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IGNORED

MONETA DA CATALOGARE (Veneta?)


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Zecca di Cattaro,grossetto, D/San Trifone ai lati sigle P-D (Paolo Donà Conte e Provveditore dal 1552 al 1553)-R/S.Marco seduto con lo stemma del Provveditore.R.Paolucci,775. CiaoBorgho.

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Zecca di Cattaro,grossetto, D/San Trifone ai lati sigle P-D (Paolo Donà Conte e Provveditore dal 1552 al 1553)-R/S.Marco seduto con lo stemma del Provveditore.R.Paolucci,775. CiaoBorgho.

ciao, Borgo grazie della risposta, sempre molto precisa

saluti

Latino ;)

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Supporter

ciao, emissione di Cattaro.

forse un grossetto.

ciao,grazie della risposta http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&ved=0CCYQFjAC&url=http%3A%2F%2Fweb.tiscali.it%2Fcrippanumismatica%2Fcronos5%2FCRONOS5br.pdf&ei=O5v-TLGNBobAswbxmOSeBg&usg=AFQjCNG4wUglDeC70z8h4F5qK2TM4Rz5-A'>http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&ved=0CCYQFjAC&url=http%3A%2F%2Fweb.tiscali.it%2Fcrippanumismatica%2Fcronos5%2FCRONOS5br.pdf&ei=O5v-TLGNBobAswbxmOSeBg&usg=AFQjCNG4wUglDeC70z8h4F5qK2TM4Rz5-A

saluti

Latino ;)

Buongiorno latino,

non riesco ad aprire il file http://www.google.it ecc. ecc. che hai aggiunto nel tuo post. Di cosa si tratta?

Chiedo anche, se ti è possibile, di darmi il peso e diametro della tua monetina (peccato per la mancanza di metallo, ha un ottimo rilievo per il tipo!)

Grazie e saluti

Luciano

Modificato da 417sonia
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Supporter

Buon pomeriggio

In attesa che latino, se crede, mi dia il peso e dimensione della sua monetina, desideravo aggiungere un minimo di storiografia relativa a Cattaro (in croato Kotor), cittadina che ho visitata cinque volte.

Io la trovo affascinante (per questo ci sono stato così tante volte), tutta circondata da possenti mura, quasi fosse la muraglia cinese, che si inerpicano fin sulle montagne che la cingono alle sue spalle, intervallata da porte sulle quali fa bella mostra un medaglione in pietra col leone in moleca; di fronte il mare, che penetra in questo fiordo lunghissimo (le bocche di Cattaro) del quale la cittadina è il terminale e il tutto da l'impressione di un paesaggio lacustre.

Orbene, Cattaro si diede alla Serenissima nel 1420, dopo aver subito più volte sia la dominazione dei serbi, sia quella degli ungheresi; d'altra parte troppo importante era considerato il suo territorio perché fosse lasciata tranquilla.

Circondata com'era dagli ungheresi, dai serbi, dagli ottomani....; l'unico scudo che potesse difenderla era darsi a Venezia, sapendo che sotto la Repubblica, al pari di altre piccole realtà adriatiche, avrebbe goduto di larghe autonomie e privilegi, cosa impensabile che avvenisse sotto ungheresi e serbi...

Cattaro, dal punto di vista numismatico veneziano, costituisce una eccezione alla regola; mentre Venezia provvedeva sempre, nella sua zecca, alla coniazione delle monete circolanti nelle città suddite e delle colonie, Cattaro coniava in prima persona le sue monete: "quod in chataro cudatur moneta juxta suas consuetudines".

Di fatto era un privilegio che Venezia accordava a Cattaro, giacchè in questa città già antecedentemente vigeva il privilegio di battere moneta ed i cittadini erano orgogliosi di questo.

Mi pare di ricordare che tra tutti i territori veneziani, oltre a Cattaro, solamente Scutari avesse il medesimo privilegio.

Saluti

Luciano

Modificato da 417sonia
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Buon pomeriggio

In attesa che latino, se crede, mi dia il peso e dimensione della sua monetina, desideravo aggiungere un minimo di storiografia relativa a Cattaro (in croato Kotor), cittadina che ho visitata cinque volte.

Io la trovo affascinante (per questo ci sono stato così tante volte), tutta circondata da possenti mura, quasi fosse la muraglia cinese, che si inerpicano fin sulle montagne che la cingono alle sue spalle, intervallata da porte sulle quali fa bella mostra un medaglione in pietra col leone in moleca; di fronte il mare, che penetra in questo fiordo lunghissimo (le bocche di Cattaro) del quale la cittadina è il terminale e il tutto da l'impressione di un paesaggio lacustre.

Orbene, Cattaro si diede alla Serenissima nel 1420, dopo aver subito più volte sia la dominazione dei serbi, sia quella degli ungheresi; d'altra parte troppo importante era considerato il suo territorio perché fosse lasciata tranquilla.

