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IGNORED

Un'aquila da 7 milioni di dollari


petronius arbiter

Risposte migliori

Per la precisione 7.590.020 dollari, tanti sono stati necessari all'ignoto compratore per aggiudicarsi all'asta Stack's & Sotheby's del 30 luglio 2002 uno dei soli tre esemplari allora conosciuti (gli altri due erano e sono nella collezione dello Smithsonian Institute) della moneta da 20 $ in oro modello Saint-Gaudens datata 1933.

In realtà, il martello del battitore si era fermato a 6.600.000 dollari, a cui si sono aggiunti 990.000 dollari per diritti d'asta, e altri 20 dollari dovuti al Dipartimento del Tesoro per "monetizzare" per la prima, e finora unica volta, la 1933 Double Eagle.

Infatti, il governo statunitense, non contento di incassare la metà del ricavato dell'asta (l'altra metà è andata al commerciante numismatico londinese Stephen Fenton, in base a un accordo di cui parlerò) ha preteso anche che gli fosse riconosciuto il valore facciale della moneta :P

Una moneta certamente di altissima rarità, e con una grande storia alle spalle, iniziata nel febbraio 1944, quando era stata acquistata dal re egiziano Farouk, grande collezionista di monete e altro, esportata fortunosamente in Egitto, sequestrata dal nuovo regime egiziano e messa all'asta nel 1954, sparita e poi riapparsa dopo 40 anni per essere acquistata da un commerciante numismatico londinese che l'ha riportata negli Stati Uniti, dove ha perfino rischiato di finire sotto le macerie delle Twin Towers :(

Questa storia proverò a raccontare, fidando come sempre nella vostra preziosa collaborazione :D

petronius :)

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Incomincio sfatando quella che è una convinzione diffusa, probabilmente anche tra molti collezionisti....questa NON è la moneta più costosa della storia.

Non lo è più dal maggio 2010, quando il più bell'esemplare conosciuto (alcuni ipotizzano addirittura il primo coniato) del 1794 Flowing Hair Silver Dollar è stato venduto in trattativa privata da Steven L. Contursi, presidente del Rare Coin Wholesalers di Irvine, California, all'associazione no-profit Cardinal Collection Educational Foundation di Sunnyvale, California, per la cifra di 7.850.000 dollari, ben 260.000 in più della Double Eagle 1933.

Il Flowing Hair Silver Dollar è stato il primo dollaro d'argento coniato dagli Stati Uniti, e deve il suo nome ai fluenti capelli di Lady Liberty mostrati al dritto. Al rovescio un'aquila contornata da rami d'ulivo e dalle parole UNITED STATES OF AMERICA.

Stando alla documentazione, soltanto 1.785 pezzi furono coniati nel 1794 dalla Zecca di Philadelphia, il 15 ottobre, unico giorno di produzione di questa moneta per quell'anno.

Contursi l'aveva acquistata nel 2003, per un prezzo che si è limitato a definire "di milioni di dollari" :rolleyes:

L'associazione che l'ha acquistata nel maggio scorso lo ha fatto per scopi educativi, ed è intenzionata ad esporre in pubblico la moneta....qualcuno sa se è già avvenuto?

Intanto noi ci gustiamo la foto :D

petronius oo)

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L'associazione che l'ha acquistata nel maggio scorso lo ha fatto per scopi educativi, ed è intenzionata ad esporre in pubblico la moneta....qualcuno sa se è già avvenuto?

petronius oo)

Petronius, ancora una volta grazie per le tue discussioni!

Non sono riuscito a trovare informazioni a riguardo, ma credo proprio che la moneta sia stata esposta in qualche importante show americano.

Ti rimando al link qui sotto. Il nuovo "proprietario" (che poi in realtà non lo è essendo il dollaro di proprietà della fondazione) fa parte di un forum di cui sono membro. Credo che potrai trovare interessanti informazioni a riguardo.

Sembra che la particolarità sia il fatto che questo dollaro sia stato coniato in una versione "per colelzionisti" con un vago accenno ad una finitura proof. Ho letto velocemente, mi riservo di modificare queste informazioni.

CU Forum

Ma torniamo al 1933. Ecco la foto, fatta dal sottoscritto a Washington, di uno dei 3 ( ;) ) pezzi esistenti!

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Modificato da NIbanny
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Ecco la foto....di uno dei 3 ( ;) ) pezzi esistenti!

