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Nuovi paesi


Risposte migliori

Benvenuto! Come ben saprai il 1°gennaio 2011 l'Estonia adotterà l'euro, ti posto il link di una vecchia discussione di 37 pagine, dove si parla dei futuri paesi che adotteranno l'euro:

Modificato da GAETANO94
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  • 1 mese dopo...

..Lituania, Lettonia, Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria e Repubblica Ceca,

ma quando.....questo è ancora da decidere.

La Danimarca prevede un referendum per il cambio di valuta ma è tutto da vedere...

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Anche la Svezia è in lista, ma appena raggiungerà i parametri previsti.

Sembrerebbe che anche paesi Notoriamente Ostili all'euro, come Inghilterra e Islanda, ci stiamo pensando, facendo valutazioni sulla positività dell'euro nella loro economia e del pericolo di un possibile isolamento economico.

In Inghilterra però ci sono ancora molti contrari.

Una piccola digressione e un'opinione personale:

Credo che come la storia insegna ci sarà l'ingresso di tutti i paesi europei nella zona euro, con un conseguente collasso del sistema e una fuoriuscita di qualche paese.

Se la "situazione" Grecia dovesse verificarsi in uno stesso momento, in più paesi, con la stessa gravità, non credo che l'Unione Europea potrebbe procedere con l'aiuto di massa come avvenuto proprio con il paese ellennico.

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..Lituania, Lettonia, Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria e Repubblica Ceca,

ma quando.....questo è ancora da decidere.

La Danimarca prevede un referendum per il cambio di valuta ma è tutto da vedere...

La Danimarca dal 2000 che fa referundum ma senza risultati ora vedremo cosa succederà nel 2011.

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Riprendo questa discussione perchè oggi ho letto in Cronaca Numismatica di settembre l'inserto di politica-economica all'interno(non ricordo di chi):

In esso viene riportato, più o meno, quello da me ipotizzato qualche post e giorno fa.

Cioè che il collasso del sistema euro non è poi così lontano e appare quasi inevitabile.

Il ritorno alla vecchia moneta, per alcuni stati considerati deboli, è molto probabile.

L'Unione Europea non potrebbe sostenere altri costi-prestiti per situazioni come la Grecia.

E il protrarsi nel paese ellennico della situazione provocherebbe un inevitabile ritorno alla dracma.

Non si può vessare la popolazione, i servizi, i salari, semplicemente per rimanere ancorati ad una moneta ed a un concetto ideologico di un'economia unitaria.

Questo quanto scritto in sintesi.

In calce esprimo il mio parere personale:

Dal punto di vista economico il discorso non fa una piega e neanche dal punto di vista pratico.

Dal punto di vista ideologico ho qualche perplessità. Se l'obiettivo dell'Euro è quello di unire vari paesi sotto un'unica moneta con Implicazioni Politiche-Sociologiche-Culturaliin quanto facciamo parte tutti della stessa "famiglia", allora non si può lasciar morire nessuno dei "figli" presenti.

Se invece l'Euro è solo un mezzo finanziariamente forte per contrastare i mercati asiatici e quello americano, dove chi porta il carro deve essere l'unico ad aver diritto a salirci, il discorso prospettato non fa una piega.

Certo, io non vado ad "adottare" altri "figli" se non riesco a mantenere quelli che ho o se questi non sono in grado di sostenersi da soli, perchè la conseguenza Inevitabile è il loro inesorabile depauperamento.

Concludo dicendo, che l'Unione Europea farebbe bene a riscrivere le Sue regole riguardo all'Euro, prevedendo un rigido piano di entrata ed un eventuale piano di uscita.

Vincenzo.

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Dal punto di vista economico il discorso non fa una piega e neanche dal punto di vista pratico.

A mio parere, invece, è un'ipotesi che non sta in piedi. Che sia possibile farlo, politicamente, nulla da dire; che, invece, sia una soluzione, dal punto di vista economico, non direi proprio. Indebolire l'economia di un paese dell'UE (perchè questo accadrebbe con il ritorno alle valute nazionali) non è una soluzione, nè per questo paese, nè per l'UE, tutta.

La soluzione, invece, sarebbe quella di fornire poteri e strumenti di controllo agli organismi europei (Ecofin in testa). E' chiaro che, nella moneta comune ci deve entrare, chi può.