Circondata com'era dagli ungheresi, dai serbi, dagli ottomani....; l'unico scudo che potesse difenderla era darsi a Venezia, sapendo che sotto la Repubblica, al pari di altre piccole realtà adriatiche, avrebbe goduto di larghe autonomie e privilegi, cosa impensabile che avvenisse sotto ungheresi e serbi...

Cattaro, dal punto di vista numismatico veneziano, costituisce una eccezione alla regola; mentre Venezia provvedeva sempre, nella sua zecca, alla coniazione delle monete circolanti nelle città suddite e delle colonie, Cattaro coniava in prima persona le sue monete: "quod in chataro cudatur moneta juxta suas consuetudines".

Di fatto era un privilegio che Venezia accordava a Cattaro, giacchè in questa città già antecedentemente vigeva il privilegio di battere moneta ed i cittadini erano orgogliosi di questo.

Mi pare di ricordare che tra tutti i territori veneziani, oltre a Cattaro, solamente Scutari avesse il medesimo privilegio.

Saluti

Luciano

ciao Luciano il link che ho postato e che non riesci ad aprire è semplicemente un catalogo d'asta dove è presente una moneta simile.

Il diametro è 16,64 peso gr. 0,49.

Molto interessante il tuo commento

http://it.wikipedia.org/wiki/Cattaro

saluti

Latino ;)

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Supporter

Buon pomeriggio

In attesa che latino, se crede, mi dia il peso e dimensione della sua monetina, desideravo aggiungere un minimo di storiografia relativa a Cattaro (in croato Kotor), cittadina che ho visitata cinque volte.

Io la trovo affascinante (per questo ci sono stato così tante volte), tutta circondata da possenti mura, quasi fosse la muraglia cinese, che si inerpicano fin sulle montagne che la cingono alle sue spalle, intervallata da porte sulle quali fa bella mostra un medaglione in pietra col leone in moleca; di fronte il mare, che penetra in questo fiordo lunghissimo (le bocche di Cattaro) del quale la cittadina è il terminale e il tutto da l'impressione di un paesaggio lacustre.

Orbene, Cattaro si diede alla Serenissima nel 1420, dopo aver subito più volte sia la dominazione dei serbi, sia quella degli ungheresi; d'altra parte troppo importante era considerato il suo territorio perché fosse lasciata tranquilla.

Circondata com'era dagli ungheresi, dai serbi, dagli ottomani....; l'unico scudo che potesse difenderla era darsi a Venezia, sapendo che sotto la Repubblica, al pari di altre piccole realtà adriatiche, avrebbe goduto di larghe autonomie e privilegi, cosa impensabile che avvenisse sotto ungheresi e serbi...

Cattaro, dal punto di vista numismatico veneziano, costituisce una eccezione alla regola; mentre Venezia provvedeva sempre, nella sua zecca, alla coniazione delle monete circolanti nelle città suddite e delle colonie, Cattaro coniava in prima persona le sue monete: "quod in chataro cudatur moneta juxta suas consuetudines".

Di fatto era un privilegio che Venezia accordava a Cattaro, giacchè in questa città già antecedentemente vigeva il privilegio di battere moneta ed i cittadini erano orgogliosi di questo.

Mi pare di ricordare che tra tutti i territori veneziani, oltre a Cattaro, solamente Scutari avesse il medesimo privilegio.

Saluti

Luciano

ciao Luciano il link che ho postato e che non riesci ad aprire è semplicemente un catalogo d'asta dove è presente una moneta simile.

Il diametro è 16,64 peso gr. 0,49.

Molto interessante il tuo commento

http://it.wikipedia.org/wiki/Cattaro

saluti

Latino ;)

Grazie e Saluti

Luciano

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Cos'ha S.Marco sulla sinistra? Il Vangelo? E quel bastoncino sulla destra? Una penna?

Come mai ha la corona? Forse per ricordare un po' S. Stefano d'Ungheria?

Si, in effetti l'iconografia riporta ai temi classici "unghero/serbi", soprattutto nelle prime emissioni. San Marco regge il vangelo nella sinistra ed il calamo (stelo per scrivere) nella destra.

Saluti

luciano

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Cattaro, dal punto di vista numismatico veneziano, costituisce una eccezione alla regola; mentre Venezia provvedeva sempre, nella sua zecca, alla coniazione delle monete circolanti nelle città suddite e delle colonie, Cattaro coniava in prima persona le sue monete: "quod in chataro cudatur moneta juxta suas consuetudines".

Di fatto era un privilegio che Venezia accordava a Cattaro, giacchè in questa città già antecedentemente vigeva il privilegio di battere moneta ed i cittadini erano orgogliosi di questo.

...................... e la zecca di Cattaro teneva anche in conto di fare una moneta che risultasse ben accetta a chi aveva abitudine all'uso di monete ungheresi e serbe; così si spiega il volto e la corna di S. Marco.

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