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Medaglia di Ferdinando I


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Oggi al convegno di Forlì mi sono imbattuto in una medaglia di Ferdinando I in argento che mi ha lasciato a bocca aperta ed ero disposto a spendere anche alcune centinaia di euro pur di averla (anche se non colleziono medaglie) ma il venditore voleva 10.000€ e secondo lui quella potrebbe essere la piu' bella esistente.

Sapete dove posso trovare le immagine delle medaglie di Ferdinado I?

Era un grande modulo con la sua testa in campo vuoto con leggenda ai lati e il retro una cosruzione che adesso non ricordo, ma la testa mi ha lasciato senza fiato.

Oggi se avessi avuto 10.000€ da spendere l'avrei presa.

giangi_75it

P.S. Il numismatico era Bassani

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La bellissima medaglia postata da Francesco è del 1825 ed è postuma, in quanto commemora la dipartita del re Ferdinando I delle Due Sicilie. E' descritta al n.129 del Ricciardi (Medaglie del Regno delle Due Sicilie) come segue:

D: FERDINANDVS I. REGNI VTRIVSQVE SICILIAE REX. Effigie del re coronato, a dx, chioma prolissa. All'esergo: DECESSIT PRIDIE NON. IAN. / MDCCCCXXV. In basso: R. M. P.

R: PIO IN / HAEREDE SUPERSTES. La Religione stante presso il sarcofago sul quale è rilevato il prospetto del tempio di S. Francesco di Paola. Accanto donna e bambini piangenti. Sul sarcofago: D.O.M. / D. FRANC. DE PAVLA / FERD. I. EX VOTO. All'esergo: MORTE PRAEREPTVS / AEDE VOTIVA NON ABSOLVTA. In basso: REGA INV. - CATENACCI F.

NOTA: Del D di questa medaglia furono fatte, con qualche modifica, due grandi riproduzioni in bronzo del diametro di oltre sessanta centimetri per collocarle come ornamento nella chiave di volta di ciascuno dei due archi a pieno centro che terminano la parte concava del porticato ellittico di San Francesco di Paola. Questi medaglioni sono tuttora a posto. > (ahahahah!!!)

Lo credo bene che questa medaglia ti ha incantato. Il disegno preparatorio è opera di Filippo Rega (1761-1833) tra i migliori incisori di pietre dure del suo tempo.

Dopo alcuni anni di apprendistato a Roma sotto gli insegnamenti di Giovanni Pichler, vincitore per ben due volte il premio dell'Accademia di San Luca, Rega giunse a Napoli a 26 anni, nel 1787, dove ottenne la prima commissione alla corte dei Borboni. Realizzò un ritratto del Duca di Calabria in crisolide che fu inviato, incastonato di diamanti in un medaglione, come dono di fidanzamento all'Arciduchessa Clementina d'Asburgo. In seguito fece anche ritratti su pietre dure a Ferdinando, Maria Carolina e alla stessa duchessa di Calabria giunta a Napoli. In quegli anni l'ambasciatore inglese a Napoli, il famigerato Sir William Hamilton gli commissionò il ritratto della sua moglie di secondo letto Emma, di cui fu fatto dono all'Ammiraglio Nelson. Questo gli aprì le porte ad importanti commissioni internazionali. Eseguì così il ritratto di Augusto Federico, duca di Sussex, figlio di Giorgio III d'Inghilterra. Ed è per ironia della sorte se si deve a quest'ultimo re inglese il suo primo incarico presso la zecca di Napoli. Si stavano infatti approntando i disegni preparatori per una nuova piastra da farsi su modello appunto dei "cartweel pence" (penny a ruota di carro) di Giorgio III d'Inghilterra. I primi esperimenti prodotti, su disegno credo dell'incisore Perger figlio, non erano piaciuti al re, e rimasero in forma di esperimento (ragion per cui le piastre del 1804 sono tra le maggiori rarità di tutta la monetazione borbonica). Il direttore della zecca Luigi Diodati pensò allora di rivolgersi a Rega, coadiuvato dagli incisori Rebora e Arnaud, in quanto non esperto di incisioni in acciaio. E' così che nacque il superbo ritratto con capiglatura all'eroica di Ferdinando IV sulla piastra del 1805. Con l'avvento dei napoleonidi Rega esegue forse i suoi lavori più imprtanti, tra cui i ritratti della famiglia di Giuseppe Bonaparte ed un celebre ritratto di Carolina Bonaparte eseguito su una rarissima pietra rinvenuta sul monte Majella, che Murat fece inviare come dono a Napoleone. Con la restaurazione i favori non si interrompono. Ferdinando I lo nomina Direttore del Gabinetto d'incisione della Real Zecca, consigliere dell'Accademia Borbonica delle Belle Arti e Maestro della Scuola del disegno con il compito di formare i nuovi incisori di pietre dure. Con questo incarico realizzò la maggior parte dei disegni preparatori per le medaglie dei sovrani napoletani fino al 1833, anno della sua morte.