All'inizio, erano 445.500, coniati tra il marzo e il maggio 1933 a Philadelphia, una quantità che avrebbe fatto di questa "doppia aquila" una moneta abbastanza comune. Di sicuro allora, nessuno nella Zecca la considerava una rarità. E' lecito supporre che se qualcuno avesse chiesto di avere una Double 1933 in cambio di una moneta di altra data, l'avrebbe ottenuta senza problemi....ma poi accade qualcosa :huh:

Accade che il 4 marzo 1933 si insedia alla Casa Bianca Franklin Delano Roosevelt .

Nell'opinione generale, FD Roosevelt è considerato uno dei più grandi Presidenti americani, paragonabile forse solo a Washington e Lincoln, ma se invece dovessimo giudicarlo da un punto di vista numismatico, godrebbe sicuramente di bassissima considerazione.....il contrario, se vogliamo, di quanto si potrebbe dire del nostro Vittorio Emanuele III, grande numismatico, ma.... <_<

Del resto, i tempi erano quelli che erano, l'America stava attraversando la peggior Depressione della sua storia, e non c'erano segnali che le cose potessero migliorare in breve tempo. Andavano prese decisioni gravi, e se queste significavano dolori per la numismatica, pazienza, c'erano (ci sono) cose più importanti.

Anche se si dice che lo stesso Roosevelt collezionasse monete, ma la sua era probabilmente una collezione modesta. Di sicuro niente a che vedere con la collezione di francobolli, per i quali il Presidente aveva invece una vera passione :D

petronius :)

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Complimenti per il lavoro svolto :) è molto bella la letura.

P.s. l'esemplare che hai fotografato l'ho visto anche io !!!

Saluti

Marco

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niente a che vedere con la collezione di francobolli, per i quali il Presidente aveva invece una vera passione :D

La passione di FDR per i francobolli era nata, come per tanti, da ragazzo, all'incirca all'età di otto anni, ed era andata crescendo nel tempo, tanto che, quando era stato eletto Presidente, si componeva di numerosi album comprendenti emissioni di quasi tutti i paesi del mondo.

Da Presidente poi, può realizzare il sogno di ogni collezionista, far stampare francobolli decisi e/o creati da lui :D

Famosi sono i suoi lunghi incontri con James Farley, direttore generale delle Poste, passati a discutere di tematiche, disegni e colori. Con la "complicità" di Farley fa creare ogni sorta di "rarità private", per sè e per i suoi amici, provocando però in questo modo una vera e propria rivolta tra i collezionisti, tanto che il BEP (Bureau of Engraving Printing) si vede spesso costretto a stamparne molti di più, così che tutti possano avere la possibilità di acquistarli.

Crea in ogni modo una collezione davvero notevole, che alla sua morte viene messa all'asta dai familiari <_< e venduta tra alti realizzi e polemiche.

Naturalmente moltissimi erano i filatelisti che desideravano avere un pezzo della collezione presidenziale, ma alcuni argomentavano che i pezzi più rari, i saggi e i campioni dei francobolli statunitensi conosciuti in pochissimi esemplari, erano da considerarsi proprietà del governo (come accadrà alle Double Eagles del 1933). Ogni lotto aggiudicato veniva timbrato al retro, per certificare la sua provenienza dalla collezione Roosevelt, e ancora oggi i francobolli del Presidente sono tra i più ricercati dai collezionisti americani.

Il Presidente amava dire "devo la mia vita ai miei hobby, in particolare la collezione di francobolli".

Suo figlio James ha ricordato:

"Ho chiaro il ricordo di mio padre, seduto alla sua scrivania, quando aveva una mezz'ora o un'ora senza impegni, a contemplare i suoi album di francobolli con un'espressione completamente rilassata e felice"

E' così che lo vediamo in questa bella foto degli anni '30, e ancora una volta non possiamo fare a meno del paragone con Vittorio Emanuele III, che sempre dichiarò di aver avuto nella vita due sole passioni....sua moglie Elena, e le monete :)

petronius oo)

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Il 6 marzo 1933, appena due giorni dopo il suo insediamento, Roosevelt emana il Proclama 2039, che impone la chiusura di tutte le banche in quel giorno, un lunedì, dando così il via al cosiddetto Bank Holiday. Le banche che soddisfano determinati requisiti finanziari potranno riaprire alla fine della settimana, ma molte altre rimarranno chiuse fino a quando non saranno debitamente ricapitalizzate. Al contempo, il Segretario al Tesoro, William H. Woodin, telegrafa alle Zecche di Philadelphia, Denver e San Francisco, ordinando di sospendere ogni pagamento in oro.

