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IGNORED

RIBATTITURA MONETE MEDIEVALI


Risposte migliori

Nell'esaminare la monetazione medievale della zecca milanese,mi sono imbattuto nel periodo sforzesco a un processo molto diffuso di ribattitura di monete, presente comunque in contemporanea in altre zecche;guardando in particolare vari esemplari in varie aste di ducati d'oro di Francesco Sforza,si vede che sono quasi più gli esemplari ribattuti che quelli non;ora mi domando ed estendo a voi la riflessione ,questo fenomeno diffuso era dovuto a scarsità di metallo prezioso o a semplici operazioni che tendono a lucrare sulla differenza tra il valore della moneta ribattuta spesso su monete papali e quella di riferimento che era il ducato di Venezia?E tutto questo veniva comunque tacitamente accettato dalla zecca?Sarebbe interessante vedere se qualcuno conosce qualcosa in più su questo fenomeno abbastanza diffuso dell'epoca.Grazie.

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Ciao dabbene .

Non conosco la monetazione della zecca milanese però il fenomeno del riconio di cui parli mi è capitato di osservarlo varie volte in altre officine monetarie del Centro italia . A mio parere i motivi erano diversi a secondo dei tipi. Uno potrebbe essere essenzialmente politico con il fine di non propagandare attraverso la circolazione della moneta Autorità e potenze economiche forestiere . Quello che mi convince maggiormente potrebbe essere un notevole risparmio di tempo e denaro evitando la preparazione dei tondelli . In ultimo , ma sicuramente ve ne sono altri , quello del guadagno spianando ed alleggerendo la moneta ( in oro o argento) lucrando nel peso . Consiglio a tutti la lettura di " Numismatica e Tecnologia" di A: Finetti dove quello che ho scritto ora viene confermato almeno in parte.

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Iniziarono le zecche di Roma con i Denari suberati:

http://www.moruzzi.i...e_suberate.html

qui la colpa la danno agli operai:

http://books.google....0denari&f=false

L'occasione fa l'uomo ladro è più di un detto e lavorare o ordinare moneta quale istigazione migliore? Solo oggi è una cosa quasi impossibile,almeno da fare e non essere scoperti.

Ci provarono subito con l'entrata dell'euro. :P

per la semplice ribattitura:

http://books.google....epage&q&f=false

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-PIOVIPG

Modificato da favaldar
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Interessanti i link di favaldar . Nel periodo finale del medioevo ricordo riconi in abbondanza nella tipologia dei cavalli . Se fedafa leggerà la discussione son sicuro ci potrà rendere edotti a riguardo ;)

Ciao

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Supporter

Ciao dabbene, adolfos, favaldar

dabbene, non ti nascondo che la discussione mi ha intrigato.

Ho sempre pensato (magari erroneamente) che tale pratica non potesse, nè dovesse essere perseguita da una zecca "seria" ,importante, che avesse interesse al bene della nazione. La moneta era infatti il miglior biglietto da visita per affermare lo stato che rappresentava, sia commercialmente, sia politicamente. Insomma uno stato era vieppiù considerato se la sua moneta era "buona".

Per quanto concerne la zecca di Venezia, che ho studiato meglio, mai ho letto di simili "pratiche"; nemmeno quando, a causa della penuria contingente di oro o argento, una scappatoia di questo tipo, poteva tentare.

Mi sarei sorpreso che, invece, Milano l'avesse praticata e quindi sono andato a rilegegrmi l'unico libro che possiedo sulla zecca di Milano: La Zecca di Milano - Atti del convegno internazionale di studi - Milano 9 - 14 maggio 1983 a cura di Giovanni Gorini - Edito dalla SNI.

Ebbene, in tutto il periodo che va da Gian Galeazzo Visconti (1391) fino all'avvento della dominazione spagnola, non ho trovato nulla al riguardo...,anzi si sottolinea la bellezza rinascimentale dei conii milanesi, soprattutto quelli di Gian Galeazzo Visconti , di Filippo Maria Visconti per poi scemare inesorabilmente.

Tra grida per costituire corsi forzosi, obbligazioni a pagare con determinate monete piuttosto che altre, vendita a banchieri di monete straniere, tosate o di non buona lega, recuperate dalla circolazione....insomma c'è di tutto......è un po' il bagaglio delle solite misure che le zecche del periodo adottano, ma non ho trovato nulla che riguardi una così "bassa" scappatoia, pratica che io ho sempre ritenuto fosse appannaggio delle zecche piccole e male in arnese, che non avevano grandi mezzi per sostenersi e sostenere il proprio commercio con una buona valuta.

Non escludo, però, che sia una mancanza dell'unico libro che ho letto.....mi auguro che altri amici ci/mi svelino la situazione, perchè mi interessa.

