Vai al contenuto
IGNORED

Pannuti - Riccio


Risposte migliori

Salve a tutti,

non sapendo dove fare la richiesta l'ho fatta qui...cmq se ho sbagliato spostatemi...

Volevo chiedervi perchè non fate la ristampa del Pannuti Riccio che è un libro impossibile da trovare e lo vendete nello store?

A quante persone interessa?

Se non siete d'accordo mi sapreste dire dove potrei trovarlo o se l'avete voi me lo fotocopiate?

Grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti


Magari noi potessimo fare le anastatiche! Le faremmo per tanti altri testi introvabili. Per le fotocopie tu saprai che non si può fotocopiare un libro intero. Metti il titolo nei motori di ricerca e vedrai che in qualche asta o in qualche vendita on-line lo trovi. Ti avviso che è molto caro.

Modificato da Liutprand
Link al commento
Condividi su altri siti


Penso che un ostacolo impediente sia la data di stampa: troppo recente e pertanto ancora difesa dai diritti d'autore ;)

Modificato da Ghera
Link al commento
Condividi su altri siti


Penso che un ostacolo imediente sia la data di stampa: troppo recente e pertanto ancora difesa dai diritti d'autore ;)

;) ;) :P

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Calcolando che le copie stampate del Pannuti Riccio sono 400, ricordando che fino al 93 ( cioè dopo 10 anni dalla stampa) lo si trovava tranquillamente a 150mila, direi che magari sono i mercanti oggi a non volere una ristampa.

Aggiungerei che questa opera è sopravvalutata .

Link al commento
Condividi su altri siti


Salute

il Pannuti e Riccio lo trovi in qualche asta numismatica....chi cerca trova ;) ,ma ,com'è giusto che sia ,non ti viene di certo regalato.

Stiamo parlando di un libro che,come il Biaggi (Zecche Medievali) , il CNI e altri libri ed autori,sono entrati nella storia della Numismatica e ,cosa non da poco,sono libri per bibliofili.

Che poi sono libri non completi è un altro discorso.Nel discorso Numismatica non si può mettere mai il punto e non vi sarà mai un libro di Numismatica completo.......la perfezione,ricordate,non è di questa terra ;)

--Salutoni

-odjob

Link al commento
Condividi su altri siti


Salute

il Pannuti e Riccio lo trovi in qualche asta numismatica....chi cerca trova ;) ,ma ,com'è giusto che sia ,non ti viene di certo regalato.

Stiamo parlando di un libro che,come il Biaggi (Zecche Medievali) , il CNI e altri libri ed autori,sono entrati nella storia della Numismatica e ,cosa non da poco,sono libri per bibliofili.

Che poi sono libri non completi è un altro discorso.Nel discorso Numismatica non si può mettere mai il punto e non vi sarà mai un libro di Numismatica completo.......la perfezione,ricordate,non è di questa terra ;)

--Salutoni

-odjob

Eppure a volte potrebbe capitare! Non si sa mai.

Scherzi a parte, il Pannuti Riccio non è un'opera ma il pilastro del sapere della numismatica partenopea. Oggi come allora è insostituibile. Fidatevi!

All'epoca costava poco perchè i cultori di questo tipo di monete erano davvero pochi, ora è l'esatto contrario, personalmente stimo quest'opera sui mille euro, meritatissimi ............... ma è chiaro che solo chi colleziona Napoli sborsa contento una cifra del genere, magari chi non fa le monete napoletane pensa che è sopravvalutato (c'è anche chi fa solo le borboniche e allora gli sta bene il Gigante). Acuni mesi fa un commerciante napoletano vendette nel giro di tre settimane due volumi a 1100 euro l'uno, è un testo di grande rarità.

Se qualcuno di voi ha la possibilità di leggere la premessa del Pannuti Riccio si renderà conto dell'incommensurabile lavoro e sacrificio degli autori, al quale non c'è prezzo.

Francesco

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

A questo punto visto che le copie "realmente" sul mercato non superano i 30 esemplari, perchè non arrivare a 2000 o 3000 euro.

Poi chi lo compra e magari trova 2 pagine per monarca con notizie striminzite, che magari sono rinforzate dalle note per alcune monete cosa dovrebbe pensare "Che bell' opera che ho comprato" "Che bel libro fumè pieno di figure" "Che bell'opera essenziale per la monetazione napoletana, dove essenziale sta per essenza, perchè con questo libro è troppo stretto per la monetazione napoletana" o se napoletano esclamera "Azz....".

