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IGNORED

"Serratos bigatosque"


chievolan

Risposte migliori

Non mi intendo di monete classiche, do loro attenzione solo per curiosità culturale e per il piacere di guardarle.

Voglio porre una domanda relativa ai denari dentellati premettendo appunto che non conosco la letteratura che li riguarda, di essi so soltanto che non si conosce (o almeno non si conosceva ) il motivo per cui si coniavano, ricordo la teoria che spiegava la loro coniazione per renderne più difficoltosa la falsificazione.

Ora..... sto rileggendo La Germania di Tacito (De origine et situ Germanorum liber), scritto nel 98 d.C., e mi ha incuriosito un passo in cui, parlando dei costumi dei Germani e della loro economia, Tacito scrive: "Pecuniam probant veterem et diu notam, serratos bigatosque", ovvero "Prediligono le monete vecchie e note da tempo, dentellate e bigate", quindi i denari dentellati repubblicani con la Vittoria su biga.

Ne sapete qualcosa? I denari serrati potrebbero essere stati coniati per gli scambi con Galli e Germani?

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Per bigati intendono i denari, che nella loro prima versione, perdurata per almeno una cinquantina di anni, avevano a rovescio i dioscuri (2 cavalli = bigati), in contrapposizione ai quadrigati, i didrammi con a rovescio Giova in quadriga.

Il passo è oscuro, di certo i serrati non furono coniati solo per commerciare con i Germani.

Le teorie più accreditate sembrano essere queste:

1. la dentellatura del bordo doveva servire a mostrare l'anima argentea della moneta. Si tratterebbe quindi di un meccanismo anti truffa, per mostrare al cittadino che la moneta non era subereata. Contro questa teoria si oppone la presenza di monete sia dentellate che subereate. E' stato supposto che i tondelli dentellati fossero prodotti fuori dalla zecca di Roma e che quindi questa cautela fosse richiesta dalla zecca stessa per controllare la qualità dei tondelli subappaltati a terzi.

2. la moneta era dentellata per evitare la tosatura della moneta. Tuttavia questo fenomeno ? pressochè sconosciuto all' età classica.

3. la moneta era dentellata per eliminare eccedenze di metallo. Tuttavia è noto che l'alleggerimento veniva effettuato mediante colpetti di sgorbia prima della coniazione.

4. moneta dentellata veniva prodotta appositamente per i commerci con le popolazioni germaniche, che la ritenevano più garantita della moneta a bordo liscio. (serratos bigatosque, appunto)

5. non bisogna dimenticare la valenza estetica della dentellatura. Potrebbe quindi trattarsi solo di una moda diffusasi per abbellire la moneta romana.

Tacito scriveva 150- 200 anni dopo che si era verificata la "moda" dei denari dentellati, per cui potrebbe anche averne perso precisa conoscenza in merito.

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I Dioscuri montavano i cavalli. I "denari bigati" raffigurano un auriga (la Vittoria? Diana? o altra divinità) che guida un cocchio trainato da due cavalli (biga). Si parla poi di "denari quadrigati" quando il cocchio, guidato da Giove o dalla Vittoria, sarà tirato da quattro cavalli (quadriglia).

Quanto dici nei punti 4 e 5 fa appunto pensare che i Romani utilizzassero (anche se ovviamente non li avevano fatti per loro) i bigati serrati nel commercio coi Germani.

Tacito scrive si molto dopo la coniazione di quei denari, ma parla della situazione al suo tempo, per cui si può pensare che i denari repubblicani circolassero ancora fra i Germani.

Modificato da chievolan
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No, non credo potessero essere così sofisticati da guardare i rovesci. I rovesci non li guardava nessuno, come adesso, nessuno fa assolutamente caso se ha in mano un euro tedesco o norvegese. L'espressione bigatos indica probabilmente in modo generico il denario, che nella sua fase anonima, durata a lungo, era appunto bigato (2 cavalli anche se non c'era la biga).

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Non mi intendo di monete classiche, do loro attenzione solo per curiosità culturale e per il piacere di guardarle.

Voglio porre una domanda relativa ai denari dentellati premettendo appunto che non conosco la letteratura che li riguarda, di essi so soltanto che non si conosce (o almeno non si conosceva ) il motivo per cui si coniavano, ricordo la teoria che spiegava la loro coniazione per renderne più difficoltosa la falsificazione.

Ciao, sulla questione dei serrati non ci sono ancora verità incontrovertibili. Vere tutte le ipotesi di cui si è detto: il Panvini Rosati, nel suo manuale di numismatica greca e romana, ipotizzava perfino "una moda" andata in auge soprattutto nell'ultimo secolo della Repubblica.

