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IGNORED

Il Giovane di Mozia: Apollo, Auriga o... Melqart ?


medusa

Risposte migliori

Misterioso e affascinante: il Giovane di Mozia (Trapani)- 470-450 a.C

"E vidi, allora, lo stupendo corpo,

dove di sé faceva maggior prova Amore:

vi plasmava gioioso acconce membra,

innalzava, scolpita, la persona,

con emozione vi plasmava il viso,

del suo tratto lasciando come un arcano senso

sulla fronte, sugli occhi, sulla bocca ..."

C. KAVAFIS

- Qui la statua in un panorama cubico (peccato non anche il retro della statua, altrettanto vibrante..): Museo "Giuseppe Whitaker - Mozia

http://www2.comune.marsala.tp.it/marsala_t...ozia_museo.html

- Qui, un'immagine ad alta risoluzione:

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm.../0b/Mozia_1.jpg

La statua, in marmo bianco a grana grossa cristallina di provenienza greco-orientale, raffigura un giovane dal corpo atletico (altezza conservata 181 cm). Rinvenuto nel 1979 nell’isola di Mozia (colonia di Cartagine sulla punta occidentale della Sicilia) in prossimità del complesso monumentale di Cappiddazzu , in una zona dove veniva lavorata la ceramica. Giaceva ricoperta da detriti per cui si ritiene che essa fosse stata abbattuta durante l’assedio dell’isola ad opera dei Siracusani nel 397 a.C.

La scultura è priva delle braccia e dei piedi e la presenza di perni bronzei sul capo fa ritenere che dovesse avere un copricapo o una corona.

Il lungo chitone plissettato, stretto da un alta cintura all’altezza dei pettorali, avvolge il corpo con uno straordinario effetto di trasparenza che dona risalto alle forme anatomiche e alla possente muscolatura.

La fisionomia del volto e la capigliatura sono tipiche dello Stile Severo e trovano confronti con le sculture del Tempio E di Selinunte e con l'ambiente artistico della Magna Grecia con particolare riferimento all'officina di Pitagora di Reggio.

Problematica è la sua identificazione:

- per alcuni studiosi rappresenterebbe Apollo o meglio il dio punico Melqart, corrispondente all'Eracle dei Greci:

... confrontate con il profilo di Melqart sullo stupendo Shekel in argento postato da Roth37 ... :

http://www.lamoneta.it/index.php?act=attac...st&id=60931

- Per altri sarebbe un sufeta - magistrato punico...

- per altri ancora un Auriga

Ma che differenza con l’Auriga di Delfi …. (sempre in Stile Severo).

http://it.wikipedia.org/wiki/Auriga_di_Delfi

Incerto è il luogo di produzione. Sembra plausibile che artistici greci abbiano realizzato il capolavoro in una città greca della Sicilia (Selinunte o Agrigento). Difficile stabilire inoltre se l'opera sia stata realizzata su committenza punica di un ricco cittadino di Mozia, o sia stata portata nell'isola come bottino di guerra in seguito alla distruzione, ad opera dei Cartaginesi, di una delle colonie greche di Sicilia.

Eccola infine in una “Variazione” disegnata da F. Clerici ad illustrazione di alcuni poemi di C. KAVAFIS.......

http://books.google.it/books?id=wx3ti7_6oI...ges&cad=0_1

Fonte: La statua Marmorea di Mozia e la scultura di stile Severo in Sicilia

Di Nicola Bonacasa, Mancante, Antonino Buttitta

Valeria

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Complimenti Medusa per questo tuo intervento, così ricco di riferimenti e al tempo stesso così appassionato.

Anche se è effetttivamente molto diverso dall'Auriga di Delfi, perchè escludere si tratti di un auriga?

Per gli eventuali riferimenti a tipi monetali giova molto ovviamente vedere il volto di profilo, ma purtroppo questo bel volto, visto di profilo, appare molto più rovinato di quanto si possa notare di prospetto.

