. . .
Emissioni successive possono essere state fatte per pagare il cartaceo circolante, prestito forzoso, prestito contratto all'estero.
. . .
Infine l'unica cosa che sembra chiara è che queste monete sono state coniate successivamente alla caduta del Governo, cosa che sino a tre giorni fa, cioè prima di questa simpatica discussione non si prendeva minimamente in considerazione.

[right][post="49571"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Sono favorevolmente impressionato dalla piega che sta prendendo il ragionamento.

Però mi pare prematuro saltare alle conseguenze.

Bisognerebbe tornare a vedere notizie storiche, che sono pubblicate -quindi teoricamente disponibili a tutti- ma il cui studio richiederebbe un po' di tempo :( .

Per esempio ricordo vagamente tre fatti che deve aver scritto il Cattaneo da qualche parte (bisognerebbe controllare!):
- l'esercito piemontese in manovra poteva prelevare qualsiasi bene per proprio approvvigionamento dalle popolazioni locali, alle quali rilasciava regolare ricevuta, che il Governo Provvisorio era tenuto a saldare (con che soldi?);
- il Governo Provvisorio aveva gestito la propria mancanza di liquidità in termini un po' "creativi", contraendo obbligazioni e promettendo interessi, che aveva anche iniziato a corrispondere;
- il Governo Provvisorio sollecitava -su tutto il territorio- le donazioni da parte di privati di oggetti di valore (vuoi mai che si trattava di oggetti di argento con i quali si intendevano coniare monete? e se era così portavano gli oggetti a Milano o magari i conii varianti testimoniano delle zecche secondarie o addirittura "mobili"?).

Poi ho anche il sospetto (qui è proprio solo un mio sospetto) che in qualche momento il Governo Provvisorio si fosse impegnato a versare denaro nelle casse del Regno di Sardegna, e non potrebbe certo averlo fatto in inutile moneta austriaca, ma chissà magari proprio con una moneta coniata appositamente conforme al circolante piemontese!

Insisto, bisogna appofondire ;) .
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Giustamente senza trarre conclusioni affrettate, ma senza neppure dimenticare qualche milione di anni di evoluzione della specie umana; se il buon Dio ci ha donato la testa non sarà solo per spartire le oreccchie, ci sono ragionevoli fondati fatti per ipotizzare una coniazione postuma della monetazione del Governo Provvisorio. (L'ho detto bene ?).

I gli eserciti alleati vanno pagati, altrimenti ci sono due accadimenti antipatici, il primo fanno dell'altro, il secondo si impossessano comunque di ciò che dovrebbero difendere, e la storia Patria ne è piena di questi episodi tutt'altro che estemporanei. Con cosa hanno pagato i Piemontesi ? Con della carta straccia a corso forzoso ? Però l'emissione di 600.000 lire è niente per pagare una guerra di indipendenza. Le cifre non quadrano. Sono poche sia per pagare un esercito, sia per immetterle come circolante, sono una enormità per una produzione a meri fini ostentativi.

Non ho una letteratura specifica sull'argomento. Però si potrebbe trovare qualcosa all'Archivio di Milano ed alla biblioteca Sormani.

Compito per le vacanze assegnato, cercare di capirne qualcosa di più.
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