Colleziono monete aragonesi, pagai 300000 due copie del Pannuti Riccio e rimanendomi qualcosa presi a 50000 lire il libro mostruoso degli scritti del Bovi.

Il primo, è un'opera sopravvalutata e sovrastimata, il secondo è pura cultura numismatica che dovrebbe essere in ogni biblioteca numismatica.

Resta una mia opinione come tale in un forum è giusto contestarla ma è anche giusto esprimerla.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Buongiorno a tutti gli amici del forum. Non vorrei scrivere qualcosa che potrebbe essere contrario alle regole del forum, ma vorrei dire soltanto, che io ho una copia in più del Pannuti Riccio e che potrei anche cedere senza arrivare a quelle cifre così alte citate nei post precedenti. Caro Francesco, se questo mio post viola qualche regola del forum, cancellalo immediatamente. Lorenzo.

Link al commento
Condividi su altri siti


Nel tempo ho acquistato alcune copie del Pannuti Riccio a cifre ragionevoli, l'ultima l'ho pagata 185 euro nel 2003. Oggi non lo farei, è un'ottimo libro che ha semplificato il collezionismo per la monetazione di Napoli, sicuramente, ed in alcuni periodi anche in maniera eccessiva. Sicuramente c'è stata grande ricerca e lavoro, ed il alvoro può essere solo encomiato, ma resta incompleto e privo di quelle note, addenda, che un collezionista ama leggere. E' poi determinante avere lo Studio di de Falco per le rarità e le quotazioni, anche se datate sono importanti per i parametri e confronti. Oggi credo che un libro non si possa limitare all'elencazione dei tipi, già Crippa negli anni '80 ha tracciato un nuovo modo di concepire l'opera numismatica; seguito poi da Bellesia e da tanti altri.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Nel tempo ho acquistato alcune copie del Pannuti Riccio a cifre ragionevoli, l'ultima l'ho pagata 185 euro nel 2003. Oggi non lo farei, è un'ottimo libro che ha semplificato il collezionismo per la monetazione di Napoli, sicuramente, ed in alcuni periodi anche in maniera eccessiva. Sicuramente c'è stata grande ricerca e lavoro, ed il alvoro può essere solo encomiato, ma resta incompleto e privo di quelle note, addenda, che un collezionista ama leggere. E' poi determinante avere lo Studio di de Falco per le rarità e le quotazioni, anche se datate sono importanti per i parametri e confronti. Oggi credo che un libro non si possa limitare all'elencazione dei tipi, già Crippa negli anni '80 ha tracciato un nuovo modo di concepire l'opera numismatica; seguito poi da Bellesia e da tanti altri.

Per questo che esistono gli studiosi che approfondiscono alcune monetazioni con i loro studi (specialmente quelli del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano). Se ad ogni moneta Pannuti avesse scritto una mezza pagina di approfondimento non sarebbero certo bastati 12 volumi. Per quanto concerne poi l'attendibilità è ovvio che, come giustamente detto da Odjob, la perfezione non esiste, tutti i cataloghi, tutte le opere (P.R. compreso) e tutti gli studi non sono immuni da errori piccoli o grandi che siano. A mio modesto parere il Pannuti Riccio resta tutt'ora insostituibile, se esiste un'opera completa come detto da Picchio ben venga, purtroppo non esiste ancora, la realtà è questa. Secondo me, se al Pannuti Riccio si affiancano tutti gli studi del Circolo Numismatico Napoletano e i recenti studi dove sono pubblicate le monete inedite allora il gioco è (quasi) fatto.

Link al commento
Condividi su altri siti


Buongiorno a tutti gli amici del forum. Non vorrei scrivere qualcosa che potrebbe essere contrario alle regole del forum, ma vorrei dire soltanto, che io ho una copia in più del Pannuti Riccio e che potrei anche cedere senza arrivare a quelle cifre così alte citate nei post precedenti. Caro Francesco, se questo mio post viola qualche regola del forum, cancellalo immediatamente. Lorenzo.

