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Peso monetale angioino


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Vi sottopongo oggi quello che presumo essere un peso monetale angioino uniface di forma triangolare. Presenta tre punzonature romboidali recanti fiordalisi in prossimità degli angoli e una grande punzonatura rotonda centrale con effigie frontale del re del tutto simile a quella presente sui gigliati di Carlo II. I bordi esterni sono leggermente strombati e presentano scanalature. E' di dimensioni molto ridotte (20 mm per lato ca.) e ha un peso di 3.55 grammi. Il peso fissato per i carlini del tipo gigliato è invece di 4.01 grammi, ma quello dei vecchi carlini (saluti d'argento) e di 3.40 ca. Si tratta forse di un peso per verificare l'integrità dei saluti?

IMG-1.jpg

Ricordo di averlo visto illustrato su uno dei Quaderni del circolo di Formia, ma non ricordo ora precisamente quale. Comunque non forniva molte delucidazioni a riguardo. Qualcuno possiede qualche elemento in più o conosce una bibliografia di riferimento per questi oggetti para- o meglio meta-numismatici?

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Peso molto bello e particolare. Il peso di g 3,55 corrisponde al peso del ducato, ma l'unica emissione di questo nominale sotto il dominio angioino è stato durante il regno di Giovanna I (1343-1347). Tra l'altro si tratta di una moneta estremamente rara quindi non so se fosse riferito a quell'emissione.

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Alla fine ho ritrovato (sepolto sotto il mio personale tholos di scartoffie) l'articolo a stampa dove si fa accenno a questi pesi monetali. Si tratta dello studio di Antonio Morello "Le monete del Regno delle Due Sicilie - Italia peninsulare - Carlo I d'Angiò (1266-1285)" pubblicato nel Luglio/Agosto 1998 per il XXVIII Quaderno di studi del Circolo Mario Rasile di Formia. A pagina 45 si trova la seguente descrizione:

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Non ricordavo che lo studioso fosse stato così lapidario nella sua definizione. Secondo la didascalia si tratta di un peso monetale per un saluto d'argento. Quello fotografato è in uno stato meno ottimale del mio e proviene da un'asta di Italo Vecchi del 1996. Però il peso risulta leggermente superiore (3,80 vs. 3,55 gr.) (?).

Avete qualche riscontro sul peso legale dei saluti d'argento sotto i primi due sovrani angioini? Sul Pannuti-Riccio è riportato 3,34 e lo studio di Morello lo conferma, sostenendo che il peso del primo carlino della riforma monetaria angioina equivaleva a 3 trappesi e 15 grani (3,341 gr.) ovvero 1/8 di oncia. Ci sono decreti dell'epoca che lo confermano o si tratta di una misurazione fatta ex post dal riscontro empirico sul peso degli esemplari? Ho come il sospetto che le misurazioni ponderali del '200 fossero un tantino imprecise... :unsure:

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Ho come il sospetto che le misurazioni ponderali del '200 fossero un tantino imprecise... :unsure:

Lo escluderei assolutamente ;)

Lo dimostrano le cronache e i resoconti commerciali del tempo; il peso delle monete d'oro, preciso quasi al centesimo di grammo; il fatto che i pesi fossero aggiustati graffiandoli sul retro. Che senso avrebbe avuto raschiare via pochi centesimi di grammo di metallo se poi la pesata non apprezzava il mezzo grammo? L'origine delle discrepanze di peso da te citate va cercata altrove.

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Effettivamente per un peso monetale la differenza tra g. 3,80 e g.3,55 è troppa. Coincidenza però che il suo peso sia proprio quello del ducato.

Se per ipotesi un peso del saluto d'argento fosse stato manipolato per farlo corrispondere al peso del ducato e quindi poterlo utilizzare anche in tempi posteriori?

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Beh a questo punto a suscitare perplessità non è più tanto il mio peso (con una discrepanza rispetto al saluto di 0,21 gr.) ma quello battuto da Italo Vecchi che eccede il "peso legale" (ammesso che sia tale) di quasi mezzo grammo!!! Eppure esteriormente è identico al mio.

Carissimo Paleologo, i cambiavalute del duecento dalle loro tombe si aspettano una difesa appassionata...

1200s20late20moneylender.jpg

Lieto di avervi sottoposto un allegro grattacapo... :P

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Carissimo Paleologo, i cambiavalute del duecento dalle loro tombe si aspettano una difesa appassionata...

1200s20late20moneylender.jpg

Belllissima questa immagine, da dove viene? :)

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Trovata in rete. E' dubbio se si tratti di un manoscritto spagnolo o francese. Comunque dovrebbe essere della seconda metà del 200. Sono già visibili i tristissimi stereotipi antisemiti rivolti a quanti esercitavano questo mestiere nel medioevo perché non potevano fare altro...a tutto vantaggio dei crociati e di molte case regnanti, che si facevano belli con il mondo intero grazie ai finanziamenti ottenuti da questi signori qui. ;)

Dovrebbe appartenere ad una collezione on-line della UPenn:

http://www2.kenyon.edu/projects/margin/jew.htm

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Sono già visibili i tristissimi stereotipi antisemiti rivolti a quanti esercitavano questo mestiere nel medioevo perché non potevano fare altro...

Giusta osservazione, stavo per scrivere la stessa cosa. Anche se per parlare effettivamente di antisemitismo dovremmo circoscrivere tempo e luogo, il medioevo non è stato sempre uguale a se stesso e ci sono state notevoli eccezioni anche nella cristianissima terra di Spagna.

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Per carità...sei tu lo storico (ho letto alcuni tuoi bellissimi interventi). E' che sono fresco di lettura de "I crociati" di Johannes Lehmann e diciamo che con i cavalieri del Santo Sepolcro ho un pò il dente avvelenato. :lol:

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sei tu lo storico

Magari... forse dopo la pensione ;)

Il libro che hai citato mi ricordo di averlo visto in una libreria dell'usato e ancora me magno le mani per non averlo preso :D

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Lo sto leggendo in una bella edizione Garzanti in tela del 78, forse la stessa che hai visto su una bancarella...ma credo esista una ristampa paperback degli anni 90.

Piuttosto ho letto altrove che sei un profondo estimatore del Runciman. Lehmann lo cita sovente e sembra il sancta sanctorum dell'avventura crociata. Solo a occhio e croce mi sembra un'opera monumentale, di quelle che poi mi tocca prendere in affitto un garage per alloggiarla. Esiste mica un'edizione compatta e finanziariamente accessibile che tu sappia?

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http://www.ibs.it/co...e-crociate.html

Ce ne sono anche edizioni più vecchie, sempre due volumi tascabili in cofanetto.

Di Lehmann avevo visto la ristampa, non l'ho presa perché all'epoca la pila di libri da leggere aveva superato il metro di altezza :rolleyes: e quando sono ripassato nella stessa libreria non c'era più :(

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  • 6 anni dopo...

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