L'unica altra medaglia di Ferdinando I con il ritratto del re al diritto e un'architettura al rovescio è quella del 1816 per la posa della prima pietra del tempio di San Francesco di Paola, ma è stata realizzata solo in bronzo (Ricciardi, 114).

L'esemplare postato da Francesco ha davvero una patina favolosa e difficilmente riesco ad immaginarne uno "messo meglio" di così... :blink:

Modificato da JunoMoneta
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L'esemplare postato da Francesco ha davvero una patina favolosa e difficilmente riesco ad immaginarne uno "messo meglio" di così... :blink:

Grazie della splendida nota sia suul'incisore che sulla medaglia in genere.

L'esemplare da me visto non aveva patina ma l'argento lo potevi usare da pettinarti dal tanto che era FDC e non lucidato.

IL commerciante Bassani che forse non è conosciuto come tanti altri che sono diventati "commerciali" ma è uno da cui puoi trovare di tutto oltre che perito del tribunale di Ravenna, mi ha detto che due signori di Napoli a Verona sono venuti per vederla e gli volevano dare la loro copia in possesso piu' una cospicua somma di denaro ma lui ha rifiutato.

Se li avessi la prenderei io perchè credo che sia come un opera d'arte di una bellezza unica un po' come alcune di Napoleone Murat fatte ipoteticamente dal Canova.

Chissà che prima o poi non cambi tutta la mia collezione per delle medaglie.

Gianluca

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Ottimo intervento di JunoMoneta! Questi sono gli interventi che meritano opere d'arte simili. Davvero bravo!

La medaglia in questione venne coniata nel 1825 per la morte di Ferdinando I di Borbone (sul trono dal 1759) e detta coniazione avvenne ovviamente qualche mese dopo questo avvenimento, si sa che tra preparazioni dei disegni e dei conii e l'approvazione passano un po' di mesi. In molti casi, da alcuni documenti dell'epoca, quando si celebrava un avvenimento nelle Due Sicilie si iniziavano a preparare i disegni della medaglia e si cercava di far si che la medaglia fosse pronta già durante la cerimonia di un determinato evento. In questo caso ............ considerando la grande superstizione di Ferdinando certamente nessuno si sarebbe permesso di proporre una simile medaglia prima della morte biggrin.gif . Ecco perchè, giustamente, Junomoneta fa notare che è postuma. Osservazione giusta, anche se non si sa se postuma di quanto, settimane o mesi?

La stessa medaglia vista da Gianluca a Forlì è in FDC Fondo Specchio assoluto, ecco giustificata la richiesta di 10mila euro. Quella invece postata da me è un q.FDC con patina bluastra di antica collezione e fondi lucenti ma ....... ahimè ..... con due colpetti al dritto...... peccato! Esistono degli esemplari in argento con piccoli difetti di conio come ad esempio: debolezze di conio sulla capigliatura o escrescenze di metallo al rovescio. L'esemplare di Bassani e quello da me postato sono privi di difetti.