E perchè cancellarlo? Fai una cosa, mettilo in vendita nell'apposita sezione di Lamoneta, Numisbay, certamente potrai trovare qualche interessato. Ovviamente 1100 euro si riferiscono ad opere nuove di zecca, se queste dovessere avere pagine con evidenti traccia di usura allora la quotazione scende.

Link al commento
Condividi su altri siti


Per questo che esistono gli studiosi che approfondiscono alcune monetazioni con i loro studi (specialmente quelli del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano). Se ad ogni moneta Pannuti avesse scritto una mezza pagina di approfondimento non sarebbero certo bastati 12 volumi. Per quanto concerne poi l'attendibilità è ovvio che, come giustamente detto da Odjob, la perfezione non esiste, tutti i cataloghi, tutte le opere (P.R. compreso) e tutti gli studi non sono immuni da errori piccoli o grandi che siano. A mio modesto parere il Pannuti Riccio resta tutt'ora insostituibile, se esiste un'opera completa come detto da Picchio ben venga, purtroppo non esiste ancora, la realtà è questa. Secondo me, se al Pannuti Riccio si affiancano tutti gli studi del Circolo Numismatico Napoletano e i recenti studi dove sono pubblicate le monete inedite allora il gioco è (quasi) fatto.

Francesco io credo che sia lecito esporre la propria opinione, rispetto la Tua che consideri il Pannuti Riccio un'opera fondamentale ed insostituibile. Sono passati molti anni dall'unica edizione; il mondo ha fatto progressi e la numismatica si è evoluta. Andavamo con il tiro a quattro ed oggi si va in macchina, magnifica la carrozza; con l'automobile si fa più strada. Non ho scritto che P & R avrebbero dovuto scrivere mezza pagina per moneta, ho scritto qualcosa di differente, ne tanto meno che esiste un'opera completa. Ho fatto riferimento alle opere di Carlo Crippa per la metodologia seguita non molto differente da quella del P & R ma con ben altri risultati (e non ne faccio una questione di territorialità o contrapposizione Nord /Sud), l'esempio dei lavori di Bellesia sono specifici per zecca, con raffigurazione dei conii, varianti e note storiche. Lucca non è Napoli ma neppure Parabiago ed ha battuto moneta per secoli. Il P&R lo uso come riferimento quando scrivo o classifico, quindi non lo sottovaluto minimamente, è un'opera semplice e rapida, soprattutto per chi deve compilare un catalogo d'asta o una classificazione immediata.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Per questo che esistono gli studiosi che approfondiscono alcune monetazioni con i loro studi (specialmente quelli del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano). Se ad ogni moneta Pannuti avesse scritto una mezza pagina di approfondimento non sarebbero certo bastati 12 volumi. Per quanto concerne poi l'attendibilità è ovvio che, come giustamente detto da Odjob, la perfezione non esiste, tutti i cataloghi, tutte le opere (P.R. compreso) e tutti gli studi non sono immuni da errori piccoli o grandi che siano. A mio modesto parere il Pannuti Riccio resta tutt'ora insostituibile, se esiste un'opera completa come detto da Picchio ben venga, purtroppo non esiste ancora, la realtà è questa. Secondo me, se al Pannuti Riccio si affiancano tutti gli studi del Circolo Numismatico Napoletano e i recenti studi dove sono pubblicate le monete inedite allora il gioco è (quasi) fatto.

Francesco io credo che sia lecito esporre la propria opinione, rispetto la Tua che consideri il Pannuti Riccio un'opera fondamentale ed insostituibile. Sono passati molti anni dall'unica edizione; il mondo ha fatto progressi e la numismatica si è evoluta. Andavamo con il tiro a quattro ed oggi si va in macchina, magnifica la carrozza; con l'automobile si fa più strada. Non ho scritto che P & R avrebbero dovuto scrivere mezza pagina per moneta, ho scritto qualcosa di differente, ne tanto meno che esiste un'opera completa. Ho fatto riferimento alle opere di Carlo Crippa per la metodologia seguita non molto differente da quella del P & R ma con ben altri risultati (e non ne faccio una questione di territorialità o contrapposizione Nord /Sud), l'esempio dei lavori di Bellesia sono specifici per zecca, con raffigurazione dei conii, varianti e note storiche. Lucca non è Napoli ma neppure Parabiago ed ha battuto moneta per secoli. Il P&R lo uso come riferimento quando scrivo o classifico, quindi non lo sottovaluto minimamente, è un'opera semplice e rapida, soprattutto per chi deve compilare un catalogo d'asta o una classificazione immediata.