Grazie e saluti

Luciano

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Infatti.... dove prendevano il metallo (sopratutto argento e oro) per battere moneta non essendoci miniere il miglior modo era usare il denaro estero! Ribattuto!

Anche usare il denaro entrato per commercio o bottino di guerra andava bene per la ribattitura.

Per Milano c'è il libro della Travaini

http://www.google.it/search?hl=it&tbo=1&tbs=bks%3A1&q=ribattitura+di+monete+Milano&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=

Modificato da favaldar
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Si,sul libro della Travaini il fenomeno della ribattitura milanese è effettivamente accennato,anzi viene raffigurato un bel ducato d'oro di Francesco Sforza ribattuto,ma viene confermato come dicevo sopra da esempi raffigurati in vari cataloghi d'aste con esemplari di ducati vari non solo di Francesco ma anche di Galeazzo ribattuti,quindi diciamo la cosa è certa,bisogna capire le cause di tutto ciò;le motivazioni di Adolfos possono essere effettivamente credibili,ma ce ne possono essere anche altre.

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Ciao a tutti gli amici.

L'ultimo messaggio di favaldar è sacrosanto ! Una motivazione in più per giustificare il fenomeno del riconio . Per quanto riguarda quello detto da 417 riguardo Milano , l'unico che può rispondere è dabbene con le sue fonti scritte. Inoltre anche io sarei d'accordo che "la bassa scappatoia" sia stato retaggio di di zecche minori ma non ci giurerei . La storia economica medievale è di una complessità stravolgente. Non credo il fenomeno si possa riferire alle famose monete rinascimentali , a mio parere esclusivamente coniate per ostentazione. Sempre il Finetti ci dice che gli zecchieri fiorentini avessero dovuto per forza di cose cambiare la metrologia del fiorino d'oro allargandone il diametro assottigliando lo spessore della moneta , in maniera da evitare così la possibilità di spianarla ( da Fiorino stretto a Fiorino largo) . Davvero situazioni al limite!!!

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Si,sul libro della Travaini il fenomeno della ribattitura milanese è effettivamente accennato,anzi viene raffigurato un bel ducato d'oro di Francesco Sforza ribattuto,ma viene confermato come dicevo sopra da esempi raffigurati in vari cataloghi d'aste con esemplari di ducati vari non solo di Francesco ma anche di Galeazzo ribattuti,quindi diciamo la cosa è certa,bisogna capire le cause di tutto ciò;le motivazioni di Adolfos possono essere effettivamente credibili,ma ce ne possono essere anche altre.

Scusa, ci siamo accavallati :D

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Supporter

Grazie delle indicazioni

Interessante il libro della Travaini.... :rolleyes:

Saluti

luciano

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Il primo che mi parlò in verità di ribattitura dei ducati d'oro sforzeschi fu circa un paio d'anni fa Crippa,e quando si parla di monetazione milanese si parla anche di Crippa,alla fine di una sua asta mi sembra la seconda,dove aveva esemplari di ducati tutti ribattuti in asta mi disse che era più facile trovarne uno ribattuto che non,poi non entrammo sulle cause per mancanza di tempo;la Travaini in effetti riparlando di monete ribattute sposa la tesi dell'operazione illegale lucrativa sulla differenza di valore tra quelle ribattute e i ducati veneziani,moneta di riferimento,io penso,ma è opinione puramente personale,che tutto possa essere dovuto a mancanza di forti quantitativi di metallo pregiato all'epoca,che erano consegnati alla zecca dai privati e che in regime di forte concorrenza tra le varie zecche,anche monete come quelle papali d'oro da ribattere fossero considerate in momenti di difficoltà utili e vantaggiose all'uopo.,ma le cause possono essere ripeto anche più di una o entrambe insieme.

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Voglio solamente chiarire che le mie considerazioni sono fatte in base al periodo di mezzo del medioevo . Penso che in seguito , le motivazioni di tale fenomeno possano avere spiegazioni molto diverse considerando che la storia economica evolve in maniera esponenziale al progresso dell'uomo nelle innovazioni .

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Aggiungerei per completare,che sulla prima causa possibile quella addotta dalla Travaini del dolo,la stessa aggiunge che precedentemente nella zecca di Milano sui grossi viscontei era quasi prassi manipolarli tosandoli o facendoli sotto peso,quindi lucrare sulla moneta era usuale nella zecca milanese,per quanto riguarda la seconda causa quella di mancanza di metallo di pregio ricordiamoci sempre per Milano la storia specifica del denaro terzarolo chiamato così perchè fatto con una lega contenente un terzo di argento e il resto con altri metalli preziosi diffuso sin dal 1000 inoltrato fin quasi al 1350 che testimonia la difficoltà a reperire metalli preziosi all'epoca.

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