Il proclama vieta anche l'accumulo, da parte di privati cittadini, di oro monetato, lingotti e banconote convertibili (gold certificates), ma non viene per il momento specificato cosa si intenda per "accumulo", ovvero non c'è una soglia minima al disotto della quale la detenzione è permessa.

Si cerca così di porre rimedio alla grave emorragia di oro che rischia di compromettere la solvibilità e la credibilità del sistema bancario americano. Nella sola settimana tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 1933, erano stati ritirati dalle banche, per tesaurizzarli o trasferirli all'estero, oltre 200 milioni di dollari in oro.

Il proclama 2039, non impone espressamente ai cittadini di restituire l'oro in loro possesso, ma nessuno ha dubbi sul fatto che questo sia il suo scopo, tant'è che in una sola settimana, rispondendo all'appello del Presidente, rientrano nelle casse dello Stato oltre 300 milioni di dollari.

Ma, com'era logico aspettarsi, esaurito lo slancio iniziale, la restituzione procede a rilento, e così il 5 aprile Roosevelt è costretto a emanare un ordine esecutivo (foto) che fissa a 100 dollari il limite massimo consentito per la detenzione di oro da parte dei privati, e impone esplicitamente la restituzione della quota eccedente, pena multe fino a 10.000 dollari e carcere fino a 10 anni sad.gif

Alcune eccezioni riguardano la numismatica. Monete di particolare valore o interesse storico/numismatico avrebbero potuto essere detenute dai collezionisti, mentre i commercianti numismatici potevano continuare a esercitare la loro professione, comprando, vendendo e scambiando monete, ma solamente dopo aver richiesto un'apposita licenza.

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La stesura finale di quello che viene chiamato Gold Reserve Act è approvata dal Congresso e firmata da Roosevelt il 30 gennaio 1934.

Essa stabilisce definitivamente che tutto l'oro monetato, rivalutato da 20,67 a 35 dollari l'oncia (addio acquisti alla pari :() è di proprietà del governo degli Stati Uniti che, rifondendo le monete (cosa che avverrà tre anni più tardi) provvederà a trasformarlo in lingotti di peso e titolo stabiliti dal Segretario al Tesoro, e a concentrarlo nel nuovo deposito in costruzione a Fort Knox, Kentucky.

Facendo un piccolo passo indietro, dobbiamo notare che già il primo proclama del 6 marzo 1933 avrebbe dovuto sospendere la produzione delle monete d'oro, non più ammesse come mezzo di pagamento. Ma tutto il mondo è paese, e anche negli Stati Uniti la burocrazia ha i suoi tempi tecnici, i suoi ritardi, i suoi buchi neri :ph34r:

Così, prima che la burocrazia faccia il suo corso, un primo quantitativo di 1933 Double Eagles viene coniato a Philadelphia tra il 15 e il 24 marzo, seguito da altri 200.000 pezzi tra il 7 e il 27 aprile, e dagli ultimi 145.500 tra l' 8 e il 19 maggio.

Tutti, in totale 445.500 pezzi, vengono immagazzinati, in sacchetti da 250 pezzi, nei forzieri della Zecca, da dove usciranno solo per essere rifusi.

Fanno eccezione due sacchetti, 500 pezzi, che avranno un destino diverso....di questi, o meglio di quel che ne resta, discutono oggi i collezionisti :rolleyes:

petronius oo)

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Il proclama vieta anche l'accumulo, da parte di privati cittadini, di oro monetato, lingotti e banconote convertibili (gold certificates)...

Le banconote con il "sigillo giallo" divennero dall'oggi al domani illegali: il "ban" sarebbe stato rimosso solo negli anni '60, quando tornarono ad avere corso legale senza poter essere, ovviamente, convertiti in oro.

Fatto sta che i Gold Certificates cartacei sono rari e costosi: l'oro, se conservato, aveva comunque un valore intrinseco mentre la carta non-convertibile era solo... cartaccia. Logico che ne siano sopravvissuti (relativamente) pochi.... più tardi vedrò di inserire la foto del Gold Certificate in mio possesso.

The gold certificate was used from 1882 to 1933 in the United States as a form of paper currency. Each certificate gave its holder title to its corresponding amount of gold coin. Therefore, this type of paper currency was intended to represent actual gold coinage. In 1933 the practice of redeeming these notes for gold coins was ended by the U.S. government and until 1964 it was actually illegal to possess these notes. (In 1964 these restrictions were lifted, primarily to allow collectors to own examples legally; however the issue technically converted to standard 'legal tender' with no connection to gold.) When U.S. paper money was modernized (made smaller, with fewer variations or "types", as with current paper money) in 1928, gold certificates ceased to be issued.

