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Motivi ornamentali nella cordonatura delle piastre borboniche del XVIII secolo


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Buonasera a tutti.

La recente osservazione del contorno (o taglio) di una piastra borbonica che mi ha sorpreso mi ha indotto a considerare con maggiore attenzione le vicende delle prime cordonature sulle piastre di Carlo e Ferdinando IV di Borbone.

I miei pochi riferimenti in materia si limitano prevalentemente alle osservazioni fatte da Luigi Dell'Erba ("La riforma monetaria..."), ridimensionate poi da uno scritto di Giovanni Bovi ("Le monete napoletane di Carlo II - 1665-1700") e di fatto confermate da Giuseppe De Sopo ("Le monete di Napoli. L'evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859").

Ho dapprima pensato piuttosto arbitrariamente ed essenzialmente per via empirico-induttiva che vi fosse una precisa successione cronologica tra i motivi ornamentali in rilievo sui contorni delle prime piastre (escludendo quindi i ducati con legenda PROPVGNACVLA etc.). Ossia che tale articolazione fosse ordinabile come segue: cerchietti e quadratini alternati (alcune piastre di Carlo di Borbone, tipo DE SOCIO PRINCEPS); tre foglie in rilievo (alcune piastre di Carlo di Borbone con il busto, 1750-54; piastre 1766-67, piastra FECVNDITAS); treccia in rilievo (piastre di Ferdinando IV, 1784-1802). Ben presto, tuttavia, ho rilevato la presenza di contorni a treccia sulle piastre DE SOCIO PRINCEPS che mi hanno portato a rivedere questa primitiva ipotesi.

Le considerazioni di Bovi hanno poi contribuito ad alimentare la mia confusione. Tali considerazioni sono appunto contenute in quel memorabile saggio in cui contesta l'opinione di Dell'Erba sul termine "cordonatura" a proposito della disposizione del marchese Del Carpio del 1683, ritenendo che questo sia stato utilizzato all'epoca in una diversa accezione, ossia per descrivere solamente l'operazione di decorazione del bordo esterno di ambo le facce dei tondelli di Carlo II, restando pertanto il contorno liscio. E che la cordonatura di alcuni ducati e mezzi ducati di Carlo II sia da collocare posteriormente ad un'ordinanza reale dell'agosto del 1796 su istanza della Giunta de' Banchi, con cui "il Re ha risoluto che per le monete che si trovano ne' Banchi ancora di grana 132 e 66 le quali mancano di cordone, ma non siano viziate si esegua nella Regia Zecca quella stessa operazione della cordonatura che si è praticata per i carlini 12 e carlini 6". Di qui alcune monete di Carlo II di Spagna che presentano il contorno ornato.

Ma poco oltre lo stesso Bovi accresce la mia confusione, quando dice che "il taglio delle monete di Carlo II è cordonato nei ducati del 1684, del 1689 e del 1693 (un solo esemplare da me conosciuto) e nei mezzi ducati del 1683, 1684 e 1689; il disegno del taglio è a cerchi e quadratini o a treccia". E qui sorge il mio marasma, nel constatare appunto che nel 1796 si usava ancora il motivo a cerchi e quadratini, se è vero che tutte le monete di Carlo II furono cordonate unicamente a partire da quell'anno.

E qui arrivo alla piastra che ho visto di recente, una piastra del 1767 recante appunto il contorno a cerchi e quadratini. Tutte le piastre che mi è capitato di vedere o censite sul Corpus, sul Cagiati, nello studio di Bovi ("Le prime piastre di Ferdinando IV") e sul bel catalogo Numismata '99 ("Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli") presentano unicamente "foglie in rilievo". Le molte apparse su catalogi d'asta purtroppo raramente recano descrizione del taglio.

Concludo dunque con i miei moltissimi interrogativi. E' possibile istituire una cronologia precisa di tali motivi ornamentali o si alternano a casaccio, senza alcuna valenza cronologica o di altro tipo? Qualcuno conosce una data precisa di introduzione della ghiera cordonatrice nei bilancieri della Zecca di Napoli? C'era già sotto Carlo III di Borbone o risale all'epoca di Ferdinando IV? La stragrande maggioranza delle piastre e mezze piastre di Carlo di Borbone presenta il contorno liscio, il che mi fa pensare che quelle cordonate lo siano state posteriormente sotto Ferdinando IV, ovvero che tale cordonatura sotto Carlo di Borbone aveva un carattere sporadico, forse "sperimentale" (?). Come si spiega la presenza di cerchietti e quadratini su alcune monete di Carlo II? Furono ritirate e cordonate già sotto Carlo di Borbone? E la treccia in rilievo su alcune piastre di Carlo di Borbone? E le foglie in rilievo su alcuni nominali d'argento siciliani a nome di Carlo VI d'Austria?