Io ho pensato, facendo riferimento al copricapo (o all'acconciatura) più che ai tratti del volto, all'Hermes delle monete di Ainos e quindi, per li rami, all'Efebo biondo del Museo dell'Acropoli.

Molto interessante per me anche il riferimento a un autore che conosco e che ho imparato a conoscere a Itaca, sentendo leggere una sua poesia dedicata appunto all'isoletta: "Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa voti che ti sia lunga la via, e colma di vicende e conoscenze...".

Kavafis ha anche il merito di aver fatto oggetto di poesia il rarissimo tetradrammo di Oroferne e di aver citato nelle sue poesie moltissimi personaggi che noi incontriamo studiando le monete antiche: Demetrio Poliorcete, Cesare, Antonio e Cleopatra, Manuele Comneno, Filippo V di Macedonia, Antioco III il Grande, Demetrio Sotere, Tolomeo VI Filometore, Cesarione (o Tolomeo XVI, che troviamo con lei su una moneta molto rara), Nerone, Galba, Michele III l'Ubriacone, Giovanni II Comneno, Mitridate VI Eupatore, Michele VI Parapinakios, Alessandro Bala, Antioco IV Epifane (detto anche Epimane :) ), Antioco I, Giuliano l'Apostata, Andronico III Paleologo, Giovanni Cantacuzeno, Antioco IV Epifane, Alessio I Comneno, Tolomeo VII Evergete, Alessandro Zabina, Antioco VIII Gripo, Alessandro III il Grande...

Dopo questo lungo elenco forse qualcuno tra noi, che sia interessato anche alla Poesia, oltre che alla Numismatica e alla Storia, avrà voglia di leggere Kavafis.

Mi permetto di suggerire la traduzione di Filippo Maria Pontani, il mio compianto professore di Neogreco.

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Uno dei "piccoli ma grandi" misteri dell'archeologia.

Chi rappresenta e come mai una preziosa opera d'arte greca ritrovata in una città fenicia ?

Un doppio mistero, quindi, come ben ci ha fatto notare la ns. altrettanto preziosa medusa, che con il Suo appassionato ed appassionante post (ennesimo gioiello che arricchisce questo sotto-forum archeologico maldestramente curato dal sottoscritto) non solo ci invita ad ammirare uno stupendo capolavoro dell'arte antica ma ci ricorda anche un meraviglioso sito archeologico di grande suggestione.

Ed ancora grazie infine sia a medusa che ad okt, perchè con i loro interventi ci portano sempre un alito di profumo e di Poesia della Nostra amata Grecia, arcaica o moderna che sia.

Aggiungo, per quel che conta :D, il parere del sottoscritto, optando per l'ipotesi auriga, forse anche (benignamente) condizionato dal testo del prof. Pavese che ebbi modo di leggere anni addietro.

P.S. : perdonatemi...pur apprezzando la valenza artistica della scultura e comprendendo l'apprezzamento della ns. amica medusa (ed immagino di tutte le Signore del ns. forum), continuo imperterrito, da par mio, ad ammirare...i profili muliebri (lo so, lo so...rimango un rozzo centurione; che ci volete fare :lol: ).

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........

P.S. : perdonatemi...pur apprezzando la valenza artistica della scultura e comprendendo l'apprezzamento della ns. amica medusa (ed immagino di tutte le Signore del ns. forum), continuo imperterrito, da par mio, ad ammirare...i profili muliebri (lo so, lo so...rimango un rozzo centurione; che ci volete fare :lol: ).

.... e di questo tuo ostinato continuare ad "ammirare...i profili muliebri" ...

... il ramo Femminile del Forum ... sentitamente RINGRAZIA !!!!!!!

:rolleyes: :D :lol: :P

Valeria

PS. Grazie a te Flavio e a OKT per le tue gentili parole e gli approfondimenti ...

Prossimamente, un piccolo post con foto sui resti archeologici di Mozia e sulle sue monete ... (Appena in vacanza..) :P

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:) Ed io ringrazio tutti e tre, la mia cara Medusa per lo splendido post (naturalmente anche per lo splendido "corpo") :lol: :lol: , per il suggerimento di Okt a rileggere Kavafis che ho prontamente raccolto ed infine per il nostro caro Curatore Flavio per suoi i commenti sempre piacevoli da leggere e per l'impegno che mette nel suo lavoro.