Concordo pienamente :) , anche io lo uso e lo userò sempre. Nell'aver scritto ciò che hai quotato nel tuo post ho voluto sottintendere anche io che in fondo si tratta di un'opera semplice e di facile lettura.

Link al commento
Condividi su altri siti


Impossibile contraddire quanto detto da Francesco, che peraltro possiede tutta l'autorevolezza possibile per parlare di quest'opera in particolare. La classificazione è "sobria", è vero, ma ineccepibile, smagliante, vicinissima alla perfezione. L'apparato iconografico è esaustivo e chiarificatore al dilà di ogni paragone. La bibliografia di riferimento una pietra miliare.

Non sono quasi per nulla considerate le varianti di legenda, ma è una scelta più che condivisibile a fronte del CNI, che contribuisce a renderne la consultazione davvero snella ed essenziale e a non perdere di vista le varianti "maggiori". Difetti che possono essere invece imputati al Corpus, opera completa come nessun'altra ma molto farraginosa e dispersiva. Credo che gli ultimi volumi del Corpus e il Pannuti-Riccio si completino a vicenda. A fronte del confronto incrociato tra queste due opere, il Cagiati appare superato, anche se resta il primo immenso contributo sistematico sulla numismatica partenopea.

Purtroppo quest'opera è stata stampata in soli 400 esemplari. Ho la fortuna di possederne una copia, provvista di un piccolo aggiornamento e del prezzario De Falco, e non l'ho acquistata io personalmente, ma era in famiglia. Quando ho letto la cifra di aggiudicazione di un'altra copia presentata nell'asta della Biblioteca Olivari sono rimasto a bocca aperta e mi sono amaramente pentito di averla stropicciata un pò durante le frequenti consultazioni.

Anni fa mi fu proposta una sottospecie di anastatica clandestina e chiaramente illegale. Purtroppo non ne conosco la qualità, dal momento che non ero interessato all'acquisto. Sicuramente sarà lontana dalla nitidezza dell'originale, in particolare nella riproduzione della corposa iconografia, ma forse meglio di nulla...

Insieme a molti altri sto aspettando con trepidazione l'uscita del secondo volume del D'Andrea-Andreani dedicato a Napoli. Se la trattazione del periodo spagnolo sarà efficace come quella del periodo precedente, sicuramente sarà un'opera imperdibile. Forse non altrettanto "pulita" e chiara del Pannuti, ma sicuramente di grande utilità e vicina alla sensibilità per le varianti del nuovo mercato. Per la monetazione borbonica il Gigante, grazie all'opera del Nostro, è diventato di gran lunga il più completo catalogo disponibile.

Piuttosto mi piacerebbe approfittare dello spazio concesso da questo forum per una proposta. In attesa che qulacuno acquisti i diritti di riproduzione del PR e lo ripubblichi legalmente ad una tiratura adeguata, sarebbe ora che qualcuno curasse un'antologia degli scritti "minori" di Michele Pannuti, almeno quelli apparsi sul glorioso Bollettino e su altri periodici. Un'antologia come quella del Bovi, si spera suddivisa in tomi separati, laddove necessario :P

Luigi encomiava giustamente il "mostruoso" (mai aggettivo fu più calzante) mattone di cultura numismatica di Giovanni Bovi. Io aggiungo alla lista un'altra pubblicazione, forse meno ponderosa ma più circoscritta e sorprendente, ancora di Michele Pannuti. Si tratta del catalogo della mostra curata dal Museo Filangieri nella primavera del 1973 e dedicata alla monetazione napoletana da Alfonso d'Aragona fino a Carlo V. Opera straordinaria sia per le profonde cognizioni di storia dell'arte e della monetazione espresse nelle parti introduttive, sia per l'impagabile e ricchissimo apparato iconografico, che riproduce esemplari delle più blasonate collezioni d'Italia in una profusione di varianti senza eguali. Credo che sia un'opera ingiustamente ignorata dai più che andrebbe rivalutata, assieme alle leggendarie monografie del Rasile su tipi più circoscritti della monetazione aragonese.

So che esiste un secondo catalogo del Filangieri di pochi anni successivo (mi pare 1975) dedicato alla monetazione borbonica. Non ho mai avuto la fortuna di averlo per le mani e gradirei che chi ha potuto farlo si lasciasse andare a qualche commento.