Cosa sarebbe accaduto se i bilanci greci non fossero stati falsificati? E se si fosse messo un freno al bluff economico spagnolo? E a quello irlandese?

Logico che, ora, non sia così facile adottare certe misure. Spagna e Grecia sì, Polonia e Repubblica Ceca no? Gli aiuti all'Italia ed alla Spagna andavano bene, quelli alla Polonia ed alla Romania no? (Non sto parlando di te, sia chiaro, ma di altre cose sentite, molto spesso, sia sul forum, sia altrove). Puzzerebbe parecchio di razzismo (e, generalmente, è così, infatti).

Sicuramente non si può pretendere che sia sempre la Germania a pagare i danni delle politiche altrui, nè a tenere in piedi mezza Europa.

Aiuti sì, quindi, ma condizionati ad un controllo internazionale delle politiche economiche, dei paesi membri.

PS. Non ho letto l'articolo, su CN, ma non sono praticamente mai d'accordo, con quello che viene scritto lì :D

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Un momento.

L'Unione Europea ha una posizione differente rispetto all'Euro.

Unione Europea significa avere stessi diritti, libera circolazione di merci e uomini ecc. ecc. Euro significa condividere una politica economica, cosa ben diversa.

L'Inghilterra fa parte dell'Unione Europea, ma non dell'Euro ed ha un'Economia Indipendente dall'area Euro.

Quindi se la Grecia, come esempio, esce dall'euro la sua Economia non influenzerà più in maniera diretta l'area euro(indirettamente si per una questione psicologica di paese che a causa di una crisi esce fuori dall'Euro).

Siamo d'accordo che ci sarebbero dovuti stare più controlli per evitare certe situazioni, Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e in parte Italia.

Ma lo status quo è quello su cui bisogna ragionare. Che succede se anche la Spagna o il Portogallo entrano in una crisi come quella ellenica. Cosa farà la Germania?

Mi sono chiesto: se fossi tedesco, con un P.I.L. del 3,4% perchè mai dovrei aiutare un italiano il cui P.I.L. a malapena raggiunge lo 0,4%? Per non parlare di Grecia e Spagna. Lo farei? Aiuterei questi paesi?

Lasciamo stare il fatto che siamo dalla parte di quelli che probabilmente dovranno essere aiutati, siamo l'anello debole, e ragioniamo un pò non su nostri interessi, ma su Regole.

E' giusto che la Germania si sobbarchi tutto il problema?

Io non credo.

Il tuo ragionamento(sui necessari controlli) a priori non fa una piega, ma allo stato attuale, credo che l'uscita della Grecia dall'Euro sia la soluzione più razionale.

Ripeto l'ideologia di una "casa comune" è piacevole, ma parlate un pò con i salariati greci e vedete se preferirebbero avere PANE e DRACME o IDEE ed EURO.

Vincenzo.

Modificato da Vincenzo
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Ripeto l'ideologia di una "casa comune" è piacevole, ma parlate un pò con i salariati greci e vedete se preferirebbero avere PANE e DRACME o IDEE ed EURO.

C'erano state un paio di discussione sulla crisi greca, una è questa

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L'economia europea è fortemente integrata, anche al di fuori dell'area Euro. Forse che la cresi in UK non ha afflitto anche l'eurozona? L'uscita dall'Euro non migliorerebbe le cose, per gli altri paesi, tanto meno per la Grecia stessa. Gli aiuti non sono sufficienti? Mi stupirei del contrario. Non sono sufficienti, esattamente come non lo sarebbero i maggiori introiti, ottenuto con una svalutazione competitiva della dracma, post uscita dall'Euro. I problemi si risolvono con politiche strutturali, non con mungendo le vacche. L'attuale politica del governo greco si limita ai tagli ed a colpire sempre gli stessi. Senza una seria politica finanziaria (e sulle rendite finanziarie ed anche sulle "rendite di posizione" aziendali e industriali) non vanno da nessuna parte.

Certo che la Germania non può sobbarcarsi mezza Europa.... Prima o poi, si dovrà, per forza, arrivare alla rinuncia di parte della sovranità nazionale, su certe politiche. Non è che si possa solo pretendere, come fanno molti paesi, da anni.