Mia cara medusa attendo con ansia il seguito del post da te promesso.

Grazie Giò :D :D

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Awards

- per alcuni studiosi rappresenterebbe Apollo o meglio il dio punico Melqart, corrispondente all'Eracle dei Greci:

Non condivido il punto in cui si associa ad Apollo. Potrei avere qualche chiarimento.

:)

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- per alcuni studiosi rappresenterebbe Apollo o meglio il dio punico Melqart, corrispondente all'Eracle dei Greci:

Non condivido il punto in cui si associa ad Apollo. Potrei avere qualche chiarimento.

:)

Buonasera Gionata :)

Ecco alcune fonti tra il serio.... e il FACETO ... :rolleyes:

Fonte: La statua Marmorea di Mozia e la scultura di stile Severo in Sicilia

Di Nicola Bonacasa, Mancante, Antonino Buttitta

Pagina 41

http://books.google.it/books?id=wx3ti7_6oI...snum=8#PPA41,M1

"Antonella Spanò Giammellaro (1985) facendo il punto sulle varie ipotesi avanzate, propone tre possibilità, tra cui quella, appunto, che si tratti di un dio Melqart in veste punica (un dio ambivalente per Greci e Punici, un Apollo) oppure di un politico o generale o eroe nazionale in qualche modo legato con Mozia"

Apollo ricorre ancora qui:

“Il Prof. Alfonso Juan Cuny, dell'Accademia delle Belle Arti di Spagna, in visita al Mu seo di Marsala, dove la statua si trovava, riconobbe nelle fattezze della scultura l'Apollo Patroo; all'identica sua conclusione sono arrivati anche il Prof. Giuseppe Agosta, insigne archeologo di Marsala, ed il Dott. Ernesto la Rosa, Vice Questore di Palermo e studioso di archeologia.

Tutti e tre, sono giunti a tale certezza attraverso il metodo deduttivo, ed in particolare: accertando, in primo luogo, che la statua, sicuramente, intendeva rappresentare un Dio (i boccoli sulla testa e la cintura degli aurighí attorno alla vita ne sono la testimonianza)

- identificando, quindi, dal particolare della tunica bagnata, tale divinità con il Dio del Sole, che usciva dal mare col suo carro per percorrere la volta del cielo, da oriente ad occidente. Il fatto che la statua dell'Apollo sia stata trovata a Mozia, territorio punico, non deve affatto sorprenderci; si sa infatti che con i Punici viveva una colonia greca.” (Fonte sempre da Internet)

In ogni caso, quell’APOLLO nel titolo… più che dalle ipotesi dei vari studiosi … mi è stato suggerito da un curioso aneddoto trovato nell’archivio del Corriere della Sera onlineProtagonista la Signora Ciampi….

14 Febbraio 2003 ... San Valentino :P

http://archiviostorico.corriere.it/2003/fe...302142559.shtml

*E Franca Ciampi scopre il difetto dell' Apollo: "Quel giovanotto è un po' basso di ginocchio". La sovrintendente: "Ha ragione, va rifatto l' allestimento della statua" …* :D :lol:

E ancora qui:

http://archiviostorico.corriere.it/2003/ma...030302392.shtml

*IL REPERTO "CONTESTATO" DALLA SIGNORA CIAMPI

Il mistero della statua di Mozia: è Apollo o Ercole?