When the U.S. was taken off the gold standard in 1933, gold certificates were withdrawn from circulation. As noted above, it was illegal to own them. That fact, and public fear that the notes would be devalued and made obsolete, resulted in the majority of circulating notes being retired. In general, the notes are scarce and valuable, especially examples in "new" condition.

@Petronius: topic interessantissimo :lol: la Double Eeagle di Re Farouk è una moneta mitica che ha tantissimo da raccontare... continua così....

Modificato da apulian
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Petronius, ancora una volta grazie per le tue discussioni!

Complimenti per il lavoro svolto :) è molto bella la letura.

@Petronius: topic interessantissimo :lol: la Double Eeagle di Re Farouk è una moneta mitica che ha tantissimo da raccontare... continua così....

Grazie per gli incoraggiamenti :D

Una parte importante nelle decisioni prese da Roosevelt in campo monetario subito dopo il suo insediamento l'ha svolta sicuramente il suo Segretario al Tesoro, William H. Woodin, la cui figura merita un approfondimento.

Nominato già il 5 marzo 1933, Woodin era un numismatico di lunga data, soprattutto esperto conoscitore di monete d’oro e patterns. E’ la prima volta (l’unica? :unsure:) che un importante studioso numismatico viene chiamato a ricoprire un incarico di tale rilevanza.

Woodin era in realtà molto più di un semplice numismatico, i suoi numerosi interessi in svariati campi della cultura, scrittore, musicista e altro ancora, hanno prodotto risultati validi ancora oggi. Amava tutto ciò che faceva, e trovava gioia e divertimento tanto nel suonare la chitarra che nello studiare per ore i dettagli e le differenze di conio di una half eagle del 1795.

Come compositore, la sua Oriental Suite venne eseguita perfino dai Berliner Philamoniker, mentre un’altra sua composizione, Franklin D. Roosevelt March, ha più che altro un chiaro intento di propaganda politica :rolleyes:

Come numismatico, a lui si deve il libro United States Pattern, Trial and Experimental Pieces, pubblicato nel 1913 dalla American Numismatic Society , la formazione di una grande collezione di monete d’oro, e l’intenzione, purtroppo mai realizzata, di scrivere uno studio approfondito sulle half eagles, incluse le emissioni sopra menzionate del 1795.

Woodin collabora con Roosevelt nella realizzazione della prima parte del suo programma riguardo il ritiro delle monete d’oro, ma non partecipa alla stesura finale del Gold Reserve Act.

Nel novembre 1933 aveva avuto gravi problemi di salute, tanto che a fine dicembre era stato costretto a dimettersi dalla carica di Segretario al Tesoro, ed era stato sostituito da Henry Morgenthau Jr.

Muore poche settimane dopo, il 3 marzo 1934, per un’infezione alla gola.

Lo vediamo in questa foto alle spalle di Roosevelt, mentre il Presidente è intento a firmare l’Emergency Banking Bill, il già citato decreto del marzo 1933 che imponeva la chiusura delle banche.

petronius :)

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Woodin.....trovava gioia e divertimento tanto nel suonare la chitarra che nello studiare per ore i dettagli e le differenze di conio di una half eagle del 1795.

Come numismatico, a lui si deve....l’intenzione, purtroppo mai realizzata, di scrivere uno studio approfondito sulle half eagles, incluse le emissioni sopra menzionate del 1795.

Dal momento che se ne è parlato, magari a qualcuno sarà venuta la voglia di vederle :D

petronius oo)

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Moneta interessantissima la "mezza aquila" (5 dollari) del 1795, la prima d'oro coniata dagli Stati Uniti d'America.

Addirittura ne fecero due modelli, anche se oggi si pensa che il secondo sia stato in realtà coniato nel 1798 con date antecedenti, e numerosissime furono le varianti. Insomma meritava sicuramente (e meriterebbe) uno studio approfondito, ma se incominciamo a deviare dal tema della discussione non la finiamo più....dal prossimo post torno a parlare delle "doppie" :lol:

Il primo modello, mostrato sopra, è noto come Small Eagle, ed è stato coniato dal 1795 al 1798.

Il secondo modello (sotto) è conosciuto come Heraldic Eagle e anche se ne esistono con data 1795 e 1797, si pensa che la produzione sia in realtà iniziata nel 1798, proseguendo poi fino al 1807.

petronius :)

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500 pezzi.....avranno un destino diverso

Secondo la documentazione della Zecca di Philadelphia, 20 delle 500 monete vengono inviate al Laboratorio della Zecca di Washington per il controllo del titolo, operazione che può essere effettuata solo fondendo le monete. Così avviene, e ne rimangono dunque 480.