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L'economia europea è fortemente integrata, anche al di fuori dell'area Euro. Forse che la cresi in UK non ha afflitto anche l'eurozona? L'uscita dall'Euro non migliorerebbe le cose, per gli altri paesi, tanto meno per la Grecia stessa. Gli aiuti non sono sufficienti? Mi stupirei del contrario. Non sono sufficienti, esattamente come non lo sarebbero i maggiori introiti, ottenuto con una svalutazione competitiva della dracma, post uscita dall'Euro. I problemi si risolvono con politiche strutturali, non con mungendo le vacche. L'attuale politica del governo greco si limita ai tagli ed a colpire sempre gli stessi. Senza una seria politica finanziaria (e sulle rendite finanziarie ed anche sulle "rendite di posizione" aziendali e industriali) non vanno da nessuna parte.

Certo che la Germania non può sobbarcarsi mezza Europa.... Prima o poi, si dovrà, per forza, arrivare alla rinuncia di parte della sovranità nazionale, su certe politiche. Non è che si possa solo pretendere, come fanno molti paesi, da anni.

Partendo dal presupposto che sarebbe meglio evitare problematiche del genere con misure preventive, voglio solo ricordare che l'economia italiana ha retto l'urto del dopoguerra proprio grazie ad un costante processo inflazionistico.

Se la tua valuta vale di meno, gli investitori esteri saranno portati a portare soldi nel tuo paese con un lauto guadagno. Riassestare e rilanciare l'economia. Questo meccanismo ha funzionato in vari stati. Ciò l'euro non lo consente, in quanto non calcola le problematiche regionali(intese come Stati Singoli), ma del livello generale dell'economia dell'euro zona. Un pò come dire che si debba svalutare la lira perchè la regione Calabria o la Lombardia hanno problemi di investimenti provenienti da fuori. Ci si basa su parametri nazionali.

Io continuo a credere che si debba riscrivere le regole per l'ingresso e delle regole che se non rispettate prevedano e costringono l'uscita.

I prestiti non sono la soluzione giusta alle crisi dei singoli paesi.

Modificato da Vincenzo
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D'accordo su molto, ma non sulle svalutazioni competitive, che non permettono, anzi disincentivano misure strutturali, sia a livello finanziario, che industriale. Sul lungo periodo, i risultati si sono visti. Sostanziale debolezza infrastrutturale, scarsa capacità di reagire a periodi di crisi. In Spagna, lo pseudo-boom poliennale (ampiamente sopravvalutato per ragioni politiche e modaiole, anche diffondendo notizia del tutto false e infondate) è stato alimentato dall'afflusso di capitali ed investimenti diretti esteri. Una volta ritiratisi........ si è visto come sta andando a finire...

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D'accordo su molto, ma non sulle svalutazioni competitive, che non permettono, anzi disincentivano misure strutturali, sia a livello finanziario, che industriale. Sul lungo periodo, i risultati si sono visti. Sostanziale debolezza infrastrutturale, scarsa capacità di reagire a periodi di crisi. In Spagna, lo pseudo-boom poliennale (ampiamente sopravvalutato per ragioni politiche e modaiole, anche diffondendo notizia del tutto false e infondate) è stato alimentato dall'afflusso di capitali ed investimenti diretti esteri. Una volta ritiratisi........ si è visto come sta andando a finire...

D'accordo sul fatto che l'inflazione sia come un medicina per malati gravi, che cerca di guarire un organo, ma ne danneggia contemporaneamente un altro.

D'accordo che essa non crea riforme strutturali, ma induce a un lassismo perpetuo, non spronando la classe dirigente.

D'accordo sul fatto che sicura l'euro rappresenta un grado di economia fiorente superiore alle singole valute nazionali(ed infatti anche Antieuropeisti contrari come Inglesi, Danesi e Islandesi si stanno ravvedendo).

Io credo che ci siano due SOLE soluzioni prospettabili, che ho intravisto in parte in quello che hai già scritto:

1)Rinuncia degli stati nazionali a una sovranità di bilancio e controllo diretto di un organo superiore quale può essere l'Unione Europea.

2)Regole precise d'ingresso nell'euro con altrettante regole precise che ne prevedano l'uscita. Nessuna transitorietà. O si è in o si è out.

Non vedo alternative, soprattutto soluzioni simili a quelle adottate fino ad ora.

Inoltre, credo che la soluzione 1) sul modello di uno Stato Unico Federale sia inattuabile in Europa. Non credo che la Francia(per fare un esempio) acconsenta a questo tipo di decisione rinunciando ad un' ulteriore sovranità.

