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IGNORED

I DUE IMPERI


mika

Risposte migliori

Ciao a tutti, posto questa discussione qui, perché fondamentalmente non è solo della mostra milanese a Palazzo Reale che vorrei parlare,

ma di un particolare importante che è quello monetale dal II AC al II secolo DC e che non mi sembra sia stato trattato con l'accuratezza necessaria...

Questa esposizione è molto ricca e vengono presi in esame molti aspetti della cultura, dell'arte e della vita comune nell'impero romano di quel periodo,

con degli esempi di bellezza fulminante, soprattutto fra le sculture, affreschi pompeiani e mosaici.

E mi rendo conto della necessità dell'essere sintetici nei pochi metri a disposizione (dove di fatto era anche necessario parlare della Cina del periodo Qin e Han)

Ma ho trovato che l'aspetto monetale sia stato trattato con una certa leggerezza.

Non vi sono cenni sul ruolo propagandistico ed iconografico della moneta, sulle differenze fra la moneta repubblicana ed imperiale...

Insomma, il tutto è relegato ad un piccolo ripiano in vetro su cui sono stati versati a casaccio dei sesterzi stupendi (e un paio di denari) fuoriuscenti da una ciotola di terracotta.

E con un pannello che in realtà non dice nulla...

Inoltre mi aspettavo ci fossero a livello espositivo delle soluzioni che non ho trovato...

Cartellini descrittivi messi a casaccio sulle vetrine con una numerazione che ha del fantasioso e dell'esasperante,

descrizioni sommarie e del tutto vaghe.

E mi aspettavo DAVVERO un confronto che in realtà non c'è. Quindi non vi è modo di vedere quello che è stato così magistralmente rappresentato nel poster della mostra,

perché le sezioni romana e cinese sono ACCURATAMENTE DIVISE per sale. Quindi i guerrieri di terracotta sono in una sala differente rispetto alle sculture romane. Anzi, tutto è rimasto diviso.

L'unica cosa davvero apprezzabile è stato il catalogo della mostra, realizzato in modo esaustivo e ricco di informazioni (anche nella parte che riguarda le monete),

tra l'altro abbordabile (costa 32 o 36 euro). Ma non l'ho preso perché ormai ero rimasto un po' deluso.

Mostra potenzialmente molto interessante, ma realizzata grossolanamente.

Sarei curioso di sapere il parere di chi di voi l'ha seguita.

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Capisco la tua passione per la numismatica che condivido in pieno, ma volendo spezzare una lancia in favore di chi ha ideato, progettato l'allestimento e organizzato la mostra, converrai con me sul fatto che era davvero un'impresa ardua questa, troppa carne sul fuoco da esporre ad un pubblico notoriamente più attratto da sculture ed affreschi, più che da monete..sono d'accordo con te sul fatto che la moneta è importante quanto le cosidette "arti maggiori" e racconta ogni cosa di quello che i romani erano o avrebbero voluto essere..

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Capisco la tua passione per la numismatica che condivido in pieno, ma volendo spezzare una lancia in favore di chi ha ideato, progettato l'allestimento e organizzato la mostra, converrai con me sul fatto che era davvero un'impresa ardua questa, troppa carne sul fuoco da esporre ad un pubblico notoriamente più attratto da sculture ed affreschi, più che da monete..sono d'accordo con te sul fatto che la moneta è importante quanto le cosidette "arti maggiori" e racconta ogni cosa di quello che i romani erano o avrebbero voluto essere..

Sono pienamente d'accordo con te Modulo Largo, non era una mostra numismatica e non mi aspettavo nemmeno di trovarne di monete, ad essere franco.

Ma non c'erano solo Capolavori d'arte pittorica o scultorea, c'erano anche delle pompe idrauliche e delle defixiones, dei pettini e dei gioielli.

Ed ho l'impressione che a questi atri oggetti fosse tributata una maggiore attenzione.

Rimango comunque del parere che, proprio perché c'era molta carne al fuoco, avrebbero potuto organizzare sia il percorso che le descrizioni in modo più completo e fruibile.