Di queste, 446 vengono tenute e a disposizione della Assay Commission (Commissione di Campionatura) mentre le altre 34 vengono riprese in carico da Edward Mc Kernan, responsabile delle camere di sicurezza di Philadelphia, che ne rilascia regolare ricevuta.

E qui, volendo, si può cominciare a malignare :8):

Il membro più influente della Assay Commission è William Ashbrook, deputato democratico dell'Ohio ma, soprattutto, uno dei più grandi collezionisti della sua epoca, particolarmente interessato alle monete d'oro. Abbiamo dunque delle monete d'oro che, se si fosse rispettata alla lettera la legge, non avrebbero nemmeno dovuto essere coniate, ma lo sono state perchè, guarda caso, il Segretario al Tesoro in quel momento era anche un importante studioso di monete d'oro e, della commissione incaricata di controllarne la bontà, faceva parte il più grande collezionista di queste monete...certo non dev'essere stato facile per i due resistere alla tentazione :rolleyes:

petronius oo)

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La Assay Commission si riunisce il 14 febbraio 1934, e distrugge altre 9 monete, per saggiarne peso e titolo, risultati regolari.
Il 20 febbraio le 437 rimanenti ritornano nella disponibilità della Zecca di Philadelphia, e vengono riposte nella sua cassaforte dal cassiere facente funzione, Hibberd Ott, unitamente alle 34 ricevute in precedenza da McKernan: in totale 471 monete. Da qui, sarebbero uscite solo tre anni più tardi, per essere fuse insieme alle 445.000 che non avevano mai lasciato i forzieri della Zecca.

Dai documenti ufficiali risulta che tra il 6 febbraio e il 18 marzo 1937 finiscono nel crogiolo della Zecca di Philadelphia, insieme a centinaia di migliaia di altre monete d’oro di vario tipo, i 445.000 pezzi del 1933 che non erano mai usciti dai forzieri, e 469 dei 471 custoditi nella cassaforte del cassiere.
Gli ultimi due, su disposizione della direttrice della Zecca, Nellie Tayloe Ross, erano stati inviati nell’ottobre 1934 allo Smithsonian Institute per la collezione numismatica del museo, dove sono tuttora.

Riepilogando: 445.500 pezzi coniati, 29 distrutti nei test, 2 donati allo Smithsonian, 445.469 rifusi....i conti tornano.
O meglio tornerebbero se alla Zecca avessero rispettato tutti i controlli e i sistemi di sicurezza, ma a quanto pare non è stato così (altrimenti non sarei qui a scrivere tongue.gif).

Pare invece che non fosse messa molta cura nel trattare queste monete (che erano pur sempre d’oro, e quindi di valore) e in più occasioni si erano trovate Double Eagles di data sconosciuta sparse sul pavimento delle camere di sicurezza, e poteva accadere che nessuno sapesse dove erano state riposte particolari monete (anche quelle del 1933?).
Se a questo si aggiunge che non era tenuto nemmeno un conteggio complessivo preciso di quante monete d’oro (“doppie” e altre) venivano man mano restituite dai cittadini, appare chiaro che poteva essere relativamente facile, per chi avesse avuto libero accesso agli uffici della Zecca, entrare in possesso di una o più 1933 Double Eagle, sostituendole con monete di altre annate.

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Citazione (e foto) d'obbligo anche per Nellie Tayloe Ross, direttrice della Zecca per ben 20 anni, dal 1933 al 1953, quelli in cui si svolgono gran parte degli avvenimenti che stiamo narrando, ma famosa soprattutto per essere stata la prima donna eletta alla carica di Governatore di uno Stato: era il 1922, lo Stato, il Wyoming.

La foto, dell'agosto 1945, ce la mostra nel suo ufficio alla Zecca, davanti a un espositore di medaglie Presidenziali.

petronius :)

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Le prime voci sull'esistenza di alcune 1933 Double Eagles iniziano a circolare nel 1937.
Nell'aprile di quell'anno, una rivista numismatica, riportando voci raccolte nell'ambiente dei collezionisti, sostiene che alcuni esemplari della moneta sarebbero sfuggiti alla fusione e finiti nelle mani di commercianti e collezionisti, che li scambierebbero a prezzi d'affezione.
Un altro giornale, afferma che uno di questi è nelle mani del famoso collezionista Fred Boyd, che lo avrebbe mostrato a una riunione del New York Numismatic Club.

