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IGNORED

Obligation pour la roulette de Monte Carlo


petronius arbiter

Risposte migliori

Torno a parlare di Scripofilia, dopo qualche mese di silenzio, per iniziare il "nuovo corso" della materia, accorpata alla Cartamoneta.

Lo faccio illustrando un certificato fantastico (nel senso letterale del termine ;)) o, per meglio dire, surreale, visto che l'inventore è quel Marcel Duchamp massimo esponente dell'arte del '900, nella quale ha incarnato le correnti del Dadaismo e del Surrealismo.

Nel 1924, affascinato dalle misteriose leggi del caso, Duchamp decide di studiarle più a fondo, per prevedere e controllare i risultati di un'azione premeditata. Comincia così a interessarsi alla roulette, consultando i bollettini mensili del Casinò di Montecarlo, che pubblicavano tutti i numeri usciti, fino a mettere in piedi un sistema di puntate infallibile, capace di garantire vincite sicure e continue.

Ma per realizzare questo progetto ha bisogno di un certo capitale, che ottiene grazie a un prestito di alcuni amici. Prestito garantito dall'emissione di 30 obbligazioni da 500 franchi ciascuna, che garantiscono un dividendo del 20% sulle eventuali vincite.

La fantomatica Compagnia che emette i crediti è presieduta da Rrose Sélavy, l'alter-ego femminile di Duchamp, e ha Duchamp come amministratore..... :rolleyes:

petronius B)

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L'obbligazione è costituita da un cartoncino litografato, che presenta al verso un disegno del tavolo verde: sullo sfondo compare uno scioglilingua di Rrose Sèlavy (moustique-domestique-demistock) scritto in successione continua.

Sopra la roulette è incollata una fotografia di Duchamp, scattata da Man Ray mentre Duchamp si radeva; l'artista ha la testa completamente insaponata e i suoi capelli sono acconciati in modo da creare due piccole ali alla sommità del capo. Sembra un antico busto di Mercurio, il dio della scienza e del commercio, protettore dei vagabondi e dei ladri....il richiamo è particolarmente appropriato all'occasione :P

Il certificato sembra autentico, con complicate incisioni e caratteri perfetti, completo anche di cedole d'interesse da esigere periodicamente.... :rolleyes:

petronius :)

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Col capitale costituito da quei certificati, Duchamp parte per Montecarlo, si installa al Casinò e gioca attenendosi rigorosamente al suo sistema. Vince piccole somme, ma mai sufficienti per rimborsare i suoi finanziatori: per quello avrebbe dovuto investire un capitale molto maggiore.

Le lunghe e faticose sedute al Casinò lo annoiano....il gioco non vale la candela <_< Torna così a Parigi, soddisfatto di aver dominato le leggi del caso :)

Non si parlò mai di rimborsi, ma i certificati sono ora rarissimi oggetti da collezione, e valgono molto più dell'investimento originale ;)

petronius B)

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Quella dell'obbligazione per la roulette non è l'unica "stranezza" di Duchamp che ha attinenza con cartamoneta e titoli.

Nel 1919, utilizza un assegno (Chèque Tzank) che lui stesso ha disegnato a matita, emesso da una banca inesistente, per pagare le cure del suo dentista :D entusiasta collezionista d'arte moderna.

L'assegno sarà poi riacquistato da Duchamp per la sua collezione personale.

petronius :)

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Quella dell'obbligazione per la roulette non è l'unica "stranezza" di Duchamp che ha attinenza con cartamoneta e titoli.

Nel 1919, utilizza un assegno (Chèque Tzank) che lui stesso ha disegnato a matita, emesso da una banca inesistente, per pagare le cure del suo dentista :D entusiasta collezionista d'arte moderna.

L'assegno sarà poi riacquistato da Duchamp per la sua collezione personale.

petronius :)

Una discussione davvero molto interessante. Vorrei fare una domanda.

Ma il dentista in questione ha accettato l'assegno di Duchamp come un oggetto di arte moderna? Cioè, si potrebbe intendere il tutto come una forma di baratto (uno scambio di servizi) dove da una parte vi è il dentista e dall'altra l'artista? Perchè essendo un assegno "fatto in casa" chiaramente non è possibile riscuotere la somma indicata.

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Duchamp considerava opere d'arte a tutti gli effetti sia le obbligazioni che l'assegno.

E' chiaro che il dentista, anche lui collezionista d'arte, lo ha accettato con questo spirito, ben sapendo che col tempo si sarebbe rivalutato ben oltre i 115 dollari del valore nominale ;) (ma non chiedermi quanto possa valere oggi :rolleyes:)

petronius B)

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......si potrebbe intendere il tutto come una forma di baratto (uno scambio di servizi) dove da una parte vi è il dentista e dall'altra l'artista?