Per assurdo, bisognerebbe prima munirsi del catalogo e poi accedere alla mostra per capirla meglio... non il contrario.

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Capisco la tua passione per la numismatica che condivido in pieno, ma volendo spezzare una lancia in favore di chi ha ideato, progettato l'allestimento e organizzato la mostra, converrai con me sul fatto che era davvero un'impresa ardua questa, troppa carne sul fuoco da esporre ad un pubblico notoriamente più attratto da sculture ed affreschi, più che da monete..sono d'accordo con te sul fatto che la moneta è importante quanto le cosidette "arti maggiori" e racconta ogni cosa di quello che i romani erano o avrebbero voluto essere..

Sono pienamente d'accordo con te Modulo Largo, non era una mostra numismatica e non mi aspettavo nemmeno di trovarne di monete, ad essere franco.

Ma non c'erano solo Capolavori d'arte pittorica o scultorea, c'erano anche delle pompe idrauliche e delle defixiones, dei pettini e dei gioielli.

Ed ho l'impressione che a questi atri oggetti fosse tributata una maggiore attenzione.

Rimango comunque del parere che, proprio perché c'era molta carne al fuoco, avrebbero potuto organizzare sia il percorso che le descrizioni in modo più completo e fruibile.

Per assurdo, bisognerebbe prima munirsi del catalogo e poi accedere alla mostra per capirla meglio... non il contrario.

secondo me questo capita perchè di solito le varie figure professionali, vale a dire: l'archeologo che rinviene o recensisce i reperti, il numismatico che cataloga le monete, lo storico che affronta una visione d'insieme, l'architetto che progetta lo spazio espositivo, la società pubblica o privata che approva i finanziamenti, l'impresa che si occupa della sponsorizzazione e del marketing, ecc ecc, non sono sempre tutti presenti, e quando lo sono non sempre procedono tutti in comune, ovvero manca il dialogo tra tutte queste figure

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Ho pensato anche io che potessero esserci dei problemi di ordine organizzativo e/o logistico,

semplicemente per il fatto che i vari oggetti non fossero diciamo "messi realmente a confronto", l'uno accanto all'altro:

statue con statue, monete con monete, sarcofagi con sarcofagi, ecc.

Probabilmente non era nemmeno un intento degli organizzatori arrivare al confronto "fisico",

forse per non influenzare il pubblico nell'arrivare a facili conclusioni dettate più che altro da un confronto estetico fine a se stesso.

Rimane comunque una bella mostra, da guardare con moolta ATTENZIONE.

E quando vi trovate faccia a faccia col busto di Caracalla, Traiano o Augusto, già quello vale la pena di aver speso 9 euro :)

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di fatto era anche necessario parlare della Cina del periodo Qin e Han

E' sicuramente una lacuna mia. Capisco il periodo Han, che comprende lo sfortunato incontro romano tra la corte di Antonino Pio (o Marco Aurelio, non è chiaro) e l'ambasceria dell'Impero cinese non riconosciuta dai funzionari di corte. Ma la dinastia Qin? A quell'epoca il mondo dei romani finiva a Cartagine... E sempre sotto la dinastia Han ci il coinvolgimento di una legione mercenaria romana nella guerra tra Unni e Impero cinese, una legione composta dai prigionieri dei re persiani. Ma i Qin continuano a non entrarci. Se qualcuno mi offre qualche lume...

Modificato da cancun175
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Probabilmente il fil rouge è solo commerciale...

non so in che epoca fosse iniziato lo scambio di merci attraverso la via della seta,

ma credo intendessero quello come "contatto" fra le due realtà.

