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IGNORED

vecchi libretti di risparmio


Liutprand

Risposte migliori

Non a caso, l'articolo è redatto al condizionale.

I conti correnti e libretti di deposito che non hanno movimenti, dopo un certo periodo di tempo vengono accentrati dalle banche e restano infruttiferi.

Recentemente c'è stata una proposta (non ricordo se poi convertita in Legge), perché quei fondi mai reclamati anziché divenire di proprietà delle banche vengano girati allo Stato, come accade per altri beni che non vengono reclamati (immobili, ad esempio).

Intentare una causa non è una cosa difficile ; ma se questa andrà a buon fine per chi la promuove, è possibile che io divenga il prossimo Pontefice. smile.gif

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A parte che la vedo dura, ma molto, riuscire a farsi rendere il capitale, visto il tempo che é trascorso, non capisco come possano 100 Lire diventare oltre 500.000 €: "Si consulta con la sorella Maria Grazia, fanno due rapidi calcoli e poi accusano un leggero malore...". Come li avranno fatti 'sti calcoli ?

Primo, i tassi di interesse dei libretti di risparmio dovrebbero essere variabili. Secondo, anche calcolando il 3,5% accennato nell'articolo (ed anche gli interessi degli interessi) in 103 anni dubito fortemente che 100 Lire possano diventare oltre 1.000.000.000.

Qualcuno bravo in matematica vorrebbe gentilmente provare a fare un conticino ? Grazie

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Vado un po'off topic

Lo sapete che anche le lettere possono valere uno sproposito?

Un Vecchio signore Italiano che hà un negozio di numismatica qui a Nizza mi hà mostrato un catalogo e ho'visto delle cifre stratosferiche.

Ad esempio le lettere scritte prima dell'anno 1900,possono valere davvero tantissimo a patto che siano state inviate da una piccola posta!

Faccio un'esempio Una lettera inviata da un piccolissimo paese dell'epoca verso una grande città esempio parigi o altre hanno valore,all'inverso nn hanno nessun valore!

Non sembra vero ma nel catalogo c'era una lettera spedita dal mio paese "Teulada in Sardegna" per Londra..Valore? 240.000 Euro :blink:

Da nn crederci

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Grazie Iachille,

dal calcolo effettuato seguendo il link che mi hai postato, 100 Lire versate nel 1907, al tasso annuo del 3,5%, diventano un "bel" 460,75 Lire......

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Vado un po'off topic

Lo sapete che anche le lettere possono valere uno sproposito?

Un Vecchio signore Italiano che hà un negozio di numismatica qui a Nizza mi hà mostrato un catalogo e ho'visto delle cifre stratosferiche.

Ad esempio le lettere scritte prima dell'anno 1900,possono valere davvero tantissimo a patto che siano state inviate da una piccola posta!

Faccio un'esempio Una lettera inviata da un piccolissimo paese dell'epoca verso una grande città esempio parigi o altre hanno valore,all'inverso nn hanno nessun valore!

Non sembra vero ma nel catalogo c'era una lettera spedita dal mio paese "Teulada in Sardegna" per Londra..Valore? 240.000 Euro :blink:

Da nn crederci

Spediscimi subito una lettera....pago io il francobollo !

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Ho letto anch'io l'articolo e devo dire che a mio avviso si tratta di una grossa bufala.

Intanto perché nell'articolo si parla di "rivalutazione ed interessi", mentre la rivalutazione monetaria è certamente esclusa in un caso del genere, trattandosi di un debito di valuta già espresso in termini monetari.

Parlando degli interessi, bisognerebbe vedere come era stabilito il tasso da applicare al saldo del libretto: applicando il tasso annuo costante del 3,5 % in regime di capitalizzazione composta, avremo:

Lire 100 x (1 + 0,035)^102 (cioè elevato alla 102-esima potenza, pari al numero degli anni trascorsi) = Lire 3.341 pari a euro 1,73.

Il tutto senza considerare l'eventuale prescrizione del credito.

Buona fortuna agli eredi che - guarda caso - sono genovesi (come me ) !

Gianni :)

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Recentemente c'è stata una proposta (non ricordo se poi convertita in Legge), perché quei fondi mai reclamati anziché divenire di proprietà delle banche vengano girati allo Stato, come accade per altri beni che non vengono reclamati (immobili, ad esempio).

Questa l'ho sentita anch'io, dopo 10-12 anni il conticino dimenticato fa puff e se lo incassa lo stato. Una quindicina di anni fa ho letto un articolo che diceva che le vincite non incassate se le dividevano i dipendenti come premio sullo stipendio. Era meglio se quei soldi se li spendevano all'epoca, quando valevano. E come chi ha investito qualche decina di migliaia di lire per vedersele raddoppiare dopo tot anni, peccato che non hanno fatto i conti con l'infrazione.

Modificato da @LZP@
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per si e per no....

:D sabato mattina vado alla posta... vediamo il mio librettino postale quanti interessi avrà accumulato nel 2009...

Con gli interessi che danno... si e no ci paghi il caffè... ma dopo qualche anno.

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I conti correnti e libretti di deposito che non hanno movimenti, dopo un certo periodo di tempo vengono accentrati dalle banche e restano infruttiferi.

Recentemente c'è stata una proposta (non ricordo se poi convertita in Legge), perché quei fondi mai reclamati anziché divenire di proprietà delle banche vengano girati allo Stato, come accade per altri beni che non vengono reclamati (immobili, ad esempio).

I cosidetti "conti dormienti"

.....è possibile che io divenga il prossimo Pontefice.....

:lol: :lol: :lol:

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