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IGNORED

Incontri ravvicinati


tornese71

Risposte migliori

La bella discussione postata da Dabbene sulle sensazioni che si possono provare incontrando qualcuno che si conosceva solo in modo virtuale mi fornisce lo spunto per sottoporne una simile ma nello stesso tempo diversa.

Non so se a voi capita lo stesso ma a me succede sempre, quando affronto la lettura di un volume, di pensare al suo autore.

Cerco, leggendo i frutti della sua ricerca, di immaginarne l'aspetto, la voce il modo di dialogare ma anche di scorgerne i sacrifici, il lavoro, la fatica che ha sostenuto per arrivare alla pubblicazione del libro che ho davanti. Cerco di figurarmelo al tavolo da lavoro, in biblioteca, in archivio, in giro per musei e soprintendenze o magari davanti allo schermo del pc a correggere le bozze oppure a caccia di informazioni, fonti, e conferme nel web. E così mi sembra quasi di conoscerlo meglio.

Fin qui, però, si tratta di una conoscenza "indiretta".

Poi succede di incontrarli davvero gli autori, e quindi di associare ai loro nomi un volto, una voce, un aspetto reali e non più solo immaginati.

Già se si riesce semplicemente ad ascoltarli, per esempio in un convegno, a mio giudizio ci si arricchisce.

Se poi si ha la fortuna di scambiare con loro qualche parola, e magari la promessa di mantenersi in contatto, si può aggiungere un tassello assai significativo alla propria formazione e scoprire un uomo o una donna inaspettati, perché ci si accorge che spesso sono loro stessi a incontrare volentieri i loro lettori (se non altro per carpirne le impressioni circa i loro lavori) e che possono essere assai più “alla mano” di quanto possiamo soltanto immaginare leggendo i loro nomi su tomi più o meno ponderosi e importanti.

Più di una volta mi sono fatto centinaia di chilometri per incontrare qualcuno di essi, con tanto di libri al seguito per farmeli “impreziosire” dalla loro firma.

Non lasciatevi ingannare, però: io non colleziono autografi, colleziono semmai “incontri” tanto è vero che, se ne ho la possibilità, cerco di incrociare di nuovo anche quegli autori che hanno già siglato le mie copie dei loro libri.

Perché alla fine ciò che conta non è una firma, ma il piacere dell’incontro, della stretta di mano e la “carica” che ci si porta dentro quando si rientra in quella “solitudine del numismatico” di cui spesso e volentieri abbiamo parlato in questo forum.

E quando si riprende in mano un volume, dopo averne incontrato e conosciuto l’autore, sembra quasi che quella solitudine sia meno pesante.

Che ne pensate?

Anche a voi è successo di incontrare qualcuno dei “vostri” autori?

Avete voglia di raccontare quello che avete provato o magari di dire chi vorreste conoscere e perché?

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Mi chiami indirettamente e ti rispondo subito;è ovvio che la tua riflessione mi piace,mi piace molto;ho sempre pensato che nel forum ci debbano essere discussioni a due velocità ,quella giustamente tecnica,quella dell'informazione,delle notizie,ma che ci debba essere anche una seconda velocità ,da non usare tutti i giorni,ma ogni tanto si,ecco tu in questo momento l'hai usata,ed è la velocità della riflessione,del sentimento,io la chiamo del cuore.

Conosco il mondo della numismatica da pochi anni,ma l'impressione che ho avuto nel rapportarmi ,nel parlare o scrivere con gli addetti ai lavori,intendo chi pubblica,scrive lavori,saggi ,è stata quella di un ambito molto disponibile,attento ai suoi lettori,agli appassionati,collezionisti o studiosi che siano,una disponibiltà e un'apertura che in altri mondi lavorativi,anche nel mio, non ho trovato e anzi trovo sempre meno.

Questo rende onore al mondo della numismatica italiana,alcuni sono presenti e partecipano alle discussioni del forum,e li ho trovati tutti gentili e pronti a darti consigli e suggerimenti.

Certo questo è un mondo di nicchia ,piccolo,chi scrive deve necessariamente essere aperto,il rischio come dicevi tu è la solitudine,e questa sarebbe la cosa peggiore per tutti.

Certo è curioso,il mondo della numismatica rapportato al mondo che ci circonda,un mondo fatto di falsi idoli,di personaggi sconosciuti che arrivano alla celebrità per qualche comparsa in TV,è il mondo del Grande Fratello,dei ragazzi che vorrebbero diventare Corona o qualche tronista,delle veline e velone,dei calciatori e cantanti e tutti si adattano a questo scenario,a questa recita.