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Grazie della splendida nota sia suul'incisore che sulla medaglia in genere.

Chissà che prima o poi non cambi tutta la mia collezione per delle medaglie.

Gianluca

Gianluca, francamente mi rincuora ciò che dici, questa affermazione fa capire che sei sicuramente uno che apprezza l'arte oltre che la numismatica, si sa che le monete sono importanti e affascinanti perchè testimoniano una determinata epoca e certo popolo ma la medaglia è un'opera d'arte assoluta e commemora un avvenimento storico e che molte volte è noto ai posteri solo attraverso la medaglia ed ignorato dai libri di scuola o enciclopedie. Se dovessi passare alle medaglie ti assicuro la mia massima disponibilità sulla consulenza (gratuita ovviamente smile.gif ).

A dire il vero, ultimamente sto convertendo un po' di collezionisti alle medaglie ed il risultato è eccellente. Molti mi dicono che da quando "assaggiano" la medaglia, stanno iniziando a mettere la moneta in secondo piano. Ed è ovvio .......... se metti in una mano una medaglia simile a questa postata qui e nell'altra una Piastra da 120 Grana coeva, ti assicuro che l'attenzione è rivolta solo ed esclusivamente alla prima. Anche l'occhio in numismatica, vuole la sua parte.

Devi poi sapere che, per un collezionista di monete è importante andare alla ricerca di un millesimo diverso o inedito o una variante di leggenda .............. per la medaglia invece c'è ancora tanto da scoprire e decifrare e sempre emozioni nuove, infatti, su queste ultime sono raffigurate delle scene incredibili che a volte nascondono significati e frasi criptate ................. una sorta di esoterismo. Tu prova a sfogliare un coprpus sulle medaglie napoletane o pontificie e ti renderai conto di ciò che dico. A presto.

P.s. Al museo del Bargello a Firenze c'è l'esemplare in oro della medaglia del 1825 per la morte di Ferdinando I, unico ovviamente.

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Concordo con quanto affermato da Francesco. Senza voler nulla togliere alle monete...Le medaglie artisticamente hanno qualcosa in più. Aggiungo che gli incisori napoletani davano il meglio di sè proprio nelle medaglie Borboniche. I più bei ritratti dei sovrani sono infatti, reperibili sui vari dritti di queste medaglie. L'esemplare sopra postato ne è prova evidente. Aggiungo una ulteriore considerazione: le medaglie borboniche sono quasi tutte di grande modulo. Questo a mio avviso non è da sottovalutare ed oltre alla pregevole fatura, dona alla medaglistica borbonica un carattere di unicità assoluta. Saluti

Modificato da Michelangelo2
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Gianluca, francamente mi rincuora ciò che dici, questa affermazione fa capire che sei sicuramente uno che apprezza l'arte oltre che la numismatica, si sa che le monete sono importanti e affascinanti perchè testimoniano una determinata epoca e certo popolo ma la medaglia è un'opera d'arte assoluta e commemora un avvenimento storico e che molte volte è noto ai posteri solo attraverso la medaglia ed ignorato dai libri di scuola o enciclopedie. Se dovessi passare alle medaglie ti assicuro la mia massima disponibilità sulla consulenza (gratuita ovviamente smile.gif ).

Sono spinto anche verso questa tipologia oltre che monetazione dal fatto che mia moglie è Aversana e quindi guarda con piacere la storia della sua terra d'origine.

Dal canto mio amo troppo l'oro ancora per convertirmi anche se credo che le medaglie siano vere opere d'arte fatte da mestri dell'epoca , un po' come le monete fatte dal Cellini

per il papa.

Si discuisiva una volta su una medaglia di Murat d'oro credo in ultima battuta passata dalla collezione Vitalini sulla magnificenza di quella medaglia, ma se fosse vero che l'incisore

è il Canova altro che le rarità dei vari Vittorio Emanuele quella si che si puo' definire un oggetto unico e da museo.

