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Bronzo di Postumo.


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DE GREGE EPICURI

Questo bronzo di Postumo, comperato molti anni fa, pesa 12,0 g. e misura 30 mm. L'ho sempre considerato un sesterzio, ovviamente leggerino per le anomalie-bizzarrie-incongruenze della monetazione bronzea di Postumo. Vedendo però che i sesterzi pesano mediamente sui 16 g., ora ho qualche dubbio...però il diametro di 30 mm. mi fa escludere che sia un dupondio. Voi che cosa pensate? Al D la legenda visibile è: ...IMP CASS LAT POSTUM..., il busto è naturalmente radiato. Al R c'è una nave abbastanza mal disegnata; leggo LAETITIA, e in esergo: AUG. Un'ipotesi di classificazione poteva essere C 179 e RIC 143.

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pesa 12,0 g. e misura 30 mm. L'ho sempre considerato un sesterzio, ovviamente leggerino per le anomalie-bizzarrie-incongruenze della monetazione bronzea di Postumo. Vedendo però che i sesterzi pesano mediamente sui 16 g., ora ho qualche dubbio...

Ciao Gianfranco,

ho trovato qualche dato su 8 esemplari simili:

11,99 - 26,6 mm

13,23 – 30 mm

20,04

20,29

21,09

22,60

23,09

24, 78 – 35 mm

Tagliando gli estermi dovremmo stare sui 20 gr medi circa. Ti posto i dati dei due "sottopeso" di cui sopra:

Postumus, summer 260 - spring 269 A.D.; Barbarous Imitative

Orichalcum double sestertius, cf. RIC V 143 (Lugdunum, RIC notes these coins are frequently barbarous but does not note the branch), aEF, 11.990g, 26.6mm, 330°, obverse IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right; reverse LVITM[...], AV in exergue (blundered LAETITIA AVG), galley right with three rowers and steersman, mast and sail, palm branch below waves; ex Jean Elsen, V 86, 378

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d=30 mm

Sestertius, Treveri, æ 13.23 g. IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG Radiate, draped and cuirassed bust r. Rev. LAET – ITI Galley r.; in exergue, AVG. Trésors monétaires 254 (this reverse die). RIC 143. C 49.

post-3754-0-19492900-1299571047_thumb.jp

Il secondo mi va benissimo per il confronto dei dati fisici, meno per i caratteri della legenda. :blink: A mio parere personale potrebbe essere anche imitativo.

Tra l'altro la legenda corretta del tipo è (quella più comune) IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG, tu riferisci che il tuo esemplare ha visibile IMP CASS LAT POSTVM[ .Altra anomalia sospetta? :blink:

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

L'ho guardato meglio; alcune parti della legenda non sono chiare, ma le lettere visibili e gli altri spazi possono essere compatibili con la legenda che tu riporti. Le immagini (salvo qualche dubbio sulla nave...) non mi sembrano francamente imitative. Però il peso è davvero basso. Mah...

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Ciao Gianfranco,

anche a me il ritratto, le legende e l'iconografia del rovescio non sembrano imitative, al contrario degli esemplari postati che hanno varie caratteristiche anomale. Nella tua solo il peso è basso rispetto alla media.

Oggi, leggendo un testo sui depositi monetali britannici ho ritrovato quanto già emerso nei post precedenti al riguardo; riferendosi ai radiati l'autore segnala la presenza di molte imitazioni sottopeso e di diametro leggermente inferiore, specie nel periodo dell'Impero Gallico, motivandolo per quanto concerne l'isola britannica con la necessità di avere monete, in quanto non vi erano zecche emittenti in Britannia (Londinum non è ancora attiva) e con il blocco dell'arrivo di monete dalle zecche galliche o da Roma. Motiva la sommarietà della fattura con la volontà del coniatore di non essere accusato di "fabbricazione di falso" dalle autorità (in pratica la necessità di moneta spicciola circolante faceva "chiudere un occhio" sulla fabbricazione di conii imitativi). In pratica la fabbricazione di un'imitativa era tollerata quando questa era evidentemente una copia e non ledeva l'autorità.

Forse anche in Gallia ci può essere stato qualche fenomeno analogo; per contro sul continente c'erano zecche attive (basta vedere la mole di antoniniani emessi), ma forse in un primo momento il "fenomeno imitative" può esser stato tollerato.

Ciao

Illyricum

:)

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  • 1 anno dopo...

Mi sono sempre chiesto cosa ci azzecca la galea (che è immagino un riferimento alla potenza militare navale) con la legenda LAETITIA, qualcuno lo sa??

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La Laetitia normalmente è rappresentata da una figura femminile che nella mana destra tiene una lancia, spighe di grano o una corona e con la sinistra si appoggia su un'ancora o il timone di una nave, a volte è rappresentata solo con una trireme, tutti i simboli che appaiono per indicare l'arrivo di grano dalla Sicilia o dall'Africa.

Laetitia pertanto potrebbe essere l'espressione di soddisfazione per la distribuzione sicura delle provvigioni.

Nel caso specifico delle monete di Postumo potrebbe essere collegato alle campagna militari che dell'usurpatorte ha condotto con successo contro i pirati che infestavano le coste della Gallia e anche le acque interne navigabili. Tale messaggio aveva quindi lo scopo di rassicurare appunto sulla sicurezza dei trasporti e quinidi della distribuzione sicura delle provvifgioni nel suo "regno".....ovviamente è solo un'ipotesi

alberto

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Ciao,

questo "ripescaggio" capita a puntino.

Mi stavo rivedendo proprio in questi giorni il Litus Saxonicus, ovvero il sistema difensivo costituito da fortezze costiere a cavallo della Manica contro le scorrerie (invasioni è un termine troppo grande) dei Sassoni.

Perchè i Sassoni cominciano ad agitare le acque di un territorio da sempre (fin dall'età preromana sicuramente) oggetto di traffici marittimi? Probabilmente perchè anch'essi messi in moto dalle invasioni del 250 d.C. circa... E la Villa di Fishbourne (una delle maggiori ville di pregio di tutta la Britannia) del Kent si suppone sia stata oggetto proprio di una incursione (e quindi incendiata) durante una sortita di predoni sassoni. Poi non se ne parla per un po' (ma le incursioni non saranno terminate, verosimilmente), salvo assistere all'invio da parte di Massimiano di un comandante, Carausio, preposto a risolvere la "questione sassone". Che poi questo (un messape latinizzato, quindi della zona basso-germanica) sembra abbia stretto rapporti di alleanza con gli stessi (sembra che milizie sassoni siano state al fianco di Carausio contro i comandanti "centrali" - truppe mercenarie o alleati?), è un'altra storia. Recentemente è stato proposto che in realtà il piano di difesa militare delle coste britanniche risalga in realtà a Probo. Quindi il problema sussiste anche prima di Carausio. E personalmente, come detto, ritengo che si sia trattato di incursioni aumentate progressivamente nel tempo per intensità e portata. Questo spiegherebbe anche la tendenza alla costruzione o rafforzatura delle mura urbiche delle città britanniche-romane.

Se confermata la tesi proposta da Flavio bo sarebbe un'ulteriore testimonianza che le incursioni piratesche furono presenti che attorno al 260, quindi ben 25 anni circa prima dell'intervento di Carausio.

Avete riferimenti bibliografici o epigrafici sugli interventi di Postumo contro queste incursioni?

Grazie

Illyricum

:)

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