Il «caso scientifico» sollevato dalla signora Franca Ciampi, moglie del presidente della Repubblica, in visita all' isola di Mozia, sulle proporzioni della statua che introduce il visitatore nel museo della Fondazione Whitaker, ha involontariamente aperto un altro caso. Chi rappresenta la statua (nella foto) che troppo facilmente o per opportunità viene attribuita ad Apollo? "Le ipotesi sono almeno tre - dice Maria Pamela Toti, archeologa della Fondazione - Di sicuro sappiamo che è una scultura del quinto secolo avanti Cristo". Ma è veramente Apollo? "E' l' ipotesi più accreditata, per il richiamo alla bellezza maschile". ………*

Valeria

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Salve,il giovane di mozia da uno studio publicato anni arsono

dalla rivista Archeo sosteneva la tesi del melqart o ercole giovane,

affermando che i due fori al centro del petto della statua con evidenti tracce di resti bronzei

erano gli alloggi per sostenere le zampe della leonina in bronzo.

questi fori si evidenziavano anche intorno alla testa per supportare

le fauci dell'attributo di ercole.

io sposo in pieno questa tesi...spero di ritrovare l'articolo in questione...

un saluto

legio

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Salve,il giovane di mozia da uno studio publicato anni arsono

dalla rivista Archeo sosteneva la tesi del melqart o ercole giovane,

affermando che i due fori al centro del petto della statua con evidenti tracce di resti bronzei

erano gli alloggi per sostenere le zampe della leonina in bronzo.

questi fori si evidenziavano anche intorno alla testa per supportare

le fauci dell'atributo di ercole.

io sposo in pieno questa tesi...spero di ritrovare l'articolo in questione...

un saluto

legio

Buonasera legiovirest.

http://www.arsetfuror.com/r12Antico07.htm

L'articolo a cui alludi è di Paolo Moreno??? (Sua la tesi del Melqart)

"Un'ipotesi sull'Efebo di Mozia (intervento), in La Statua marmorea di Mozia e la scultura di stile severo in Sicilia, Atti della Giornata di studio, Marsala, 1 giugno 1986, Roma 1988, p. 135-137."

Valeria

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:rolleyes: Con i vostri interventi si riesce sicuramente a comprendere come queste due culture fossero in stretto contatto tra loro!

La veste della statua è sicuramente interessante poichè è' una lunga tunica con molte pieghe, forse perchè l’artista voleva evidenziare le linee del corpo.

A voi più esperti risulta una veste fenicia vero? da cosa si intuisce? dalla fascia presente sul petto o anche da altro?

Effettivamente la statua sembra di fattura greca, ma perchè rappresentare un fenicio?

un campione sportivo? mi sembra un'ipotesi valida. :rolleyes:

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rappresenterebbe Apollo o meglio il dio punico Melqart

Questa è l'affermazione di cui chiedevo lumi, non scrivevo dell'associazione di Apollo con il "giovane", bensì di Melqart con Apollo.

Melqart è giustamente associabile al mito di Ercole, ed è sempre stato visto in questo aspetto. Fu così ben prima dell'affermazione del dominio carteginese nel Mediterraneo, già durante la primissima espansione fenicia, ed a questa epoca risale anche l'assorbimento della divinità presso la civiltà Tartessos.

O forse ho inteso io male la frase?

:)

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Salve Valeria...no l'articolo della rivista ARCHEO

era degli anni novanta mi pare.....lo sto cercando.

ad majora

pino

P.S. non ricordo l'autore.

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Grazie a tutti per le vostre interessanti puntualizzazioni!

Vi propongo un'ultima ipotesi....

La più affascinante per me, anche se certo di più .... difficile lettura (non trovando le immagini delle opere citate... Mi Potete aiutare????)

Sempre sui fori sul davanti della larga fascia pettorale ..... : sarebbero gli attacchi di una complessa bardatura in bronzo che avrebbe tenuto legate LE ALI DI DEDALO !!!!!!!!!!!!!!!!

Si citano per un intrigante confronto la NIKE di HIERAPETRA (nell'isola di Creta, ora nel Museo Archeologico di Venezia, databile al II sec.) e BOREAS di CIRENE (Museo di Bengasi)....

Leggete qui:

Lo stile severo in Grecia e in Occidente - Di Nicola Bonacasa, Antonella Mandruzzato

http://books.google.it/books?id=crx7lIsT90...snum=4#PPA79,M1

... con un torso di statua di Borèas di Cirene, originale greco del terzo quarto del V sec. a,C., i cui incassi alle scapole sostenevano certo delle ali. ...