Ragionando sull'oggi:

L'euro per la Grecia è stato un ottimo paracadute. Ha avuto l'opportunità di appoggiarsi a una valuta forte, potendo fare riforme, ma ha preferito falsificare bilanci. Scelleratezza politica che si paga necessariamente.

La situazione non è affatta migliorata, anzi, si prevede una nuova ondata di scioperi a partire dall'autunno. E come faceva notare Giannelli su C.N.(ma non solo), nessun politico greco di maggioranza o opposizione se la sentirà di appoggiare restrizioni alla popolazione pur di difendere la "casa comune", previo perdendo inesorabilmente la prossima elezione.

Cioè io e qualcun altro qui sopra "speculiamo"(nel senso ragioniamo serenamente e approfonditamente) sull'euro, ma lo facciamo a pancia piena, per un greco forse ci sono altre priorità.

E poi io non ne farei un dramma. I paesi baltici, Lettonia e Lituania e la Svezia sono in una condizione economica molto più favorevole alla Grecia, ma non sono ancora entrati nell'euro.

Se l'Unione Europea avesse fatto prestiti di egual valore a questi paesi sarebbero potuti entrare nell'euro ad occhi chiusi. Ma così non è.

E proprio per evitare questo tipo di osservazioni che andrebbero riscritte le regole sia in entrata che (scritte)in USCITA.

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Una precisazione: stiamo parlando di svalutazione, non di inflazione.

In gran parte d'accordo con te, specie su certe soluzioni. Non penso, invece, che in Grecia intendano non sottoporre la popolazione, a certe misure (lo stanno già facendo!!).

Ripeto: non ho letto l'articolo su CN, quindi non posso giudicare, più di tanto, quanto è stato scritto. Se, davvero, le cose stanno, come hai riportato, mi sembra una forzatura, decisamente "politica"... il che sarebbe assolutamente in linea, con quasi tutti gli articoli di economia, che ho letto su quella rivista. Non pretendo che, in una rivista numismatica, ci siano approfondimenti finanziari, ma economici si, dati gli effetti diretti su monetazioni e coniazioni. Un po' troppe volte, mi è sembrato di trovarci comizi elettorali, più che argomentazioni economiche, a mio parere.

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Una precisazione: stiamo parlando di svalutazione, non di inflazione.

In gran parte d'accordo con te, specie su certe soluzioni. Non penso, invece, che in Grecia intendano non sottoporre la popolazione, a certe misure (lo stanno già facendo!!).

Ripeto: non ho letto l'articolo su CN, quindi non posso giudicare, più di tanto, quanto è stato scritto. Se, davvero, le cose stanno, come hai riportato, mi sembra una forzatura, decisamente "politica"... il che sarebbe assolutamente in linea, con quasi tutti gli articoli di economia, che ho letto su quella rivista. Non pretendo che, in una rivista numismatica, ci siano approfondimenti finanziari, ma economici si, dati gli effetti diretti su monetazioni e coniazioni. Un po' troppe volte, mi è sembrato di trovarci comizi elettorali, più che argomentazioni economiche, a mio parere.

Precisazione giusta e opportuna. Parliamo di svalutazione.

Si è vero in Grecia lo stanno facendo, ma non a cuor leggero.

Si preannuncia un settembre ed un autunno di fuoco.

Il livello di esasperazione è elevatissimo.

I Greci hanno inviso non solo il loro governo(che ricordo essere l'unico colpevole), ma l'Unione Europea tutta in quanto gli aiuti forniti vengono reputati insufficienti.

Malcontento significa disagio, disagio significa volontà di cambiamento, a danno dell'attuale maggioranza, senza sapere che la "minestra" sarebbe questa con qualsiasi governo.

Modificato da Vincenzo
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la "minestra" sarebbe questa con qualsiasi governo.

Verissimo. Infatti, fu con la maggioranza precedente, che furono falsificati i bilanci. Il voto, oltre ad un'inevitabile punizione per l'ultradestra liberista, è stato inteso come un radicale cambiamento di rotta. Morale? L'attuale maggioranza di centrosinistra continua a far gravare il tutto sui soliti noti, ben guardandosi dal "picchiare" su chi si è ampiamente arricchito, per anni, anche grazie a certi giochetti finanziari. I greci sono delusi? Sarebbe strano il contrario... anche se non era difficilissimo immaginare, che le cose non potessero cambiare. La volontà non c'è.