Intanto studio e ringrazio per gli interventi e poi chissa' un giorno potrei bussare alla tua porta e ricordarti la promessa di una consulenza per una bella medaglia.

Gianluca

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Gianluca, io abito a 5 km da Aversa e il mio obbiettivo è quello di dimostrare attraverso le medaglie la storia gloriosa del nostro ricco meridione (ante 1860).

Comunque se sei innamorato dell'oro e ti piacciono le medaglie ti do una cattiva notizia. Le medaglie borboniche in oro (come quelle in argento) furono vere e proprie vittime di una Damnatio Memoriae dal 1860 in poi, sappiamo tutti il triste motivo ....... esistono documenti che parlano di coniazioni di medaglie napoletane in oro ma alla fine già in argento sono di grande rarità ....... figuriamoci in oro se possibile vederle .......... molte tipologie non sono mai apparse sul mercato in biondo metallo. Quindi, ricapitolando........ le medaglie in oro borboniche sono conosciute a volte in unici esemplari o al massimo due (per alcune tipologie). Io posso darti un consiglio fraterno e saggio ....... cioè quello di iniziare con una tipologia di medaglie in bronzo in conservazioni oscillanti tra lo SPL ed il FDC, si inizia sempre così, poi magari, quando si avrà raggiunto un buon numero di esemplari si potrà iniziare con qualcuna in argento. Il mio è ovviamente un consiglio, è chiaro poi che ognuno è libero di iniziare un tipo di collezione in base ai gusti e alle proprie possibilità economiche. Una cosa è certa; se inizierai la collezione con quella di Bassani sarà sicuramente un inizio alla grande. A tua disposizione. Francesco

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Gianluca ..... c'è una discussione di qualche mese fa sull'asta Nomisma 39 e 40 dell'Ottobre 2009 dove si parla della medaglia in oro di Gioacchino Murat del 1813 e precisamente a pagina 4 della discussione http://www.lamoneta.it/topic/48681-nomisma-aste-n-39-e-40/page__st__45 . Leggila perchè è molto interessante. L'unico ad attribuire con delle giuste osservazioni la partenità della medaglia al Canova è stato Salvatore D'Auria e nel catalogo della collezione Vitalini c'è proprio la sua teoria su ciò. Una cosa è certa: l'unica conferma della mano del Canova su quella medaglia potrà esser confermata solo attraverso documenti ufficiali della zecca e se questi venissero fuori un giorno, allora la medaglia varrebbe 100 volte la cifra pagata (senza esagerazione). Oggi, sul mercato antiquario, un bozzetto in gesso del Canova vale centinaia di migliaia di euro, figuriamoci l'unica medaglia in ORO del più grande scultore italiano del periodo neoclassico rolleyes.gif. La sua quotazione brucerebbe di 3 volte quella di un Aureo di Bruto delle Idi di Marzo e gli acquirenti non saranno certo dei numismatici ma grandi antiquari internazionali.

Ecco delle immagini scattate dal vivo.................. sei senza fiato per caso?

post-8333-1264437497,12_thumb.jpg

post-8333-1264437516,27_thumb.jpg

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Ahahah...fedafa. Scusami ma ogni volta che vedo questa medaglia mi sbellico. Commemora la tragica dipartita (avvenuta a ridosso delle nozze per procura con il "re Nasone") della sfortunata arciduchessa Giuseppina,. Quello che per il mio discutibile black humor risulta comico è che sul Ricciardi questa medaglia è preceduta da quella, di pochi mesi anteriore, che commemora le nozze per procura di Giuseppina e Ferdinando, con un rovescio identico a quello che sarà poi "riciclato" nella serie di medaglie e "jetons" per le nozze di Maria Carolina, che ebbe il dubbio privilegio di sposare il petomane Ferdinando. Insomma sul Ricciardi il tutto avviene con una rapidità slapstick: Imene e amorino che accorrono sull'ara in cui si intrecciano i blasoni delle due casate (Asburgo e Borbone-Napoli) e l'Angelo della Morte che si invola con una face in mano. Il contrasto è comico, ma forse solo ai miei occhi... :unsure:

Comunque questa medaglia fu battuta da una zecca austriaca (non sono certo che si tratti di Vienna) su disegno dell'incisore Wideman, assieme a molte altre monete e gettoni dei vari figli di Maria Teresa, sacrificati sull'altare della ragion di Stato come altrettanti campioni olimpionici dello jus primae noctis. In tedesco hanno un nome preciso (non ricordo più quale, comunque tipo "medaglie matrimoniali"). Ci sono anche testimonianze che i piccoli "gettoni" d'argento furono buttati alla folla durante il corteo nuziale di Ferdinando e Carolina nel 1768 e che poi furono effettivamente usati dai napoletani come monete da 1 e 2 carlini (se ne trovano diversi in pessimo stato di conservazione, molto "circolati"). Questo prima che la povera arciduchessa rimanesse di sasso nello scoprire il discutibile gusto del suo consorte di fronte alla piramide di "leccornie" allestita davanti al Palazzo Reale...

Behbeh...che dire dopo la medaglia del buon Gioacchino postata da Francesco??? Senza parole... :o

Per quanto al trionfalismo rampante e un pò retorico del neoclassicismo pieno preferisca quelle medaglie fin de siecle (1700) ancora timide nell'accostarsi ai canoni classici e un pò "disordinate", che odorano un pochino di "terrore" alla napoletana, di spie, di delazioni, di sommarie esecuzioni, del disordine insomma del Regno dopo la caduta dei sovrani francesi...

Modificato da JunoMoneta
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Ahahah...fedafa. Scusami ma ogni volta che vedo questa medaglia mi sbellico. Commemora la tragica dipartita (avvenuta a ridosso delle nozze per procura con il "re Nasone") della sfortunata arciduchessa Giuseppina,. Quello che per il mio discutibile black humor risulta comico è che sul Ricciardi questa medaglia è preceduta da quella, di pochi mesi anteriore, che commemora le nozze per procura di Giuseppina e Ferdinando, con un rovescio identico a quello che sarà poi "riciclato" nella serie di medaglie e "jetons" per le nozze di Maria Carolina, che ebbe il dubbio privilegio di sposare il petomane Ferdinando. Insomma sul Ricciardi il tutto avviene con una rapidità slapstick: Imene e amorino che accorrono sull'ara in cui si intrecciano i blasoni delle due casate (Asburgo e Borbone-Napoli) e l'Angelo della Morte che si invola con una face in mano. Il contrasto è comico, ma forse solo ai miei occhi... :unsure:

Comunque questa medaglia fu battuta da una zecca austriaca (non sono certo che si tratti di Vienna) su disegno dell'incisore Wideman, assieme a molte altre monete e gettoni dei vari figli di Maria Teresa, sacrificati sull'altare della ragion di Stato come altrettanti campioni olimpionici dello jus primae noctis. In tedesco hanno un nome preciso (non ricordo più quale, comunque tipo "medaglie matrimoniali"). Ci sono anche testimonianze che i piccoli "gettoni" d'argento furono buttati alla folla durante il corteo nuziale di Ferdinando e Carolina nel 1768 e che poi furono effettivamente usati dai napoletani come monete da 1 e 2 carlini. Questo prima che la povera arciduchessa rimanesse di sasso nello scoprire il discutibile gusto del suo consorte di fronte alla piramide di "leccornie" allestita davanti al Palazzo Reale...

A conferma di ciò che dice Francesco. In una semplice medaglia c'è tantissima storia dietro. :)

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Ciao Fedafa, io invece, ogni volta che vedo la medaglia che hai postato mi inc..zo e mi ribolle il sangue pensando che me l'hanno soffiata all'asta pochi giorni fa dry.gif !