Pagina 79

... Pagina 80

XVI, 1 Torso di Borèas da Cirene. Veduta di prospetto. Bengasi, Museo. 2 Disegno ricostruttivo della parte superiore della statua di Mozia vista di spalle. ...

Conoscete le opere citate?????

Grazie ancora

Valeria

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Sempre grazie a Valeria per i suoi colti ed interessanti interventi che contribuiscono a rendere ancora più attraenti le sezioni interessate.

Interventi peraltro sempre piacevolissimi, malgrado la specificità dei temi trattati.

Per quanto riguarda la statua di Mozia...per quanto a suo tempo avevo letto - quando ero interessatissimo ad ogni tema storico /archeologico attinente al mondo greco in Italia - dovrebbe trattarsi di un auriga che si autoincorona dopo una grande vittoria conseguita.

Ma non sono aggiornato sugli ulteriori sviluppi.

Un salutissimo.

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Grazie a tutti per le vostre interessanti puntualizzazioni!

Vi propongo un'ultima ipotesi....

La più affascinante per me, anche se certo di più .... difficile lettura (non trovando le immagini delle opere citate... Mi Potete aiutare????)

Sempre sui fori sul davanti della larga fascia pettorale ..... : sarebbero gli attacchi di una complessa bardatura in bronzo che avrebbe tenuto legate LE ALI DI DEDALO !!!!!!!!!!!!!!!!

Si citano per un intrigante confronto la NIKE di HIERAPETRA (nell'isola di Creta, ora nel Museo Archeologico di Venezia, databile al II sec.) e BOREAS di CIRENE (Museo di Bengasi)....

Leggete qui:

Lo stile severo in Grecia e in Occidente - Di Nicola Bonacasa, Antonella Mandruzzato

http://books.google.it/books?id=crx7lIsT90...snum=4#PPA79,M1

... con un torso di statua di Borèas di Cirene, originale greco del terzo quarto del V sec. a,C., i cui incassi alle scapole sostenevano certo delle ali. ...

Pagina 79

... Pagina 80

XVI, 1 Torso di Borèas da Cirene. Veduta di prospetto. Bengasi, Museo. 2 Disegno ricostruttivo della parte superiore della statua di Mozia vista di spalle. ...

Conoscete le opere citate?????

Grazie ancora

Valeria

Medusa,

cosa ne pensi della manifattura della statua ?

Auriga o Apollo che sia la sua manifattura e' talmente elevata da sconsigliare un'attribuzione locale (non me ne vogliano i siciliani), quanto piuttosto suggerirebbe una mano (splendida) greca di elevato classicismo oltretutto.

Potrebbe (pura ipotesi) essere un bottino proveniente dalla casamadre d'oltremare, trasportato su una nave.

E' in ogni caso una delle (pochissime) statue greche originali presenti oggi sul nostro territorio e una della piu' belle senza dubbio.

numa numa

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...

E' in ogni caso una delle (pochissime) statue greche originali presenti oggi sul nostro territorio e una della piu' belle senza dubbio.

numa numa

Potremmo dire: scampata a Verre (e ai suoi successori)!

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Sempre grazie a Valeria per i suoi colti ed interessanti interventi che contribuiscono a rendere ancora più attraenti le sezioni interessate.

Interventi peraltro sempre piacevolissimi, malgrado la specificità dei temi trattati.

Per quanto riguarda la statua di Mozia...per quanto a suo tempo avevo letto - quando ero interessatissimo ad ogni tema storico /archeologico attinente al mondo greco in Italia - dovrebbe trattarsi di un auriga che si autoincorona dopo una grande vittoria conseguita.

Ma non sono aggiornato sugli ulteriori sviluppi.

Un salutissimo.

Grazie, sei gentilissimo Piakos…

Le interpretazioni come hai letto sono le più varie… anche se alcune certo trovano più consensi di altre.