In conclusione: la vera "bestia nera" della monetazione partenopea sembra restare la monetazione spagnola, almeno da Filippo II a Carlo VI d'Asburgo. Molto disperse le trattazioni, quasi tutte sparse tra il BCNN, le riviste specifiche, e qualche buon catalogo d'asta. Che sia arrivato il momento di allestire una mostra su questo periodo? ;)

Modificato da JunoMoneta
Link al commento
Condividi su altri siti


Impossibile contraddire quanto detto da Francesco, che peraltro possiede tutta l'autorevolezza possibile per parlare di quest'opera in particolare. La classificazione è "sobria", è vero, ma ineccepibile, smagliante, vicinissima alla perfezione. L'apparato iconografico è esaustivo e chiarificatore al dilà di ogni paragone. La bibliografia di riferimento una pietra miliare.

Non sono quasi per nulla considerate le varianti di legenda, ma è una scelta più che condivisibile a fronte del CNI, che contribuisce a renderne la consultazione davvero snella ed essenziale e a non perdere di vista le varianti "maggiori". Difetti che possono essere invece imputati al Corpus, opera completa come nessun'altra ma molto farraginosa e dispersiva. Credo che gli ultimi volumi del Corpus e il Pannuti-Riccio si completino a vicenda. A fronte del confronto incrociato tra queste due opere, il Cagiati appare superato, anche se resta il primo immenso contributo sistematico sulla numismatica partenopea.

Purtroppo quest'opera è stata stampata in soli 400 esemplari. Ho la fortuna di possederne una copia, provvista di un piccolo aggiornamento e del prezzario De Falco, e non l'ho acquistata io personalmente, ma era in famiglia. Quando ho letto la cifra di aggiudicazione di un'altra copia presentata nell'asta della Biblioteca Olivari sono rimasto a bocca aperta e mi sono amaramente pentito di averla stropicciata un pò durante le frequenti consultazioni.

Anni fa mi fu proposta una sottospecie di anastatica clandestina e chiaramente illegale. Purtroppo non ne conosco la qualità, dal momento che non ero interessato all'acquisto. Sicuramente sarà lontana dalla nitidezza dell'originale, in particolare nella riproduzione della corposa iconografia, ma forse meglio di nulla...

Insieme a molti altri sto aspettando con trepidazione l'uscita del secondo volume del D'Andrea-Andreani dedicato a Napoli. Se la trattazione del periodo spagnolo sarà efficace come quella del periodo precedente, sicuramente sarà un'opera imperdibile. Forse non altrettanto "pulita" e chiara del Pannuti, ma sicuramente di grande utilità e vicina alla sensibilità per le varianti del nuovo mercato. Per la monetazione borbonica il Gigante, grazie all'opera del Nostro, è diventato di gran lunga il più completo catalogo disponibile.

Quoto al 101 % quanto detto da Juno e mi permetto di sottolineare alcuni punti del suo intervento fondamentali per l'apprezzamento dell'opera. Junomoneta ha colto in pieno non posso che complimentarmi per la sua analisi.

Il volume di Andreani, D'Andrea e Prefetto uscirà tra un mese circa e su questo avremo tempo per commentalro. Per la monetazione borbonica riportata nel Gigante faccio notare che (ho dimenticato di scriverlo prima) ogni tipologia è corredata da diverse note esplicative, ingrandimenti e delucidazioni varie, fare un'opera sulla monetazione trattata dal P.R. ed impostarla come il catalogo Gigante, con la stessa qualità fotografica, sarebbe il massimo. Prima o poi ci sarà qualcuno che si prenderà una tale responsabilità.

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto concerne le "opere" Numismatiche talune hanno pregi e talune meno, ma rimangono sempre dei lavori svolti con passione e sacrificio!

Un caro amico mi donò Il Panutti Riccio, e da allora ho potuto apprezzare tutte le volte che ho il piacere di consultarlo, un riferimento importante e determinante per la monetazione Napoletana.

Ovviamente come già sottolineato dagli interventi che mi hanno preceduto, integro a mia volta, con altri lavori, le mie ricerche e i miei studi.

Nessuna opera a mio modesto parere potrebbe racchiudere tutte le "verità" che in ogni zecca si sono snodate attraverso fatti, avvenimenti, ed emissioni.