E infine la piastra del 1767 che ho osservato. Ne avete viste anche voi con questo contorno? E' da ritenersi particolarmente rara?

Perdonate il pippone, ma ho il brutto vizio di cercare sempre di essere esaustivo, il che a volte confina con la noia. Buonanotte e grazie a chi vorrà rispondermi. ;)

Modificato da JunoMoneta
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Caro Danilomoneta, il Tuo quesito è abbastanza complesso ma Ti rispondo volentieri perchè dimostri di essere uno che ha tanta voglia di sapere. Ci sarebbe da fare uno studio a parte sui tagli delle monete napoletane e cercherò di rispondere in maniera molto semplice e sintetizzata. Vedo che hai molto a cuore il De Sopo (libricino raro e interessante ma non privo di castronerie su alcune questioni).

La coniazione al bilanciere nella zecca di Napoli è un argomento molto approfondito da me negli ultimi tempi per via di un lavoro che sto portando a termine sulle monete di Carlo II. Le prime monete d’argento del 1683-1684 coniate al bilanciere, come scritto da De Sopo, vennero sottoposte ad un trattamento a parte per la cordonatura del taglio e successivamente coniate, ecco perché la cordonatura non è piatta ma a semicerchio, si trattò di un’operazione molto costosa e impegnativa e sicuramente incontro non poche difficoltà tecniche. La riforma monetaria attuata dal Marchese del Carpio mise quasi fine alla piaga della tosatura e stabilì anche la presenza di una decorazione/tratteggiatura per delineare l’impronta del dritto e del rovescio. Nei prossimi mesi potrai leggere un mio studio sull’argomento.

In genere nei Ducati e mezzi Ducati di Carlo II troviamo il taglio cordonato (nel nostro gergo “treccia in rilievo”), nelle Piastre e mezze Piastre di Carlo di Borbone troviamo invece diversi tipi di decorazioni per il taglio .......... per la gioia di noi numismatici.

L’intera sezione delle monete napoletane sul Gigante è curata dal sottoscritto dal 1995 e tutto ciò che scoprii sul taglio delle monete napoletane l’ho fatto inserire nelle didascalie di questo catalogo, mi pare che nell'ultima versione 2010 sia abbastanza precisa in merito all'argomento, ricatalogarle tutte qui potrebbe sembrare ripetitivo.

Un discorso a parte meritano invece le monete con quadratino e sferetta (cerchietto) in rilievo1 nel taglio. Questo tipo di decorazione è più raro di quello liscio o con la treccia o foglie e attribuisce all’esemplare un valore commerciale più alto. Anni fa scoprii invece una variante con quadratino e sferetta in incuso per alcune Piastre tipo Sebeto (non ricordo per quale millesimo, 1749 forse), anche questa decorazione è più rara delle altre. Premesso che sulla quasi totalità dei Ducati, Piastre, mezzi Ducati e mezze Piastre possiamo trovare le solite cordonature, debbo dirti invece che il quadratino e la sferetta sono presenti solo su alcuni millesimi della Piastra tipo Sebeto, 1766, 1767 ed una Piastra del 1787 (cfr. asta Civitas Neapolis).

Scusami se non sono molto preciso ma scrivo tutto a memoria e ultimamente per mancanza di tempo non riesco a scrivere con testi alla mano.

La monetazione napoletana riserva sempre delle sorprese e non si esclude che in futuro possano venir fuori altri millesimi con questo raro tipo di decorazione. Se hai Piastre o mezze Piastre che presentano delle decorazioni nel taglio diversamente descritte dal Gigante puoi segnalarle senza problemi, saremo ben lieti di aggiornare. Francesco

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Accidenti. Grazie per l'articolata risposta, Francesco!

Concordo sui limiti del libricino di De Sopo, ma resta ancora uno dei pochi studi sistematici sulla tecnica monetaria della zecca napoletana, a fronte di informazioni spesso disperse in decine di saggi e articoli disparati, spesso di difficile reperimento. Il grosso delle nozioni che ho esposto, tuttavia, si deve ai due studi del Dott. Bovi citati, rispetto al quale il De Sopo ha per lo più un valore di convalida. Pertanto ritenevo, sulla scorta di questi, che il marchese Del Carpio avesse introdotto soltanto un'accurata tratteggiatura del bordo esterno di diritto e rovescio, e non la cordonatura del taglio vera e propria. Ma da quanto mi dici sembra non essere proprio così, e attendo impaziente il degno coronamento delle tue fatiche.