Questa teoria si sarebbe potuta valutare credibile, almeno a mio parere, se si fosse trattato di monete ellenistiche, dove c'è una attenzione estrema al dettaglio più "glamour" se mi passate il termine. Ma la Roma Reppublicana è concreta, essenziale, pragmatica: tutto ha un senso preciso ed uno scopo definito.

Questa idea mi si è rafforzata studiando numerosi esemplari rinvenuti durante un dragaggio effettuato nel Tevere da parte della sezione di archeologia subacquea del MIUR. Molti dei denari di età sillana o comunque risalenti al primo quarto del I secolo A.C. si presentavano vistosamente serrati e suberati: lo stato di conservazione era pessimo, ma sono stata in grado di identificare e datare tutti i nominali. Dovendo procedere alla schedatura (dopo essermi occupata del restauro), ho cominciato a far caso ad una evidenza piuttosto interessante: gli esemplari suddetti presentavano un diamestro del tondello decisamente più largo rispetto ai denari di epoche precedenti ed immediatamente successive. Il tondello aveva anche una forma più globulare, rigonfio al centro e con i margini più bassi. Pur avendo la certezza che le monete in questione fossero suberate (per via di porzioni di patina mancanti nelle parti centrali del tondello), se non ci fossero stati segni evidenti di suberazione difficilmente si sarebbe potuto capire che la moneta era una patacca, poiché i margini erano di argento pieno. Questo mi ha indotto a ritenere che il falso poteva essere stato pensato proprio dall'autorità emittente e che la dentellatura sul taglio avrebbe potuto avere il compito di garantire i cittadini riguardo alla bontà del circolante: ho provato a scalfire l'agento sul bordo ed effettivamente il metallo vile non compariva, quindi in epoca romana nessuno sarebbe andato oltre queso tipo di saggio per non deteriorare una moneta preziosa e l'avrebbe accettata per buona.

La frode messa in atto da Roma poteva avere il senso di un risparmio di metallo soprattutto in momenti di crisi economica e di approvviggionamento dei metalli, per esempio durante i numerosi conflitti che d'altra parte richiedevano un aumento delle coniazioni al fine di pagare i soldati. La moneta suberata quindi sarebbe circolata e scambiata magari con valuta buona, un po' come avviene ancora oggi: la differenza è che, avendo il metallo un valore intrinseco oltre che nominale, il peso inferiore e la bassa qualità ne determinarono probabilmente un ritiro dalla circolazione in tempi non troppo lunghi.

Saluti,

L.E.

Modificato da ivnomoneta
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Sulla problematica dei denari dentellati segnalo un recenti articolo a firma di Andrea Pancotti e Patrizia Calabria, già discusso a suo tempo su Lamoneta:

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Sulla problematica dei denari dentellati segnalo un recenti articolo a firma di Andrea Pancotti e Patrizia Calabria, già discusso a suo tempo su Lamoneta:

http://www.lamoneta....post__p__308633

Fondamentalmente l'articolo non dà nuove interpretazioni sulla funzione della moneta serrata: mettere a segno una frode da parte dello Stato in tempi di necessità.

Il discorso fatto poi sulla qualità della lega non risolve la questione dei suberati, che non hanno una lega più povera ma sono letteralmente "silver plated". Quindi l'ipotesi di una procedura di dentellatura fatta precedentemente alla coniazione per non danneggiare il tondello mi sembra che perda un po' di significato, dal momento che almeno il suberato ha un'anima in metallo più resistente.

Saluti,

L.E.

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Fondamentalmente l'articolo non dà nuove interpretazioni sulla funzione della moneta serrata: mettere a segno una frode da parte dello Stato in tempi di necessità.

Non mi è chiaro: questa semmai dovrebbe essere la funzione della moneta suberata. La funzione della dentellatura, se non ho capito male quello che dice l'articolo, sarebbe stata di rendere coniabile una pasta metallica (non necessariamente con contenuto di fino inferiore al dovuto) che, per motivi di necessità, non era stato possibile raffinare in modo tale da ottenere le proprietà fisiche e meccaniche più adatte alla coniazione.

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Non ho letto l’articolo di Devoto et al del 1999 citato nella comunicazione SNI, ma due dei medesimi autori (T. de Caro e G.M. Ingo) nel 2004 hanno pubblicato su Applied Physics un lavoro sull’uso combinato di tecniche di superficie e microanalitiche per lo studio delle monete antiche (§). Il paragrafo 3.2 in particolare è dedicato ai serrati romani romano repubblicani.