Sul numero di febbraio 1941 della rivista Numismatist, appare la prima inserzione di vendita. Smith & Son, commercianti di Chicago, offrono (con tanto di foto) una 1933 Double Eagle, l'unica, a sentir loro, esistente, oltre alle due dello Smithsonian....prezzo a richiesta :rolleyes:
Richiesta che doveva essere particolarmente elevata, se è vero che l'annuncio deve essere ripetuto due volte, in marzo e in giugno, prima che la moneta trovi un compratore.

Da parte delle autorità monetarie, per il momento, non c'è nessuna reazione a queste notizie. Può darsi che nessuno al Dipartimento del Tesoro e alla Zecca ne fosse venuto a conoscenza (improbabile, anche in un grande paese come gli Stati Uniti, quello dei numismatici è un piccolo mondo), più probabilmente nessuno dà peso alla cosa.

Perchè il Governo inizi a interessarsi della questione, bisogna aspettare il 1944.

E' nel marzo di quell'anno che Ernest Kehr, famoso filatelico (e ti pareva laugh.gif) nota una "doppia" del 1933 sul catalogo dell'asta Stack's e, ignaro del fatto che questa moneta non avrebbe dovuto esistere, ha la bella pensata di scrivere alla direzione della Zecca, per chiedere come mai sia così rara...c'è sempre qualcuno che non si fa i fatti suoi :bash:

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La lettera di Kehr finisce sul tavolo della direttrice Nellie Ross, che si rivolge ai suoi funzionari per una risposta. Dopo qualche giorno, riceve un rapporto che conferma quanto già si sapeva. Tutte le monete, tranne le due dello Smithsonian, sono state rifuse, nessuna moneta è stata consegnata al Dipartimento del Tesoro, e da questo alle banche, per essere distribuita: quindi, se ve ne sono in circolazione, possono essere solo false, o rubate.

La Ross non può fare altro che segnalare la questione ai servizi segreti, responsabili delle repressioni alle violazioni del Gold Reserve Act.

Servizi che si muovono velocemente, poichè mancano pochi giorni all'asta Stack's. Due agenti vengono inviati nella sede della casa d'aste a New York, chiedono di vedere la "doppia" in catalogo, e spiegano che, secondo la documentazione del Tesoro, la moneta non è mai entrata in circolazione, e dunque l'esemplare in loro possesso non può che essere falso o rubato. Di conseguenza lo sequestrano, in attesa di ulteriori accertamenti.
Poi, parlando con i responsabili della Stack's, vengono a sapere che un'altra 1933 Double Eagle è in possesso del gioielliere Max Berenstein, che ha il negozio poco distante....vi si recano immediatamente e sequestrano anche quella :rolleyes:

Dopo una prima verifica, effettuata presso l'Assay Office di New York, le due monete risultano autentiche.

A questo punto è evidente, viste anche le notizie che continuano a circolare nell'ambiente numismatico e alle quali le autorità prestano finalmente orecchio, che un certo numero di 1933 Double Eagles è uscito illegalmente dalla Zecca, ed è finito nelle mani di commercianti e collezionisti....ma quante, e in che modo? ph34r.gif

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A questo punto, è evidente....che un certo numero di 1933 Double Eagles è uscito illegalmente dalla Zecca, ed è finito nelle mani di commercianti e collezionisti....ma quante, e in che modo? :ph34r:

Una prima "dritta" agli investigatori la dà il gioielliere Berenstein, che li indirizza dal suo fornitore....James McAllister, numismatico di Philadelphia.

McAllister, ricevute alla mano, non ha difficoltà ad ammettere di aver comprato la prima 1933 Double Eagle nel febbraio 1937, per 500 dollari, e di averla poi rivenduta a Berenstein per 1.600. A venderla a lui era stato Israel Switt, gioielliere di Philadelphia, che sembrava averne in quantità.

McAllister infatti, dopo la prima, ne aveva acquistata una seconda, quattro giorni dopo, e una terza, nel luglio dello stesso anno, sempre per 500 dollari l'una.