Purtroppo l'edizione più recente del Gigante di cui dispongo al momento è quella del 2003, ancora un pò elusiva sui differenti contorni, ma già molto accurata nella catalogazione delle altre varianti. Ora che apprendo chi è il curatore, comprendo anche la ragione di tanta accuratezza. Mi procurerò quanto prima l'edizione del 2010.

Non prima però di averti importunato di nuovo con una domanda su una variante riportata nell'edizione 2003 che mi ha fatto lambiccare. Mi riferisco alla piastra 1787 variante "SICILIARE". Ti chiedo se si tratta di un vero e proprio errore di punzonatura per lettera in eccesso ("SICILIARE . ET . HIER"), ovvero di un errore di interpunzione ("SICILIARET . HIER"). Lo chiedo perché il catalogo la riporta come appena NC eppure non mi è mai capitato di osservare la presenza di una lettera in più sulla piastra di questo millesimo. Anche il fascicolo del Ruotolo sugli errori omette questa variante tra gli errori di punzonatura per lettere in eccesso, quindi mi ha sempre dato parecchio da pensare...

Ad ogni buon conto il mio nome è Giuseppe ;)

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  • 2 settimane dopo...

Un discorso a parte meritano invece le monete con quadratino e sferetta (cerchietto) in rilievo1 nel taglio. Questo tipo di decorazione è più raro di quello liscio o con la treccia o foglie e attribuisce allesemplare un valore commerciale più alto. Anni fa scoprii invece una variante con quadratino e sferetta in incuso per alcune Piastre tipo Sebeto (non ricordo per quale millesimo, 1749 forse), anche questa decorazione è più rara delle altre. Premesso che sulla quasi totalità dei Ducati, Piastre, mezzi Ducati e mezze Piastre possiamo trovare le solite cordonature, debbo dirti invece che il quadratino e la sferetta sono presenti solo su alcuni millesimi della Piastra tipo Sebeto, 1766, 1767 ed una Piastra del 1787 (cfr. asta Civitas Neapolis). [/font][/size]

Scusami se non sono molto preciso ma scrivo tutto a memoria e ultimamente per mancanza di tempo non riesco a scrivere con testi alla mano.

La monetazione napoletana riserva sempre delle sorprese e non si esclude che in futuro possano venir fuori altri millesimi con questo raro tipo di decorazione. Se hai Piastre o mezze Piastre che presentano delle decorazioni nel taglio diversamente descritte dal Gigante puoi segnalarle senza problemi, saremo ben lieti di aggiornare. Francesco

Da una quindicina d'anni ho una piastra del 1788 con il contorno a quadratini e cerchietti, al'interno dei quadratini mi sembra di ricordare che vi sia anche un più piccolo quadretto.

Dal punto di vista commerciale, tuttavia, credo che il mercato non abbia ancora interessi verso le varianti dei tagli, mentre tutti impazziscono per la mancanza di una lettera in legenda :huh:

Modificato da BiondoFlavio82
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Sono affascinato dalla bellissima discussione sui tagli e concordo pienamente sull'importanza degli stessi ed al contempo sulla scarsa attenzione che gli è stata data dai cataloghi dove come già detto si preferisce evidenziare la mancanza di una lettera.

A tal proposito approfitto dell'occasione per postare una foto e chiedere lumi a voi che siete sicuramente molto più addentro di me sulla materia: si tratta del contorno di una piastra del 1805 capelli lisci (variante contorno "ptimi principis") che evidenzia questo strano segno simile ad una . x .

Secondo voi potrebbe rappresentare due C contrapposte (potrebbe essere una sigla ?), od è un semplice motivo ornamentale ?

grazie in anticipo

Modificato da 2006augustod
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Ciao Francesco, come sempre ammirevole il tuo immediato riscontro alle ns. domande.

Approfitto per chiederti se hai visto un logo simile su altre piastre del tipo capelli lisci o su altre monete napoletane.

Ti confesso che speravo in un'altra "scoperta" di sigle "nascoste".................. ma purtroppo non può essere sempre festa !

In realtà qualcosa di inedito per Palermo (mancante nello spahr) l'avrei........... ma non potrebbe mai suscitare l'interesse delle napoletane.

Comunque tu escluderesti del tutto che si possa trattare di un logo riconducibile ad un "addetto ai lavori", piuttosto che un semplice elemento decorativo ?

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Augusto caro, mi spiace ma non mi viene nulla in mente come sigla riconducibile a questo simbolo. Non si esclude che possa essere un elemento decorativo identificativo di qualche coniatore, a titolo di rintracciabilità. A tal proposito ti consiglio di leggere il libricino di Giuseppe De Sopo del 1971. Lì ci sono un po' di notizie riguardanti quest'ultima mia ipotesi. Comunque consiglio di verificare se possibile, gli elementi decorativi sul taglio di ogni moneta, al fine di avere le idee più chiare.

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