La cosa, all'epoca, non era così infrequente, a patto di far parte di un certo giro.

Non so se hai visto il film I colori dell'anima, che racconta la vita di Amedeo Modigliani. A un certo punto, un gruppo di artisti, tra cui lo stesso Modigliani e Pablo Picasso, sono a cena al ristorante. Al momento del conto, Picasso si offre di pagare la cena a tutti: prende una tovaglietta di carta, ci fa su quattro scarabocchi, la firma, e la consegna al ristoratore, che è felicissimo di averla quale pagamento.

Anzi, par di capire che non è la prima volta, perchè chiede:

"Maestro, quando la smetterà di darmi solo degli schizzi, e mi regalerà un quadro vero?"

Al che, Picasso ribatte:

"Calma...ho detto che pagavo la cena, non tutto il ristorante" :lol:

petronius B)

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Petronius:

non e' che hai informazioni sul "sistema di puntate infallibile, capace di garantire vincite sicure e continue" ?

Mi sa che Duchamp si intendeva piu di arte e scacchi che di matematica.

Modificato da ersanto
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non e' che hai informazioni sul "sistema di puntate infallibile, capace di garantire vincite sicure e continue" ?

Non ne so più di quanto ho scritto :D Pare però che il sistema funzionasse, ma fosse troppo lento per fruttare i guadagni previsti, anche perchè Duchamp non aveva grosse cifre da investire; così, dopo un pò se ne stancò e torno a dedicarsi agli scacchi (forse, più dell'arte, la sua vera passione) nei quali era un vero campione (fece anche parte della nazionale francese ai campionati del mondo).

Si racconta che una volta la moglie, esasperata dal fatto che lui dedicasse tutto il suo tempo agli scacchi, giunse ad incollargli i pezzi sulla scacchiera :P per impedirgli di giocare.

petronius B)

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La fantomatica Compagnia che emette i crediti è presieduta da Rrose Sélavy, l'alter-ego femminile di Duchamp, e ha Duchamp come amministratore..... :rolleyes:

...che geniale malandrino !!!

Immaginate la faccia (o quella dei loro discendenti) di quelli che, accortisi turlupinati hanno stracciato quel pezzo di carta...

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Immaginate la faccia (o quella dei loro discendenti) di quelli che, accortisi turlupinati hanno stracciato quel pezzo di carta...

Credo che gli amici di Duchamp che hanno sottoscritto le obbligazioni fossero consapevoli del fatto che non avrebbero mai rivisto i loro soldi :D

Probabilmente lo hanno fatto con lo stesso spirito del dentista che ha accettato in pagamento l'assegno "creativo", sapendo di avere in mano l'opera di un artista che si sarebbe rivalutata nel tempo....se poi qualche erede si è sentito turlupinato e ha preferito stracciarla, peggio per lui :P

petronius B)

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Credo che gli amici di Duchamp che hanno sottoscritto le obbligazioni fossero consapevoli del fatto che non avrebbero mai rivisto i loro soldi :D

Probabilmente lo hanno fatto con lo stesso spirito del dentista che ha accettato in pagamento l'assegno "creativo", sapendo di avere in mano l'opera di un artista che si sarebbe rivalutata nel tempo....se poi qualche erede si è sentito turlupinato e ha preferito stracciarla, peggio per lui :P

petronius B)

Quindi all'epoca c'era un bel pò di gente che accettava come pagamento questi assegni artistici! Peccato che nessuno sia disposto a farlo adesso. <_<

Chissà come sarebbe stato al giorno d'oggi fare la spesa al supermercato e pagare con gli assegni "fatti in casa" :rolleyes: e magari ricevere anche soldi veri come resto! :lol:

Modificato da sagida
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Se, dopo aver letto la discussione, a qualcuno fosse venuta voglia di vedere dal vero una delle obbligazioni di Duchamp, in questo periodo ha l'occasione di soddisfare la curiosità visitando la mostra Dada e Surrealismo , in corso di svolgimento al Vittoriano, fino al 7 febbraio 2010.

Nella sala dedicata a Duchamp, accanto alle opere più famose, come Ruota di bicicletta e Fontana, c'è anche una Obligation pour la roulette de Monte Carlo :rolleyes:

petronius :)

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  • 1 anno dopo...

Rsipolvero questa discussione per segnalare che presso la nota casa d'asta "Christie's" di New York è stato battuto un esemplare della Obligation pour la roulette de Monte Carlo per la cifra record di 1.082.500 dollari :o

petronius oo)

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Rsipolvero questa discussione per segnalare che presso la nota casa d'asta "Christie's" di New York è stato battuto un esemplare della Obligation pour la roulette de Monte Carlo per la cifra record di 1.082.500 dollari :o

petronius oo)

alla faccia del ......................................Sono allibito........................... :lol: Ciao Massy

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