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Sempre a quanto ne so io, i contatti con i cinesi sono sempre stati mediati. L'unico contatto abortito fu quello della legazione cinese approdata a Roma sotto Antonino Pio o Marco Aurelio (An Tun nei libri cinesi, quindi Antonino. Ma quale?) e non riconosciuta perché scambiata per l'ambasceria di una delle satrapie mediorientali. Quindi, non ricevuta dall'imperatore. Le leggenda della legione mercenaria risale all'epoca appena pre-augustea. Gli scambi commerciali, sempre a quanto ne so io, si svolsero mediante mercanti indiani, regnanti gli Han e poi i Jin. La dinastia successiva, la Sui, durò pochissimo e potrebbe avere avuto contatti con Bisanzio perché si affacciò, pur con scarso successo, nell'odierna Turchia. Ma siamo già ben oltre l'impero d'Occidente. Antecedentemente alla dinastia Han c'è appunto la Qin, che però fu breve e si estinse nel 206 a.C. Prima cioè di ogni <affaccio> dei romani oltre il Mediterraneo. Se la mostra milanese è riuscita a dimostrare il contrario, beh, per la mia ignoranza sarebbe una bella novità.

Modificato da cancun175
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  • 3 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

Ieri ho visto la mostra. Sinteticamente: un confronto fra le due civiltà, ed un tentativo di costruire una riflessione sui loro rapporti, somiglianze e differenze, non è stato neppure tentato. Probabilmente, troppo difficile e impegnativo. Ci si è limitati ad un confronto "cronologico" e all'esposizione di un po' di materiale. Detto questo: a me interessa molto la civiltà romana (per non dire della numismatica!), ma la parte "romana" in questo contesto mi è parsa quasi inutile: ci sono in Italia molti musei contenenti arte romana o oggettistica o testimonianze varie di quel periodo, alcuni molto ben organizzati (altri meno), creare degli spazi a Palazzo Reale è stato quasi superfluo. Dico "quasi", perchè ovviamente vedere alcune splendide statue o anche i sifoni idraulici colpisce sempre, e fa piacere. Francamente, io avrei gradito 3-4 sale in più sulla civiltà cinese, che conosciamo molto meno e per cui abbiamo spesso disinteresse o pregiudizi. La parte cinese quindi mi ha interessato moltissimo, forse appunto perchè assolutamente "nuova", comprese le monete. A mio avviso, era anche esposta con più cura e migliori informazioni rispetto alla romana.

Modificato da gpittini
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DE GREGE EPICURI

Ieri ho visto la mostra. Sinteticamente: un confronto fra le due civiltà, ed un tentativo di costruire una riflessione sui loro rapporti, somiglianze e differenze, non è stato neppure tentato. Probabilmente, troppo difficile e impegnativo. Ci si è limitati ad un confronto "cronologico" e all'esposizione di un po' di materiale. Detto questo: a me interessa molto la civiltà romana (per non dire della numismatica!), ma la parte "romana" in questo contesto mi è parsa quasi inutile: ci sono in Italia molti musei contenenti arte romana o oggettistica o testimonianze varie di quel periodo, alcuni molto ben organizzati (altri meno), creare degli spazi a Palazzo Reale è stato quasi superfluo. Dico "quasi", perchè ovviamente vedere alcune splendide statue o anche i sifoni idraulici colpisce sempre, e fa piacere. Francamente, io avrei gradito 3-4 sale in più sulla civiltà cinese, che conosciamo molto meno e per cui abbiamo spesso disinteresse o pregiudizi. La parte cinese quindi mi ha interessato moltissimo, forse appunto perchè assolutamente "nuova", comprese le monete. A mio avviso, era anche esposta con più cura e migliori informazioni rispetto alla romana.

Gianfranco, posso chiederti quali dei musei di cui hai parlato varrebbe la pena di vedere, magari nell'area della Lombardia?

Ovviamente se vi fossero anche delle esposizioni numismatiche della Roma imperiale, tanto meglio! :)

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DE GREGE EPICURI

Confesso che pensavo soprattutto a musei a Roma, nel Lazio, a Napoli e in Italia Centrale e Meridionale. In Lombardia credo di poter citare solo l'Archeologico di Milano (quello in Corso Magenta, molto bello) ed i musei di Brescia, Santa Giulia. C'è qualcosa anche a Cremona, ma molto meno. Assolutamente nulla di numismatico; come saprai, la collezione del Comune al Castello è visibile solo a spizzichi e su appuntamento; la collezione di Cremona (storia e composizione presentate recentemente) per ora non è visitabile.

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