Quel che rimane, sono i numerosi enigmi che tuttora questo gioiello ispira …

Un Auriga … come non ricordare il profondo simbolismo che, nell’immaginario greco, il tema della corsa delle quadrighe assumeva:

non solo corsa a carattere agonistico o celebrativo o di propaganda militare, ...

... ma anche squisita metafora della Corsa della Vita !!

Come non amare questa scultura??? :rolleyes:

Un caro saluto

Valeria

PS: L’unica copia in gesso, autorizzata, si trova alla Sapienza di Roma…

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...

E' in ogni caso una delle (pochissime) statue greche originali presenti oggi sul nostro territorio e una della piu' belle senza dubbio.

numa numa

Potremmo dire: scampata a Verre (e ai suoi successori)!

... della serie ... :cry:

"Che aspettiamo, raccolti nella piazza

Oggi arrivano i barbari.

Perché mai tanta inerzia nel Senato?

E perché i senatori siedono e non fan leggi?

Oggi arrivano i barbari.

Che leggi devon fare i senatori

Quando verranno le faranno i barbari...."

(Aspettando i barbari - di K. Kavafis - traduzione di Filipppo Maria Pontani)

:P

Valeria

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Medusa,

cosa ne pensi della manifattura della statua ?

Auriga o Apollo che sia la sua manifattura e' talmente elevata da sconsigliare un'attribuzione locale (non me ne vogliano i siciliani), quanto piuttosto suggerirebbe una mano (splendida) greca di elevato classicismo oltretutto.

Potrebbe (pura ipotesi) essere un bottino proveniente dalla casamadre d'oltremare, trasportato su una nave.

E' in ogni caso una delle (pochissime) statue greche originali presenti oggi sul nostro territorio e una della piu' belle senza dubbio.

numa numa

Già avevo avuto modo di leggere (con gioiosa sorpresa… : è bello condividere :rolleyes:) la tua ammirazione per questa statua, per cui un grazie particolare per il tuo intervento… ….

“… andatevi a vedere la perfezione dell'Apollo di Mozia (statua poco conosciuta ma di una bellezza devastante …” - numa uma scripsit … qui:

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=363205

Approvo incondizionatamente ….. totalmente avVvinta e deVastata …, in tutti i sensi …

E' in ogni caso una delle (pochissime) statue greche originali presenti oggi sul nostro territorio e una della piu' belle senza dubbio. numa numa

E che originali! Pensa ai Bronzi di Riace, attribuiti mi pare anch’essi a Pitagora (di Regium ma nato a Samo) a cui anche il Giovane di Mozia stesso viene attribuito: L.Polacco ( Convegno di Marsala) ritiene l'efebo un capolavoro dell'anima magno-greca facente probabilmente parte di una quadriga saccheggiata a Selinunte dai Cartaginesi. ...

Antonino de Vita confuta questa ipotesi, pur condividendo l’idea che “Pitagora facesse parte di quella elite di bronzisti che parlò un linguaggio nuovo creando per le ricche poleis coloniali, e per i santuari panellenici, per Olimpia come per Delfi o Atene, capolavori destinati a fare scuola, su richiesta di una committenza internazionale di altissimo prestigio.” (citazione da A. DeVita).

Io sto ancora cercando delle risposte attraverso la lettura delle monografie citate sopra.

Certamente mi ritrovo sul fatto di quanto sia curiosa quest’opera: testa in stile severo tardoarcaico (con capelli a lumachelle, dai fitti riccioli disposti su tre file) e corpo e veste che rimandano a stili posteriori… agli aurighi del IV secolo .. ...

Ma a questo proposito A. DeVita ricorda come in ambiente fenicio-punico e in ambiente cipriota fossero comuni delle discrepanze stilistiche fra corpo e testa della stessa statua, essendo riprodotti l'uno e l'altra da modelli greci cronologicamente distanti……

In ogni caso e come sempre … ai posteri l’ardua sentenza… :) :rolleyes:

Vorrei infine soffermarmi solo su due particolari:

- Quella Vena cefalica di Fidiana memoria… segnata in entrambe le braccia e così turgida da sembrare scoppiare ….