Un opera che mi piacerebbe segnalare, di grande spessore e il " Catalogo di Monete Giovanni Bovi e Luisa Mastroianni" NAPOLI - ZECCHE MINORI MERIDIONALI - SICILIA - II

ELISA VELLARDI EDITRICE Direzione e coordinamento tecnico Luisa Mastroianni Bovi e Michele Panutti

MUSEO PRINCIPE GAETANO FILANGERI - NAPOLI -

Modificato da eracle62
Link al commento
Condividi su altri siti


Mi permetto di aggiungere la mia opinione in merito alla richiesta dell'utente peplo.

Il Pannuti Riccio è sicuramente snello e di facile consultazione, ottima la bibliografia, le schede sui sovrani, la spiegazione dei motti è ridotta, ma sempre utile. Manca una esplicitazione completa di tutte le legende e anche la scelta di non considerare le varianti, condivisibile o meno, obbliga a rivolgersi altrove per eventuali approfondimenti. Di sicuro un lavoro di grande rilevanza, eppure ci sono testi, quali il Muntoni e il Ravegnani-Morosini che personalmente preferisco.

Ora, venendo al discorso del prezzo, se uno è interessato al volume Pannuti-Riccio in quanto tale può spendervi qualsiasi cifra ritenga adeguata a soddisfare il proprio desiderio, ci mancherebbe. Se però si è interessati al testo in termini di informazioni e reperibilità di queste, penso che 1000 euro siano, ad oggi, una cifra decisamente eccessiva.

Non ho avuto il piacere di consultare il libro dedicato alla zecca di Napoli di Davide Fabrizi edito da Varesi, ma, anche ammettendo che sia inferiore al Pannuti-Riccio (e non dico che lo sia), non credo che, rispetto a questo, fornisca una quantità e qualità di informazioni 10 volte inferiore o meno precisa.

Comunque sia, se dovessi muovermi oggi, valuterei prima l'acquisto di "Monete Regionali Italiane - Napoli" cui mi riferivo sopra. Se poi questo non soddisfacesse, mi informerei molto bene su quanto di più offre il Pannuti-Riccio e se è davvero quello che sto cercando prima di spendere i famosi 1000 euro.

Chiaro in ogni caso deve essere che il valore di un testo non dipende dal suo prezzo né a questo bisogna fare riferimento nel momento in cui si considerino la dedizione e i sacrifici degli autori :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Non ho avuto il piacere di consultare il libro dedicato alla zecca di Napoli di Davide Fabrizi edito da Varesi, ma, anche ammettendo che sia inferiore al Pannuti-Riccio (e non dico che lo sia), non credo che, rispetto a questo, fornisca una quantità e qualità di informazioni 10 volte inferiore o meno precisa.

Giustissimo consiglio. Anch'io gli ho dato un'occhiata molto superficiale, ma ho notato con piacere che, quantomeno alle varietà di mezzi ducati per Carlo V (oggetto di una recente discussione), veniva resa giustizia. Certo, disponendo già del volume edito da Varesi e del D'Andrea-Andreani sarebbe legittimo aspirare ad un acquisto ponderato del PR.

Di sicuro un lavoro di grande rilevanza, eppure ci sono testi, quali il Muntoni e il Ravegnani-Morosini che personalmente preferisco.

Il Ravegnani-Morosini è la catalogazione che più si avvicina alla perfezione per stile, forma, metodo e ricchezza di informazioni. Ne ammiro le ricchissime prefazioni storico-biografiche (benché amici genealogisti mi abbiano costretto a notare qualche svarione), la puntuale indicazione di una bibliografia dedicata, le note estremamente ricche ed esplicative, con indicazione degli zecchieri e spiegazione delle imprese e dei blasoni, l'indicazione puntuale dei passaggi in asta con relative aggiudicazioni e, in particolar modo, la doppia esposizione degli esemplari affiancati in disegno e in foto. Credo che ogni nuova catalogazione che aspirasse a mettere ordine nel frastagliato panorama della numismatica partenopea dovrebbe prenderlo a modello, unendovi la qualità fotografica del Gigante. Sottoscrivo in pieno.

Link al commento
Condividi su altri siti


Arrivo tardi in questa bella e interessante discussione e, comunque, non entro nel merito.