Altre due, una ancora in luglio e l'altra in dicembre, le aveva invece pagate 550 dollari, e a quel punto aveva smesso. Non perchè non ce ne fossero più da acquistare, ma perchè si era convinto che c'erano troppi esemplari sul mercato per poter ritenere che si trattasse effettivamente di una moneta di grande rarità :rolleyes:

Switt viene interrogato dai servizi segreti il 30 marzo 1944, e ammette di aver venduto in tutto nove "doppie" del 1933, ma di non ricordare da chi le aveva avute e a che prezzo :rolleyes: Nega comunque di aver avuto contatti col personale della Zecca di Phialdelphia, e dichiara sotto giuramento di non avere altri esemplari della moneta :rofl:

petronius oo)

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McAllister, ricevute alla mano, non ha difficoltà ad ammettere di aver comprato la prima 1933 Double Eagle nel febbraio 1937

Il fatto che McAllister avesse regolari ricevute degli acquisti fatti, farebbe supporre che, nè lui, nè Switt, pensassero di star facendo qualcosa di illegale, altrimenti non avrebbero lasciato una documentazione scritta....mah unsure.gif

Tenete comunque bene a mente il nome di Israel (Izzy) Switt, lui e i suoi eredi avranno un ruolo di primissimo piano nel prosieguo della nostra storia, fino a oggi wink.gif

Per aiutarvi a ricordarlo meglio, allego una sua foto scattata nel 1944, proprio l'anno in cui viene indagato per il commercio delle 1933 Double Eagles.

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Nega comunque di aver avuto contatti col personale della Zecca di Phialdelphia, e dichiara sotto giuramento di non avere altri esemplari della moneta :rofl:

petronius oo)

L'emoticon finale rovina un po' la suspense per la prossima puntata! :P

Naturalmente sto scherzando.

Finalmente una delle tue "saghe" che riesco a seguire dall'inizio e che, nonostante la storia mi sia familiare, gusto con piacere!

Dovresti farti dare un buco nel palinsesto di RaiTre, il tuo modo di narrare mi ricorda un po' Carlo Lucarelli (prendilo come un complimento ;) )...e parlando di oro, ci sta bene anche il paragone con il giallo!

Grazie ancora, Petronius!

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Dovresti farti dare un buco nel palinsesto di RaiTre, il tuo modo di narrare mi ricorda un po' Carlo Lucarelli (prendilo come un complimento ;) )...e parlando di oro, ci sta bene anche il paragone con il giallo!

E certo che lo prendo come un complimento, Lucarelli è uno dei miei scrittori preferiti :D

Grazie :blush:

petronius :)

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Switt....nega comunque di aver avuto contatti col personale della Zecca di Phialdelphia

Questa circostanza viene accertata dagli investigatori, che però scoprono anche che questi contatti li ha avuti il cognato, nonchè socio in affari, di Switt :rolleyes: Edward Silver.

In particolare, con George McCann, cassiere capo della Zecca di Philadelphia dal 1934, l'uomo che aveva avuto a disposizione per tre anni, nella sua cassaforte, centinaia di esemplari di 1933 Double Eagles....i 469 pezzi inizialmente accantonati per la Assay Commission, e da questa restituiti alla Zecca.

Personaggio discutibile McCann, che nel 1940 era stato incriminato per aver sottratto alla Zecca la favolosa somma :rolleyes: di 339 dollari e 90 centesimi, in monetine usurate ritirate dalla circolazione e portate alla Zecca da privati e commercianti per essere sostituite con monete di nuovo conio. Riconosciutosi colpevole, era stato condannato a 1 anno e 1 giorno di reclusione, e a 500 dollari di multa.

Che Edward Silver avesse una parte importante nella faccenda, viene confermato anche da McAllister, il quale, nuovamente interrogato, ricorda che prima di ogni transazione il prezzo doveva essere approvato da Silver, e che Switt gli aveva confidato che il suo socio

"poteva procurargliene a volontà, poichè ne aveva comprate 25 e rivendute, fino a quel momento, solo 14".

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Un altro pesante indizio a carico del cassiere McCann, viene dall'analisi della sua situazione finanziaria. Nel periodo tra il febbraio e il giugno del 1936, aveva avuto introiti non giustificabili per oltre 9.800 dollari, circa il triplo del suo stipendio annuo. Guarda caso, nello stesso periodo, quasi la stessa somma era stata ritirata da Edward Silver da un suo conto bancario.