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Facendo un giro su internet sulla questione Grecia ed Euro, ho letto varie informazioni.

Vengono prospettate due evoluzioni per l'imminente futuro se la situazione economica dovesse rimanere tale:

1)Uscita della Grecia dall'Euro, come già scritto precedentemente.

2)Uscita della GERMANIA dall'euro, con il ripristino del Marco che varrebbe al cambio più dell'attuale sterlina. Questo ovviamente provocherebbe il collasso del sistema euro in poco tempo senza il suo trainante fondamentale.

Non voglio neanche pensare a questa seconda possibilità che sarebbe la rovina dell'euro dopo poco più di 10 anni dalle sua introduzione.

1)Riscrittura di regole precise di ingresso e uscita dall'area euro. E non più una strada senza ritorno. Chi sbaglia deve pagare.

2)Presa di coscienza della situazione attuale per ogni singolo paese.

3)Uscita dei paesi che non rientrano nei parametri o transitoriamente, concessione di un lasso di tempo, per rientrare nei parametri stabiliti, con diritto di tali paesi di rinunciare a tale transitorietà con l'uscita immediata.

La politica dei prestiti a pioggia o a chi si e a chi no, non porta da nessuna parte.

Modificato da Vincenzo
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Certo che, in rete, si trova davvero di tutto.

L'uscita della Germania dall'Euro significherebbe, semplicemente, la comunicazione della Germania al mondo intero, che l'Euro cessa di esistere, come moneta e si trasforma in un contenitore vuoto

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Ho letto l Vostra disquisizione e vorrei tirare un sasso in uno stagno, dicendo una cosa che potrebbe far sorridere, potrebbe far incavolare qualcuno, potrebbe sembrare assurda, ma ogni tanto, io ci penso veramente e seriamente.

Premetto per chi non fosse a conoscenza che, il mio lavoro é interconnesso con la Politica Internazionale, quindi ritengo di conoscere almeno un pò del sistema in cui viviamo (tralasciando gli interessi, che sono imrpontati poi, sulla stessa lunghezza d'onda)

Ho letto molto sull'entrata/uscita di Nazioni dall'euro, e, da Europeista convinto devo dire che mi dispiacerebbe..e non poco...

volgio però fare un'analisi abbastanza distaccata e (pur Fantasiosa) poggiante su basi realistiche (attenzione..REALISTICHE..e NON REALI!)...

La SToria ci ha insegnato che, le Grandi Unione...spesso sono state destinate a Fallire (le piccole Unioni sono altra cosa...) la svizzera ne é un esempio...ma Le GRANDI UNIONI: O sono basate sulla forza coercitiva, oppure haimé falliscono.

Vogliamo degli esempi?

UNIONI formate dalla COercizione che sono durate: GLI STATI UNITI (e ricordiamo che la lingua era + o meno la stessa) - la CINA (con lingue differenti, ma con uno stato fortemente militarizzato...) e potremmo continuare

UNIONI formate con la COERCIZIONE ma Fallite: Bhe, andando all'indietro: ROMA, poi

l'URSS su tutte...ma potremmo andare anche più nel piccolo e specifico: EX YUGOSLAVIA, SERBIA E MONTENEGRO, CECOSLOVACCHIA, e addirittura stati africani come il SUDAFRICA (che comprendeva la Namibia) ecc..ecc...

Un mio docente all'Università, sosteneva che TUTTE le UNIONI sovranazionali composte da etnie troppo dfferenti e da troppe lingue, sono destinate a fallire; nel momento della ricchezza, Tutti si accetta (più o meno serenamente l'unione) mentre poi, quando iniziano le CICLICHE crisi ecnomiche (che sono normali, nella storia...) i popoli decadono nei Nazionalismi, vedendo lo straniero (a volte lo stesso vicino di casa) come una minaccia economica...e così si decade nei vari estremismi e razzismi, che di fatto fanno valere le forze centrifughe delle componenti nazionali MISTE e quindi si cerca di ricadere negli stati nazione, MONOLINGUA e MONOCULTURA.

Storicamente é quasi sempre stato così....si comincia un periodo di fame, quindi ci si chiude a riccio, ci si scaglia contro gli stranieri, poiché nell'immaginario collettivo, veicolo di carenza di Lavoro per gli autoctoni, e si crea un isolazionismo nei confronti dell'estero, molto, troppo pressante.

fino a quando le crisi /guerre non passano, e cos' si riparte con le varie unioni...