Si tratta di una medaglia riguardante i fatti dei Regni di Napoli e di Sicilia ma è coniata a Vienna. Complimenti all'acquirente, anche se non approvo certi specchietti delle allodole di certe case d'asta che mettono prezzi di partenza ridicoli per poi farle salire a mille e una notte! Questa infatti è partita da 2000 Dollari USA. E' normale che è andata a 12mila.ph34r.gifph34r.gifph34r.gifph34r.gifph34r.gif

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Acc...Francesco, mi dispiace. Magari è andata a qualche americano che apprezza solo l'applombe un pò "posh" del rocaille viennese sposato a tanto oro. Invece che ad uno come te che è in grado di apprezzare queste cose con profonda cognizione di causa...non c'è giustizia a questo mondo!

Mettila così: è solo una medaglia "straniera" con qualche graffietto... ;)

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Concordo con Fedafa e JuniorMoneta, già ....... biggrin.gif giusto!

Grazie biggrin.gif per la comprensione. Mia madre dice sempre: OGNI IMPEDIMENTO è GIOVAMENTO. Doveva andare così.

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Ciao e grazie per gli interventi e per le slendide fotografie.

C'è un sito di un venditore specializzato per la medaglistica e soprattutto per quella napoletana da farmi un idea su i modelli e i prezzi.

Rimugginando tra me e me penso ancora a quella medaglia vista da Bassani e non capisco se il prezzo che chiede è giusto o se è il doppio di quello che vale chiedo a voi avete dei passaggi d'asta e si sa approssimativamente il grado di rariratà.

(magari se impazzisco del tutto gli potrei fare una proposta per prenderla)

Grazie

Gianluca

Modificato da giangi_75it
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Ciao Gianluca, al momento (tutti i collezionisti di questo tipo di medaglia te lo confermeranno), le medaglie napoletane sono ricercatissime a livello mondiale e la dimostrazione sta nel fatto che da diversi mesi (e nei prossimi mesi) difficilmente appaiono sul mercato numismatico. I Borbone di Napoli facevano incidere i conii delle medaglie da artisti di pietre dure di fama mondiale e per questo motivo, oggi, sono richieste in tutto il mondo, specialmente in Europa e nel continente americano. Nel giro di venti anni il numero di collezionisti di questo tipo di medaglia è decuplicato, negli anni '80 valevano pochissimo perchè la richiesta era scarsa, oggi invece appena ne appare una in un'asta viene risucchiata con ingordigia. Diciamo che in questi ultimi venti anni anni sono apparse sporadicamente in aste e listini due o tre esemplari alla volta, non di più. Le ditte che più di tutti ne vendevano qualcuna in più erano Artemide Aste e la ditta A&B di Roma. Nel 2007 (asta Varesi 49) e nel 2008 (asta NAC 47) sono state disperse poi due importanti collezioni tematiche e quindi qualche collezionista è riuscito a fare un po' di rifornimenti. Da circa un anno e mezzo appaiono come mosche bianche, infatti, nell'ultima asta Nomisma (coll.Vitalini) la maggior parte delle medaglie di Murat erano quelle della NAC 47 del 2008. Penso che nei prossimi mesi ci sarà penuria di medaglie napoletane e ciò farà gasare i collezionisti.

Dopo questa breve parentesi sull'andamento del mercato, rispondo volentieri alla tua domanda su dove reperirne qualcuna e dove farsi un'idea delle quotazioni. La numismatica Alberto de Falco di Napoli è l'unica ad avere qualche medaglia napoletana (mi riferisco ovviamente a quelle in bronzo, quelle in argento sono introvabili e mancano a nche a loro), per contatti, puoi chiamare 081-5528245, saranno a tua completa disposizione.

Per quanto concerne invece il valore della medaglia offertati da Bassani e l'altra apparsa su Ebay, per una questione di correttezza, preferisco risponderti con un MP privato. Cordialmente. Francesco

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Come sempre grazie della tua squisita disponibilità ed attendo trepidante il tuo MP.

Quando vengo a Aversa sarò lieto di offrirti un caffè.

Gianluca

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