- E infine l’apoteosi di quella Veste … : “….Si ha l'impressione che lo scultore abbia voluto ritrarre un nudo e sia stato costretto a vestirlo. …” A. De Vita

Una lunga tunica.… ma com’è lontana dalla tunica di lino semplice e spoglia dell'Auriga di Delfi, dalle pieghe pesanti e certo più consone all’abbigliamento virile fenicio …! Al contrario qui è di lino aderente (di quel lino sottilissimo e dalla consistenza serica che i Fenici esportavano nei paesi del mediterraneo…) drappeggiata in mille sottilissime pieghe sinuose che invece di coprire, esaltano la “conturbante sensualità” dei particolari anatomici (vedi il ginocchio, l’inguine e dietro.. i glutei..)…

Vedere per credere qui, nelle due stupende scansioni della statua (fatte per riprodurne una copia autorizzata):

http://en.calameo.com/read/000004656299cb8eb1dec

Appare chiaro come per iconografia e stile la statua di Mozia sia un'opera unica. Per cui certamente condivido l’opinione di chi pensa che, Greco o punico che sia, l’Efebo testimoni come a Mozia fosse in atto un importante processo di SINCRETISMO fra queste due civiltà che convivevano in Sicilia e le cui culture erano in stretto contatto l’una con l’altra...

Chiudo con il link al PANORAMA virtuale cubico del complesso monumentale di Cappiddazzu, dove è stata rinvenuta la statua (area K):

http://www2.comune.marsala.tp.it/marsala_t...cappidazzu.html

Un caro saluto

Valeria

ps: complimenti ancora a numa numa per la prestigiosa pubblicazione del suo articolo !!!

(Vedi Segnalazioni....)

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Ai sostenitori dell'ipotesi della produzion fenicia della statua chiedo, quali altri esempi, di pari livello o quantomeno che si avvicini ad esso stilisticamente, ci sono pervenuti di mano punica o fenicia ?

Parimenti, financo le statue di produzione greco-sicula, non mi sembra siano comparabili al giovane efebo di Mozia, per finezza di fattura, proporzioni e armonia della composizione.

Un altro dettaglio, ma importante, il marmo della statua e' indubbiamente greco, un marmo cosi' bello e puro non si trovava ne' in Sicilia ne' tantomeno in Fenicia. Confrntate le statue di produzione siciliana, la pietra e' piu' calda, con toni aranciati, molto diversa dal marmo del giovane di Mozia..

numa numa

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Un altro dettaglio, ma importante, il marmo della statua e' indubbiamente greco, un marmo cosi' bello e puro non si trovava ne' in Sicilia ne' tantomeno in Fenicia. Confrntate le statue di produzione siciliana, la pietra e' piu' calda, con toni aranciati, molto diversa dal marmo del giovane di Mozia..

numa numa

Confermo.

L'attribuzione greca del marmo è avvalorata dalle analisi petrografiche e geochimiche condotte ed in particolare dalla determinazione del rapporto geochimico Calcio/Stronzio che lo ricondurrebbe con pochi dubbi al territorio ellenico (presumibilmente Efeso o Tessaglia).

Il metodo identificativo dei marmi puri sopra indicato è relativamente recente (1980), ma ritenuto alquanto probante (Lazzarini-Moschini-Stievano : "a contribution to the identification of Italian, Greek and Anatolian marbles trough a petrological study and the evaluation of Ca/Sr ratio", da Archaeometry n.22, 1980)

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  • 3 settimane dopo...

Non so se avete notato questo particolare: quella che si vede sul fianco sinistro è una mano destra, che sicuramente non appartiene al braccio sinistro che sta appena sopra, ma neanche al braccio destro, perchè anche se anticamente fosse passato dietro la schiena, il polso non avrebbe potuto essere nella posizione che si vede. Per questo motivo azzardo l' ipotesi che si tratasse di un gruppo scultoreo, e se fosse così la teoria che lo identifica come un auriga non ha fondamenti: non trovate? :)

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