Le unioni economiche, altro non sono che una faccia dell unioni politiche, ce ne sono state TANTE nel passato, molto prima dell'Euro, ma purtroppo...TUTTE SONO MISERAMENTE FALLITE.

andiamo all'indietro...ROMA...con il Medioevo, tutto si é frazionato...le varie unioni doganali medievali..haimé duravano lo spazio d qualche alleanza politico-militare...e poi svanivano...Zollevrein?...Crollata...Unione Monetaria Latina? ..finita...

insomma: tutte le unioni monetarie e doganali (che come detto, altro non erano che le espressioni economiche di unioni politiche...) haimé...sono CROLLATE. si é ritentato di ricostituirle ciclicamente...ma sono comunque crollate!

ora mi chiedo (gettando un sasso nello stagno): CON CHE PRESUPPOSTO, oggi, possiamo assurgerci a giudici ultimi, e pronosticare che l'Euro rimanga in AETERNUM?

io credo che un giorno, (prima o poi...) l'euro crollerà, come haimé l'Unione Europea...spero che la mia previsione sia sbagliata, sia falsa, sia irrealizzabile...ma storicamente ancora, non si é riusciti a creare un antidoto contro la PAURA della DIVERSITA'...

e l'UE é una sorta di STATO IMMENSO...in cui TROPPI POPOLI spesso parlano tra di essi senza capirsi.

E' vero che oggi gli stati nazionali NULLA POSSONO sulla scena nternazionale se rimangono soli...e forse questo é l'unica freccia all'arco dell'UE.

Cosa farebbe oggi la germania da sola, se si trovasse ai tavoli internazionali con di fronte CINA, BRASILE, USA, RUSSIA, GIAPPONE, INDIA ecc ecc...

e se la Germania ben si renderebbe conto della propria piccolezza..cosa dovrebbero pensare le varie FRANCIA, ITALIA, INGHILTERRA, SPAGNA....e poi SLOVACCHIA? SLOVENIA? CECHIA?....

questo forse é l'unico salvagente che, almeno per ora, Scongiura e scongiurerà un collasso Europeo..ma vi ricordate che nella storia, il motto DIVIDI ET IMPERA ha sempre funzionato???...e cosa succederà, se dopo un paio di generazioni di crescita economica bassa, potere d'acquisto eroso, instabilità politica ed economica...qualcuno cominciasse a lanciare la pulce nell'orecchio che la causa di questi momenti negativi...altro non risiederebbe che nel fatto che oggi, l'Europa non ? più, quella DEGLI STATI, e quindi gli Italiani potrebber tecnicamente ritrovarsi in Minoranza nel proprio stato?

(ci avete mai pensato se domani, tutti i francesi si spostassero in Italia???) chi potrebbe fermarli...alla fine non c'é alcuna legge sui flussi migratori che lo impedirebbe...e questo sicuramente sarebbe un tarlo troppo pressante per le menti (purtroppo spesso non colte) del popolino....

che fare dunque? che pensare? ...bhe, siamoe entrati in Una Nuova era, questo é sicuro...ma quanto durerà?...bhe, questo é più arduo a dirsi...a mio parere...SPERO TRA TANTo, TANTISSIMO TEMPO...ma temo che la SToria farà ancora il proprio corso, e ci si ritroverà a vivere un Nuovo Medioevo.

Sarà ovviamente (e mi ripeto, mi auguro che non accada) la Fine dell'Euro.

S.B.

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blink.gif Mio Dio!!!

Che presagio apocalittico....huh.gif Leggendo il tuo intervento mi è venuta l'ansiasad.gif

Ma NO! non fartela venire...Io sono un Europeista convinto...e sarei disperato se questo scenario si realizzasse...ma solo gli stupidi NON SI FANNO MAI DOMANDE!

sai cosa diceva un mio insegnante di Filosofia al liceo? se vuoi vivere bene, Spera sempre NEL MEGLIO, ma sii SEMPRE preparato al Peggio!

haimé però, la realtà storica (anche se spiegata in maniera approssimativa, per motivi di spazio...) é questa...e haimé va considerata per le eventuali analisi.

Speriamo comunque che accada (se dovesse davvero un giorno accadere)..il più tardi possibili!

credi che NON MI DISPIACEREBBE non collezionare più i miei amati 2 € CC?!?!?! ;) ;) :D :D :P :P

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