Non ho la pretesa di riassumere il lavoro, ma i punti essenziali per la discussione sono a mio avviso sono i seguenti:

Viene riportato un confronto tra la composizione di 4 serrati (S1-S4) e 4 denari coevi (D1-D4). Riporto solo i range di dati per argento, rame e piombo per non appesantire l’intervento.

Serrati:

Ag% 96.52-97.12

Cu% 0.34-0.78

Pb% 1.22-1.72

Denari:

Ag% 90.22-94.43

Cu% 4.42-8.42

Pb% 0.23-0.96

I serrati (almeno quelli analizzati nel lavoro) mostrano quindi un maggiore tenore in argento e piombo e all’opposto un minore contenuto di rame rispetto ai denari. Questo suggerisce che per la loro produzione si sia fatto uso diretto di argento da coppellazione e non completamente raffinato. Il piombo è inoltre indicato come responsabile della fragilità del tondello e quindi nelle conclusioni si legge, tra l’alto:

….. we suggest that the serration of cast blanks was performed in order to reduce the probability of fracture during the hot minting of nearly pure silver blanks intrinsically brittle due to the presence of lead (….) the presence of a large number of notches could help to reduce the effects of the radial forces that could cause unwanted deep cracks of the coins. This is a simply possible explanation of what might have happened.

Per stessa ammissione degli autori, questa è quindi solo una “possible explanation”.

Occorrerebbe avere conferme sulle differenze di composizione per un numero maggiore di monete, ma soprattutto occorrerebbe dimostrare in pratica che monete non serrate della medesima composizione dei serrati sopra indicati, si sarebbero fratturate sotto i colpi del conio.

Non sono a conoscenza di studi di questo tipo, ma nel caso mi piacerebbe avere riferimenti.

Mi è tuttavia difficile credere che passando da 0.96% a 1.22% di piombo (cioè il massimo del valore per i denari e il minimo per i serrati) il comportamento del tondello cambi così drasticamente da richiede una dentellatura.

Credo sia un’altra ipotesi da mettere in elenco, ma non necessariamente la soluzione definitiva.

Si potrebbero altresì citare altri articoli più recenti che sono di altro avviso, ad esempio Kraft et al in Archaeometry 48 4 (2006), Analysis of the notches of ancient serrated denars, che si conclude con “(…) it seems probable that the serration of the denar was an attempt to prevent forgery”. (In questo articolo gli autori discutono la tecnica di produzione della dentellatura mediante lo studio delle striature interne degli intagli e la produzione dei serrati suberati.)

Luigi

(§) G.M. Ingo, E. Angelini, T. De Caro, G. Bultrini: Combine use of surface and micro-analytical techniques for the study of ancient coins. Appl. Phys. A 79, 171-176 (2004)

Modificato da tacrolimus2000
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Non mi è chiaro: questa semmai dovrebbe essere la funzione della moneta suberata. La funzione della dentellatura, se non ho capito male quello che dice l'articolo, sarebbe stata di rendere coniabile una pasta metallica (non necessariamente con contenuto di fino inferiore al dovuto) che, per motivi di necessità, non era stato possibile raffinare in modo tale da ottenere le proprietà fisiche e meccaniche più adatte alla coniazione.

Sì giusto, questa è l'interpretazione che ritengo più credibile per la moneta suberata. Nell'articolo però si fanno risalire alla stessa spiegazione anche i serrati, dal momento che gli autori descrivono una produzione di minore qualità (non suberata ma poco accurata nella sua realizzazione) e le motivazioni sono ricercate sempre in momenti di difficoltà economica da parte dello Stato.

Saluti,

L.E.

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In riferimento alle osservazioni di Tacrolimus, è possibile che il parametro da tenere presente sia la presenza di rame, più che quella di piombo. Mentre il piombo dovrebbe essere un residuo della composizione della lega nativa, il rame tipicamente veniva aggiunto alla lega dopo la raffinazione per conferire maggiore resistenza meccanica ai tondelli. Una bassa percentuale di rame nella lega (<1%) sarebbe compatibile con una lavorazione incompleta; mi sembra peraltro strano che condizioni di necessità e di urgenza determinassero la coniazione di moneta con intrinseco superiore allo standard. E' evidente quindi che siamo ancora lontani da una spiegazione definitiva, anche se questa linea di ricerca basata sullo studio delle proprietà tecniche del processo di coniazione mi sembra decisamente interessante.

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In riferimento alle osservazioni di Tacrolimus, è possibile che il parametro da tenere presente sia la presenza di rame, più che quella di piombo.

Per chiarezza, riporto due dei passaggi salienti su questo punto.

Il primo:

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