L'ipotesi investigativa è che McCann, avendo avuto per lungo tempo accesso alle monete, le avesse fatte uscire alla spicciolata dalla Zecca, sostituendole con altre di annate comuni, così che numero e peso fossero sempre in ordine, in caso di eventuali controlli.
Controlli che peraltro, come abbiamo detto in precedenza, erano alquanto approssimativi, se non del tutto inesistenti dry.gif

Su questa ipotesi e sugli indizi raccolti, gli agenti segreti incaricati del caso stilano un rapporto finale, che nel dicembre 1944 presentano al loro capo, Frank Wilson, che lo inoltra al Procuratore Federale con la richiesta di istruire un processo....ma è troppo tardi.
Era passato troppo tempo, gli eventuali reati erano caduti in prescrizione....nè McCann, nè Switt, nè Silver potevano più essere perseguiti sad.gif

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Era passato troppo tempo, gli eventuali reati erano caduti in prescrizione....nè McCann, nè Switt, nè Silver potevano più essere perseguiti sad.gif

A questo punto si potrebbe quasi pensare che tutto sia stato inutile dry.gif ma non è così.

Un dato di fatto è assodato: le 1933 Double Eagles non erano mai state emesse, e quelle in circolazione dovevano ritenersi di proprietà del Governo degli Stati Uniti, al quale erano state rubate. Il Governo quindi, aveva tutto il diritto di esigerne la restituzione.

E' in questa direzione che ci si muove negli anni seguenti, che vedono il recupero di altre sette monete. Recupero che si perfeziona solo dopo lunghi contenziosi giudiziari tra i proprietari e il Governo, che vedono invariabilmente la vittoria di quest'ultimo, con conseguente sequestro e distruzione delle monete sad.gif

Nel 1952 erano state recuperate otto delle nove monete (le due iniziali più altre sei) che Switt, nel 1944, aveva dichiarato di aver venduto. Una nona moneta salterà fuori inaspettamente proprio quell'anno, si appurerà che anch'essa proviene indirettamente da Israel Switt, che dunque ne avrebbe immesse dieci sul mercato....eh sì, perchè già allora si era ben consapevoli che una doppia aquila mancava all'appello.

Un'aquila che appena in tempo, due settimane prima che iniziassero le indagini, aveva spiccato il volo verso il caldo sole dell'Africa, verso le ospitali sponde del Nilo :D

Tornerà in America quasi 60 anni più tardi, per realizzare il record di vendita di 7 milioni e mezzo di dollari....è tempo di raccontare la sua storia smile.gif

petronius cool.gif

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Un'aquila che appena in tempo.....aveva spiccato il volo verso il caldo sole dell'Africa, verso le più ospitali sponde del Nilo.

In verità, prima di partire per la terra dei faraoni, quest'aquila ne aveva già fatta di strada.

Uscita dalla Zecca di Philadelphia probabilmente nel 1936, era stata venduta da Israel Switt al già citato J. McAllister, da questi a B.L. Taylor di New York, ed era poi tornata a Philadelphia, nelle mani di Ira Reed.

Ma non c'era rimasta per molto, perchè Reed l'aveva ceduta a J.F. Bell, di Chicago, che un bel giorno aveva venduto la sua intera collezione, comprendente anche la 1933 Double Eagle, a B. Max Mehl, famoso commerciante numismatico di Fort Worth, Texas.

Su quest'ultimo passaggio ci sarebbe in realtà qualche dubbio, perchè Mehl negava di aver ricevuto questa moneta da Bell.

Una però, doveva averla per forza, forse presa da Ira Reed, perchè il 21 febbraio 1944 un funzionario dell'ambasciata egiziana a Washington si reca da lui per acquistarla, per conto del sovrano del suo paese, re Farouk I d'Egitto. Il prezzo pagato è di 1.575 dollari.

Due giorni dopo viene presentata all'Ufficio della Zecca presso il Dipartimento del Tesoro regolare richiesta di esportazione, lasciando in consegna la moneta.

Il Gold Reserve Act permetteva l'esportazione di monete d'oro solo nel caso in cui si fosse trattato di esemplari di particolare interesse per i collezionisti, cosa che spettava alla Zecca verificare.

L'esame della moneta viene affidato a Theodore Belote, curatore della collezione numimsatica dello Smithsonian Institute, che non ha alcuna difficoltà a rilasciare parere favorevole.

Così, il 29 febbraio 1944, la licenza d'esportazione è pronta e, dopo che sono state espletate altre formalità burocratiche, l'incaricato dell'ambasciata egiziana può tornare all'Ufficio della Zecca, l'11 marzo, per ritirare i documenti e la moneta, che prende così il volo per l'Egitto.

Due settimane dopo, quasi sicuramente questo non sarebbe stato possibile. Infatti, il 25 marzo 1944, gli agenti federali si recano nella sede della casa d'aste Stack's e sequestrano la prima 1933 Double Eagle.

petronius :)

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