Chi vorrei invece incontrare io ? Ti rispondo ,e visti gli esempi precedenti,lo stridore,il contrasto è forte,mi piacerebbe conoscere Arslan,la Travaini ,ecco ,si, mi piacerebbe parlare con loro,conoscerli,certo siamo in un altro pianeta rispetto a quello reale che ci circonda.

Ma torniamo a noi,noi scriviamo su un forum,certamente se parliamo di tecnica,di informazioni diamo comunque un servizio sociale,civico,ma se ogni tanto,visto che ci leggono molti ragazzi anche giovani,riuscissimo come hai cercato tu,come cerco io ogni tanto, a raccontare storie,belle storie,se riusciamo a trasmettere qualche emozione,qualche sentimento,allora si,avremo raggiunto il nostro obiettivo,forse il nostro contributo può essere stato di aiuto a qualcuno che ci legge,non disperiamo,tutto dipende da cosa riesci a trasmettere agli altri,non c'è per fortuna solo la TV.

Modificato da dabbene
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Ciao, Dabbene, e grazie per la tua risposta.

Ti confesso che speravo di stimolarne anche altre ma... tant'è.

Quello che dici è vero ma per fortuna, come dici giustamente in conclusione, non c'è solo la TV.

Quanto ai due autori da te citati, io ho avuto modo di vederli entrambi lo scorso novembre durante il congresso di Bari.

E' stata la prima volta che ho ascoltato dal vivo il prof. Arslan, ma non ho avuto la possibilità di scambiare due parole con lui.

In quella circostanza aveva il compito di moderare una delle sessioni di lavoro e ne ho ammirato soprattutto la tranquillità e l'abilità con le quali, alla fine, ha saputo trarre le conclusioni della giornata, sottolineando e richiamando gli aspetti salienti delle varie relazioni.

Sempre a Bari ho re-incontrato la professoressa Travaini e, come nelle altre occasioni, è stato un vero piacere e un'opportunità di crescita.

Spero proprio di poter partecipare anche alla presentazione del suo importante e ormai imminente doppio volume sulle zecche italiane.

Visto che l'ho citato, consiglio a tutti quelli che non lo hanno mai fatto di partecipare alle prossime edizioni del congresso barese: il livello è sempre alto, la location è assai bella e attrezzata benissimo ed è una occasione in cui è possibile godere dei tanti benefici che si determinano quando la comunità accademica e il mondo del collezionismo collaborano insieme in vista del progresso e della divulgazione degli studi numismatici.

Oltre tutto si tratta anche (visto l'argomento di questo topic) di una ghiotta opportunità per conoscere gli autori dei volumi della propria biblioteca.

Nessun altro ha voglia di raccontare i suoi incontri con gli autori o di dirci chi vorrebbe conoscere?

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A me sarebbe tanto piaciuto parlare con Grierson...

Già... Grierson. E chi non avrebbe voluto incontrarlo?

Però lo scorso 13 novembre, durante il Congresso di Bari (scusatemi se ne parlo ancora) l'ho conosciuto "indirettamente" un po' meglio.

Dato che due giorni dopo sarebbe ricorso il centenario della nascita del grande studioso, la professoressa Travaini ha tenuto una interessantissimo ricordo di lui nel corso del quale non soltanto ha parlato del loro rapporto di amicizia e collaborazione, ma ha anche proiettato le immagini dei luoghi in cui egli viveva e lavorava.

L'appassionato - e a tratti commosso - racconto è stato così scandito anche da fotografie, alcune delle quali informali (come quelle del prof. a tavola), che hanno mostrato un'immagine probabilmente diversa da quella che tutti più o meno si erano potuti fare di lui semplicemente leggendone gli scritti.

Insomma il ricordo tracciato dalla professoressa Travaini è stato un sapiente mix nel quale si è parlato dello studioso (ad esempio descrivendone la predilezione per la compilazione degli indici) ma anche dell'uomo.

Ne è venuta fuori un'immagine, credo, che ce lo ha fatto sentire magari molto più vicino di quanto ci potessimo aspettare.

In pratica era esattamente quello che volevo ottenere avviando questa discussione, stimolando chi ha avuto la possibilità di incontrare qualche noto studioso a descriverlo e farlo conoscere un po' meglio anche agli altri.

Non ha funzionato.

Pazienza.

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Peccato veramente,a volte capita che discussioni che potrebbero arricchire anche "interiormente", che possano provocare emozioni o sensazioni,fatte di non soli dati o notizie tecniche,cadano nel vuoto ,evidentemente non è il momento

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