Mi limito a qualche considerazione di ordine generale.

Credo che la decisione se "acquistare" o meno un volume debba essere necessariamente collegata al potenziale acquirente e non essere espressa in termini assoluti.

Se io sono, ad esempio, un "collezionista" posso aver bisogno o meno di certi testi. Ci sarebbe anche da verificare come è impostata la collezione (date, tipi, varianti, errori e chi più ne ha più ne metta) per stabilire se un certo libro mi può essere utile o meno.

Se, però, sono uno "studioso" di una certa monetazione e, a maggior ragione se ho in corso delle ricerche in vista di una pubblicazione, allora sono "obbligato" a prendere in considerazione tutto quel che è stato pubblicato in materia (al limite anche solo per confutare le tesi altrui). Anche perché, come avete fatto rilevare giustamente, ogni opera può essere orientata verso un certo aspetto, magari a scapito di un altro, e quindi più o meno completare o integrare altri lavori.

Ma anche così potrei comunque decidere di "non acquistare" un certo volume perché potrei prenderne visione o studiarlo in una biblioteca.

Perciò, per sintetizzare il mio pensiero, credo che ognuno sia libero di dire "lo acquisterei" oppure "ne farei a meno", perché effettivamente può o meno essergli utile.

Ma allo stesso tempo non credo sia giusto assolutizzare il proprio pensiero e pretendere che vada bene per tutti.

La storia degli studi numismatici (in generale o su una monetazione in particolare) è fatta da tutti i contributi in materia, dal più completo al più specifico, ma tutti hanno o dovrebbero avere pari dignità.

Ovviamente hanno (e avranno) diverso "valore".

Ma, come ho cercato di dimostrare, il "valore", oltre che oggettivo (cioè misurabile per esempio in termini di numero di citazioni) è anche soggettivo e, come tale, sfugge alla possibilità di essere inserito in classifiche valide per tutti.

Modificato da tornese71
Link al commento
Condividi su altri siti


Ringrazio tutti per i vostri utilissimi consigli,

vorrei dire solo una cosa...

Io sono già in possesso sia del MIR che del D'Andrea di cui si è già parlato.

Il PR è un libro unico che, per chi colleziona questa monetazione, non dovrebbe mancare, nulla togliendo ai libri precedentemente mensionati che (nei limiti, perchè ancora non esiste un libro completo) sono molto pratici ed esaurienti...ma il PR è un libro di fama mondiale che in soli 400 esemplari è stato sminuito sia di prezzo che di valore numismatico-culturale...perchè secondo me vale più di 1000 euro...cmq cm è stato già detto il PR è un libro che come il Corpus o come lo Spahr non dovrebbero mancare (dipende anche dalle finanze delle persone, sono ancora uno studente universitario :( ) e quindi speriamo che qualcuno faccia una bella ristampa.

Ringrazio tutti di nuovo per la bellissima discussione.

Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti


  • 2 settimane dopo...

Ragazzi avete visto l'asta Vares? La bibliooteca Silingardi?

Per comprare il PR la base è di 600 euro!!!

E non è la prima ed.!!!

Link al commento
Condividi su altri siti


Ragazzi avete visto l'asta Vares? La bibliooteca Silingardi?

Per comprare il PR la base è di 600 euro!!!

E non è la prima ed.!!!

Perché dici che non è la prima edizione? Si tratta della prima e unica edizione del PR, registrata nel 1984 ma stampata nell'aprile 1985 a Milano per conto della Nummorum auctiones S.A. di Lugano a cura di Luigi Maestri e Pierluigi Grossi in 400 esemplari numerati.

A quanto pare dalla copia manca l'aggiornamento (Edizioni dell'Ippogrifo, Sarno 1992) - poco male - e il bel prezzario a cura di Alberto De Falco (1988) - e questo è un peccato. Perché - non so se hai avuto occasione di sfogliarlo attentamente - dal PR mancano i gradi di rarità e le stime.

Nella vendita della Biblioteca Olivari (Varesi 40, 19 marzo 2003) la base era di "soli" 200 euro...questo tuttavia non gli ha impedito di andare via per l'astronomica cifra di 1500 euro! Non è detto che la base elevata non costituisca un deterrente psicologico utile ad aggiudicarselo ad una cifra più umana...

Modificato da JunoMoneta
Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.